SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C.

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SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C. FILOSOFIA ANTICA Lezioni di Giuliana Prosperi per UNITER - Arese Lezione 01 SOCRATE NELL’ATENE DEL V SEC. A.C.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA

VERITA’ ( Alethéia )  metafisica / Ontologia UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA VERITA’ ( Alethéia )  metafisica / Ontologia È pensabile e conoscibile (Nous) ? E’ dicibile, perché contenuta nel discorso, nella parola (Logos) ? E’ realizzabile nella attività pratica e nella Polis (Legislazione, Giustizia, Educazione, Economia, Lavoro) ?

Il mondo greco nell’antichità UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Il mondo greco nell’antichità I Migrazione : Indoeuropei del nord (dal 2300 a.c.) Eoli  Grecia centrale e settentrionale  Asia minore : Eolide (Smirne) ------------------------ Achei  Peloponneso e isole a sud : Cipro, Rodi, CRETA distrutta nel 1400 [finisce la civiltà Minoico-Cretese, i cretesi fuggono in Asia Minore- Lidia- dove si alleano con i Troiani] Fiorisce la civiltà MICENEA 1600- 1400 [ Micene e Tirinto] a cui si riferiscono i poemi omerici.  Asia minore : Caria ------------------------------------------- Ioni Attica con ATENE , Istmo di Corinto e Acaia

Il mondo greco nell’antichità UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Il mondo greco nell’antichità II Migrazione : Indoeuropei del nord-ovest (Dal 1200 a.C.) Dori penetrano nel Peloponneso e distruggono la civiltà Achea [Achei fuggonoin Acaia e in Arcadia del nord e nella Caria]  prendono Argolide, Laconia con SPARTA, Messenia  Asia Minore : Caria (Doride) (Alicarnasso)  Isole : Creta, Rodi ---------------------------------------------------------- Eoli restano nella Grecia centrale e settentrionale e nell’Elide -------------------------------------------- Ioni Prendono L’ isola di Eubea, le isole Cicladi,  Asia minore : Ionia [Mileto e Efeso] MILETO : Fil-. Ionici Talete, Anassimandro, Anassimene; EFESO: Eraclito; COLOFONE: Senofane; CLAZOMENE : Fil. pluralista Anassagora * Ioni (Mileto): Calcidica (Abdera- Sofista Protagora*; Atomista Democrito)

La Magna Grecia UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Colonizzazione in Magna Grecia e Sicilia dal VIII al VI sec. IONI : Cuma, Napoli, Ponza, Capri- Reggio (zona dello Stretto)- Catania, Lentini [Sofista Gorgia];   DORI : Siracusa( Corinzi), Taranto (Spartiati), Gela e Agrigento [Fil.pluralista Empedocle](Rodesi e Cretesi- ), Crotone [Scuola Pitagorica] (Achei) , Locri (Locresi), Messina (Messeni) EOLI : Elea – Velia [Scuola Eleatica: Parmenide, Zenone] (Focesi).

