ADHD : Attention Deficit Hyperactivity Disorder  Disturbo ad esordio precoce (prima dei 7 anni)  Caratterizzato da iperattività-impulsività e/o disturbo.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
RITARDO NELL’APPRENDIMENTO
Advertisements

U.O.A. di NPI Un progetto per i disturbi di apprendimento
DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO delle ABILITA’ SCOLASTICHE (F 81) ICD10
F 84 Sindromi da alterazione globale dello sviluppo • F84
NTD - Modulo 3 Ritardo mentale
LINEE GUIDA SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
La diagnosi neuropsicologica: definizione e utilizzo
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Ad esso si associano in comorbidità:
Ritardo mentale e abilità cognitive
Clinica del Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento: Dislessia e Disortografia
Incontro con qualche tipo di Ostacolo o di Rallentamento nei Processi di Apprendimento che dovrebbero svolgersi in ambito scolastico familiare sociale.
Abilità Sport Strada chiesa Famiglia Capacità Conoscenze Competenze Scuola Società cittadino uomo.
DISTURBI DA DEFICIT ATTENZIONALI con o senza iperattività
Disturbi dell’Apprendimento: Intelligenza e Apprendimento
U.O.A. di NPI I disturbi di apprendimento Dott.ssa Paola Cavallo
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività (ADHD): l’intervento integrato tra Scuola e Servizio Sanitario Nazionale. Gli Aspetti Clinici.
DDAI: Deficit di Attenzione e dell’Iperattività
Depressione in età evolutiva e in adolescenza un problema diagnostico
DEFICIT DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’
Abstract seminario sui disturbi di apprendimento
Dislessico..? Criteri diagnostici Si può porre diagnosi di disturbo specifico di apprendimento quando a tests standardizzati di lettura,scrittura e calcolo.
Disturbo dell’attenzione e Iperattivita’ ADHD
L’esperienza scolastica dei bambini con del22: una proposta di lavoro
Impulsività e autocontrollo Interventi e tecniche metacognitive
Qual’è il decorso del Disturbo?.
Il processo di APPRENDIMENTO si compone principalmente di 3 fasi:
IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’
Modello Assistenziale Pediatrico nel bambino con patologia cronica
Il bambino e la dislessia
Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività
IL DISTURBO SPECIFICO DI LINGUAGGIO.
DISTURBI SESSUALI E DELLA IDENTITÀ DI GENERE classificazione del DSM-IV - Disfunzioni Sessuali - Parafile - Disturbi dell'identità di genere.
Indicatori di rischio dei
IL PUPAZZO JONATHAN UN PERCORSO DI LAVORO Insegnante specializzata
Aspetti psicoterapeutici del MS:
Pedagogista Clinico – Pedagogista dello Sport
Journal Club ADHD marzo 2014
L’ALUNNO CON SINDROME ADHD: STRATEGIE EDUCATIVE E DIDATTICHE
I ragazzi che “disturbano”. Per saperne di più…
Pedagogista Clinico – Pedagogista dello Sport
DDAI = Deficit di Attenzione e Iperattività
TOKEN ECONOMY LA TOKEN ECONOMY E’ UN VERO E PROPRIO CONTRATTO EDUCATIVO TRA INSEGNANTE E STUDENTE LA TOKEN, utilissima.
“ACCOGLIERE IL DISABILE PSICHICO IN PARROCCHIA” Ufficio Liturgico Diocesano L’immigrazione ad Agrigento Ph. Giuseppe La Rocca.
L’OSSERVAZIONE CLINICA DEL BAMBINO GIUNTO IN CONSULENZA PER DDAI
Alcuni strumenti diagnostici
Azienda U.L.S.S. 15 “Alta Padovana” Distretto N. 1 Sud – Est U.O. Materno-Infantile,Età Evolutiva e Famiglia Presentazione del Progetto «LAVORARE INSIEME.
ALTRI DISTURBI DELL'INFANZIA, DELLA FANCIULLEZZA E DELL'ADOLESCENZA
Insegnamanto: Modelli integrati di intervento psicoeducativi per la disabilità intellettiva e per i disturbi pervasivi dello sviluppo Docente: Angiolo.
Un pomeriggio UTILE Biagio Di Liberto.
LA DISLESSIA EVOLUTIVA. Normalmente l’apprendimento è un processo abbastanza facile con tempi di maturazione sufficientemente definiti e conosciuti che.
DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
ADHD.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE DISTURBI DELL’ APRRENDIMENTO A.A. 2010/11 - I SEMESTRE Dott.ssa.
Disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria (DCD)
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione specializzazione per le attivita’ di sostegno Laboratorio sui DISTURBI DELL’ APpRENDIMENTO.
Deficit d’Attenzione e Iperattività
Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
NPI e Patologie prevalenti peculiari
Lettura della relazione clinica e sua interpretazione in funzione della progettazione di Piani Didattici Personalizzati Dott.ssa Anna Noemi Trussardi Neuropsicologa.
ADHD in adolescenza: evoluzione del disturbo
I BISOGNI EDUCATIVI Dr.ssa Francesca Loffredo Psicloga Età Evolutiva.
PROTOCOLLO DI INTESA 10 FEBBRAIO 2014 PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA DI CUI ALL’ART. 7 COMMA 1 C.1 DELLA LEGGE 8.
Carla Antoniotti a.a.2015/2016.
DSA DISLESSIE DISGRAFIE DISORTOGRAFIE DISCALCULIE DISTURBI DELLE ABILITA’ NUMERICHE E ARITMETICHE.
Epilessia, assunzione di farmaci e difficoltà di apprendimento
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO E LA SCUOLA: LA PROSPETTIVA PSICOPEDAGOGICA.
Disturbi della condotta
Disturbi specifici dello sviluppo.  Sono disturbi caratterizzati da sviluppo inadeguato di specifiche attività scolastiche non dovute a disturbi fisici.
Transcript della presentazione:

