Ing. Silvano Barberi - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

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Ing. Silvano Barberi - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco La sicurezza antincendio delle strutture adibite ad attività espositive in caso di trasformazione di destinazione d’uso e negli usi temporanei Milano 1-2 ottobre 2014 Ing. Silvano Barberi - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

25 aprile 1982 Todi incendio del Palazzo del Vignola Mostra dell’Antiquariato 35 morti, 60 feriti

3 3

4 4

5 5

sentenza – maggio 1985 incendio colposo omicidio colposo plurimo Organizzatore della mostra, per aver allestito la mostra ignorando le norme di sicurezza condanna 3 anni + 6 mesi (= richiesta PM) Presidente Azienda di turismo, per aver finanziato la manifestazione senza aver vigilato sul corretto allestimento richiesta PM 2 anni + 6 mesi assolto 6

sentenza – maggio 1985 incendio colposo omicidio colposo plurimo … in aula c’erano soltanto i due imputati, il PM, quattro dei 30 avvocati, nessuno dei 120 parenti delle vittime che si erano costituiti parte civile [laRepubblica] 7

reazione al fuoco dei materiali effetto dell’incendio di Todi reazione al fuoco dei materiali DM 26 giugno 1984 …  DM 10 marzo 2005 - DM 15 marzo 2005 8 8

inquadramento normativo locali espositivi gallerie, esposizioni, mostre, fiere inquadramento normativo 9 9

p.to 65 (p.to 83 DM 16.02.1982) DPR 151/2011 – all.to I Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq. Sono escluse le manifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effettuano in locali o luoghi aperti al pubblico 10 10

DPR 151/2011 – all.to I p.to 69 (p.to 87 DM 16.02.1982) Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio, fiere e quartieri fieristici, con superficie lorda superiore a 400 mq comprensiva dei servizi e depositi. Sono escluse le manifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effettuano in locali o luoghi aperti al pubblico 11 11

locali di esposizione attività culturali o mercantili NON locali di pubblico spettacolo [DM 19 agosto 1996] NON attività commerciali [DM 27 luglio 2010] attività culturali o mercantili [non esiste una regola tecnica] 12 12

… non è fissato un limite della temporaneità EXPO 2015 è temporaneo Attività espositive escluse dal controllo le esposizioni temporanee … … non è fissato un limite della temporaneità EXPO 2015 è temporaneo [>20 milioni di persone in 6 mesi] 13 13

esonerate dal controllo … prive di regola tecnica … Attività espositive esonerate dal controllo … prive di regola tecnica … … ma necessariamente SICURE 14 14

caratteristiche tipiche delle attività espositive 1. grande variabilità contenitore superficie allestimento concentrazione affollamento 15 15

caratteristiche tipiche delle attività espositive 2. frequentemente realizzate in strutture esistenti, già destinate ad altro uso, talora con promiscuità 16 16

caratteristiche tipiche delle attività espositive 3. frequentemente destinate ad un uso temporaneo, magari ripetuto nel tempo, con allestimenti differenti, alternando destinazioni d’uso differenti 17 17

Regola tecnica: guida al progetto di una attività ottimale Attività espositive Regola tecnica: guida al progetto di una attività ottimale nelle attività espositive si pone prioritariamente un problema di verifica di criteri di sicurezza sulla base di una valutazione del rischio in un contenitore esistente 18 18

partire dal contenitore per definire Attività espositive percorso di verifica partire dal contenitore per definire le caratteristiche di un’esposizione compatibile con la struttura 19 19

fattori “primari”  sicurezza primaria vie di esodo materiali/allestimenti altezza/ventilazione/gestione fumi 20 20

fattori secondari  sicurezza secondaria carico di incendio resistenza al fuoco impianti fissi di estinzione 21 21

fattori “comprimari” impianti tecnologici/fonti d’innesco presidio/assistenza/segnaletica impianti/sistemi di rilevazione/allarme 22 22

1. valutazione del rischio di incendio es. : materiali incombustibili o combustibili a ridotta facilità di innesco, disposti in modo isolato o discontinuo, con fonti di innesco assenti o ridotte 23 23

1. valutazione del rischio di incendio es. : materiali combustibili presenti in forma tale da rendere possibile l’innesco senza particolare difficoltà, materiali posti in adiacenza tra loro o ad una distanza tale da non impedire la propagazione, presenza di impianti di illuminazione od apparecchiature in grado di costituire fonti di innesco in caso di guasto 24 24

1. valutazione del rischio di incendio es. : materiali combustibili disposti con continuità o raggruppati in isole, presenza di materiali di allestimento, rivestimento ed arredo sensibili all’innesco, in grado di partecipare all’incendio e costituirne via di propagazione, presenza di materiali infiammabili, presenza di apparecchiature di illuminazione o di altra funzione in grado di costituire fonti di innesco 25 25

