SONNO E DIABETE Felice Paleari San Pellegrino Terme, 20 settembre 2014 Associazione Diabetici Monza e Brianza SONNO E DIABETE Felice Paleari Istituti Clinici Zucchi Polidiagnostico CAM Monza San Pellegrino Terme, 20 settembre 2014
● E’ una periodica interruzione dello stato di veglia, reversibile in ogni momento, caratterizzata dalla sospensione dell'attività motoria e di quella psichica superiore (coscienza e volontà) con conseguente arresto della reattività cosciente all’ambiente, inoltre c’è un aumento della soglia percettiva agli stimoli. Il sonno ● E’ una necessità primaria dell’essere umano, come mangiare e bere, occupa circa 1/3 della nostra vita, è indispensabile per la nostra salute generale ed il nostro benessere, serve come «reset del cervello». ● Un sonno di scarsa qualità comporta nell’immediato riduzione della nostra attenzione, riduzione della memoria e difficoltà d’apprendimento. ● La scarsa qualità del sonno o la privazione di sonno a lungo termine sono associati a problemi di salute (obesità, diabete, riduzione delle difese immunitarie, forse alcuni tumori -seno,colon- , depressione, ansia, psicosi). ● La mancanza o la scarsa qualità del sonno aumentano di sette volte il rischio di incidenti mortali o che causano lesioni severe, rispetto ai buoni dormitori. f. paleari 2014
I disturbi del sonno: introduzione I disturbi del sonno per l’impatto sui singoli individui e sulla società costituiscono un serio problema di Sanità Pubblica per: effetto negativo sulla salute generale riflesso negativo sulla vita sociale e famigliare influenza sulla capacità di lavoro. In Italia da una indagine condotta su una popolazione di età 18-70 anni presentata nel marzo 2014 si rilevano: 3 su 10 presentano disturbi del sonno (12 milioni circa) 50% si sveglia spesso durante la notte 45% ha difficoltà ad addormentarsi e presenta risveglio precoce 40% degli insonni attribuisce il problema a stress personali/famigliari o per il lavoro, mentre il 16% alle «scadenze pressanti» lo stress è aumentato del 118% negli ultimi 6 anni per la crisi economica e colpisce prevalentemente le donne 35-54 anni del Lazio e del Sud 6 su 10 degli insonni segnalano una compromissione delle prestazioni professionali, dei rapporti familiari, della qualità della vita. 1 f. paleari 2014
Giornata Mondiale del Sonno 14 marzo 2014 Sonno riposante, buon respiro, corpo sano «Per richiamare l’attenzione sui disturbi del sonno, un problema globale, che mette a rischio la salute e la qualità di vita per una buona fetta della popolazione mondiale e su quei fattori modificabili che possono migliorare la qualità del sonno e ridurre il peso della fatica e della sonnolenza diurna». ● Sonno riposante è uno dei pilastri della buona salute e dipende da 3 elementi: 1. durata: il sonno deve essere sufficiente per svegliarsi riposato e vigile al mattino dopo 2. continuità: il periodo di sonno deve essere continuo senza frammentazione 3. profondità: il sonno deve essere sufficientemente profondo da risultare ristoratore ● Buon respiro è fondamentale per un sonno ristoratore. I disturbi respiratori nel sonno e la sleep apnea, possono portare a ipertensione, patologie cardiache, ictus cerebri e diabete. ● Corpo sano è necessario per un sonno ristoratore. Durante le malattie non si dorme bene per cui curare le diverse malattie ed evitare abitudini di vita a rischio contribuiscono a migliorare la qualità del sonno. f. paleari 2014
I disturbi del sonno: quali ? DISSONNIE = anomalie di qualità, quantità e ritmo del sonno: Disturbi del sonno intrinseci (insonnia, ipersonnia e narcolessia; da disturbi respiratori notturni; sindrome delle gambe senza riposo) Disturbi del sonno estrinseci (da fattori ambientali, farmaci, sostanze stimolanti) Disturbi del sonno da alterazione del ritmo circadiano PARASONNIE = comportamenti anomali oppure eventi fisio-patologici durante il sonno o in alcune fasi del sonno o nei passaggi sonno-veglia 3. LEGATI A PATOLOGIE MEDICHE E/O PSICHIATRICHE 2 f. paleari 2014
