Progetto Prismas 1.

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Transcript della presentazione:

Progetto Prismas 1

L’ obiettivo del progetto interregionale PRISMAS consiste nella valutazione di possibili contaminazioni delle acque di falda costiere a seguito di processi di intrusione salina dovuti ad interferenza tra le acque marine e le acque dolci. Progetto Prismas 2

L’area di studio comprende la fascia costiera Jonico-Lucana, inglobante parte della “Fossa Bradanica” che si estende per circa 40km lungo l’arco di costa compreso tra i fiumi Sinni, a Sud, e Bradano a Nord e per una larghezza di circa 10km, ricoprendo una superficie di circa 400km2 delimitata, a Nord-Ovest, dal gradino morfologico del II° ordine dei terrazzi marini conosciuti, a Sud-Est dal mare Jonio, a Sud-Ovest dall’alveo del fiume Sinni e a Nord-Est dal fiume Bradano. Progetto Prismas 3

Area di studio Progetto Prismas 4

CONOSCENZE PREGRESSE: GEOLOGIA AREA: Dal punto di vista geologico, l’area ricade nella porzione meridionale dell’Avanfossa Appenninica. Il substrato geologico dell’intera area è costituito dalle argille subappenniniche del ciclo bradanico superiore (Pliocene inf.) sulle quali poggiano discordanti i depositi marini terrazzati, le alluvioni recenti ed attuali dei citati fiumi, i depositi di piana costiera ed i depositi di spiaggia. Progetto Prismas 5

IDROLOGIA: L’area è fortemente condizionata dalla presenza dei principali corsi d’acqua che la solcano, sia come tipologia di depositi presenti sia come incisioni fluviali, costituendo un ambiente idrologico alquanto eterogeneo. IDROGEOLOGIA: La sequenza stratigrafica è costituita da depositi abbastanza grossolani con permeabilità medio–alta giacenti su un substrato più francamente argilloso (Argille grigio–azzurre) a bassa permeabilità che garantisce la presenza di un acquifero (monostrato o multistrato) che ha come recapito naturale il Mar Jonio. Progetto Prismas 6

Indagini condotte nell’area: Le indagini hanno riguardato la realizzazione di sondaggi nella fascia retrostante l’avanspiaggia, con il posizionamento di una batteria di piezometri resi disponibili per eventuali ulteriori misure da attivare durante l’espletamento del progetto PRISMAS. Progetto Prismas 7

Misure eseguite sui piezometri e pozzi: Misure termosalinometriche e carotaggi -log al fine di fornire ulteriori informazioni circa la configurazione idrogeologica dell’area e la natura del sottosuolo nei riguardi dei contenuti salini naturali ed indotti dalle attività antropiche svolte in superficie; Misure parametri chimico-fisici finalizzati alla caratterizzazione della qualità delle acque sotterranee. Progetto Prismas 8

CRITERI SEGUITI NELL’IDENTIFICAZIONE DEI PUNTI Data la particolare configurazione della zona e la prevalente vocazione d’uso dei terreni, e quindi dei punti d’acqua, i criteri adottati nell’identificazione dei punti di misura sono stati i seguenti: accessibilità del pozzo; uso prevalente del pozzo; uso del suolo; distanza dalla costa. Progetto Prismas 9

Pozzo presidiato per gran parte della giornata; PROBLEMATICHE RISCONTRATE NELLA DEFINIZIONE E GESTIONE DELLA RETE PRELIMINARE VANTAGGI: Pozzo presidiato per gran parte della giornata; Possibilità di poter seguire situazioni dinamiche di idrometria e di contaminazione (eventuale); Sicurezza della destinazione d’uso del pozzo. Progetto Prismas 10

PROBLEMATICHE RISCONTRATE NELLA DEFINIZIONE E GESTIONE DELLA RETE PRELIMINARE SVANTAGGI: programmazione rigorosa delle visite di controllo; preavviso delle misure da parte degli operatori con condizionamento delle procedure (priorità nei tempi, dismissione temporanea delle pompe calettate sul foro di misura, rimozione della pompa, etc.); siti non facilmente raggiungibili nei periodi autunnali-primaverili a causa dell’impraticabilità fisica dei luoghi (allagamenti temporanei). Progetto Prismas 11

