LA VALUTAZIONE nella SCUOLA LA VALUTAZIONE nell’IRC

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Transcript della presentazione:

LA VALUTAZIONE nella SCUOLA LA VALUTAZIONE nell’IRC A cura di Flavia Montagnini Referente Diocesana per la Formazione

La PROFESSIONALITÀ dell’IdR

VALUTAZIONE E CONTESTO SCOLASTICO SCUOLA  FINALITÀ Formazione integrale della persona Centralità della persona dell’alunno e del suo processo di apprendimento  cambiamento di mentalità VALUTAZIONE = capacità di leggere ed interpretare la realtà entro quadri valoriali, misure e schemi determinati

La VALUTAZIONE È un processo strettamente connesso e interrelato con il processo di apprendimento/ insegnamento E’ finalizzato ad ottenere un apprendimento quantitativamente e qualitativamente migliore È l’atto formativo con cui “conferisco valore” ad un prodotto/processo dell’alunno  nella scuola valutare è individuazione e ricerca di ciò che ha valore per la formazione della persona il docente è chiamato ad essere consapevole del proprio potere e dei propri limiti nel valutare l’alunno è chiamato ad imparare ad autovalutarsi

VALUTAZIONE E VERIFICA VALUTAZIONE FORMATIVA (“costruttiva”) è relativa al programma di intervento nella sua fase di attuazione; ha lo scopo di apporre parziali adattamenti e verificare il reale contributo delle attività messe in opera VALUTAZIONE SOMMATIVA è relativa al momento "finale" del processo di insegnamento/ apprendimento, può anche essere considerata il feedback delle varie fasi della programmazione

VALUTAZIONE E VERIFICA VERIFICARE è registrare in forma quantitativa il livello dei singoli risultati raggiunti in base agli obiettivi posti; è accertare, misurare ciò che è possibile osservare e misurare mediante strumenti che differenziano e discriminano le caratteristiche dei fenomeni sottoposti a controllo VALUTARE è giudicare in forma qualitativa i cambiamenti ed i progressi fatti rispetto alla situazione iniziale, sulla base delle verifiche

Nella SCUOLA dell’OBBLIGO La valutazione non può riferirsi esclusivamente ai risultati conseguiti nelle verifiche e non deve limitarsi ad un aspetto sommativo delle abilità e delle competenze apprese per non incorrere nel pericolo di emettere un giudizio di valore sulla “persona” dell’alunno

Le FASI del PROCESSO VALUTATIVO DEFINIRE I PARAMETRI (“che cosa valutare”), da applicare alle produzioni per ottenere dati interpretabili (parametri valutativi, criteri, indicatori) REPERIRE LE INFORMAZIONI sulla quantità e la qualità dell'apprendimento da parte dell’allievo; possibilità di avvalersi di tutti gli strumenti della valutazione, dalle prove di verifica (che guarda al prodotto dell’alunno) all’osservazione (che pone attenzione al processo messo in atto dall’alunno per elaborare il prodotto)

Le FASI del PROCESSO VALUTATIVO ELABORAZIONE DEL GIUDIZIO, che può essere giudizio statistico sul rapporto tra un allievo e il suo gruppo, giudizio di merito su l’acquisizione avvenuta, giudizio rapportato alla personalità del singolo (i suoi punti di partenza, i suoi progressi, le sue capacità); ESPRIMERE IL GIUDIZIO, che può essere un voto in numeri o in lettere, un giudizio, in cui si fa una diagnosi e, se necessario, si suggerisce una terapia di recupero.

