Osservazioni sul titolo del corso:

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Transcript della presentazione:

Osservazioni sul titolo del corso: Introduzione: Osservazioni sul titolo del corso: Teologia: Sapere e critico e tendenzialmente sistematico della fede ecclesiale Il rapporto tra teologia e spiritualità/santità La fonte della teologia: La Parola di Dio In quanto accolta e vissuta nella fede, in particoalre nella vita dei santi

2. Gli stati di vita del cristiano Che cosa è uno “stato di vita” Significato passivo e attivo Significati correlati: “situazione fondamentale”, “forma di vita” Vocazione (elemento dinamico) e stato di vita (elemento stabile) La tripartizione classica degli stati di vita: sacerdotale – consacrato – laicale Due tensioni fondamentali: a) Sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale b) Matrimonio e verginità

SACERDOZIO MINISTERIALE MATRIMONIO VERGINITÀ BATTESIMO

3. Scopo e metodo della ricerca Cogliere il senso della nostra vocazione Imparare a stimare tutte le forme di vita nella Chiesa Il Metodo: Integrativo: in ascolto della teologia, spiritualità, scienze umane Cristocentrismo: Cristo come l’immagine compiuta dell’uomo

Momento favorevole della teologia della vocazione e stati di vita I testi del Concilio vaticano II Gaudium et Spes Lumen Gentium Perfectae Caritatis Apostolicam Actuositatem Presbyterorum Ordinis – Optatam Totius

TESTI MAGISTERIALI POST CONCILIARI - Sinodo sul sacerdozio ministeriale: 1971 - Sinodo sui Laici: 1987 Esortazione postsinodale Christifideles Laici : 1988 - Sinodo sulla formazione dei sacerdoti: 1990 Esortazione postisinodale Pastores Dabo Vobis (1992) - Sinodo sulla vita consacrata: 1994 Esortazione apostolica postsinodale Vita Consecrata (1996) - CIVCSVA, istruzione Ripartire da Cristo (2002); - CIVCSVA, istruzione Il servizio dell’Autorità e l’obbedienza (2008)

Al fine di portare gli studenti a cogliere il fondamento teologico e antropologico della vita come vocazione e dei diversi stati di vita nella Chiesa, intesa come mistero di comunione, saranno affrontati i temi elencati di seguito. Prima parte. Indagine sulla relazione tra gli stati di vita nella storia della Chiesa, con particolare riferimento al dibattito intorno al Concilio Vaticano Seconda parte. Teologia della vocazione: 1. Vocazione e antropologia : a) libertà e decisione; b) la persona tra identità e compito; c) le polarità antropologiche. 2. Vocazione e l’incontro con Cristo: a) la vocazione universale all’amore perfetto; b) il rapporto tra comandamenti e consigli evangelici. Terza parte. La formazione e il significato dei diversi stati di vita: 1. Gli stati dell’uomo: creazione in Cristo, stato originario, stato decaduto, stato della redenzione. 2. Lo stato di Cristo e di Maria. 3. L’identità degli stati di vita, con particolare riferimento alla vita consacrata. 4. Le relazioni tra le vocazioni nella missione della Chiesa per il mondo.

Prima Parte: Teologia degli stati di vita Osservazioni storico teologiche Vari usi della parola “vocazione” 1.1. Uso esclusivo 1.2. Uso inclusivo 1.3. Uso frammentato e dispersivo 1.4. Uso secolarizzato 1.5. “L’uomo senza vocazione”

Origine di questi usi differenziati della parola vocazione Premessa: considerazione di carattere biblico: - AT: chiamate particolari (ad es. i profeti) e chiamate generali (ad. es. il Popolo eletto) - NT: stessa logica: vocazioni particolari (ad es. gli apostoli) e nuovo popolo di Dio

Passaggio: dal Medioevo all’Epoca Moderna Caratteristiche degli stati di vita nel medioevo: Premessa dall’epoca dei Padri: i diversi movimenti di radicalismo evangelico si presentano come forme particolari per vivere e richiamare tutto il popolo di Dio al Vangelo nei confronti della tentazione di una percezione abitudinaria. Nel medioevo: forte divisione gerarchica degli stati di vita Interconnessione tra gli stati di vita Schema ecclesiologico piramidale