ADHD : Attention Deficit Hyperactivity Disorder  Disturbo ad esordio precoce (prima dei 7 anni)  Caratterizzato da iperattività-impulsività e/o disturbo dell’attenzione  Non riferibile ad altri disturbi mentali presente da almeno 6 mesi  Si manifesta in diversi contesti (almeno due)  Determina una significativa compromissione funzionale

Quanti sono i bambini con ADHD?  La prevalenza del disturbo viene calcolata nel 3-4% dei bambini in età scolare  In pratica è verosimile che in una classe di trenta bambini almeno uno di essi presenti il disturbo  Il disturbo appare da 6 a 8 volte più frequente nei maschi che nelle femmine  Nel 20-30% dei casi vi è una familiarità positiva

I principali sistemi classificatori forniscono criteri precisi per porre la diagnosi di ADHD ma differiscono tra loro in quanto: il DSM IV (American Psychiatric Association) permette di distinguere tre forme cliniche: a) iperattiva-impulsiva; b) inattentiva; c) combinata mentre l’ ICD-10 (World Health Organization) prevede solo la forma combinata

Cosa sono? Società Scientifiche (Am Ac Child Adolescent Psych; Am Ass Ped, Eur Soc Child Adolescent Psych) Società Scientifiche (Am Ac Child Adolescent Psych; Am Ass Ped, Eur Soc Child Adolescent Psych) Istituzioni Sanitarie Internazionali (NIMH, USA - NICE, UK) Istituzioni Sanitarie Internazionali (NIMH, USA - NICE, UK) Definiscono linee guida per l’ADHD, la versione italiana è composta da revisione della letteratura internazionale con specifiche “raccomandazioni”

Le “raccomandazioni” 1. Standard Minimo: raccomandazioni basate su evidenze sostanziali (almeno 2 studi controllati in doppio cieco); tali indicazioni devono essere seguite nella quasi totalità dei casi (90%). 2. Linee Guida Cliniche: raccomandazioni basate su significative ma limitate esperienze cliniche (studi in aperto, case report), ma condivise dalla maggior parte degli esperti; dovrebbero essere applicate nella maggioranza dei casi (75%) 3. Opzione Clinica: Pratica accettabile, ma non derivata da evidenze cliniche sufficienti

Le “raccomandazioni” Per ogni raccomandazione è anche specificata la Forza dell’evidenza e la Forza della raccomandazione: 1. Buona/Forte: basata su evidenze scientifiche di alta qualità e/o forte consenso clinico 2. Sufficiente: basata su evidenze scientifiche limitate o di modesta qualità metodologica 3. Scarsa: scarse evidenze scientifiche e limitato consenso clinico