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Atene

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA GOVERNO ARISTOCRATICO IN ATENE (VII Sec. - 594 A.c.) EUPATRIDI Aristocratici Eleggevano per un anno: AREOPAGO : Organo di tutela delle leggi, del culto e dell’educazione, e di controllo giudiziario per omicidio e delitti contro lo Stato. 9 ARCONTI : Arconte eponimo (potere legislativo – giudiziario) Arconte Polemarco (comandante esercito) Arconte Re (Funzioni religiose e Presidente dell’Areopago) 6 Arconti magistrati che redigevano le leggi POTERE LEGISLATIVO ED ESECUTIVO ECCLESIA ASSEMBLEA DI TUTTO IL POPOLO, che si limita a prendere atto delle decisioni già prese dagli Eupatridi. POPOLO: - EUPATRIDI (Aristocratici, grandi proprietari terrieri) GHEOMOROI = Proprietari terrieri e lavoratori della terra DEMIURGOI = Artigiani e operai Il popolo non poteva partecipare al governo in quanto era in mano all’oligarchia degli Eupatridi. Le leggi non erano scritte, ed erano sottoposte all’arbitrio degli aristocratici. Il popolo si ribellò chiedendo leggi scritte che furono redatte dall’arconte DRACONE (621 a.C.) [leggi severe ovvero scritte col sangue]. Il popolo si ribellò di nuovo ed Atene andò verso l’anarchia. Fu chiamato l’arconte SOLONE.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA LA COSTITUZIONE DI SOLONE (594 A.c.) AREOPAGO BOULE’ = Consiglio dei 400 (100 per ogni classe), cittadini di età superiore ai 30 anni POTERE LEGISLATIVO 9 ARCONTI (eletti tra le prime due classi) POTERE ESECUTIVO ELIEA / Tribunale del Popolo Tribunale che accoglieva le istanze di tutti i cittadini (puché fossero accuse scritte) su qualsiasi reato tranne l’omicidio. Potevano essere giudici anche gli appartenenti alla III e IV classe, ma la carica non era retribuita. ECCLESIA Partecipavano tutti i cittadini delle quattro classi, dai 20 anni in su. Eleggevano i magistrati delle tre istituzioni, approvavano/respingevano le leggi, comprese la pace e la guerra. I CLASSE Pentacosiomedimni Ricchi proprietari terrieri Reddito oltre 500 Medimni CAVALIERI II CLASSE Cavalieri Reddito tra 500 e 300 Medimni CAVALIERI III CLASSE Zeugiti (piccoli proprietari terrieri e contadini) Reddito tra 300 e 150 Medimni OPLITI IV CLASSE Teti Reddito da 150 Medimni a nullatenenti. Non potevano essere eletti TRUPPE AUSILIARIE