Esempio (Dionigi l’Areopagita): STATI ATTIVI STATI RICETTIVI FUNZIONI Presbitero Laico Illuminare Liturgo (Diacono) Penitente Purificare Fonte: Balthasar, Gli stati di vita del cristiano, p. 261 Episcopo Monaco perfezionare

L’esempio dei grandi carismi nel medioevo nel rapporto tra stato consacrato e stato nel mondo: Benedettini Monastero e stabilitas loci. Creazione della civiltà europea intorno ai monasteri 2) San Francesco Dal Lebbroso al cantico di Frate Sole: Positività del mondo come creazione “in Cristo” “Il nostro chiostro è il mondo” Il fenomeno del “terzo ordine” per i laici

Nascita dell’epoca moderna e stati di vita La Riforma di Martin Lutero (1483-1546) Il tema fondamentale della giustificazione “Sola fide, sola gratia, sola scriptura” Negazione: Successione apostolica (Tradizione) Sacerdozio ministeriale Sacramentalità del matrimonio Eccellenza della verginità (Istituto monastico)

2. Il Concilio di Trento (1545 – 1563) Premessa: Contesto polemico delle affermazioni - L’equilibro tra grazia e libertà (merito) Forte affermazione del sacerdozio ministeriale e della successione apostolica Sacramentalità del Matrimonio. Fondamento naturale ed elevazione sacramentale Eccellenza della verginità sul Matrimonio

3. Nascita della cultura “laica” in senso moderno - La fine del valore universalità della fede nell’Europa occidentale: le guerre di religione tra cattolici e protestanti fino al 1648 (Pace di Westfalia) Poiché la fede divide i popoli, ora si cercano nuovi piani di universalità indipendenti dalla religione: “etsi deus non daretur” – come se Dio non ci fosse.

Riduzione della fede a “fatto privato” Nascita dei concetti “laici”, separati dalla esperienza della fede: natura, mondo, ragione, Stato, vengono compresi in senso autonomi e indipendetemente dalla sfera religiosa Si noti il cambiamento del significato della parola “laico”: da fedele non consacrato/sacerdote a “indifferente o contrario alla religione” Riduzione della fede a “fatto privato” Critica ai “consigli evangelici” da parte della cultura illuminista

4. Risposta della cultura e teologia cattolica nell’epoca moderna Delimitare la pretesa dei concetti neutrali nei confronti dell’esperienza ecclesiale Ritrovare uno spazio proprio della vita ecclesiale, separandola dalla realtà quotidiana, che diventa sempre più “laica”.

Conseguenze sugli stati di vita La Chiesa identifica se stessa sempre di più nelle vocazioni particolari: Sacerdozio ministeriale: dispensatori della grazia Vita religiosa: Indole escatologica Voti: “secondo” battesimo Forte separazione tra comandamenti e consigli evangelici Riduzione moralistica della vita religiosa Laicato cristiano: visione essenzialmente passiva

5. Il ritorno alle sorgenti Vari tentativi di trovare l’ “anello perduto” tra “natura – grazia” De Lubac: L’uomo come “desiderio naturale di vedere Dio Balthasar: La Chiesa non può solo difendersi davanti al mondo. Il rapporto Chiesa – Mondo in termini di missione La questione del laico nella Chiesa e gli istituti secolari Il fenomeno degli istituti secolari, l’impegno dei francescani: ad es. l’opera della regalità di P. Gemelli. Essere consacrati senza uscire dal mondo

Y-M. Congar (Domenicano) Per una teologia del Laicato (1953): Ecclesiologia integrale: Indole escatologica e ministeriale (Sacerdoti – Religiosi) Indole “secolare” dei laici

- Vocazione all’amore uguale per tutti Karl Rahner - Vocazione all’amore uguale per tutti Necessaria distinzione tra laici e religiosi Laici:impegno nel mondo Religiosi: rinuncia a realtà sentite come positive in vista di Dio come mistero santo e definitivo

