Elettorato Passivo e Attivo: la sua storia
Elettorato attivo Per elettorato attivo si intende la capacità di un cittadino che gode dei pieni diritti di scegliere i propri rappresentanti per le cariche pubbliche (articolo 48 Cost).
Elettorato passivo Per elettorato passivo si intende la capacità giuridica di un cittadino italiano, che ha pieni diritti, di ricoprire cariche elettive.
Storia dell’elettorato attivo e passivo Nel 1882 fu consentito di votare a tutti i cittadini maggiorenni con licenza elementare o che avessero un reddito di 20 lire; la mozione in favore del suffragio universale era ancora minoritaria, nel 1912 l’elettorato viene esteso da Giolitti a tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni, senza alcun requisito di censo né di istruzione.
Dopo il fascismo nel secondo dopo guerra si ritornerà al sistema elettivo a suffragio universale, con liste concorrenti e l'espressione di tre o quattro preferenze, secondo l'ampiezza dei collegi. Le donne, da sempre cittadine di serie B, continuarono a non essere ammesse alla urne fino al 2 giugno 1946.
ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO (Puoi votare) Elettorato passivo (Puoi essere votato) Camera 18 anni 25 anni Senato 25 anni 40 anni Regioni 18 anni 18 anni Comuni 18 anni 18 anni Province 18 anni 18 anni Parlamento europeo 18 anni 25 anni I cittadini dell’Unione europea hanno diritto di voto e diritto di eleggibilità alle elezioni comunali in Italia e alle elezioni dei rappresentanti italiani del Parlamento europeo. 6
Tabella elettorato attivo e passivo nei vari paesi europei
Sitografia: Montecitorio,Palazzo Madama ,Senato, Presidente del senato , Senatori ,Commissioni.
Realizzato da: Bellini Nicola , Brian Baldon , De Munari Andrea.