Troppa accoglienza? I veri dati sui rifugiati

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Transcript della presentazione:

Troppa accoglienza? I veri dati sui rifugiati Maurizio Ambrosini, università di Milano, direttore della rivista “Mondi migranti” Troppa accoglienza? I veri dati sui rifugiati

I rifugiati ci stanno invadendo? L’81% dei rifugiati è accolto in paesi del c.d. Terzo mondo. Dieci anni fa era il 70%. L’UE ne accoglie meno del 15% Il primo paese al mondo per numero di rifugiati accolti è il Pakistan (1.600.000), il secondo l’Iran (857.000), più o meno come il Libano (856.000); segue la Giordania (642.000) In rapporto agli abitanti: Libano 178 per 1.000 abitanti; Giordania 88; Ciad 34; Mauritania 24; Malta 23 Per ogni dollaro di PIL pro capite: Pakistan 512; Etiopia 336; Kenia 295; Ciad 199 ; Sud Sudan 177 ---- Dati tratti dal rapporto annuale UNHCR, 2014

Le politiche dei rifugiati Ogni crisi internazionale produce richiedenti asilo La maggior parte cercano asilo in altre regioni del proprio paese o nelle immediate vicinanze I paesi del Nord globale hanno varato una serie di politiche per fermarli prima che arrivino alle loro frontiere

Le misure di contenimento dei richiedenti asilo Regionalizzazione del problema: grandi campi nel Sud del mondo Obbligo di accoglienza nel “primo paese sicuro” Responsabilizzazione dei vettori e criminalizzazione dei trasportatori Nuove forme di asilo, più ridotte e provvisorie Limitate politiche di reinsediamento: 88.000 persone nel 2012, 1/10 dei richiedenti, accolti quasi tutti negli USA

Rifugiati: l’Italia e l’Europa In Europa (2013): circa 600.000 in Turchia, 190.000 in Germania, 232.000 in Francia, 126.000 nel Regno Unito, 114.000 in Svezia In Italia (2013): 78.000 la Svezia supera i 9 rifugiati ogni 1000 abitanti, i Paesi Bassi intorno ai 4,5, la Francia 3, mentre l’Italia ne accoglie poco più di 1 Nuove domande (2013): 28.700 in Italia, 110.000 in Germania, 60.000 in Francia circa 153.000 sbarcati nel 2014, contro 43.ooo nel 2013, ma solo una minoranza presenta domanda di asilo All’epoca delle guerre balcaniche, ne abbiamo accolti 77.000, senza grandi traumi sociali

L’accoglienza dei richiedenti asilo in Italia Ripresa della tradizionale politica di facilitazione del transito Gestione all’insegna dell’emergenza per chi rimane (es., ENA) Grandi strutture ricettive al Sud, confusione tra le varie forme e strutture di accoglienza Isolamento dalle società locali Operatori spesso improvvisati, moltiplicazione di strutture informali o eccezionali Situazioni disuguali per misure di accompagnamento e integrazione Carenza di verifiche e valutazioni Costi: 30-35 Euro pro-capite al giorno; di questi 2,50 vanno al rifugiato

Ci sono limiti all’accoglienza? I richiedenti asilo sono tutelati dalla Costituzione (art.10) e dall’ONU Per i rifugiati, né la Costituzione né le convenzioni internazionali prevedono limiti all’accoglienza Per gli immigrati economici, il mercato si è dimostrato un regolatore molto più efficace delle politiche I familiari ricongiunti sono tutelati da convenzioni internazionali e corti di giustizia (ma anche per l’integrazione sono un vantaggio)

Immigrati e rifugiati portano malattie? “effetto migrante sano”: le famiglie e le reti locali non investono su persone malate Il virus Ebola è presente in alcuni paesi dell’Africa Occidentale, da cui arrivano in pochisimi. Ha un’incubazione di 21 giorni: i viaggi dei richiedenti asilo durano molto di più Sono sottoposti a visite mediche sulle navi e allo sbarco Alcuni immigrati e rifugiati si ammalano per le difficili condizioni di vita, l’alimentazione diversa e inadeguata, la solitudine Ma chi è malato e sofferente, non avrebbe più diritto a essere accolto?

Da Mare Nostrum a Triton Riduzione dell’impegno economico a 1/3 Raggio di azione limitato a 30 miglia marine dalle nostre coste Modesto coinvolgimento di altri paesi Enfasi sulla repressione dell’immigrazione illegale Ogni miglio in meno si traduce in vite a rischio in più Ogni euro risparmiato va sul conto dei diritti umani negati

Dalla testimonianza di una rifugiata “Sono stata un anno in Libia… Ho conosciuto le carceri d Kufra e Misurata, dove sono stata reclusa per mesi. Sono posti allucinanti, luoghi di violenza e di tortura, dove non hai scampo…” “Arrivai a Lampedusa e riaprii gli occhi… Vidi una donna che mi porgeva una coperta… Mi medicavano, mi disinfettavano, mi davano da bere, mi parlavano dolcemente e anche se non capivo nulla di ciò che mi dicevano, pensai: questo è il paradiso” (da “Popoli”, novembre 2014, p.53)

Politiche possibili Il superamento di Dublino II: libertà di scelta di residenza per i rifugiati, con condivisione dei costi Protezione e verifica delle istanze il più vicino possibile ai luoghi di origine (canali umanitari) Sviluppo delle politiche di reinsediamento, con sistemi di quote Nel frattempo in Italia manca ancora una legge sull’asilo

“i pregi delle democrazie liberali non consistono nel potere di chiudere le proprie frontiere, bensì nella capacità di prestare ascolto alle richieste di coloro che, per qualunque ragione, bussano alle porte” (S. Benhabib, 2005: 223).

Per saperne di più Rivista “Mondi migranti”, edizioni FrancoAngeli M. Ambrosini, Non passa lo straniero? Le politiche migratorie tra sovranità nazionale e diritti umani, ed. Cittadella, Assisi, 2014 (in uscita a novembre)