Movimento Liturgico: O. Casel, Teologia dei Misteri: i sacramenti non sono solo “mezzi” ma sono innanzitutto celebrazione dei misteri della nostra salvezza. Rileva il ruolo troppo passibvo dei laici. H. De Lubac , afferma che l’epoca moderna è segnata da un rapporto con l’Eucaristia meno comunitario e più individualistico Meditazioni sulla Chiesa (1953): “E’ l’eucaristia che fa la Chiesa ed è la Chiesa che fa l’eucaristia”

5. Il Concilio Vaticano II (1962-1965) e gli stati di vita del cristiano Il motivo della convocazione del Concilio vaticano II: Giovanni XXIII, Gaudet Mater Ecclesia Il problema della interpretazione del Concilio vaticano II: L’ermeneutica del rifiuto: Lefebre L’ermeneutica della rottura L’ermeneutica della continuità e riforma:

Lumen Gentium (approvato nel 1964) 8 capitoli divisi in 4 distici Identità della Chiesa: - 1) La Chiesa come mistero - 2) La Chiesa come popolo di Dio La struttura della Chiesa: 3) Gerarchia 4) Laici La missione della Chiesa 5) Vocazione universale alla santità di tutti i fedeli 6) I religiosi La meta della Chiesa 7) Indole escatologica del popolo di Dio 8) Maria

Il Capitolo 6° della Lumen Gentium: i religiosi Del capitolo V N. 39: Vocazione alla santità in qualsiasi stato di vita N. 42: vie e mezzi di santità: Santità come amore La relazione tra martirio e consigli evangelici Castità (1 Cor 7), povertà e obbedienza (Fil 2,6-11) -(cf. PC 12-14) Il capitolo VI N. 43: I consigli evangelici nella Chiesa Fondamento Biblico (cf. PC 1) Non è “stato intermedio” tra clero e laici N. 44: Natura e importanza dello stato religioso Raccogliere più frutti dalla grazia battesimale La formula “comparativa” (seguono meglio, esprimono di più…) Legame sponsale Cristo - Chiesa e consacrazione Vita religiosa come “segno” (ecclesiale, cristologico, pneumatologico, escatologico)

Il Capitolo 6° della Lumen Gentium: i religiosi N. 45: Vita Religiosa e Gerarchia La chiesa riconosce e regola la vita religiosa; Il rapporto con il Romano Pontefice; l’esenzione… N. 46: il numero “apologetico” della vita religiosa “la professione dei consigli evangelici, quantunque comporti la rinunzia di beni certamente molto apprezzabili, non si oppone al vero progresso della persona umana, ma al contrario per sua natura le è di grandissimo profitto”. “Né pensi alcuno che i religiosi con la loro consacrazione diventino estranei agli uomini o inutili nella città terrestre. Poiché, se anche talora non sono direttamente presenti a fianco dei loro contemporanei, li tengono tuttavia presenti in modo più profondo con la tenerezza di Cristo, e con essi collaborano spiritualmente, affinché la edificazione della città terrena sia sempre fondata nel Signore, e a lui diretta, né avvenga che lavorino invano quelli che la stanno edificando”. N. 47: esortazione alla perseveranza

Il periodo post conciliare e gli stati di vita del cristiano In relazione allo stato di vita laicale a) Tentativo di superare la teologia degli stati di vita in una teologia dei ministeri: - Rilettura ministeriale dei carismi; Ministeri ordinati e non ordinati (Ministeri istituiti e di fatto) Il pericolo di una nuova clericalizzazione; Quale il ministero della vita religiosa? b) Il ripensamento dell’indole secolare dei laici Indole secolare di tutta la Chiesa c) Riscoperta della soggettività battesimale come vocazione fondamentale Il significato teologico delle comuni condizioni del vivere Abitare il mondo e la società in forza della fede e del Battesimo d) Vita consacrata e sacerdozio ordinato sono due forme vocazionali particolari a servizio della vocazione fondamentale (battesimale)

