RAKU MENU DECORAZIONE FOGGIATURA TECNOLOGIA Lucio Troise
N.B.-E’ opportuno procedendo a fumigazioni, salature o altre tecniche a forno aperto, munirsi di mascherine per proteggersi dai gas prodotti dai sali metallici e specialmente dalla soda solvay che provoca la fuoriuscita di acido idrocloridrico. Bisogna inoltre far attenzione ai ritorni di fiamma che possono provocare serie ustioni.
CENNI SULLA CERAMICA RAKU
storia
L’argilla
Cottura del biscotto Forno a pozzetto
foggiatura
essiccamento
Gli smalti Nel Raku tradizionale giapponese, lo smalto è una cristallina con una percentuale minima di opacizzante; questa coperta, avendo una composizione sostanzialmente piombica, risulta molto elastica in cottura ed adatta ai grandi sbalzi di temperatura. Infatti le caratteristiche principali degli smalti per il Raku è il loro basso punto di fusione (700°- 950°, dato, appunto, da fondenti quali il piombo o la borace) ed il limitato numero degli elementi che li compongono. Smalti per la normale ceramica possono essere usati solo se tagliati con fondenti adatti o con cristalline piombiche, sodiche o boraciche, nella misura del 50%: ciò per renderli più elastici e soffici, ma anche più trasparenti; quindi è opportuno, dove non si voglia usare l’effetto Gli smalti
Lucio Troise
Seconda cottura La cottura del decorato può essere fatta sia a forno freddo che introducendo i manufatti in forni già caldi. Nella tecnica Raku, solitamente, le cotture si susseguono abbastanza velocemente, per cui, i primi pezzi partono da temperature basse, mentre gli altri vengono messi in forni già caldi. E’ quindi opportuno che gli oggetti, ben asciutti, ricevano un preriscaldamento prima di essere introdotti nella camera di cottura vera e propria. I forni per il Raku sono generalmente di piccole dimensioni, è sono diversi per forma e combustibile usato, Gli artigiani, normalmente preferiscono costruirsi i forni a seconda delle loro esigenze. I forni più interessanti, dispongono di due camere che, alternativamente, svolgono la funzione di preriscaldamento e cottura spostando il bruciatore (fig.1). Seconda cottura Forno a gas
Forno a gas per la cottura del RAKU
Estrazione dell’oggetto incandescente dal forno
Riduzione del manufatto
FORNO PER COTTURA
FORNO PER COTTURA
PRINCIPALI TECNICHE DI INTERVENTO OSSIDAZIONE RIDUZIONE SALATURA e VAPORI DI SODA FUMIGAZIONI PRINCIPALI TECNICHE DI INTERVENTO Lucio Troise
ossidazione Ossidazione Consiste nell’estrarre dal forno il manufatto, con delle apposite pinze, quando gli smalti hanno raggiunto il punto di fusione (700°-900°). L’interno della camera di cottura avrà assunto un colore rosso aragosta (700°-800°) e la coperta sembrerà lucida. Il manufatto può essere lasciato raffreddare all’aria o immerso in acqua fredda. Questa è la tecnica più antica.
