DDAI = Deficit di Attenzione e Iperattività

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Transcript della presentazione:

DDAI = Deficit di Attenzione e Iperattività ADHD = Attention Disability Hiperactivity Disorder

I disturbi si basano su: Disattenzione = Difficoltà di stare attenti Iperattività = Necessità di essere sempre in movimento Impulsività = Mancanza di rispetto dei turni

Il ragazzo iperattivo……. Non ha un’attenzione prolungata Il livello di autostima è basso Non rispetta le regole sociali È impulsivo nelle risposte verbali Non è motivato Non riesce a organizzarsi il tempo A volte non riesce a star fermo

Il DDAI è un disturbo evolutivo presente fin dalla nascita che rimane nell’adolescenza con una frequenza del 70% e nell’età adulta del 50%. Di solito si presenta accompagnato da: Disturbo oppositivo – provocatorio Disturbo della condotta DSA Disturbi d’ansia In adolescenza generalmente diminuisce l’iperattività; rimangono l’incapacità di attenzione e di impegno prolungati nel tempo

MODELLI ESPLICATIVI NEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ

Modello sulle disfunzioni genetiche BARKLEY (1999) AREE DEL CERVELLO DI DIMENSIONI RIDOTTE INADEGUATO FUNZIONAMENTO DI ALCUNE FUNZIONI ESECUTIVE La dopamina è il responsabile chimico della capacità di concentrazione (inibizione) e delle emozioni positive

Come vive un ragazzo con ADHD? Smarrimento quando l’attenzione torna a livelli adeguati Tensione mostra preoccupazione Convinzione di essere cattivo e poco intelligente Giustificazione della propria condotta

Strumenti diagnostici Non viene effettuata la diagnosi solo con un’osservazione e un unico test ma è necessario osservare il comportamento sia a casa sia a scuola. Principali strumenti utilizzati: Per insegnanti: Scala SDAI (Cornoldi) e TRS (Conners) Per genitori: SDAG e PSQ Per il soggetto: SDAB

Punteggio critico >14 in almeno una delle due subscale Scala SDAI: SCALA PER L'INDIVIDUAZIONE DI COMPORTAMENTI DI DISATTENZIONE E IPERATTIVITÀ (Cornoldi et al, 1994) L'insegnante deve valutare, per ciascuno dei comportamenti elencati qui sotto, la frequenza con cui essi compaiono. Dovrà usare i seguenti valori: 0 se il bambino non presenta mai quel comportamento 1 se il bambino lo presenta qualche volta 2 se il bambino lo presenta abbastanza spesso 3 se il bambino lo presenta molto spesso 1. Incontra difficoltà a dirigere l’attenzione sui dettagli o compie errori di negligenza 0 1 2 3 2. Spesso si agita con le mani o i piedi o si dimena sulla seggiola 0 1 2 3 3. Incontra difficoltà nel mantenere l’attenzione nei compiti o giochi in cui è impegnato 0 1 2 3 4. Non riesce a stare seduto 0 1 2 3 5. Quando gli si parla non sembra ascoltare 0 1 2 3 6. Sperimenta un’ irrequietudine interna, corre e si arrampica dappertutto 0 1 2 3 7. Pur avendo capito le istruzioni e non avendo intenzioni ostili, non segue le istruzioni o fatica a compierle 0 1 2 3 8. Incontra difficoltà a impegnarsi in giochi o attività tranquille 0 1 2 3 9. Incontra difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle sue attività 0 1 2 3 10. È in movimento continuo come se avesse dentro un motorino che non si ferma 0 1 2 3 11. Evita o è poco disposto a impegnarsi in attività che richiedono uno sforzo continuato 0 1 2 3 12. Parla eccessivamente 0 1 2 3 13. Perde oggetti necessari per le attività che deve svolgere 0 1 2 3 14. Risponde precipitosamente prima ancora che la domanda sia stata formulata interamente 0 1 2 3 15. Viene distratto facilmente da stimoli esterni 0 1 2 3 16. Incontra difficoltà ad aspettare il suo turno 0 1 2 3 17. Tende a dimenticarsi di fare le cose 0 1 2 3 18. Spesso interrompe o si comporta in modo invadente con altri impegnati in un gioco o in una conversazione. 0 1 2 3 Totale item dispari: ______________ Totale item pari: ______________ Totale: Somma degli item dispari (indice di disattenzione) e pari (indice di iperattività) separatamente. Punteggio critico >14 in almeno una delle due subscale

Quali interventi? Farmacologici: Psicopedagogici: (il metilfenidato) che innalza il livello di controllo sul comportamento Psicopedagogici: Parent Training: (percorso psicologico tra il ragazzo e i genitori); Interventi educativi a scuola

Strategie didattiche Suddividere il programma in piccole unità di apprendimento; Fornire schemi riassuntivi con parti da completare Domande aperte Creare situazioni ludiche e suspence Ridurre i distrattori Aumentare la consapevolezza del ragazzo Utilizzare dei pianificatori (es: agenda) Dare istruzioni brevi Concordare le regole