LA COSTITUZIONE DI SOLONE (594 A.c.) UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA LA COSTITUZIONE DI SOLONE (594 A.c.) Tutte le cariche non erano retribuite e questo escludeva le classi sociali più povere (Teti) dal governo dello Stato. I Teti non erano reclutati nell’esercito in quanto non potevano acquistare l’armatura. Lo Stato Greco non imponeva tasse: le sue entrate provenivano dal Demanio, es. miniere d’argento del Monte Laurio, dalle dogane, dalle imposte del commercio. La riforma soloniana getta le basi della futura democrazia, perché: (1) elimina la schiavitù per debiti e (2) l’ipoteca delle terre dei contadini da parte dei latifondisti. E’ censitaria, ma non incoraggia i grandi proprietari terrieri ad aumentare il volume della terra, quanto piuttosto a metterla a frutto in modo che possa rendere in prodotti (cereali, olive, olio) e in pascolo e in allevamento di bestiame. Infatti 1 medimno = 52 litri, è una misura per valutare i Redditi provenienti dalla terra e dalle attività commerciali, e non per calcolare l’ampiezza dei possedimenti. La Costituzione soloniana tuttavia non entrò in vigore per il malcontento tra gli aristocratici, i piccoli proprietari ed il popolo, per cui si arrivò alla tirannia di PISISTRATO.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA PISISTRATO (560 a.C.) Ha l’appoggio dei contadini e del popolo, e con lui gli Aristocratici perdono il monopolio del potere politico. Consolida le leggi agrarie di Solone Intensifica lo sfruttamento delle miniere aurifere Conia le monete d’argento ateniese con le figure di Atena e della civetta Sviluppa l’edilizia con l’arricchimento dell’Acropoli Favorisce il culto del dio Dioniso (dio della fecondità, della felicità, dell’ebbrezza), le cui celebrazioni (culti dionisiaci) avvenivano con canti e danze (Tespi inserisce un dialogo fra attore e coro , e nasce la TRAGEDIA) Organizza la stesura in ionico dell’ILIADE e dell’ODISSEA. Alla morte di Pisistrato gli succedono i figli IPPIA e IPPARCO: Ipparco fu ucciso dagli aristocratici in rivolta, Ippia fuggì a Lampsaco, presso il satrapo Artaferne. Succedono al potere gli Aristocratici con la famiglia degli Alcmeonidi e CLISTENE, nominato Arconte Eponimo.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA ORDINAMENTO DEMOCRATICO DI CLISTENE (508 a.C.) a conferma e modifica della Costituzione di Solone 10 STRATEGHI Esercito e Flotta BOULE’ (anni 30) Consiglio dei 500 50 per tribù Potere legislativo ELIEA (anni 30) Controllo della giustizia [Corte d’Assise] 10 ARCONTI (1 per tribù) Potere esecutivo ECCLESIA Assemblea di tutti i cittadini superiori a 20 anni (Ostracismo = strumento per allontanare il cittadino che fosse ritenuto pericoloso per la conservazione delle Istituzioni democratiche) 10 TRIBU’ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Clistene divide l’Attica in tre distretti territoriali [FILE]: zona pianeggiante, ricca di agricoltura, con le città Zona della costa, con attività commerciali Zona dell’interno, montuosa e povera (con pascolo) Ogni distretto territoriale è diviso in 10 Circoscrizioni [30 TRITIE] Ogni circoscrizione è divisa in un numero di Municipi [DEMOS] Ciascuna delle 10 tribù in cui era suddivisa la popolazione era formata da tre circoscrizioni, appartenenti ai tre distretti. Con CLISTENE si arriva alla ISONOMIA = stato di uguaglianza di tutti i Greci.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA LE GUERRE PERSIANE IMPERO PERSIANO : Competizione con l’economia delle colonie greche (soprattutto ioniche), che cerca di soffocare (imperatore Dario) Artaferne appoggia il ritorno di Ippia in Atene, sostenuto dalla fazione dei Pisistrati contro Clistene Il tiranno di Mileto, sostenuto da Atene e da Eretria (Eubea) attaccano la città di Sardi. I Persiani liberano Sardi e distruggono Mileto (giovani evirati, ragazze in harem) [493 a.C.]. La Ionia viene inglobata nella Satrapia di Sardi. Dario mette sotto controllo la Tracia con l’esercito e sostiene Ippia come suo vassallo, e decide di punire Atene ed Eretria, che avevano aiutato Mileto, tentando una I spedizione navale, che però naufraga al Monte Athos [492 a.C.] II spedizione (490): flotta persiana comandata da Dati e Artaferne, prende le Cicladi (ioniche) e volge verso l’Eubea per sottomettere Eretria, che cade in mano persiana, e punta verso Atene [Gli Spartani non si muovono, perché erano nel IX giorno del mese, senza plenilunio] Gli Ateniesi, con lo stratega Milziade, attaccano i Persiani (sebbene molti ateniesi sostenessero ancora Ippia) e vincono a MARATONA (42 Km; Filippide) (Esercito debole al centro, forte sulle ali, che si chiude sui nemici) [490 a.C.] ATENE: Aristocratici con Aristide Temistocle, che vuole potenziare la flotta ateniese, ma per realizzare il suo programma deve concedere parità di diritti ai Teti (gli strati più poveri dello stato) che sarebbero stati i rematori della flotta, e quindi Atene affida nelle loro mani la protezione della città. L’ostilità dell’isola di Egina, che non è sconfitta per mare, fa prevalere il programma navale di Temistocle: costruzione del porto del Pireo, che sostituisce il vecchio porto del Falero; formazione di una flotta da guerra e di nuove triremi. ERODOTO (7, 144): la guerra contro Egina costrinse gli ateniesi a diventare marinai. Mardonio - Serse: passa l’Ellesponto con l’esercito e la flotta al seguito, mentre Macedonia, Tessaglia si arrendono ai Persiani. Atene e Sparta convocano gli altri Stati greci sull’istmo di Corinto (no Beoti e Locresi), per resistere ai Persiani (rivalità tra Atene e Egina, tra Sparta e Argo); LEONIDA con i 300 Spartani e i Focesi alla battaglia delle TERMOPILI [480 a.C.]. Vittoria dei Persiani che scendono nella Focide puntando su Atene. Temistocle decide di abbandonare Atene e fuggire sulle navi; sconfigge i Persiani a Salamina [480 a.C.] Sparta con l’esercito comandato da Pausania vince a Platea [479 a.C.] e libera Tebe. La flotta ateniese sconfigge i persiani a Micale (Mileto) [479 a.C.]. I Persiani si ritirano.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Pericle 495-429 a.C.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA L’ETA’ DI PERICLE Dalla fine delle guerre persiane alle guerre del Peloponneso si ha un periodo di 50 anni (Pentacontetìa), che vedrà delinearsi il conflitto tra Sparta e Atene. Atene si cinge di grosse muraglie. - Atene, con Aristide, forma, nel 477, la Lega panellenica Delio-Attica (isola di Delo, sacra al Dio Apollo) : a parità di diritti, ogni città sedeva nel Consiglio e forniva navi e soldati alla Lega (chi non era in grado, pagava dei tributi) Nei fatti Atene, che possedeva la grande flotta riscuoteva i tributi dalle altre città e la Lega divenne uno strumento espansionistico. Il mantenimento in Atene della flotta contribuiva all’ascesa del demos (Teti-rematori) che si avvia a cambiare le strutture economiche della città, fondate sulla vita agricola, sulla proprietà terriera e sulla gerarchia delle classi, e che con Cimone preferiva una politica di alleanza con Sparta e di lotta contro i Persiani (sostenuto dai conservatori in Areopago), mentre al contrario Temistocle (più democratico) voleva potenziare la flotta e contrastare la potenza di Sparta. I democratici riuscirono a far votare all’Ecclesìa una legge che toglieva potere politico all’Areopago, relegato alla giurisdizione sui crimini in materia di religione. L’Ecclesìa, la Boulè e l’Eliea diventarono organi dove si formava la volontà politica democratica della polis.

