Università della Terza Età e del Tempo disponibile – San Martino Buon Albergo docente: prof. Cecilia Chiumenti ITALO CALVINO Anno accademico 2013-2014.

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Università della Terza Età e del Tempo disponibile – San Martino Buon Albergo docente: prof. Cecilia Chiumenti ITALO CALVINO Anno accademico 2013-2014

Italo Calvino Calvino occupa un posto di primo piano non solo nella storia del romanzo italiano per l’eccezionale varietà della sua narrativa, ma anche per la sua lucidità come critico letterario e come sperimentatore nella lingua italiana. Ultimo dato, ma non di minore importanza, è il ruolo da lui svolto all’interno della casa editrice Einaudi e la sua collaborazione con Vittorini e Pavese.

Biografia e opere principali Italo Calvino nasce a Santiago de las Vegas (Cuba) nel 1923 e muore a Siena nel 1985. Trascorre la giovinezza e compie gli studi in Liguria, a San Remo. Fra il 1943 e il 1945 partecipa alla Resistenza. Da questa esperienza nasce il suo primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno (Neo-realismo). Collabora inoltre a quotidiani fra cui «l’Unità». Agli inizi degli anni Cinquanta entra alla casa editrice Einaudi. Fa parte del PCI fino al 1957 ( esce dopo l’invasione dell’Ungheria da parte del Patto di Varsavia). Fra il 1952 e il 1959 attraversa la fase fantastica (che gli è congeniale) e scrive una trilogia che poi avrà il titolo I nostri antenati: Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente. Altre opere di questo periodo sono Marcovaldo e la raccolta di Fiabe italiane.

Fonda e dirige con Elio Vittorini la rivista «Il Menabò» Un lungo soggiorno a Parigi e la conoscenza con Roland Barthes, Raymond Queneau, George Perec, faranno nascere in lui l’interesse per la semiologia. A questa fase risalgono opere rivolte a un pubblico colto come, Il castello dei destini incrociati (1969), Le città invisibili (1972) e soprattutto Se una notte d’inverno un viaggiatore. Nel 1980 raccoglie in un unico volume i suoi saggi di letteratura, Una pietra sopra. L’ultima fase – definita antropologica – è dedicata allo studio attraverso il personaggio inventato di Palomar dei fenomeni umani. Ultima sua fatica Lezioni americane (1985), cinque saggi su: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità, che egli aveva preparato per altrettante conferenze da tenere negli Stati Uniti. La morte improvvisa annullò la visita, ma i suoi appunti furono pubblicati nel 1988 da Garzanti.

La triIogia I nostri antenati "Il racconto nasce dall'immagine, non da una tesi che io voglia dimostrare; l'immagine si sviluppa in una storia secondo una sua logica interna; la storia prende dei significati, o meglio: intorno all'immagine s'estende una serie di significati che restano sempre un po' fluttuanti, senza imporsi in un'interpretazione unica e obbligatoria.» Si tratta più che altro di temi morali che l'immagine centrale suggerisce e che trovano un'esemplificazione anche nelle storie secondarie: nel Visconte storie d'incompletezza, di parzialità, di mancata realizzazione d'una pienezza umana; nel Barone storie d'isolamento, di distanza, di difficoltà di rapporto col prossimo; nel Cavaliere storie di formalismi vuoti e di concretezza del vivere, di presa di coscienza d'essere al mondo e autocostruzione d'un destino, oppure d'indifferenziazione dal tutto».

Il visconte dimezzato storia di Medardo di Terralba, diviso a metà da una cannonata turca. L'immagine dell'uomo dilaniato e mutilato diviene simbolo della condizione dell'individuo contemporaneo che, inconsapevolmente, lotta contro se stesso. Il barone rampante è senz'altro il segmento più riuscito della trilogia. Tema di fondo della composizione è il rapporto tra la coscienza individuale ed il corso della storia, che il barone rappresenta emblematicamente: un uomo che è maturato e che ha il coraggio di rifiutare la tirannia appartandosi in una vita fuori dal mondo, con una paradossale attenzione verso le opere e i dolori degli uomini. In "Il barone rampante", Calvino dà spazio alla sua vena poetica e crea momenti d’intenso lirismo, come nella descrizione della bellezza di un albero visto dall'interno Il cavaliere inesistente. Agilulfo è un nobile paladino che combatte al servizio di Carlo Magno, ma in realtà non esiste: sotto l'armatura c'è solo una cavità di metallo. E’ come un automa che obbedisce alle regole senza porsi interrogativi, senza un proprio carattere. Rappresenta l'individuo che si conforma ad idee e schemi preconcetti e va avanti per inerzia frutto dell'alienazione del mondo moderno. La vicenda del cavaliere che non c’è è la più negativa e completa, per contrasto, le altre due storie.

Il barone rampante = la letteratura come funzione esistenziale, la ricerca della leggerezza come reazione al peso di vivere (da Lezioni americane) Immagine del ragazzo che sale sull’albero = simbolo di una ribellione individuale all’interno della Grande Ribellione collettiva del Settecento (Rivoluzione francese) Cosimo Piovasco di Rondò è un alter ego dello scrittore, la sua ribellione agli schemi della società, della famiglia rivelano tratti della ribellione di Calvino e soprattutto il suo impegno etico-politico ma da una certa «distanza». Narratore, il fratello Biagio. Lettura incipit – Gian dei Brughi (il lettore esageratamente appassionato)

Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979) Con questa opera la sperimentazione di Calvino tocca il suo punto estremo. Il testo è costituito da dieci inizi di differenti romanzi ed è basata su un impianto che solo in senso ampio si può chiamare poliziesco. E’ un romanzo? O un meta-romanzo? Ovvero una riflessione su che cosa è un romanzo, sui rapporti fra autore/narratore e lettore? In esso Calvino narra la storia di un Lettore che, nel tentativo di leggere un romanzo (intitolato appunto Se una notte d'inverno un viaggiatore), è, per ragioni sempre differenti costretto a interrompere la lettura del libro che sta leggendo e intraprendere la lettura di un altro. L'opera diventa quindi una riflessione sulle molteplici possibilità offerte dalla letteratura sulla possibilità di giungere a una conoscenza della realtà. UN ROMANZO SUL PIACERE DI LEGGERE, primo esempio di un testo scritto alla seconda persona, tu lettore. \

Apprestatosi a leggere un nuovo libro, Se una notte d'inverno un viaggiatore, il Lettore si accorge dopo poche pagine che la storia si interrompe per una cattiva impaginazione del volume, senza che sia possibile procedere. Va alla libreria per reclamare e incontra la Lettrice, Ludmilla, che ha lo stesso problema. Forniti entrambi dello stesso volume sostitutivo, cominciano insieme la lettura del libro, ma essendo anch’esso incompleto vanno alla ricerca del finale, imbattendosi in un terzo libro, del tutto differente. La ricerca della conclusione li porta sempre, per i più svariati collegamenti, alla scoperta di libri nuovi ma sempre incompleti. Superati gli ostacoli, alla fine della loro avventura letteraria, i due si innamorano e si sposano. Il Lettore non riesce tuttavia a completare la lettura dei romanzi ma, a letto con la sposa, prima di spegnere la luce, comunica di avere finito di leggere il romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Lettura incipit: Se una notte d’inverno Fuori dell’abitato di Malbork Guarda in basso dove l’ombra s’addensa