1. valutazione del rischio di incendio Attività espositive 1. valutazione del rischio di incendio in pratica, valutazione della probabilità, della consistenza e della velocità di crescita dell’incendio 26 26

2. valutazione dell’esposizione e del rischio per le persone in caso di incendio in base al rischio di incendio, in funzione dell’affollamento (numero e densità) in funzione della superficie in funzione dell’altezza libera da fumo 27 27

in pratica, valutazione del 2. valutazione dell’esposizione e del rischio per le persone in caso di incendio in pratica, valutazione del profilo di rischio per l’incolumità/sopravvivenza dei visitatori/lavoratori 28 28

3. tutela dei beni Se vi sono in esposizione oggetti di particolare pregio e valore storico, artistico, economico, va ridotto il livello di rischio di incendio e vanno potenziate le misure di protezione passiva ed attiva, comprese quelle di gestione. 29 29

importanza degli allestimenti e della gestione dei fumi Todi insegna : importanza degli allestimenti e della gestione dei fumi 30 30

flusso intermittente [gruppi] diverso dall’esodo simultaneo Attività espositive esodo assenza di flusso o flusso continuo flusso intermittente [gruppi] diverso dall’esodo simultaneo “tutto pieno  tutto vuoto” tipica di alcuni locali di spettacolo, scuole, … 31 31

persone già “incamminate” Attività espositive esodo in pratica, persone già “incamminate” su un percorso diretto ad una uscita 32 32

in pratica  chiara priorità alla sicurezza primaria Attività espositive in pratica  chiara priorità alla sicurezza primaria (pur rispettando Brera, Cenacolo & C) [~ Rvita] 33 33

sicurezza/funzionalità Attività espositive in pratica  accordare estetica/marketing e sicurezza/funzionalità 34 34

compensare i limiti strutturali Attività espositive in pratica compensare i limiti strutturali  adeguare gli allestimenti  limitare l’affollamento  affinare la gestione 35 35

attenzione alle disabilità Attività espositive in pratica attenzione alle disabilità vigilanza/assistenza  protezione sul posto 36 36

attenzione ai fumi  preferibili i luoghi ampi e alti Attività espositive attenzione ai fumi  preferibili i luoghi ampi e alti 37 37

comunicazioni e promiscuità talora funzionali all’esposizione stessa non vanno escluse a priori va valutata la compatibilità e le eventuali interferenze 38 38

realizzando compartimenti “virtuali” compartimentazione compartimenti anche “illimitati” con adeguato studio degli allestimenti realizzando compartimenti “virtuali” 39 39

cosa ci serve?  serve una linea guida “semplice” e “modulare” Attività espositive cosa ci serve?  serve una linea guida “semplice” e “modulare” in grado di adattare in modo “flessibile” le modalità espositive alle caratteristiche del contenitore 40 40

 serve anche una linea guida “inclusiva” Attività espositive cosa ci serve?  serve anche una linea guida “inclusiva” che tenga conto delle limitazioni - sensoriali - motorie - cognitive dei visitatori 41 41

allora … Serve… … una regola tecnica “al contrario” ? … una linea guida ? … una RTV ? 42 42

oppure … “bastano” … le RTO ? 43 43

Conclusioni 1. Le attività espositive, specie se temporanee, presentano – forse – più di altre l’esigenza di adattare allo scopo contenitori esistenti 44 44

Conclusioni 2. Tuttavia, non sono le uniche attività – normate o non normate – che presentano lo stesso problema, cioè di riutilizzo dell’esistente. 45 45

Conclusioni 3. Il nuovo Codice “RTO-RTV” compie decisamente un passo avanti – se non proprio una rivoluzione – verso un approccio nuovo, basato sulla valutazione e sulla prestazione. 46 46

Conclusioni 4. L’impostazione del Codice, in particolare la priorità al profilo di rischio Rvita, è indubbiamente coerente con le esigenze di sicurezza tipiche di un’attività espositiva. 47 47

Conclusioni 5. Tuttavia, data la peculiarità delle attività espositive, è probabile che sia opportuno affiancare alle RTO indicazioni specifiche, da inserire nella sezione RTV del Codice. 48 48

Conclusioni 6. E’ auspicabile che, nella attuale fase di affinamento della stesura, il Codice sia reso strumento ancora più adatto a trattare la verifica/trasformazione di fabbricati esistenti, oltre che il progetto dei nuovi. 49 49

Conclusioni 7. Le attività espositive sono “orfane” di norme tecniche e finora costrette a vivere di analogie con le “sorellastre”. Auspicano – e meritano - che il nuovo Codice entri presto in sala parto e veda la luce. 50 50

Ing. Silvano Barberi – Corpo Nazionale Vigili del Fuoco grazie Ing. Silvano Barberi – Corpo Nazionale Vigili del Fuoco silvano.barberi@vigilfuoco.it 51 51