COMBUSTORE TERMORIGENERATIVO PER SFIATI CLORURATI

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COMBUSTORE TERMORIGENERATIVO PER SFIATI CLORURATI C+A COMBUSTORE TERMORIGENERATIVO PER SFIATI CLORURATI PROGETTAZIONE SPECIFICA PER L’INDUSTRIA CHIMICO-FARMACEUTICA

PERCHE’ UN COMBUSTORE AD HOC PER SFIATI CLORURATI? L’utilizzo di solventi organo-clorurati nelle sintesi degli intermedi farmaceutici, talora solo per campagne di produzione ben definite, discende dalle elevate caratteristiche di questi composti, che sono spesso insostituibili. In combustione i composti clorurati producono HCl (acido cloridrico). Talora HCl è presente anche negli sfiati alimentati.

PERCHE’ UN COMBUSTORE AD HOC PER SFIATI CLORURATI? Il combustore di tipo termorigenerativo è il combustore a più elevato rendimento: ha i consumi di combustibile di supporto più bassi e temperature di uscita fumi di 60 ÷ 150°C. E’ di costruzione semplice ma i materiali generalmente usati risultano inadatti per gli sfiati clorurati. L’HCl ha una temperatura di rugiada dell’ordine dei 200°C. Al di sotto di questa temperatura si verificano condensazioni di HCl (molto corrosive). Per T < 100°C la condensazione del vapor d’acqua prodotto dalla combustione provoca una diluizione della condensa da HCl, con il risultato di diminuire la corrosività complessiva, che rimane comunque elevata.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO Per i combustori termorigenerativi per sfiati gassosi nella Regione Lombardia (D.g.r. 1.08.2003 n. 7/12943 – Utilizzo delle migliori tecnologie disponibili – Scheda PC.T.02) sono in vigore i seguenti parametri principali: Cloro organico nelle SOV [% p.] Temperatura camera di combustione [°C] Tempo di residenza in camera di combustione [sec] Assente ≥ 750 ≥ 0,6 ≤ 0,5 ≥ 850 ≥ 1,0 > 0,5 e ≤ 2,0 ≥ 950 ≥ 2,0 > 2,0 ≥ 1100

SOLUZIONI TECNICHE POSSIBILI Dopo un attento studio ed esaminando anche quanto realizzato fino ad oggi in Italia ed in Europa, le soluzioni tecniche appaiono essere: SOLUZIONE A (ad elevato consumo energetico) Elevare la temperatura di alimentazione degli sfiati clorurati a T ≥ 200°C mediante scambiatore a monte vapore surriscaldato 270°C / sfiati o doppio scambiatore vapore 200°C / sfiati e gas di combustione di metano / sfiati), con i relativi elevati costi degli scambiatori (in grafite) e delle utilities.

SOLUZIONI TECNICHE POSSIBILI SOLUZIONE B (a consumo energetico minimizzato) Alimentare gi sfiati (clorurati e non) direttamente al combustore, senza alcun preriscaldo, nelle condizioni in cui sono aspirati dai reparti, o eventualmente a valle di colonne di lavaggio inserite per assorbire picchi molto elevati di concentrazione di clorurati (lavaggio alcalino). Alimentare combustibile di supporto per il controllo della temperatura della camera di combustione, lasciando incontrollata la temperatura di uscita fumi dal combustore, che dipende quindi dalla portata di sfiati alimentati (turn-down) e dal carico organico.

PUNTI BASE DEL PROGETTO C+A SOLUZIONE A Impianto 10.000 Nm3/h SOLUZIONE B (C+A) Consumo vapore 15 bar g (200°C) di preriscaldo sfiati 686 Kg/h 0 Kg/h Consumo metano (8350 Kcal/Nm3) di preriscaldo sfiati 32 Nm3/h 0 Nm3/h Costo annuo (su 5.000 ore/anno) del vapore e del metano di preriscaldo sfiati 131.000 Euro/anno 0 Euro/anno PARAGONE DEI CONSUMI DI UTILITIES E RELATIVI COSTI PER LE SOLUZIONI A E B – IMPIANTO DA 10.000 NM3/H DI SFIATI TOTALI

PUNTI BASE DEL PROGETTO C+A PORTATA COMPLESSIVA SFIATI: 5.000 ÷ 70.000 NM3/H

PUNTI BASE DEL PROGETTO C+A Emissioni garantite per l’impianto: COMBUSTORE [mg/Nm3] COLONNA COT CO NOx HCl < 20 < 100 < 10 Valori relativi al tenore di ossigeno misurato (= tal quale)