Partiti politici italiani

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Transcript della presentazione:

Partiti politici italiani Il Borgo. Laboratorio di cittadinanza. Venerdì 8 Gennaio 2015

Democrazia Cristiana 1942-1943: ex aderenti del Partito popolare e il Movimento guelfo capeggiato da pietro Malvestiti fondano il partito. Che esce allo scoperto con il Manifesto di Milano il 25 luglio 1943. la Dc entra nel Cln. Segretario dall’agosto del 1944 divenne Alcide De Gasperi

Strategia di De Gasperi Autonomia dei cattolici in politica (evitare una tutela vaticana troppo stretta); Aggregare ceti sociali compositi (partito interclassista); Continuità dello Stato (l’amministrazione non deve essere azzerata dalle epurazioni); Alleanza integrante con gli Stati Uniti (eliminazione di ogni ambiguità neutralista, piuttosto forte nelle componenti di sinistra del partito); Strategia delle alleanze (evitare di governare da solo promuovendo l’alleanza con i partiti laici e democratici).

Opposizione a De Gasperi Corrente di sinistra della Dc,. Dossetti e i professorini (Fanfani, Lazzati etc.). Animati da preoccupazioni sociali per il mondo del lavoro e per la classe operaia (deve essere liberata dall’egemonia del PCI). Dossetti diviene vicesegretario e Fanfani ministro Il partito rimane, come da impronta originaria, centrista-moderato (ceti medi e proletariato soprattutto contadino). 1953: la Dc e gli alleati non riescono a raggiungere il 51% che avrebbe garantito un premio di maggioranza alle liste apparentate (cosiddetta legge truffa). Finisce il dominio di De Gasperi (che morirà l’anno dopo).

Conquista dello Stato Fanfani segretario: Corrente fanfaniana egemone (consiglio nazionale, direzione, segreteria); Consiglio nazionale aperto a nuovi membri con voto consultivo (Acli, Coldiretti etc). Radicamento del partito al Sud La Dc non è solo il partito dei cattolici, ma diviene anche il partito dello Stato (dell’amministrazione pubblica e dell’economia pubblica e, per inciso, della spesa pubblica). La Dc diventa lo Stato (il partito Stato). Si passa per utilizzare una terminologia politologica dagli incentivi simbolici (legame con la Chiesa) agli incentivi materiali (occupare lo Stato e distribuire le risorse).

Centro sinistra Moro segretario per frenare Fanfani (1959). Moro guida il partito verso l’incontro con i socialisti. Motivazione? L’immaturità democratica della società italiana, nella visione pessimista di Moro, può portare a un’esasperata forma di conflittualità politica e sociale che, nel breve periodo, potrebbe minacciare la tenuta del sistema. Quindi, era necessario devitalizzare i contrasti con almeno una parte della società fino allora esclusa dal governo (i socialisti che nel frattempo avevano abbandonato ogni tentazione frontista con il Pci).

Secolarizzazione e perdita della centralità 1974: la Dc sconfitta sul divorzio (volevano abrogare la legge Fortuna-Baslini): vota sì il 41%. Nel 1981 sconfitta dello schieramento favorevole all’abolizione della legge sull’aborto (vota sì il 32, 6%) Amministrative 1975: ipotesi plausibile il sorpasso del Pci sulla Dc Segreteria Zaccagnini (sinistra): faccia nuova e onesta Fronteggiare il terrorismo (anche con una nuova apertura al Pci promossa da Moro).

Solidarietà nazionale 1976-1979 1976-1978: monocolore Dc capeggiato da Andreotti (astensione di tutti i partiti dell’arco costituzionale) 1978-1980: appoggio diretto con voto favorevole del Pci 1980 febbraio: il XVI congresso della Dc chiude la porta al Pci adottando un preambolo in cui si ripercorrono tutti i motivi di dissenso e di contrapposizione con il Pci e si auspica il ritorno a una collaborazione con il Psi, Psdi, Pri e il Pli (pentapartito).

