GIACOMO LEOPARDI (1798, RECANATI – 1837, NAPOLI)
ITALIA
LE MARCHE
RECANATI
LA VITA nasce a Recanati nel 1798 e cresce con una rigida educazione religiosa Giacomo, da autodidatta, studia sui libri della biblioteca paterna l'ebraico, il francese, l'inglese, lo spagnolo i genitori non gli permettono di uscire di casa da solo fino ai 20 anni Leopardi si butta in uno studio «matto e disperatissimo», in cui traduce i classici, pratica sette lingue, scrive un dotto testo di astronomia e un falso poema in greco antico, sufficientemente convincente da ingannare un esperto
LA VITA la sua salute peggiora: ha una vista debole, soffre d’asma e diventa gobbo dal 1822 al 1827 Leopardi è a Roma, a Milano, a Bologna, a Firenze, a Pisa a Firenze vive un amore infelice per Fanny Targioni Tozzetti
ROMA
MILANO
BOLOGNA
FIRENZE
PISA
LA VITA negli ultimi anni abita a Napoli muore nel 1837 durante un’epidemia di colera è sepolto a Mergellina, presso la tomba di Virgilio
NAPOLI
IL MONUMENTO FUNEBRE DI LEOPARDI
LE OPERE Canzoni (1824) è il primo grande libro di poesie di Giacomo dove si presenta in veste di poeta etico e civile. L'opera aduna 10 componimenti scritti tra il 1818/23 e sono in ordine cronologico. Versi (1826) è la seconda e rilevante silloge poetica di Giacomo. Comprende tutti i testi approvati non inclusi nelle Canzoni del '24. Canti (1831). Struttura tripartita con Canzoni, idilli e canti pisano-recanatesi. Si compone di 23 componimenti.
Le Operette Morali sono 24 brevi scritti, progettati dall'autore fin dal 1820. Per lo più sono scritte sotto forma di dialoghi tra personaggi reali o immaginari: la condizione umana, la morte, il destino, la vana ricerca della felicità sono alcuni dei temi che ricorrono nell'opera. lo Zibaldone di pensieri in cui tocca argomenti diversi riguardanti la filosofia, la letteratura, la linguistica, oltre a trattare di problemi etici o sociali e anche legati alla sua personale esperienza
XXVIII - A SE STESSO Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo, Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non val cosa nessuna I moti tuoi, nè di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. T'acqueta omai. Dispera L'ultima volta. Al gener nostro il fato Non donò che il morire. Omai disprezza Te, la natura, il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera, E l'infinita vanità del tutto.
IL CUORE Sede dei sentimenti, emozioni, pensieri, desideri, ... Coraggio
IL CUORE Amico del cuore Aprire il cuore a qualcuno Avere il cuore di pietra / di leone / d’oro / di ghiaccio Avere il cuore in mano Ridere di cuore Rubare il cuore a qualcuno (rubacuori) Senza cuore Spezzare il cuore a qualcuno Stringere il cuore Toccare il cuore a qualcuno
IL CUORE Due cuori e una capanna Occhio non vede, cuore non duole. Se occhio non mira, cuor non sospira. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Al cuor non si comanda. Mano fredda, cuor sincero.