GUERRE DEL PELOPONNESO UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA GUERRE DEL PELOPONNESO

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA PERICLE [495-429 a.C.] ( V Sec. a. C.) Sarà a capo di Atene dal 461 al 429 Opera riformatrice: compenso a tutti coloro che esercitano una funzione pubblica, in modo che anche i meno abbienti possano partecipare alla vita pubblica (mistoforìa) e tutti, ricchi e poveri, partecipino direttamente alle assemblee, chiedendo di parlare e di essere ascoltati, votando o meno, anche nel settore amministrativo. Unisce Atene al Pireo con mura di 7 Km, rafforza i possedimenti coloniali e la potenza imperialistica sulla Lega Delio-Attica (intervenendo anche nelle leggi e negli affari degli alleati). Sviluppa l’economia e il commercio, abbandona qualunque mira sul Peloponneso e mantiene l’egemonia sul mare. Tucidide ci testimonia che Pericle è onesto, intelligente, legale, mai tiranno, mai oppressore, capace di offrire un governo democratico ma nel rispetto della legge. Pericle capisce presto che la Lega Delio-Attica inizia a sgretolarsi, e che lo scontro con Sparta è inevitabile (Lega Peloponnesiaca), anche se cerca una tregua trentennale. Guerre del Peloponneso (431-401 a.C.): Corfù contro Corinto. Corfù chiede aiuto ad Atene, che interviene, mentre Perdicca, re di Macedonia minaccia le città marittime e calcidiche appartenenti alla Lega di Delfi e si allea con Sparta, Corinto e Potidea, che apparteneva alla Lega Delio-Attica, per cui Atene intima a Potidea di lasciare gli avversari, ma Potidea si rifiuta. Inizia la guerra fra la confederazione ateniese e quella peloponnesiaca. Nel 430 la peste ad Atene, e lo stesso Pericle ne muore. 405: l’esercito peloponnesiaco assedia Atene, che capitola con Cleofonte. dure le condizioni di Sparta (Atene perde l’esercito); 404: ad Atene governo dei 30 Tiranni con a capo Crizia. (Abbattuta la costituzione soloniana e di Clistene. Scontro in Atene tra partito oligarchico e democratico 403 ritorna la democrazia soloniana (amnistia dei nemici politici /ripristino valori e dei olimpi/ clima di sospetti sulle discussioni sofistiche e l’educazione dei giovani); Socrate è condannato (399).

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA SPLENDORE DI ATENE sotto PERICLE (445-431) ATENE SCUOLA DELLA GRECIA Si sviluppano: La lirica con Pindaro la tragedia (Eschilo, Sofocle, Euripide) la commedia attica con Aristofane [450-385 a.C.], che mette sulla scena vizi e debolezze degli uomini politici del tempo, ma colpisce anche Socrate (i Sofisti e Euripide, che col loro soggettivismo e la loro dialettica hanno sgretolato i valori del cittadino ateniese e i capisaldi dello Stato). La scultura: emergono Fidia (Processo per appropriazione), Policleto (Doriforo = l’atleta con la lancia), Mirone (Discobolo bronzeo Entrano i filosofi in Atene: PARMENIDE (450) Fisici: ANASSAGORA (431 a.C.processo per empietà –accusato dal generale e leader del partito popolare Cleone- , è difeso da Pericle, e fugge a Lampsaco) Sofisti [inizia la civiltà della scrittura]: PROTAGORA (processo per empietà, amico di Pericle, si allontana dalla città) SOCRATE (399 a.C. processo per empietà, muore bevendo la cicuta)