2) La riflessione postconciliare sulla vita consacrata L’imporsi del problema formativo in relazione alla non tenuta vocazionale Il problema della identità teologica Alcuni autori: Tillard: il progetto dei consacrati: di fronte a Dio per il mondo Matura: Il radicalismo evangelico Il problema del fondamento biblico dei consigli Il caso del Giovane ricco e il voto di povertà” (S. Legasse) Metz: “Teologia politica” a) Religiosi come terapia d’urto [Shockterapie] Sviluppo ulteriore nella teologia della liberazione: L. Boff b) Vita religiosa come “ostetricia spirituale” [Geburthelfer] c) Il problema di Dio nella società secolarizzata Garcia Paredes: La vita religiosa come esperienza di “liminalidad”

La riflessione postconciliare sulla vita consacrata Sinodo dei Vescovi (1994) e Vita Consecrata (1996) a) Consigli evangelici e Trinità (prima parte) b) Valore conformativo/escatologico/sponsale della vita consacrata c) La sfida dei consigli evangelici (VC 84-95) Il problema oggi: Il rapporto tra la consacrazione battesimale e “speciale consacrazione” dei religiosi. Essenzialità della vita religiosa per la Chiesa “la concezione di una chiesa composta da soli ministri sacri e da laici non corrisponde alle intenzioni del suo divino Fondatore” VC 29 Il problema della perseveranza

3) La riflessione postconciliare sul sacerdozio ordinato 1. L’esigenza di chiarire il rapporto tra sacerdozio ministeriale e sacerdozio comune (battesimo) 2. La relazione tra Sacerdozio ordinato e celibato - Sinodo dei Vescovi 1971 e 2005 (Sacramentum Caritatis) 3. Sacerdozio alle donne? Esigenza teologica o problema sociologico? Il carattere irreformabile della non ammissione delle donne al sacerdozio ministeriale 4. Il problema della formazione al sacerdozio ordinato nelle circostanze attuali (Sinodo 1990 – Pastores Dabo Vobis)

Conclusione della parte storica Proposta: A) Vita come vocazione: antropologicamente e teologicamente, ricuperando il senso umano della vocazione B) Reciprocità ecclesiale degli stati di vita fondati cristologicamente: distinzione e relazione tra le diverse forme di vita.

II. PARTE VITA COME VOCAZIONE II. 1. Vita come vocazione e antropologia drammatica II. 2. Vita come vocazione e evento di Gesù Cristo

1. VITA COME VOCAZIONE E ANTROPOLOGIA DRAMMATICA Antropologia drammatica: dal greco “drao” = agire / decidere Ritrovare il senso umano della parola vocazione in relazione alla necessità di ogni persona di decidere sensatamente di se stessa in rapporto con le altre persone L’uomo come “essere per la decisione”, ovvero l’uomo come libertà (evitando gli eccessi dell’esistenzialismo= l’uomo deve decidere di sé ma non può determinare la propria essenza che invece gli è data)

La struttura della libertà finita (umana) 1 L’uomo come automovimento “essere padre dei propri gesti” La singolarità / insostituibilità della propria persona Libertà non delegabile ad un altro Una libertà assegnata a se stessi Noi non siamo e non possediamo il fondamento di non stessi: il mistero della nostra nascita e l’alterità originaria L’uomo come poter e dover decidere

La struttura della libertà finita 2. L’uomo come autoapertura Esserci come co-esserci L’uomo sperimenta una incompiutezza che lo necessita ad uscire da se stessi Condizione enigmatica e drammatica La libertà tra rimanere presso di sé (narcisistico) e stare presso l’altro (alienazione) 3. La libertà dell’uomo e l’istanza di una realtà incondizionata (Infinita: Dio): Interior intimo meo – superior summo meo Più intimo a me di me stesso (immanenza) – più alto della mia altezza (trascendenza)

4. La dinamica della libertà La libertà e la realtà come “evento” e dono. La vita è vocazione perché la realtà è “provocazione” La realtà mette in movimento il “cuore” dell’uomo che inizia a desiderare e a domandare La realtà “chiama” l’uomo alla felicità, alla bellezza, alla giustizia, alla bontà, alla verità Esperienze paradigmatiche: l’amore e bellezza Il desiderio e il problema del “limite” L’alternativa: la realtà come assurdo la realtà come segno (simbolo!) del Mistero incondizionato