Linee guida 1. Definizione clinica 2. Procedure per la diagnosi 3. Gli interventi terapeutici 4. Le terapie farmacologiche 5. Algoritmo per la diagnosi

1. Definizione Clinica 1. Definizione Clinica

I sintomi Iperattività Iperattività Impulsività Impulsività Disturbo dell’attenzione Disturbo dell’attenzione

I sintomi dell’inattenzione 1. Scarsa cura per dettagli, errori di distrazione 2. Labilità attentiva 3. Sembra non ascoltare quando si parla con lui 4. Non segue le istruzioni, non termina le attività 5. Ha difficoltà ad organizzarsi 6. Evita attività che richiedono sforzo cognitivo 7. Perde gli oggetti 8. E’ facilmente distraibile da stimoli esterni 9. Si dimentica facilmente cose abituali

I sintomi di iperattività/impulsività Iperattività Irrequieto, non riesce a star fermo su una sediaIrrequieto, non riesce a star fermo su una sedia In classe si alza quando dovrebbe star sedutoIn classe si alza quando dovrebbe star seduto Corre o si arrampica quando non dovrebbeCorre o si arrampica quando non dovrebbe Ha difficoltà a giocare tranquillamenteHa difficoltà a giocare tranquillamente Sempre in movimento, “attivato da un motorino”Sempre in movimento, “attivato da un motorino” Parla eccessivamenteParla eccessivamenteImpulsività Risponde prima che la domanda sia completataRisponde prima che la domanda sia completata Ha difficoltà ad aspettare il proprio turnoHa difficoltà ad aspettare il proprio turno Interrompe / si intromette in attività altruiInterrompe / si intromette in attività altrui

I sintomi devono esordire nei primi 6 anni di vita ed essere stabilidevono esordire nei primi 6 anni di vita ed essere stabili devono essere più gravi di quelli rilevati negli altri bambini della stessa etàdevono essere più gravi di quelli rilevati negli altri bambini della stessa età devono essere presenti in diversi contesti (per es.: famiglia, scuola)devono essere presenti in diversi contesti (per es.: famiglia, scuola) devono creare significativi problemi nella vita quotidianadevono creare significativi problemi nella vita quotidiana

1° Raccomandazione (SM) Nei bambini ed adolescenti di età tra i 6 e 18 anni che presentino 1. Inattenzione 2. Iperattività/impulsività 3. “Problemi comportamentali” 4. Difficoltà scolastiche Il clinico deve iniziare o far iniziare una valutazione per ADHD

2° Raccomandazione (LG) La diagnosi di ADHD richiede che siano rispettati i criteri del DSM-IV

3° Raccomandazione (SM) La diagnosi si basa sull’osservazione clinica del bambino/adolescente e sulle informazioni fornite da genitori, insegnanti ed altre figure di riferimento. Da tali informazioni deve risultare evidente la presenza in diversi contesti dei sintomi cardine del disturbo, l’età di esordio, la durata dei sintomi e, soprattutto, il grado di compromissione funzionale.

2. Procedure per la diagnosi

I quadri clinici e neuropsicologici sono interpretabili come alterazioni di 3 componenti cognitive fondamentali sistema attentivo di allerta sistema attentivo di orientamento  reazione a nuovi stimoli  focalizzazione su particolari obiettivi funzioni esecutive  capacità di selezionare la risposta adeguata e di inibire quella errata, di individuare il problema, definire l’obiettivo, formulare e monitorare l’esecuzione di un piano, valutarne il risultato

Principi generali Diagnosi essenzialmente clinica: si basa sull’osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni da fonti multiple.Diagnosi essenzialmente clinica: si basa sull’osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni da fonti multiple. Non esistono test diagnostici specifici per l’ADHD. I test neuropsicologici, i questionari per genitori ed insegnanti, le scale di valutazione sono utili per individuare la severità del disturbo e seguirne l’andamento.Non esistono test diagnostici specifici per l’ADHD. I test neuropsicologici, i questionari per genitori ed insegnanti, le scale di valutazione sono utili per individuare la severità del disturbo e seguirne l’andamento. Spesso i test sono fondamentali per individuare patologie associate (DSA, Dist. umore, etc). Spesso i test sono fondamentali per individuare patologie associate (DSA, Dist. umore, etc).