Pentapartito Segreteria De Mita (1982-1989): la dc deve contrastare la politica aggressiva dei socialisti di Craxi che minacciano la centralità democristiana Riforma morale all’interno del partito; Contenimento delle correnti; Nuova leva dirigenti Caf: patto Craxi, Forlani (segretario 1989-1992) e Andreotti 1992: segreteria Martinazzoli (1992-94) per porre argine alla progressiva perdita di centralità della Dc Tangentopoli Referendum elettorale (1993). Legge elettorale maggioritaria. Fine della Dc: gennaio 1994 sciolta la Dc viene fondato il Partito Popolare Italiano. Si stacca una componente moderata (Centro Cristiano Democratico: Casini D’Onofrio Mastella).

Perché fine Dc? Crollo del muro di Berlino: non era più necessaria la diga anti-comunista; Protesta al Nord della Lega che toglie voti alla Dc in alcune sue roccaforti (triveneto etc); Corruzione; Secolarizzazione; In generale la dc ha perso centralità nel sistema politico italiano per tutti questi motivi.

1994 Disastro elettorale: PPI e Riformatori di Segni passano dai 206 seggi del 1992 ai 43 Buttiglione nuovo segretario (1994). 1995 scissione: Cdu (Cristiano democratici uniti) di Buttiglione escono e si alleano con il Polo di Berlusconi. Ppi affidato a Gerardo Bianco 1996: il PPI appoggia Prodi Nel 2000 confluisce nella Margherita con alcuni altri movimenti eredi dei partiti laici; Nel 2007 la Margherita si scioglie all’interno del PD

Partito socialista italiano Nell’agosto del 1943 Partito socialista di unità proletaria (PSIUP): segretario Pietro Nenni Diverse anime (alcune più riformiste altre più massimaliste e vicine al Pci) Gennaio del 1947 Saragat, a capo dell’area riformista, esce dal partito fondando il PSLI (Partito socialista dei lavoratori italiani che poi diverrà col tempo il PSDI) in aperta polemica con la proposta frontista di alleanza col Pci. L’abbraccio soffocante con il Pci porta i socialisti (che ancora nel 1946 alla Costituente avevano il 20,7 contro il 18,9 del Pci) ad avere, nel 1948, 42 deputati su 183 del fronte Popolare. L’alleanza con il Pci (il Psi non condanna il Colpo di Stato comunista di Praga nel 1948), porta il Psi a rompere i propri legami con il socialismo europeo (laburisti, scandinavi, in parte Spd).

Ricerca dell’autonomia Dal Pci (faticosa: basti ricordare il preana di Nenni in onore di Stalin nel 1953 quando il leader sovietico morì); In realtà da metà anni 50 il Psi cerca di recuperare una tradizione propria: connotati libertari, laicismo, non sottovalutazione delle libertà democratiche cosiddette borghesi; 1956: XX congresso del Pcus in cui Kruscev denuncia il culto della personalità di Stalin; invasione sovietica nel novembre del 1956 dell’Ungheria. Rottura del Psi con il Pci. Visto il nuovo corso della Dc di Fanfani si pongono le basi per una nuova forma di collaborazione (centrosinistra dei primi anni sessanta: astensione nel 1962 al governo Fanfani appoggiato da Pri e Psdi, e organico dal 1963 governo Moro): nazionalizzazione energia elettrica (ENEL), scuola media unificata etc. Fusione con il Psdi nel 1966 (auspice il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat). Grandi aspettative che si scontrano con l’insuccesso elettorale (nel 1969 i due partiti si ridividono).

Terzo polo Idea di creare un terzo polo socialista e laico che possa controbilanciare il dominio del bipartitsmo imperfetto Dc-PCI Lotta contro il compromesso storico Era Craxi: segretario nel 1976 Battaglia culturale (Mondoperaio) e politica. Riscoperta del socialismo riformista. Polemica con il socialismo reale. Politica dei due forni. Apertura a sinistra (sull’esempio di Mitterand) che si traduce, soprattutto a livello locale, in giunte social-comuniste. Ma anche, nel lungo periodo, battaglia per mantenere posto nel governo e nel sottogoverno. Giunte anche di centro-sinistra Battaglia sulle radici culturali autonome del psi dal Pci