Indicatori dell’insonnia NOTTURNI Difficoltà frequente ad addormentarsi Risvegli notturni frequenti con difficoltà a riaddormentarsi Risvegli precoci al mattino con impossibilità a riaddormentarsi Cattiva qualità del sonno notturno, che è percepito come scarsamente ristoratore Il disturbo si presenta spesso anche in situazioni ed opportunità adeguate per dormire DIURNI Astenia e malessere generale Disturbi dell’attenzione e della memoria Ansia e irritabilità Depressione Sonnolenza Tensione, mal di testa o disturbi gastrointestinali f. paleari 2014
Principali cause di insonnia Di un disturbo dell’addormentamento Scarsa igiene del sonno (errate abitudini di vita che contrastano il sonno) Insonnia psicofisiologica o condizionata (preoccupazione di non riuscire a dormire e delle conseguenze diurne) Sindrome delle gambe senza riposo (irrequietezza agli arti inferiori da seduti o distesi a letto alla sera) Disturbo del ritmo circadiano da “fase di sonno ritardata” (bisogno di dormire avvertito sempre a ore tarde) Ansia Uso di sostanze psicostimolanti Stress psicosociali 1 f. paleari 2014
Principali cause di insonnia Di un disturbo del mantenimento del sonno Stress psicosociali Disturbi psichiatrici (depressione, ansia) Patologie internistiche Sindromi dolorose Eccesso di alcolici Farmaci Russamento abituale e apnee notturne Mioclono notturno Disturbo del ritmo circadiano da “fase di sonno anticipata” (bisogno di dormire avvertito sempre nelle prime ore serali) Disturbi ambientali 2 f. paleari 2014
Insonnia da farmaci Durante somministrazione - Stimolanti del SNC - Steroidi - Broncodilatatori - Beta–bloccanti - Levodopa - Bromocriptina - Antidepressivi - Methisergide - Anti–infiammatori non steroidei - Ipnotici Durante sospensione (insonnia rimbalzo) - Ipnotici (meno evidente per benzodiazepine a emivita lunga) f. paleari 2014
I disturbi del sonno nell’anziano Le caratteristiche del sonno (periodo e quantità) cambiano con l’età: gli anziani tendono ad addormentarsi prima, a svegliarsi prima, a tollerare meno i cambi del ciclo sonno-veglia. la durata totale del sonno non sembra ridotta per incremento del sonno diurno, che a sua volta peggiora l’insonnia notturna. si allunga il tempo di addormentamento. cambia la struttura del sonno: triplica il tempo trascorso nelle fasi di sonno leggero (fase 1 NREM) con facilità di risveglio e si riducono i tempi di sonno profondo (3-4 NREM e REM) aumenta il numero dei risvegli transitori (2-15 secondi) 1 f. paleari 2014
I disturbi del sonno nell’anziano Insonnie Presenti nel 60% degli anziani pur con caratteristiche differenti Riconoscono cause multifattoriali sia intrinseche (alterazioni neuroendocrine) sia soprattutto estrinseche (patologie CV, dolore cronico, depressione, insufficienza respiratoria, incontinenza, diabete, farmaci) Disturbi respiratori nel sonno (OSAS) Presente nel 20% degli anziani (M>F) sia come russamento sia come sindrome delle apnee notturne Sindrome delle gambe senza riposo Presente nel 19% degli anziani E’ caratterizzata da parestesie alle gambe che peggiorano a riposo e migliorano con i movimenti; talora si accompagna a movimenti periodici o a contratture muscolari 2 f. paleari 2014
Melatonina: variazioni correlate all’età ● Ormone prodotto principalmente dalla ghiandola pineale durante la notte in risposta alla mancata stimolazione dei fotorecettori retinici da parte della luce diurna, che invece ne inibisce la produzione. ● Regola il ritmo circadiano. ● La sua produzione si riduzione con l’età soprattutto per calcificazione della ghiandola pineale. ● E’ in grado di indurre il sonno ripristinando i ritmi biologici come nella sindrome da jet-lag. f. paleari 2014