La DEFINIZIONE dei PARAMETRI VALUTATIVI DISCIPLINA: “sapere” / conoscenze = competenze relative ai contenuti disciplinari “saper fare” / abilità = competenze strumentali ed abilità di esecuzione sia legati alla disciplina che all’insieme delle discipline (abilità trasversali) “saper essere” / competenze = sapere personalizzato che si manifesta in un contesto di tipo disciplinare o relazionale (ad esempio: partecipazione, ascolto, responsabilità, cooperazione)

La DEFINIZIONE dei PARAMETRI VALUTATIVI CRITERI, condizioni che ogni prestazione deve soddisfare, la qualità che si stima di potersi aspettare: pertinenza, profondità, ampiezza, precisione, coerenza, correttezza della lingua, autonomia, originalità INDICATORI, elementi osservabili: abilità, atteggiamenti, segni che permettono di valutare conoscenze, abilità e competenze

La DEFINIZIONE dei PARAMETRI VALUTATIVI TIPOLOGIE IPSATIVO, concentra l’attenzione sul processo del singolo alunno, confrontando la situazione iniziale dell’alunno con la situazione finale; NORMATIVO, colloca i risultati finali di ciascun allievo a confronto con un gruppo di riferimento (classe reale, classe ideale, campione statistico); CRITERIALE, individua il punto raggiunto dall’alunno nel suo percorso formativo verso il criterio atteso, confrontando i risultati con i criteri predeterminati.

La RACCOLTA dei DATI Riguardano la QUANTITÀ/QUALITÀ dell’apprendimento ed il PROCESSO d’apprendimento da parte dell’alunno Sono utilizzabili le METODOLOGIE PROVE DI VERIFICA (questionari, test, esercitazioni, interrogazione orale, produzione personale/compito di apprendimento): forniscono i dati quantitativi da interpretare secondo i parametri fissati OSSERVAZIONE: permette la raccolta e la strutturazione dei dati (scelta di ciò che si vuole osservare, annotazione e descrizione dei dati in base ad indicatori) in modo da far emergere una rete di significati; l’attenzione dell’insegnante è concentrata sugli alunni per analizzare l’interdipendenza dei loro comportamenti, delle loro condotte, delle loro relazioni

L’ELABORAZIONE e l’ESPRESSIONE del GIUDIZIO È molto importante soprattutto per le IMPLICAZIONI AFFETTIVO-RELAZIONALI la valutazione si colloca entro il contesto della relazione insegnante-alunno è una variabile della comunicazione e della relazione il giudizio di valutazione riguarda le competenze della persona e deve essere emesso con lo scopo di orientare la persona dell’alunno sia verso l’autovalutazione che verso l’apprendimento permanente

“La sobrietà valutativa per un verso permette all’allievo di provare e di sbagliare senza l’assillo del controllo punitivo e, dall’altro, riconosce le esigenze individuali di ciascuno rispettandone i tempi ed i ritmi di apprendimento e di maturazione.” (Gadamer)

VALUTAZIONE e IRC Nell’ambito della disciplina IRC e nell’ottica formativa, la valutazione va posta in collegamento privilegiato con alcune abilità/competenze fondamentali: “sapere”: saper distinguere le fonti del cristianesimo e le sue verità fondamentali, saper riconoscere il contributo della fede in Cristo e della tradizione della Chiesa al progresso culturale e sociale del popolo italiano, dell’Europa e dell’intera umanità;

VALUTAZIONE e IRC “saper fare”: saper esporre, documentare, e confrontare criticamente i contenuti del cattolicesimo con quelli di altre confessioni cristiane, religioni non cristiane e altri sistemi di significato; “sapere essere”: saper elaborare e giustificare, secondo l’età, le proprie scelte esistenziali, in rapporto alla conoscenza della religione cristiana e dei suoi valori; “saper stare con”: saper entrare in dialogo con chi ha convinzioni religiose o filosofiche diverse dalle proprie.

Il COMPITO di APPRENDIMENTO È pensato in riferimento ad un prodotto scolastico del singolo alunno o del gruppo classe che dimostri l’avvenuta acquisizione delle conoscenze ed abilità previste, come esito dell’attività di insegnamento/ apprendimento È l’attività, concreta e significativa, che abbraccia unitariamente conoscenze ed abilità previste e predispone all’acquisizione di una competenza, in relazione a problemi e compiti della vita.

VALUTAZIONE e IRC L’insegnante di religione è chiamato a privilegiare l’APPROCCIO QUALITATIVO, mira all’interpretazione dei prodotti, l’esame dei materiali verbali, grafici, plastici realizzati dagli studenti spontaneamente o a seguito di sollecitazioni, per ricavarne informazioni sulle conoscenze, sulle capacità cognitive