THOMAS WOODROW WILSON Dio gli diede una grande visione. Il diavolo un cuore impetuoso. L’orgoglioso cuore si è fermato. La visone gli sopravvive
La formazione Wilson nacque a Staunton in Virginia nel 1856, provenva da una famiglia di scozzesi-irlandesi. Crebbe ad Augusta in Georgia. Frequentò la il Davidson College per un anno, poi si trasferì alla Princeton University dove si laureò nel 1879. In seguitò studiò legge alla University of Virginia per un anno. Dopo aver terminato e pubblicato la sua dissertazione, Il Governo Congressuale, nel 1886, ottenne il titolo di dottore in scienze politiche dalla Johns Hopkins University. Durante il periodo alla Princeton University fece parte della Phi Kappa Psi, una confraternita fondata nel 1852 a Canonsburg nel Jefferson College.
Wilson politico e carriera accademica La sua carriera politica si sviluppò poco dopo la guerra di successione americana, quando il congresso era al massimo del suo potere. Dopo la sua inserzione in un famoso giornale pubblico iniziò il suo più importante lavoro sulla politica "Governo Congressionale", come sostegno di un sistema governativo parlamentare. Restò sorpreso da Grover Cleveland (22° e 24° presidente degli stati uniti) e per questo il suo lavoro diventò una critica al governo americano. Fu presidente della American Politic Science Association nel 1910. Sempre nello stesso anno gli fu proposta la candidatura di governatore del New Jersey e accettò.
Wilson presidente Nelle elezioni del 1912 il partito democratico elesse come proprio candidato lo stesso Wilson; mentre il partito repubblicano presentò Theodore Roosevelt e William Howard Taft. A causa della candidatura di due personaggi repubblicani Wilson non ebbe difficoltà a essere eletto. Nello stesso giorno della sua sfilata come nuovo presidente ci fu una manifestazioni di donne, le quali volevano il suffragio femminile. Per questo trovò le strade senza folla ad acclamarlo come nuovo presidente. Subito dopo essere stato eletto promulgò alcune leggi sull’antitrust, sul sistema monetario e bancario. Questo portò alla formazione della Federal Reserve System e della Federal Trade Commission.
La seconda elezione Alla fine del suo primo mandato Wilson promulgò molte leggi tratte dal programma di Theodor Roosevelt. Una tra le più importanti fu la riforma agricola basata sui prestiti. Si impegnò contro il lavoro minorile e la possibilità di dare ai lavoratori un’assistenza contro gli infortuni. Nel 1916 fu rieletto come presidente grazie alle sue innumerevoli riforme. Nello stesso anno cercò di essere un mediatore nella prima guerra mondiale, ma quando la Germania riprese la guerra sottomarina e cercò di allearsi con il Messico Wilson fu costretto ad entrare in guerra supportando la Francia e la Gran Bretagna .
Entrata in Guerra dell'America Per prepararsi all’entrata in Guerra potenziò l’esercito e la marina per dare l’appoggio agli stati dell’intesa. Nel 1917 il congresso fece approvare la legge sullo spionaggio e nell’anno successivo la legge sulla sedizione per combattere le opinioni socialiste. A causa della tentata entrata in Guerra da parte del Messico gli Stati Uniti d’America intervennero molte volte in America Latina, ad esempio a Cuba, Haiti e a Panàma. Il 6 aprile 1917 gli USA dichiararono Guerra alla Germania e in seguito il 7 dicembre dello stesso anno all’impero Austro-Ungarico. La questione più importante che riguardò Wilson nella prima Guerra mondiale fu la stesura dei “14 punti”.