Sonno e Diabete Esiste un rapporto reciproco: alterazioni del sonno possono indurre alterazioni glico-metaboliche e viceversa: Il numero dei risvegli notturni da disturbo respiratorio correla con la variabilità glicemica al risveglio La sindrome delle apnee notturne è un fattore di rischio oltre che CV e di morte improvvisa, anche metabolico perché causa insulino-resistenza La riduzione delle ore di sonno aumenta il senso di fame ed è in grado di ridurre la sensibilità all’insulina Le alterazioni del ritmo sonno-veglia (lavoro a turni, jet-lag) o la riduzione del sonno notturno a 5-6 ore/die aumentano la glicemia PP, riducono la secrezione insulinica, rallentano il metabolismo energetico, provocano aumento del peso (>5 Kg/anno): le alterazioni sono reversibili con il ritorno ad un sonno normale Il risveglio forzato e ripetuto riduce la sensibilità all’insulina in soggetti sani f. paleari 2014
Diabete e Sonno Esiste un rapporto reciproco: alterazioni glico-metaboliche possono indurre alterazioni del sonno e viceversa: L’iperglicemica induce sonnolenza durante il giorno Un pasto abbondante particolarmente ricco di carboidrati induce sonnolenza post-prandiale L’ipoglicemia può causare sonnolenza Il diabetico è spesso anziano e può presentare i disturbi del sonno tipici dell’età avanzata Il diabetico di tipo 2 è nella maggioranza dei casi obeso o in sovrappeso con elevato rischio della sindrome delle apnee notturne La coesistenza di neuropatia diabetica accentua il rischio di sindrome delle gambe senza riposo e di mioclonie Il diabetico assume molti farmaci che possono interferire con il sonno f. paleari 2014
Sindrome delle apnee notturne (OSAS) ● E’ il più frequente dei disturbi respiratori del sonno presente nel 4-6% della popolazione adulta (30-60 anni) e nel 20% degli anziani (>60 anni); prevalente nei M 28% vs. F 19%. ● L'apnea notturna è caratterizzata dal collasso delle vie aeree superiori e da ciclici episodi di chiusura parziale o completa dell'ipofaringe con successivi sforzi inspiratori allo scopo di riaprire il passaggio dell'aria. ● Sintomi: russamento (apnee riferite); sonno non ristoratore con frequenti brevi risvegli; eccessiva sonnolenza diurna; secchezza delle fauci, cefalea al risveglio. ● Soggetti a rischio: con anomalie di naso e gola ove può avere andamento famigliare, russatori, obesi, ipotiroidei, acromegalici, forti bevitori soprattutto serali. 1 f. paleari 2014
Sindrome delle apnee notturne (OSAS) CAUSE TERAPIA DIAGNOSI 2 f. paleari 2014
Sonnolenza alla guida 1 Sensazione di avere bisogno di sonno che, in soggetti sani, è causata da: - sonno insufficiente o di scarsa qualità, - sonno o veglia ad orari inappropriati, - orario della giornata. E’ la seconda causa (dopo l’alcool) di incidenti automobilistici (20-25%). Da dati ISTAT e della polizia stradale la sonnolenza causa 1% dei morti da incidente stradale (dato ampiamente sottostimato per l’impossibilità di rilevare lo stato di sonnolenza con metodi oggettivi specifici). In numerose inchieste sul comportamento alla guida: >50% degli intervistati riferisce di avere guidato in condizioni di sonnolenza e >25% di essersi addormentato al volante nell’anno precedente. La privazione di sonno provoca alterazioni del comportamento alla guida simili a quelli indotti dall’alcool: dopo 18 ore di veglia alla guida ci si comporta come se si avesse un tasso alcoolemico di 0,5 mg/dl (limite delle sanzioni in Italia e nella maggioranza dei paesi europei). 1 f. paleari 2014
FERMATI !!! Sonnolenza alla guida 2 Sintomi di sonnolenza Comportamenti di guida Stanchezza e / o irritabilità Comportamenti come di “estraniamento ” durante la guida (ad esempio, non ricordarsi le uscite dell’autostrada) Caduta o sensazione di pesantezza delle palpebre Trovarsi al di fuori della propria corsia di marcia o non guidare in linea retta (“oscillare”) Comportamenti di “sfregamento” degli occhi Difficoltà nel mantenere una velocità costante Sbadigli Deficit di attenzione FERMATI !!! 2 f. paleari 2014
Sonnolenza alla guida 3 COSA DEVO FARE ? COME PREVENIRLA ? Fermarsi per un sonnellino e bere caffè. Abbassare il finestrino o ridurre la temperatura del climatizzatore, alzare il volume della radio, cantare, fare qualche esercizio non servono a ridurre il rischio incidente. COME PREVENIRLA ? Dormire adeguatamente la notte che precede un lungo viaggio. Organizzare il viaggio nelle ore di maggiore vigilanza, come il mattino, e fare pause frequenti. Avere un compagno di viaggio sia per alternarsi alla guida, sia per monitorare il comportamento. Trattare adeguatamente i disturbi del sonno. Mentre si guida monitorare i segni di sonnolenza e intervenire. 3 f. paleari 2014