DEFINIZIONE DEL RETICOLO DEFINITIVO L’esperienza maturata nella definizione della rete preliminare ha, successivamente, avuto un ruolo dominante nella scelta del reticolo definitivo. Allo scopo abbiamo escluso i pozzi “difficili” se ubicati in un’area dotata di almeno un pozzo accessibile altrettanto rappresentativo. Ovviamente, qualora il pozzo “difficile” fosse risultato l’unico punto di misura dell’area, se ne manteneva l’appartenenza alla rete. . Progetto Prismas 12

RETE PRELIMINARE: 140 pozzi hanno costituito la rete preliminare su una superficie prossima ai 400 kmq, con una densità preliminare di punti di misura pari a 0.35 p.ti/kmq. RETE DEFINITIVA: La rete definitiva di monitoraggio è costituita da 43 pozzi per una densità di 0.1 p.ti/kmq. Progetto Prismas 13

RETE PRISMAS DEFINITIVA Progetto Prismas 14

Caratteristiche idrauliche delle falde Misure in sito Ogni singolo punto d’acqua è stato descritto mediante una scheda che riporta almeno i seguenti dati: Anagrafica Dati caratteristici Caratteristiche idrauliche delle falde Misure in sito Misure di laboratorio Progetto Prismas 15

ANALISI CONDOTTE SUI CAMPIONI DI ACQUA Analisi in situ: conducibilità, pH, temperatura, ossigeno disciolto, potenziale redox e solidi totali sospesi.   Analisi di laboratorio: calcio, magnesio, sodio, carbonati, bicarbonati, cloruri, solfati, nitrati, SAR, torbidità Progetto Prismas 16

RISULTATI Assenza di inquinamento derivante da intrusione di acqua salina; Presenza di inquinamento della falda da nitrati; Rimodulazione del progetto. Progetto Prismas 17

L’entrata in vigore del D. L. vo n L’entrata in vigore del D.L.vo n.152 ha suggerito una rimodulazione dei parametri da misurare in sito ed in laboratorio al fine di poter operare una classificazione delle acque sotterranee così come riportato al p.to 4 del D.L.vo. Secondo tali parametri, inoltre, sono state analizzate le misure al fine di fornire una prima interpretazione dello stato di salute dei corpi idrici sotterranei costieri della fascia jonico-lucana relativamente alle classi chimiche. Progetto Prismas 18

      Distribuzione dei pozzi monitorati all’interno delle classi chimiche individuate dal DL 152/99 per le acque sotterranee. Progetto Prismas 19

Il grafico riporta il dato aggregato, ovvero la percentuale di afferenza ad ogni singola classe chimica del totale dei punti di misura individuati (rete preliminare) e quindi la valutazione complessiva dell’impatto antropico sui corpi idrici sotterranei.  Come si riscontra in maniera immediata, la particolare vocazione dell’area all’uso agricolo si riflette sul dato misurato che riporta il 75% dei corpi idrici in classe chimica 4. Progetto Prismas 20

Distribuzione dei pozzi monitorati all’interno delle classi chimiche individuate dal DL 152/99 per le acque sotterranee secondo i parametri base misurati Progetto Prismas 21

Qualità delle acque fortemente condizionata dall’uso del suolo; CONCLUSIONI Qualità delle acque fortemente condizionata dall’uso del suolo; Il parametro base che condiziona una così elevata percentuale di appartenenza alla classe 4 è costituito dai nitrati che rappresentano proprio il prodotto tipico dell’impatto agricolo sulle risorse idriche.  Relativamente alla conducibilità, che costituisce in maniera semplicistica il parametro discriminante per eventuali sintomi di contaminazione marina, si rileva un ridotto impatto sulla componente idrica e, quindi, condizioni lontane da stati critici. Progetto Prismas 22