Parrocchia di Bondanello 06 maggio 2007 incontro genitori 1° anno
Accanto ai diversi problemi di ordine teologico e pastorale che fanno riflettere teologi e sacerdoti responsabili di una comunità, certamente uno dei motivi che limita la comprensione del catechismo in generale è il profondo e rapido cambiamento del contesto socio-culturale e religioso in cui la Chiesa vive e opera oggi.
In una società in cui il riferimento a Dio si fa sempre più debole nella concretezza della vita quotidiana, diventa difficile fare una proposta di fede che non vuole suscitare un vago sentimento religioso o chiedere semplicemente la partecipazione a qualche momento, piuttosto intende coinvolgere tutta la vita, in ogni sua scelta.
Vale la pena riprendere, visto che ci ispiriamo a Lui, come Gesù si è atteggiato con i bambini e quale la sua percezione. "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite" (Mc 10,13). La dolcezza delle parole non tragga in inganno: quello di Gesù è molto di più che un semplice invito e rivela una verità spesso trascurata: i bambini sono aperti a Dio, naturalmente disposti a lasciarsi trovare da lui.
Essi sono particolarmente ricettivi alle parole "alte", cioè alle parole dello Spirito. La parola Dio risuona in loro in maniera inequivocabile. C’è qualcosa di stupefacente in questa attitudine innata alle cose spirituali. Su questo terreno si costruisce più tardi il piano culturale fatto di conoscenze e concetti, identificazione e individuazione, tradizione e celebrazione.
Gesù sta volentieri con loro, li tratta con dolcezza, fa loro spazio, dedica loro del tempo, li ritiene importanti e si comporta di conseguenza. Arriva a dire: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me" (Mt 18,5).
Questo comportamento stupisce i discepoli, cioè noi, poiché in fondo pensiamo che la fede sia una cosa "da grandi".
A partire da questa considerazione, ci siamo concentrati sul conoscere Gesù attraverso la narrazione di alcune vicende che hanno come protagonista personaggi che possiamo considerare come “amici di Dio”.
Da questa base si è partiti facendo conoscere Gesù bambino, ed attraverso giochi di tipo esperienziale abbiamo cercato di richiamare quante più similitudini possibili fra l’infanzia di Gesù e quella dei nostri bambini. Sono emerse domande interessanti: Gesù aveva amici? E dei nemici? Con che cosa giocava? Come veniva trattato dai suoi genitori?
Sul Natale, per esempio, ci siamo concentrati sul come attualizzare la Nascita vista dagli occhi dei pastori, simulando il viaggio di molti di loro che venuti a sapere dell’arrivo del Messia, si sono incamminati “per adorarlo”.
E poi alcuni passaggi della Storia della Salvezza: come il primo versetto del libro della Genesi “In principio Dio creò il cielo e la terra. Oppure la storia di Noè e dell’Arca. Che cosa succede? Come mai avviene tutto ciò? E se ci fossi tu? Cosa porteresti sull’Arca? Cosa salveresti?
E ancora: Abramo e Sara. Mosè e la chiamata al roveto ardente. Il passaggio del Mar Rosso: una magia o…piuttosto per …? La Samaritana.
Si è puntato molto sul fare amicizia con il contesto in cui siamo, sull’essere in un luogo aperto e accogliente. Si è scelto di trasmettere contenuti attraverso il gioco, sfruttando l’approccio esperienziale in quanto sappiamo essere il modo migliore per consentire un apprendimento facilitato, per niente scolastico.
Infine il percorso di avvicinamento alla Messa. Appare a noi come l’aspetto più importante ma anche quello più difficile, visto che accanto al gioco vi è un momento in cui occorre stare seri. In cui “si ascolta” si “vede” si “partecipa”
Quali sono le risonanze che vogliamo suscitarvi? Che il messaggio cristiano trasmesso in questo anno consente l’acquisizione di valori, quali la solidarietà, la reciprocità, l’amore per il prossimo. Abbiamo cercato di comparare l’azione di Gesù alla necessità che ciascuno di noi ha ad essere accolto, voluto bene, amato, rispettato: esattamente come Gesù fa con noi!
Intendiamo pertanto chiudere con una raccomandazione: la proposta cristiana non finisce qui, alla fine dell’anno catechistico, ma prosegue con proposte di vario genere: dalla festa della parrocchia il 27 maggio, alle attività che suggeriamo di svolgere anche a casa, attraverso gli ausili che i bambini hanno.