Programmazione Didattica Trieste, gennaio 2015
In teoria il Ministero dell’Istruzione riconosce che… Scuola dell’Infanzia, Esplorare conoscere progettare: “Toccare, guardare, ascoltare, fiutare, assaggiare qualcosa e dire cosa si è toccato, visto, udito, odorato, gustato, ricercando la proprietà dei termini.” Scuola Primaria, Educazione alla Convivenza Civile: “Ampliare la gamma dei cibi assunti, come educazione al gusto”. Scuola Secondaria di Primo Grado, Educazione alla Convivenza Civile: “Predisporre menù adeguati anche attraverso Laboratori di cucina”; “Cucinare usando tecnologie e metodi diversi, contestualizzati anche alle tappe storiche più importanti della tecnologia alimentare”.
“La nostra scuola, inoltre, deve formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo. I problemi più importanti che oggi toccano il nostro continente e l’umanità tutta intera non possono essere affrontati e risolti all’interno dei confini nazionali tradizionali, ma solo attraverso la comprensione di far parte di grandi tradizioni comuni, di un’unica comunità di destino europea così come di un’unica comunità di destino planetaria. Perché gli studenti acquisiscano una tale comprensione, è necessario che la scuola li aiuti a mettere in relazione le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi e nei diversi tempi della storia europea e della storia dell’umanità. La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto.” (Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, Roma, Settembre 2007, p )
L’attuazione della multidisciplinarietà è azione relativamente complessa: La realizzazione di percorsi di educazione alimentare multidisciplinari: 1.richiede che l’intero corpo docente di una scuola riconosca all’alimentazione dignità culturale e potenziale comunicativo, 2.necessita di un’effettiva disponibilità da parte degli insegnanti a collaborare con i colleghi, abbandonando l’attenzione esclusiva riservata alla propria disciplina. E’ evidente che non si tratta di condizioni facili da raggiungere, tuttavia molti insegnanti ci sono riusciti prima che qualunque riforma ne formalizzasse la possibilità. E’ possibile la messa in atto se gli insegnanti e le scuole non vengono abbandonati a se stessi, ma sostenuti ed aiutati dall’istituzione pubblica e dalla comunità nei momenti di difficoltà che questa nuova istanza presenta, tanto sotto l’aspetto concettuale, quanto sotto quello organizzativo e burocratico.
PROGRAMMARE LA MULTIDISCIPLINARIETA’ una proposta PROGRAMMARE PER CONCETTI “Il traguardo finale – della didattica per concetti – è rappresentato dall’elaborazione della rete concettuale da conseguire attraverso l’unità didattica partendo dalla matrice cognitiva del bambino” (Azzali F. & Cristanini D. (1995), Programmare oggi, le fonti, i modelli, le azioni, Milano, Fabbri Editori – collana La Nuova Scuola Elementare, p. 102) LA MAPPA CONCETTUALE COME STRUMENTO DI DIALOGO TRA INSEGNANTI A cavallo traa il brain storming e la comprensione della rete dei collegamenti L’ORTO SCOLASTICO SI CONFIGURA COME SFONDO INTEGRATORE: L’integrazione del contesto nel processo cognitivo permette di sviluppare nel bambino processi motivazionali forti in quanto la conoscenza viene a coincidere con la capacità di sapersi inserire e rappresentare in una determinata realtà.