Politica di bilancio, vincoli europei e legge di stabilità

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Politica di bilancio, vincoli europei e legge di stabilità Everything should be made as simple as possible, but not simpler Albert Einstein Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Ricordiamo che gli strumenti di politica economica macro sono: La politica monetaria, che si attua soprattutto attraverso: Controllo della quantità di moneta Variazione dei tassi d’interesse La politica di bilancio (fiscal policy) che si attua soprattutto attraverso: Politica della spesa pubblica Politica delle entrate Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

La politica di bilancio E’ responsabilità del potere esecutivo, ai vari livelli. Nel governo, ne erano investiti I ministeri del Bilancio, del Tesoro e delle Finanze, oggi unificati nel Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Il controllo della politica di bilancio è prerogativa fondamentale del potere legislativo (i parlamenti sono nati per questo). L’equilibrio del bilancio è ora un vincolo costituzionale, garantito dalla nuova stesura dell’art. 81- Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Art 81 modificato con legge costituzionale 20 aprile 2012 n.1 Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale. Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Il bilancio consolidato delle amministrazioni pubbliche comprende: Amministrazione centrale e cioè: Amministrazione dello Stato Cassa depositi e prestiti Anas e altri enti (Cnr, Enea, ecc.) Amministrazioni decentrate: Regioni, Province, Comuni Asl, Camere di Commercio, Università Enti di previdenza Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Schema del conto consolidato USCITE Consumi collettivi Prestazioni sociali Interessi passivi Altre uscite correnti = Uscite correnti Investimenti fissi lordi Altri trasferimenti in conto capitale = Totale uscite in conto capitale = TOTALE USCITE COMPLESSIVE ENTRATE Imposte indirette Imposte dirette Contributi sociali Altre entrate correnti = Entrate correnti Imposte in conto capitale Altri trasferimenti in conto capitale = Totale entrate in conto capitale = TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

I disavanzi da tenere sotto controllo Disavanzo totale: saldo tra uscite e entrate Disavanzo corrente: saldo tra uscite e entrate correnti (“giustifica” i deficit per investimento) Disavanzo primario: saldo tra uscite e entrate, al netto delle uscite per interessi (è una misura importante quando c’è un forte onere per interessi sul debito pubblico) Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Il finanziamento della spesa pubblica Mediante imposte “Stampando moneta”, cioè in pratica attraverso un aumento della base monetaria operato dalla Banca centrale per coprire spese del Tesoro (dopo il “divorzio” non è più un obbligo per Bankitalia) Con la politica di deficit spending finanziata dal ricorso al mercato (Bot e CCt) Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Contabilità di competenza e di cassa Il bilancio di competenza si riferisce a spese e entrate di pertinenza di un dato anno. Il bilancio di cassa fotografa gli effettivi flussi dal “portafoglio” pubblico. Ritardando o anticipando pagamenti, il MEF gestisce la cassa. Il ritardo delle spese effettive dà luogo ai residui passivi Le relazioni di cassa vengono presentate ogni tre mesi e sono molto importanti per verificare l’effettivo andamento della spesa pubblica. Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

I vari tipi di prelievo fiscale Le imposte indirette agiscono sugli scambi di beni (come l’Iva) o sul loro possesso (come l’Ici che è di fatto un’imposta patrimoniale). La loro variazione ha forti effetti sui prezzi Le imposte dirette incidono sul reddito annuale: sono normalmente progressive. Se sono troppo pesanti diventano un disincentivo all’imprenditorialità. Le accise sono relazionate alla produzione: esempio, imposta di fabbricazione sugli oli minerali. Le tasse sono il corrispettivo per una prestazione o una concessione (esempio, tassa sulla spazzatura) Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