Disturbi sensoriali (visivi, uditivi) Disturbi del linguaggio Disturbi specifici di apprendimento Livello intellettivo “borderline” Ritardo mentale Bisogna escludere Disturbi Neuroevolutivi

Comorbilità e diagnosi differenziale Comorbilità: concomitanza di due o più disturbi indipendenti che possono sfociare in una forma qualitativamente distinta Comorbilità: concomitanza di due o più disturbi indipendenti che possono sfociare in una forma qualitativamente distinta Il 70% dei soggetti con ADHD ha almeno un altro disturbo psicopatologico associato Il 70% dei soggetti con ADHD ha almeno un altro disturbo psicopatologico associato La specifica comorbilità influenza il quadro clinico, l’evoluzione, la prognosi, il trattamento La specifica comorbilità influenza il quadro clinico, l’evoluzione, la prognosi, il trattamento

Comorbilità e diagnosi differenziale -Molto frequente (40-50%) Disturbo oppositivo-provocatorio, Disturbo della condotta -Frequente (30%) Disturbi d’ansia, Disturbi specifici di apprendimento, Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria -Moderatamente frequente (15%-20%) Disturbi dell’umore (depressione, bipolare), Tic (sindrome di Tourette), Disturbo ossessivo- compulsivo -Rara (5%-10%) Disturbi pervasivi di sviluppo (autismo, S. di Asperger), Ritardo Mentale

Questionari e Interviste Diagnostiche Per la raccolta di informazioni sistematiche è utile usare strumenti specifici: CBCL (Achembach, 1991) CBCL (Achembach, 1991) Conners’ T e P (Conners, 1997) Conners’ T e P (Conners, 1997) DBD (Pelham, 1992), SCOD-I e SCOD-G (Marzocchi et al, 2001) DBD (Pelham, 1992), SCOD-I e SCOD-G (Marzocchi et al, 2001) ADHD-RS (duPaul et al, 1998) ADHD-RS (duPaul et al, 1998) SNAP-IV (Swanson, 1992; Conners, 2001) SNAP-IV (Swanson, 1992; Conners, 2001)

Questionari e Interviste Diagnostiche Diagnostic Interview for Children and Adolescents (DICA, Reich et al, 1997) Diagnostic Interview for Children and Adolescents (DICA, Reich et al, 1997) Kiddie-Schedule for Affective Disorders andKiddie-Schedule for Affective Disorders and Schizophrenia-PL (KSADS-PL, Kaufman,1997) Schizophrenia-PL (KSADS-PL, Kaufman,1997) Parent Interview of Child Symptoms (PICS-IV, Scachar, 1996)Parent Interview of Child Symptoms (PICS-IV, Scachar, 1996) Scale di autovalutazione: Multidimensional Anxiety Scale for Children (MASC, March, 1997) e Children Depression Inventory (CDI, Kovacs, 1992)Scale di autovalutazione: Multidimensional Anxiety Scale for Children (MASC, March, 1997) e Children Depression Inventory (CDI, Kovacs, 1992)

Questionari e Interviste Diagnostiche Livello cognitivo (PM, WISC-R) Livello cognitivo (PM, WISC-R) Abilità di scrittura, lettura, comprensione del testo Abilità di scrittura, lettura, comprensione del testo Continuous Performance Test (CPT) Continuous Performance Test (CPT) Matching Familiar Figure Test (MFFT) Matching Familiar Figure Test (MFFT) Change Task Change Task

4° Raccomandazione (SM) Oltre alla valutazione dei genitori la diagnosi di ADHD richiede informazioni degli insegnanti sulla presenza di sintomi cardine dei disturbi e si deve tenere conto dei diversi contesti, dell’età di esordio, della durata dei sintomi della compromissione funzionale. Per formulare la diagnosi si devono sempre ottenere e valutare queste informazioni.