La riduzione Per ottenere la riduzione, gli artigiani del Raku, estratto il manufatto dal forno incandescente, lo introducono immediatamente in un contenitore riempito di materiale combustibile che viene chiuso ermeticamente e fatto raffreddare. Si possono ottenere risultati diversi di riduzione a seconda del combustibile usato (segatura, trucioli di legno, foglie secche o non ,carta e stracci imbevuti di olio ecc.). La riduzione può essere totale o può essere interrotta con l’immissione di aria nel contenitore. Alcuni artigiani provocano una riduzione parziale ricoprendo parte dell’oggetto incandescente con materiale combustibile, in questa zona del manufatto si otterrà una reazione diversa rispetto alla parte lasciata all’aria. Un altro metodo per provocare la riduzione è quello di introdurre direttamente nel forno, una volta che questo, arrivato alla temperatura voluta, viene spento, materiale organico, quindi chiuderlo ermeticamente ed aspettare che il processo si compia. riduzione
Salatura e vapori di soda Questa tecnica è una delle più antiche: è stata applicata anche nella ceramica tradizionale, prima della diffusione delle cristalline, per rendere lucidi ed impermeabili gli oggetti. Consiste nell’immettere nel forno, al momento della cottura del biscotto (950°-1000°) del cloruro di sodio (sale da cucina), o della soda solvay ( un paio di manciate), l’operazione viene ripetuta un paio di volte, dopo di che si procede come per la riduzione. Nel Raku questa tecnica viene applicata sia sul crudo (prima cottura) sia in monocottura (crudo decorato) sia sul biscotto smaltato (seconda cottura), ottenendo risultati diversi. L’immissione dei sali può essere fatta soffiando i materiali con un tubo cavo, attraverso fori praticati nel forno; in questo modo si può diversificare l’intervento, indirizzandolo su parti specifiche del manufatto. salatura
Fumigazioni La stessa tecnica della salatura viene applicata con altri materiali (soprattutto sali) che permettono di ottenere effetti interessantissimi; i sali più usati sono: il nitrato di bismuto, che permette di ottenere lustri con riflessi perlacei; il cloruro stannico, che dà bellissime iridescenze; il cloruro di rame, che crea riflessi che vanno dai verdi ai rossi; il nitrato di cobalto, con cui si ottengono dei meravigliosi blu; il nitrato di cromo, che permette di avere verdi e gialli con aloni rossi; l’ossido di zinco, il quale, se si introduce all’interno del forno, su oggetti d’argilla ad alto contenuto di ferro, può assumere una colorazione che va dal verde-giallo al verde foglia satinato. fumigazioni
N.B.-E’ opportuno procedendo a fumigazioni, salature o altre tecniche a forno aperto, munirsi di mascherine per proteggersi dai gas prodotti dai sali metallici e specialmente dalla soda solvay che provoca la fuoriuscita di acido idrocloridrico. Bisogna inoltre far attenzione ai ritorni di fiamma che possono provocare serie ustioni.
I COLORI Gli ossidi, i carbonati, i sali metallici, che hanno un ruolo importante per tutta la ceramica, ancor più sono importanti nel Raku per determinare la qualità estetica di un manufatto, potendo, l’artigiano, intervenire con questo o quel materiale, in qualunque momento della cottura. I materiali più importanti sono: - selenio, cadmio, antimonio, cromo, ferro, manganese, stagno, zinco, che possono dare, in ossidazione, gialli, verdi, arancione e bruni; -nitrato di argento e cloruro stannico, per dare riflessi agli smalti, in riduzione; -solfato, carbonato e ossido di rame, consentono di ottenere una vasta gamma di rossi, ed una tonalità di oro metallico, in riduzione; - bismuto ed ossido di uranio, mischiati allo smalto, provocano riflessi bellissimi in riduzione; -nitrato di bismuto, per ottenere effetti perlacei; -cloruro e nitrato di argento, per avere riflessi dorati. La tabella riportata riguarda l’effetto colorante degli ossidi negli smalti
in riduzione; -nitrato di bismuto, per ottenere effetti perlacei; -cloruro e nitrato di argento, per avere riflessi dorati. La tabella riportata riguarda l’effetto colorante degli ossidi negli smalti Ossidi % Colore in ossidazione Colore in riduzione Cobalto 1,4 blu blu scuro carbonato di rame 0,8 turchese grigio ossido di nichel 6,0 verde verde oliva ossido di stagno 8,0 bianco avorio ossido di ferro nero 5,0 nero opaco nero satinato biossido di manganese 5,0 antracite nero ossido di cobalto 3,0 nero nero ossido di rame 2,0 verde rosso rubino ossido di cromo 3,0 rosso-bruno verde-giallo ossido di ferro rosso 4,0 avorio avana-grigio carbonato di manganese 3,0 rosso porpora rosso porpora medio