I vincoli derivanti dall’euro Trattato di Maastricht, entrato in vigore il 1° novembre 1993. Conteneva i cinque criteri che ciascun paese avrebbe dovuto soddisfare per adottare l’euro: Rapporto tra deficit pubblico e PIL non superiore al 3%. Rapporto tra debito pubblico e PIL non superiore al 60% (Belgio e Italia furono esentati). Tasso d'inflazione non superiore dell'1,5% rispetto a quello dei tre Paesi più virtuosi. Tasso d'interesse a lungo termine non superiore al 2% del tasso medio degli stessi tre Paesi. Permanenza negli ultimi 2 anni nello SME senza fluttuazioni della moneta nazionale (nessuna fluttuazione rispetto alle altre valute) Patto di stabilità e crescita, sottoscritto nel 1997 indica gli strumenti per inviare avvertimenti e applicare sanzioni agli Stati che non avessero rispettato i vincoli imposti nel 1993. Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance dell’Unione Europea firmato da 25 paesi il 2 marzo 2012: è il “Fiscal compact” (segue). Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Il fiscal compact (Trattato del 2/3/2012) Fra le molte indicazioni contenute nel trattato, le più importanti sono quattro: l’inserimento del pareggio di bilancio (cioè un sostanziale equilibrio tra entrate e uscite) di ciascuno Stato in «disposizioni vincolanti e di natura permanente – preferibilmente costituzionale» (in Italia è stato inserito nella Costituzione con una modifica all’articolo 81 approvata nell’aprile del 2012); il vincolo dello 0,5 di deficit “strutturale” – quindi non legato a emergenze – rispetto al PIL; l’obbligo di mantenere al massimo al 3 per cento il rapporto tra deficit e PIL, già previsto da Maastricht; per i paesi con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento previsto da Maastricht, l’obbligo di ridurre il rapporto di almeno 1/20esimo all’anno, per raggiungere quel rapporto considerato “sano” del 60 per cento. Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

La dinamica del debito pubblico Anno Debito Pubblico (milioni di €) PIL (milioni di €) 2010 1.851.256 1.605.694 2011 1.907.625 1.638.857 2012 1.989.934 1.628.004 2013 2.069.841 1.618.904 Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Nel 2014 il rapporto debito/Pil ha superato il 130% Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015 Il “vecchio percorso” della politica di bilancio (ora modificato dalla legge 196/2009) Entro il 30 giugno il MEF presenta il Dpef Entro il 30 settembre si presentano: Il bilancio dello Stato per l’anno successivo (pluriennale) La legge finanziaria ed eventuali “collegati” La relazione previsionale e programmatica Entro il 31 dicembre il Bilancio e la Finanziaria devono essere approvati dal Parlamento In caso contrario, per un massimo di quattro mesi, si fa ricorso all’”esercizio provvisorio”. A fine marzo il Mef presenta la Ruef, Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica, che contiene il consuntivo dell’anno che si è chiuso e la stima aggiornata del fabbisogno pubblico. Ogni tre mesi la Ragioneria presenta la Relazione di Cassa Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015

I nuovi strumenti di programmazione secondo la legge 196/2009 la Relazione sull'economia e la finanza pubblica, da presentare alle Camere entro il 15 aprile di ogni anno; lo schema di Decisione di finanza pubblica, da presentare alle Camere entro il 15 settembre di ogni anno, per le conseguenti deliberazioni parlamentari; il disegno di legge di stabilità, da presentare alle Camere entro il 15 ottobre di ogni anno, corredato di una nota tecnico-illustrativa il disegno di legge del bilancio dello Stato, da presentare alle Camere entro il 15 ottobre di ogni anno; il disegno di legge di assestamento, da presentare alle Camere entro il 30 giugno di ogni anno; i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, da presentare alle Camere entro il mese di febbraio; gli specifici strumenti di programmazione delle altre amministrazioni pubbliche diverse dallo Stato. Nell’ambito del patto di stabilità interno che delimita l’indebitamento di Regioni ed enti locali Donato Speroni - Ifg Urbino - 2015