Uomo (cuore) realtà (pro-vocazione) Paternità – Mistero

LA DOMANDA VOCAZIONALE COSTITUTIVA: “Chi sono io?” e “quale il mio compito”? I PERCORSI ANTROPOLOGICI: a) La via dei contrassegni empirici: stima delle proprie capacità che mi accomunano e che mi distinguono dagli altri b) La via dialogica: scopro chi sono quando scopro di essere unico per qualcuno (rapporto madre-bambino; innamoramento) N.B.: Necessità e insufficienza di questi percorsi

Le polarità antropologiche costitutive “chi sono io?” Vita come vocazione e polarità antropologiche (per una criteriologia vocazionale drammatica) Le polarità antropologiche costitutive “chi sono io?” 1) Spirito (anima) - corpo 2) Uomo – donna 3) Individuo – Comunità

Corso al Diploma in Spiritualità Pontificia Università Antonianum Anno accademico 2009-2010 Teologia della vocazione e stati di vita Corso al Diploma in Spiritualità

“Chi sono io?” 1) spirito (anima) - corpo Il dato Corporeità come misurabilità e partecipazione alle leggi del cosmo Spirito come possibilità di autotrascendenza Le interpretazioni Spiritualismo: il corpo come caduta/colpa. Suo carattere negativo (carcere dell’anima). Materialismo: lo spirito come epifenomeno del corpo Il “sinolo” aristotelico: anima forma del corpo Equilibrio instabile: la minaccia della morte

“Chi sono io?” 1) spirito (anima) - corpo L’attualità: Contemporaneità di spiritualismo e materialismo Fenomeni: esaltazione del corpo: culturismo… spiritualismo esoterico: magie etc. L’evento cristiano: la risurrezione della carne e la dignità del corpo Implicazioni vocazionali: Inesistenza di vocazioni solo “spirituali” che escludano il corpo. Verginità cristiana: il nesso con la carne risorta (escatologico cristiano) Verginità come espressione della redenzione del (e non: dal) corpo (Giovanni Paolo II) Il corpo come sacramento della persona

“Chi sono io?” 2) Uomo - donna Dato Differenza sessuale e dato originario dell’alterità Due modalità irriducibili dell’essere umano Reciprocità asimmetrica: posso pensare a me solo se riconosco che c’è un altro modo di essere uomo differente dal mio Interpretazione Confinamento della differenza nel corporeo – infraumano (dato in comune con animali e vegetali) Iscrizione della differenza sessuale nel divino: matrimoni divini (miti gnostici) Una differenza sessuale come “derivata”: il mito dell’androgino: Aristofane nel Convivium: l’uomo sarebbe stato all’inizio né uomo né donna L’enigma: differenza sessuale, generazione e morte.

“Chi sono io?” 2) Uomo - donna Attualità Differenza sessuale e femminismo Femminismo radicale (anni ‘50-’70) L’ideologia del “gender” e “fluid identity” (80- fino ad oggi) Il recupero del femminile e l’apertura alla reciprocità (fine anni ’90) Il “maschile” come figura debole: le società senza padre Androginismo riduzione della sessualità a fattore culturale variabile Avvenimento cristiano Tradizione ebraico cristiana: differenza uomo – donna come parte dell’Imago Dei Cristo, differenza uomo - donna e la redenzione dalla morte Sacramentalità del matrimonio Verginità sponsale Implicazioni vocazionali Il pericolo di vocazioni “angelicate” Verginità e affezione: forma redenta del rapporto

“Chi sono io?”: individuo e comunità Il dato: Essere membri di una comunità che precede e va oltre il singolo Irriducibilità del singolo alla collettività L’enigma della morte Interpretazione Collettivismo (Comunismo) e individualismo (Società liberale) Conseguenze: Narcisismo ed estraneazione alienante Attualità: coincidenza delle due tendenze Separazione tra sfera privata e pubblica Avvenimento cristiano: Communio eucaristica e archetipo trinitario Essere per sé come essere per un altro Implicazione vocazionale “fraternolatria” e “autorealizzazione” dell’individuo Divisione tra vita individuale e vita fraterna