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Tucidide, L’encomio di Pericle Siamo all’inizio della guerra del Peloponneso – Atene è al massimo della sua potenza –: alla fine del primo anno Pericle commemora, secondo la tradizione della città, i caduti ateniesi. Con grande maestria Tucidide utilizza questa occasione per far comprendere al lettore come gli Ateniesi “vivevano” l’éthos della loro città. Tucidide, Storie, II, 34-36 […] (37) Noi abbiamo una forma di governo che non guarda con invidia le costituzioni dei vicini, e non solo non imitiamo altri, ma anzi siamo noi stessi di esempio a qualcuno. Quanto al nome, essa è chiamata democrazia, poiché è amministrata non già per il bene di poche persone, bensí di una cerchia piú vasta: di fronte alle leggi, però, tutti, nelle private controversie, godono di uguale trattamento; e secondo la considerazione di cui uno gode, poiché in qualche campo si distingue, non tanto per il suo partito, quanto per il suo merito, viene preferito nelle cariche pubbliche; né, d’altra parte, la povertà, se uno è in grado di fare qualche cosa di utile alla città, gli è di impedimento per l’oscura sua posizione sociale. Come in piena libertà viviamo nella vita pubblica cosí in quel vicendevole sorvegliarsi che si verifica nelle azioni di ogni giorno, noi non ci sentiamo urtati se uno si comporta a suo gradimento, né gli infliggiamo con il nostro corruccio una molestia che, se non è un castigo vero e proprio, è pur sempre qualche cosa di poco gradito. Noi che serenamente trattiamo i nostri affari privati, quando si tratta degli interessi pubblici […] siamo obbedienti a quanti si succedono al governo, ossequienti alle leggi e tra esse in modo speciale a quelle che sono a tutela di chi subisce ingiustizia e a quelle che, pur non trovandosi scritte in alcuna tavola, portano per universale consenso il disonore a chi non le rispetta. (38) Inoltre, a sollievo delle fatiche, abbiamo procurato allo spirito nostro moltissimi svaghi, celebrando secondo il patrio costume giochi e feste che si susseguono per tutto l’anno e abitando case fornite di ogni conforto, il cui godimento quotidiano scaccia da noi la tristezza. Affluiscono poi nella nostra città, per la sua importanza, beni d’ogni specie da tutta la Terra e cosí capita a noi di poter godere non solo tutti i frutti e prodotti di questo paese, ma anche quelli degli altri, con uguale diletto e abbondanza come se fossero nostri. (39) […]. La nostra città, ad esempio, è sempre aperta a tutti e non c’è pericolo che, allontanando i forestieri, noi impediamo ad alcuno di conoscere o di vedere cose da cui, se non fossero tenute nascoste e un nemico le vedesse, potrebbe trar vantaggio; perché fidiamo non tanto nei preparativi e negli stratagemmi, quanto nel nostro innato valore che si rivela nell’azione.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Diverso è pure il sistema di educazione: mentre gli avversari, subito fin da giovani, con faticoso esercizio vengono educati all’eroismo; noi, invece, pur vivendo con abbandono la vita, con pari forza affrontiamo pericoli uguali. E la prova è questa: gli Spartani fanno irruzione nel nostro paese, ma non da soli, bensí con tutti gli alleati; noi invece, invadendo il territorio dei vicini, il piú delle volte non facciamo fatica a superare in campo aperto e in paese altrui uomini che difendono i propri focolari. […] (40) Noi amiamo il bello, ma con misura; amiamo la cultura dello spirito, ma senza mollezza. Usiamo la ricchezza piú per l’opportunità che offre all’azione che per sciocco vanto di parola, e non il riconoscere la povertà è vergognoso tra noi, ma piú vergognoso non adoperarsi per fuggirla. Noi stessi o prendiamo decisioni o esaminiamo con cura gli eventi: convinti che non sono le discussioni che danneggiano le azioni, ma il non attingere le necessarie cognizioni per mezzo della discussione prima di venire all’esecuzione di ciò che si deve fare. Abbiamo infatti anche questa nostra dote particolare, di saper, cioè, osare quant’altri mai e nello stesso tempo fare i dovuti calcoli su ciò che intendiamo intraprendere: agli altri, invece, l’ignoranza provoca baldanza, la riflessione apporta esitazione. Ma fortissimi d’animo, a buon diritto, vanno considerati coloro che, conoscendo chiaramente le difficoltà della situazione e apprezzando le delizie della vita, tuttavia, proprio per questo, non si ritirano di fronte ai pericoli. Anche nelle manifestazioni di nobiltà d’animo noi ci comportiamo in modo diverso dalla maggior parte: le amicizie ce le procuriamo non già ricevendo benefici, ma facendone agli altri. […] Noi siamo i soli che francamente portiamo soccorso ad altri non per calcolo d’utilità, ma per fiduciosa liberalità. (41) In una parola, io dico che non solo la città nostra, nel suo complesso, è la scuola dell’Ellade, ma mi pare che in particolare ciascun Ateniese, cresciuto a questa scuola, possa rendere la sua persona adatta alle piú svariate attività, con la maggior destrezza e con decoro, a se stesso bastante. […]. Ora, dopo aver dato il vostro tributo di pianto ai cari che avete perduto, ritornatevene alle vostre case. (Tucidide, La guerra del Peloponneso, Mondadori, Milano, 1971, vol. I, pagg. 121-128)