I 14 PUNTI DI WILSON Discorso pronunciato l’8 gennaio 1918 davanti al senato degli Stati Uniti. Esso conteneva le idee che il presidente aveva riguardo alla situazione politica che si era creata alla fine della prima guerra mondiale. Questi punti servivano per portare ordine ed equilibrio nel vecchio continente. Cfr. pagina.246-247 Nuovi profili storici dal 1900 aoggi edizione Laterza di Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto
1° non più trattati diplomatici segreti. 2° assoluta navigazione in mare, in acque internazionali (neutrali), sia in pace che in guerra. 3° chiusura delle dogane e eguaglianza di trattamento in materia commerciale. 4° riduzione degli armamenti dei singoli paesi. 5° regolamento liberamente dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte le rivendicazioni coloniali. 6° evacuazione di tutti i territori russi e regolamento di tutte le questioni che riguardano la Russia. 7° il Belgio dovrà essere restaurato ed evacuato per concedergli di nuovo la sua indipendenza. 8° il territorio della Francia deve essere restaurato e la Alsazia-Lorena riannessa alla Francia. 9° la rettifica delle frontiere italiane dovrà essere fatta secondo le linee di demarcazione chiaramente riconoscibili tra le nazionalità. Cfr. pagina.246-247 Nuovi profili storici dal 1900 aoggi edizione Laterza di Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto
10° ai popoli dell’austro-Ungheria, alla quale noi desideriamo di assicurare un posto tra le nazioni, deve essere accordata la più ampia possibilità per uno sviluppo autonomo. 11° Serbia, Romania e Montenegro dovranno essere evacuati per ristabilire la loro indipendenza. 12° alle regioni turche dell’attuale impero ottomano dovrà essere assicurata una sovranità non contestata, ma alle altre nazionalità che sono ancora sotto il giogo turco si dovrà garantire un’assoluta sicurezza d’esistenza e la piena possibilità di uno sviluppo autonomo e senza ostacoli. I Dardanelli dovranno rimanere aperti al libero passaggio delle navi mercantili di tutte le nazioni sotto la protezione di garanzie internazionali. 13° dovrà essere creato uno stato indipendente polacco, che si estenderà su territoti abitai da popolazioni indiscutibilmente polacche; gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente acceso la mare; la sua indipendenza politica ed economica e la sua integrità dovranno essere garantite da convenzioni internazionali. 14° dovrà essere creata un’associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d’indipendenza e di integrità morale. Cfr. pagina.246-247 Nuovi profili storici dal 1900 aoggi edizione Laterza di Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto
Gli ultimi anni di Wilson Il 25 settembre 1919 Wilson ebbe un leggero ictus, che non fu reso pubblico, ma una settimana dopo il 2 ottobre ne ebbe un altro più grave, che lo rese quasi del tutto incapace di continuare la sua presidenza. A causa di questi attacchi fu costretto ad abbandonare quasi tutte le questioni politiche. Durante la malattia di Wilson la sua seconda moglie Edith Bolling Galt Wilson gli fece da segretaria indicando le questioni da porre alla sua attenzione e quelle da delegare al governo. Nel 1921 Wilson e sua moglie si ritirarono dalla casa bianca e andarono a vivere a Washington, dove il presidente morì il 3 febbraio 1924. Wilson è sepolto nella Washington Nazional Cathedral. Nel 1920 Wilson ottenne il premio Nobel per la pace.
Curiosità Durante la presidenza di Wilson si ebbe la rottura della dottrina Monroe. Questa è stata provocata dall’espansione della Germania e dalla sua possibile vittoria. Per questo il presidente ottenne grazie all’appoggio del congresso l’entrata in guerra a sostegno dell’intesa. Come ben sappiamo la dottrina Monroe dichiara: «i continenti americani, grazie alla libertà e all' indipendenza conquistate e preservate, non debbono considerarsi soggetti alla futura colonizzazione di qualsiasi potenza europea». E aggiunge che «ogni intervento nell'emisfero sarebbe stato considerato una manifestazione di ostilità verso gli Stati Uniti». Fu proprio questa seconda frase a portare la guerra da un conflitto europeo a uno mondiale.
Manifesto per l’arruolamento di truppe statunitensi durante la Prima Guerra Mondiale
Foto del presidente Thomas Woodrow Wilson