5° Raccomandazione (OC) L’uso dei questionari per gli insegnanti è particolarmente utile per raccogliere informazioni in maniera rapida e relativamente accurata

6° Raccomandazione (SM) La valutazione del bambino con ADHD deve sempre comprendere l’esame medico generale, l’esame psichico e l’esame neurologico e la valutazione del livello cognitivo; deve sempre includere la valutazione diagnostica della presenza di eventuali patologie associate sia neuropsichiatriche e mediche generali.

7° Raccomandazione (LG) In assenza di patologie associate nessun altro test strumentale o ematochimico è routinariamente indicato per la diagnosi di ADHD

La valutazione del comportamento riferito dai genitori, anche con l‘uso di questionari, comprende: 1.Inattenzione/iperattività/impulsività2.Pervasività 3.Età di esordio 4.Durata dei sinotmi 5.Compromissione funzionale La valutazione del comportamento e della resa scolastica, anche con l‘uso di questionari, comprende: 1. Comportamento in classe 2. Modalità di apprendimento 3. Misure messe in atto dall‘insegnante 4. Grado di compromissione funzionale 5. Diario e pagelle 6. Quaderni La valutazione del bambino deve comprendere: Accurata anamnesi ed esame fisico (medico e neurologico)Accurata anamnesi ed esame fisico (medico e neurologico) Valutazione del comportamento riferito dai genitoriValutazione del comportamento riferito dai genitori Valutazione del comportamento e della resa scolasticaValutazione del comportamento e della resa scolastica

La qualità del rapporto Atteggiamento iniziale del bambino di fronte alla nuova situazione: appare ritirato, disinteressato, poco disponibile alla situazione mentre viene descritto come sempre in movimento, incapace di stare fermo, con vuoti di memoria? NO ADHD!

La qualità del rapporto estrema facilità di contatto, invadente, usa l’osservatore per esibire le proprie capacità, ha subito bisogno d’iniziare qualcosa? NO ADHD! (disturbo dell’umore ad estrinsecazione ipomaniacale?) atteggiamento passivo, compiacenti, desiderano “fare contento” l’esaminatore NO ADHD (disturbo di tipo depressivo?)

La qualità del rapporto Bambino ansioso: cerca costantemente rassicurazioni Bambino depresso: ricerca di compiacenza, atteggiamento di dipendenza e passività, affettività poco espressa Bambino ADHD: frammentarietà, ma mai distaccato, sempre presente

Primo approccio bambino ADHD Mostra una certa cautela ma fin da subito muove lo sguardo alla ricerca di qualcosa che lo attragga, Attenzione che oscilla: a momenti disponibile, in altri chiede di riformulare la domanda perché stava pensando o guardando qualcosa che non gli ha permesso di recepire la richiesta

Eloquio Bambini depressi/ansiosi: tono di voce basso, monocorde; eloquio lento, povero di contenuti; risposte brevi Bambino ADHD: estrema variabilità: tono ed eloquio passano da livelli pressoché normali a livelli elevati, spt in concomitanza con l’eccitazione vs qualcosa o con il divieto e la frustrazione

La situazione di gioco B.no depresso: contenuti poveri, livello inferiore rispetto alle potenzialità; le proposte di cambiamento vengono accettate passivamente, spesso vanno sollecitati perché svolgano quanto avviato B.no ansioso: contenuti adeguati, modalità di svolgimento ripetitive al fine di evitare l’imprevedibile, il cambiamento

B.no ADHD: cambia spesso gioco, lo porta a termine solo se veramente attratto, ma i livelli di organizzazione sono bassi; si immerge nel gioco con entusiasmo, esprime contenuti adeguati, ma si osserva la difficoltà nello svolgerli compiutamente non- chè l’incapacità di accettare le regole. Il cambiamento viene sempre accettato con entusiasmo per l’attrazione esercitata dalla novità, per perdere interesse subito dopo.

Conclusioni Le linee guida costituiscono uno strumento prezioso per il clinicoLe linee guida costituiscono uno strumento prezioso per il clinico Possono essere ulteriormente migliorate Possono essere ulteriormente migliorate Individualità Individualità Dobbiamo incrementarne l’uso per costruire una base di partenza, per migliorare la nostra capacità di effettuare una diagnosi e per condividere la diagnosi. Dobbiamo incrementarne l’uso per costruire una base di partenza, per migliorare la nostra capacità di effettuare una diagnosi e per condividere la diagnosi.