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Socrate 470-399 a.C.

SOCRATE UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Aristofane : Nuvole Senofonte : Memorabili, Economico, Apologia di Socrate SOCRATE PLATONE : Apologia di Socrate

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Aristofane : Nuvole (rappresentate nelle Dionisie nel 423) Trama : un vecchio di nome Strepdìase, afflitto dai debiti che il figlio Fidìppide ha contratto con la passione dei cavalli, chiede al figlio di frequentare la scuola di Socrate, per persuadere in tribunale i creditori e trasformare il Discorso ingiusto nel discorso giusto. Il figlio si rifiuta di andare alla scuola socratica ( Pensatoio) e quindi si reca lui stesso da Socrate. Lo trova sospeso in aria dentro una cesta ad osservare i fenomeni celesti : Str. Prima di tutto dimmi che fai, ti prego Socr. (vv. 225) Per l’aere mi muovo e dall’alto guardo il sole […] O incommensurabile Aere che in alto reggi la terra; e tu fulgido Etere e voi venerande Nuvole, che portate tuoni e fulmini, levatevi Signore, mostratevi al pensatore, in cielo  Socrate indaga audacemente la natura vv. 366 Str. Ma Zeus Olimpo non è un dio ? Socr. Ma quale Zeus? Non dire stupidaggini : Zeus non esiste.  Socrate non riconosce gli Dei ufficiali Fidippide, convinto dal padre si reca al Pensatoio e impara il discorso ingiusto, vincendo i creditori del padre, che dà un banchetto per celebrare il successo. Durante il banchetto scoppia un litigio tra il padre e il figlio che lo batte; il padre si mette a gridare all’oltraggio, ma il figlio, ricordando che da bambino veniva punito per il suo bene, ribatte che anche lui lo sta punendo il padre per il suo bene ( vv. 1400-1415) Socrate corrompe i giovani Nel finale Strepdìase si rivolge ad Ermes e si vendica di Socrate e cerca di incendiare il Pensatoio mentre i versi iniziali si capovolgono : Socr. E tu che fai sul tetto ? Strep. (vv. 1503) Per l’aere mi muovo e dall’alto guardo il sole