Le «regole» per dormire bene f. paleari 2014
Le regole di igiene del sonno INTRODUZIONE Il sonno è influenzato dal nostro stile di vita e da vari fattori ambientali. Il nostro comportamento durante le ore diurne e soprattutto in quelle che precedono l’ora di coricarsi, può influenzare la qualità del sonno notturno. Per regole di Igiene del Sonno si intende una serie di comportamenti che «fisiologicamente» favoriscono un buon sonno notturno. Queste norme sono semplici, di solito facilmente attuabili ed efficaci se applicate in modo costante e sistematico superando lo scetticismo diffuso nei confronti delle regole di comportamento e del cambiamento dello stile di vita. 1 f. paleari 2014
Le regole di igiene del sonno QUALI SONO PER GLI ADULTI: La stanza in cui si dorme dovrebbe servire solo per dormire. La stanza in cui si dorme deve essere sufficientemente buia, silenziosa e con temperatura adeguata. Evitare nelle ore tardo-pomeridiane e serali, bevande stimolanti a base di caffeina e simili (caffè, the, Coca Cola, Redbull, cioccolata). Evitare nelle ore serali o peggio a scopo «ipnoinducente» alcoolici (vino, birra, superalcoolici). Evitare pasti serali abbondanti, ipercalorici e con eccesso di proteine e grassi. Evitare il fumo di tabacco nelle ore serali. 2a f. paleari 2014
Le regole di igiene del sonno QUALI SONO PER GLI ADULTI (segue): Evitare sonnellini diurni, salvo dopo il pranzo senza superare i 45 minuti; in particolare evitare sonnellini serali. Evitare l’attività fisica medio-intensa serale: è preferibile nel tardo pomeriggio. Il bagno o la doccia caldi serale non dovrebbero essere fatti prima di coricarsi, ma 1-2 ore prima. Evitare nelle ore prima di coricarsi attività coinvolgenti sul piano mentale o emotivo (studio, lavoro al computer, video-giochi, TV, …). Cercare di coricarsi la sera ed alzarsi al mattino con orari regolari e costanti consoni con i propri ritmi fisiologici. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire. 2b f. paleari 2014
Le regole di igiene del sonno QUALI SONO PER GLI ANZIANI (da integrare a quelle generali per gli adulti): Limitare i pisolini a 1 solo di mezz’ora al giorno preferibilmente dopo il pranzo. Fare una passeggiata nel pomeriggio per aumentare l’attività fisica e l’esposizione alla luce. Evitare dal dopopranzo bevande stimolanti a base di caffeina e simili (caffè, the, Coca Cola, Redbull, cioccolata), alcool, tabacco. Controllare l’effetto sul sonno dei farmaci assunti. Limitare l’assunzione di liquidi alla sera. Mantenere orari regolari per sonno, risveglio, pasti… 3 f. paleari 2014
Le regole di igiene del sonno QUALI SONO PER I BAMBINI FINO A 12 ANNI DI ETA’: Andare a letto alla stessa ora ogni notte, preferibilmente entro le 21. Utilizzare orari di sonno consoni all’età. Stabilire e mantenere routine costanti per andare a letto. Rendere la stanza da letto favorevole al sonno: fresca, buia, e tranquilla. Incoraggiare il bambino/a ad addormentarsi da solo/a. Evitare l’esposizione alla luce intensa al momento di andare a letto e durante la notte, ed aumentare la esposizione alla luce al mattino. 4a f. paleari 2014
Le regole di igiene del sonno QUALI SONO PER I BAMBINI FINO A 12 ANNI DI ETA’ (segue): Evitare pasti abbondanti/pesanti e l’esercizio fisico sostenuto in prossimità del momento di coricarsi. Mantenere tutti gli apparecchi elettronici, inclusa la televisione, il computer e il cellulare fuori dalla stanza da letto e limitare l’uso di questi apparecchi in prossimità del momento di coricarsi. Evitare la caffeina, incluse molte bevande gassate, il caffè e il the (anche il the freddo). Mantenere orari regolari, inclusi quelli dei pasti. 4b f. paleari 2014
... grazie per l’attenzione ! f. paleari 2014
... ed ora … f. paleari 2014