Funzionalismo Il Computer come modello del cervello: il nostro cervello trasforma i segnali di input in un output di attività motoria di vario tipo (incluso il parlare).
Funzionalismo Domande: Se il cervello è un computer chi lo ha programmato? La selezione naturale? – Le nostre capacità intellettuali sembrano però andare ben oltre quanto richiesto da una semplice capacita di adattamento all’ambiente. – Il fare un qualcosa quando non c’è possibilità di contraccambio non sembra «utile». – La coscienza è un aiuto alla sopravvivenza?
Funzionalismo Il pensiero matematico va oltre la semplice computazione( Interpretazione di K. Gödel di R. Penrose, The Emperor’s New Mind, Oxford 1989; Id., The Shadows of the Mind, Oxford 1994 ). I computer conoscono la sintassi ma non la semantica; seguono le regole grammaticali ma non capiscono il significato(« la stanza cinese» in J.R. Searle, The Rediscovery of Mind, Boston 1992 ).
Funzionalismo Questa modello (dualista) del cervello si trova nelle visioni post-umane e trans-umane (si veda materiale del corso “filosofia tra scienza e teologia”)
Emergentismo (Sopravvenienza) La coscienza è una proprietà emergente di un sistema biologico sufficientemente complesso (il cervello)
Emergentismo J. R. Searle, Mind. A Brief Introduction, Oxford Gli stati di coscienza con la loro ontologia in prima persona (“io”) sono fenomeni reali del mondo reale e non una illusione. Essi non possono essere ridotti alla loro base bio-neurologica, in quanto una tale riduzione alla terza persona (“esso” o “essi”) lascerebbe fuori tutta la ontologia in prima persona (“io”) della coscienza. Gli stati di coscienza sono riducibili causalmente ai processi bio-neurologici. Non hanno vita in loro stessi Quindi, il mio “sentire sete” esiste ed agisce causalmente sul mio comportamento, ma esso è causato dai processi neurologici e lo stesso “sentire” non è altro che un insieme di processi dentro il mio cervello.
Emergentismo Si veda anche: N. H. GREGERSEN, “God’s Public Traffic: Holist vs Physicalist Supervenience”, in N.H. Gregersen, W.B. Drees, U. Görmann (edd.), The Human Person in Science and Theology, Edinburgh 2000, La tesi di questo autore a favore della azione causale della mente si basa su questo ragionamento: le proprietà mentali di una data persona sono connesse ad una più ampia rete sociale di significati (inclusi quelli di particolari linguaggi) che trascendono completamente il singolo cervello. Poiché uno non può comprendere gli stati di coscienza di un individuo senza tener conto della sua relazione con questo più ampio contesto semantico, allora è per definizione impossibile ridurre gli stati mentali agli stati fisici (bio-neurologici) del cervello.
Emergentismo umidità / H 2 O = mente / cervello ??? C’è una grandissima differenza tra la più semplice esperienza mentale e i processi neuronali. I due linguaggi sembrano totalmente incommensurabili a differenza di quanto avviene per le molecole di H 2 O e l’umidità (l’elemento comune è l’energia).