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Discorso Giusto : discorso del Poeta/Commediografo. Retta educazione : - rappresenta il classico percorso degli studi  imparare a memoria i versi poetici (Omero, Esiodo, Solone);  studio di musica, ginnastica, grammatica.  Educatori : I Poeti e i drammaturghi. Discorso Ingiusto : discorso del Sofista (e per Aristofane quello di Socrate) educatore alla moda : rappresenta la nuova educazione impartita nell’Atene democratica : riconosce l’uomo e il suo valore come perno della vita cittadina, della realtà, che Lui stesso crea con i Logoi.  rcerca della naturale capacità (perizia/competenza/abilità umana) dell’uomo ( e non ricerca della conoscenza della natura (Fìsis) di agire nella politica e nei tribunali, ove TUTTO e IL CONTRARIO DI TUTTO è costruibile dai Logoi (ben articolati e gestiti), perché tutto è opera dell’uomo e la Verità è relativa a seconda delle circostanze, dell’utilità e dalla funzionalità all’azione del momento. Educazione basata sull’abilità della parola, della confutazione. Educazione alla retorica, tecnica da acquisire (Aristofane : educazione delle chiacchere) Educatori : I Sofisti, dietro compenso. Discorso Socratico : discorso del Filosofo, il vero Educatore 1, l’uomo è il centro di attenzione (conosci te stesso); il Logos permette di: 2.confutare( ironia) le certezze parziali e relative dell’interlocutore 3. portare l’interlocutore a riconoscere i propri limiti (so di non sapere), primo step per la ricerca di un denominatore comune ( nel linguaggio)/ di valori condivisibili (nell’etica)/ di verità (teoretica e conoscitiva). 4. Aiutare l’interlocutore a impostare correttamente i problemi e i discorsi, perché ciascuno sia stimolato a cercare e trovare nell’anima, la verità 5. La ricerca è sempre aperta ….. Socrate non offre soluzioni preconfezionate.

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Senofonte Storico e soldato, allievo, non intimo,di Socrate . Opere : Anabasi Economico, Apologia, Simposio, Memorabili : offre testimonianze di Socrate. Socrate è virtuoso, non aderisce alla sofistica, ma spesso è in conflitto con i suoi rappresentanti (Memorabili) Non discuteva sulla natura dell’Universo […] quel che i dotti chiamano Cosmo […] Questi sostengono che l’Essere è solo uno, quelli che è infinito di numero; questi che tutto è in continuo movimento, quelli che niente è mai movimento; questi che tutto si genera e si distrugge, quelli che niente si è mai generato e niente si distruggerà […] Egli discorreva sempre di valori umani, ricercando cosa fosse pio, cosa empio, cosa bello, cosa brutto, cosa giusto, cosa ingiusto, cosa prudenza, cosa pazzia, cosa coraggio, cosa viltà, cosa stato, cosa statista. Cosa governo, cosa governatore, e le altre cose la cui conoscenza, secondo lui, rendeva gli uomini eccellenti; l’ignoranza, invece, li faceva giustamente chiamare schiavi (Memor. I, 1, 11-16). Socrate è indifferente alla retorica e alla sofistica (Economico) : Isomaco : quando mi conviene dire la verità, molto bene; ma quando mi convine dire il falso, allora, Socrate, non riesco a far sì, per Zeus, che il discorso Ingiusto diventi Giusto Socrate : Certo, Iscomaco, perché non riesci a fare divenire verità il falso (Econom. XI 23-25)

UNI TER Arese FILOSOFIA ANTICA Platone Difende Socrate nell’Apologia, ricostruendo la difesa che Socrate pronunziò in tribunale : E se anche avete udito dire […] che io cerco di educare uomini e che esigo denaro, neanche questo è vero; in realtà mi sembra che anche ciò sia bello, se uno sia in grado di educare uomini, come sono in grado di farlo Gorgia di Leontini, Prodico di Ceo e Ippia di Elide. Infatti ciascuno di costoro, o cittadini, è in grado, andando in ciascuna delle città, di persuadere i giovani (Apologia, 19c) - Non esclude i suoi rapporti con la Sofistica : Nel Protagora testimonia che Socrate ospitò a casa sua Protagora, Prodico e Ippia (Protagora 314e-315a) Nel Teeteto , mostra che Socrate ebbe rispetto per i Sofisti come Protagora e Gorgia (Teeteto 171c.) - Socrate diviene il protagonista dei suoi dialoghi, il portavoce della filosofia platonica; - Socrate è il 1° filosofo ateniese che in Atene si pone il problema della ricerca della verità e della virtù. Nietzsche (in Nascita della Tragedia) accusa Socrate di essere il padre del razionalismo perché sostiene il potere dell’intelletto dell’uomo. Con Socrate nascono la speculazione razionale, la filosofia come sistema, l’esigenza della metafisica, perseguite da Platone, dal Cristianesimo, dalla storia della Filosofia occidentale.