Governo Craxi 1980: dislocazione dei missili cruise. Craxi e il Psi a favore in funzione anti-societica. Dal filosovietismo del 1948 al filoamericanismo del 1980 (1985 Sigonella). Battaglia sulla scala mobile. Il governo Craxi il 14 febbraio con un decreto taglia 4 punti percentuali della Scala Mobile, che verrà convertito in legge nel giugno del 1984 (accordo delle associazioni imprenditoriali con Cisl e Uil; contrari CGIL e Pci che promuovono un referendum nel 1985: il 54,3% vota no). Caf Tangentopoli Craxi in Tunisia Benvenuto e poi Ottaviano del Turco: nel 1994 aderisce ai Progressisti (Pds e altri) con il simbolo Ps Socialisti italiani (SI) Boselli centrosinistra A livello locale molti esponenti socialisti aderiscono a Forza Italia

PCI Partito di massa per antonomasia Brigate Garibaldi nella guerra di resistenza Leadership di Togliatti Pci al governo fino al 1947 (Togliatti ministro della giustizia che promulga un’amnistia benevola nei confronti degli ex-fascisti e approva l’art. 7 della Costituzione con l’inserimento dei patti lateranensi). L’opposizione al piano Marshall costa al Pci l’estromissione dal governo. Fronte popolare nel 1948 (col Psi)

Da Budapest a Yalta Crisi ungherese: “Quando crepitano le armi si sta da una parte sola della barricata, quella della rivoluzione proletaria e dell’Unione Sovietica” (Togliatti). Anche se lo stesso Togliatti poi ammetteva che per raggiungere una stessa meta (il comunismo, la rivoluzione proletaria) erano possibili diverse strade e quindi rivendicava talvolta la plausibilità di una via nazionale al socialismo Politica internazionale: bando alla bomba atomica (ruolo dei partigiani della pace); critica imperialismo americano; la guerra di Corea. Nuove posizioni che alla lunga emergono nella linea del PCI: i) difesa della Costituzione; ii) applicazione del metodo democratico con il rispetto del principio di maggioranza e del pluripartitismo; iii) mantenimento di forme di proprietà privata; iv) il rifiuto della rottura rivoluzionaria. Scomparsa di Togliatti (Yalta 1964). Due correnti capeggiate da: i) Giorgio Amendola (processo di riunificazione socialista per andare oltre sia alla social democrazia sia al modello sovietico); ii) Pietro Ingrao (centralità della fabbriga e prefigurazione di un modello comunista diverso da quello burocratico-collettivista sovietico). Poi arriva la sintesi con la segreteria Berlinguer.

Apogeo berlingueriano Rapporto diretto con la Dc (avviare il compromesso storico per governare il paese con un’ampia maggioranza); Lotta costituzionale contro il terrorismo (anche di sinistra); In un’intervista a Gianpaolo Pansa nel 1976, prima delle elezioni, Berlinguer arriva a dichiararsi protetto dalla Nato. Eurocomunismo. Questione morale (giocata in funzione anti-pentapartito). Morte di Berlinguer 1984 (alle elezioni europee di qualche giorno dopo il Pci sorpassa, anche sull’onda dell’emozione per la morte di questo grande protagonista della politica italiana, per la prima e unica volta la Dc).

Caduta del Muro (1989) Occhetto, segretario del Pci: rivisitazione critica del ruolo di Togliatti; riconoscimento del valore storico della Rivoluzione francese; abbandono del centralismo democratico; revisione dei fatti d’Ungheria; domanda d’ingresso nell’internazionale socialista; condanna del regime cinese dopo i fatti di tien-An-Men; centralità dei diritti individuali. Annuncia poi di voler procedere al cambiamento del nome e della natura del partito. Al XIX congresso (aprile 1990) arrivano mozioni contrapposte (addio centralismo democratico). A quella di un partito post-comunista di Occhetto si oppongono due mozioni conservatrice: i)Ingrao che pur ammettendo la crisi del socialismo reale ne rivendica le nobili ispirazioni e non abbandona l’idea di superare il capitalismo; ii) Cossutta che non accetta le critiche al socialismo reale. Quest’ultimo quando nel gennaio del 1991 viene fondato il Pds, che adotta come simbolo una quercia alla cui base rimane il simbolo della falce e del martello, dà vita al Partito della Rifondazione Comunista (nel 1998 esce dal RC per fondare il PdCi). Da Pds a Ds nel 1998 Nel 2007 adesione al Pd