Storia Economica Corso anno accademico 2001-2002 (seconda parte)

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Storia Economica Corso anno accademico (seconda parte)

Storia Economica - Lezione 62 Lezione 6 La seconda Rivoluzione industriale Indice  L’espansione dei mercati e il ritorno al protezionismo  Il Gold Standard  I progressi tecnologici

Storia Economica - Lezione 63 La seconda Rivoluzione industriale L’espansione dei mercati e il ritorno al protezionismo

Storia Economica - Lezione 64 L’espansione dei mercati e il ritorno al protezionismo La seconda metà del XIX secolo fu caratterizzata da un forte incremento dei commerci internazionali. Ciò fu favorito, fino al 1873, dall'abbandono del protezionismo da parte di tutti i paesi occidentali e dal grande sviluppo dei mezzi di trasporto (ferrovie e navi a vapore). A partire dal 1873, però, alcune difficoltà a livello finanziario internazionale e le richieste degli agricoltori europei, colpiti dalla concorrenza dei cereali americani e russi, portarono a un rapido ritorno al protezionismo da parte di quasi tutti i paesi europei.La seconda metà del XIX secolo fu caratterizzata da un forte incremento dei commerci internazionali. Ciò fu favorito, fino al 1873, dall'abbandono del protezionismo da parte di tutti i paesi occidentali e dal grande sviluppo dei mezzi di trasporto (ferrovie e navi a vapore). A partire dal 1873, però, alcune difficoltà a livello finanziario internazionale e le richieste degli agricoltori europei, colpiti dalla concorrenza dei cereali americani e russi, portarono a un rapido ritorno al protezionismo da parte di quasi tutti i paesi europei. L’abolizione delle Corn Laws La nazione più industrializzata (l'Inghilterra) abbandonò definitivamente ogni forma di protezionismo negli anni '40 del XIX secolo, con l'abolizione delle Corn Laws e degli atti di navigazione; di quelle leggi, cioè, che proteggevano il mercato interno del grano e i commerci con le colonie. Tale tendenza venne ben presto imitata da tutti gli altri paesi occidentali.La nazione più industrializzata (l'Inghilterra) abbandonò definitivamente ogni forma di protezionismo negli anni '40 del XIX secolo, con l'abolizione delle Corn Laws e degli atti di navigazione; di quelle leggi, cioè, che proteggevano il mercato interno del grano e i commerci con le colonie. Tale tendenza venne ben presto imitata da tutti gli altri paesi occidentali.

Storia Economica - Lezione 65 L’espansione dei mercati e il ritorno al protezionismo La clausola della nazione più favorita Nella seconda metà del secolo vennero stipulati numerosi trattati commerciali tra i principali paesi europei e tutti contenevano la clausola della nazione più favorita, in base alla quale lo Stato che ne gode- va acquistava automaticamente eventuali maggiori agevolazioni concesse dall'altra parte contraente ad un terzo Stato. Tale clausola fu di fondamentale importanza nell'ulteriore sviluppo dei commerci.Nella seconda metà del secolo vennero stipulati numerosi trattati commerciali tra i principali paesi europei e tutti contenevano la clausola della nazione più favorita, in base alla quale lo Stato che ne gode- va acquistava automaticamente eventuali maggiori agevolazioni concesse dall'altra parte contraente ad un terzo Stato. Tale clausola fu di fondamentale importanza nell'ulteriore sviluppo dei commerci. Il ritorno al protezionismo e al colonialismo La fase di forte espansione commerciale durò fino al Intorno a quell'anno si verificarono alcuni sostanziali mutamenti nel quadro internazionale; lo sviluppo dei mezzi di trasporto favorì ulteriormente l'arrivo delle eccedenze agricole americane e russe sui mercati europei e ciò portò a un generale ribasso dei prezzi. La Francia per prima attuò una politica protezionistica e ben presto venne imitata dagli altri paesi europei. Il ritorno al protezionismo si accompagnò a una nuova fase colonialistica, al fine di conquistarsi nuovi mercati di sbocco e di assicurarsi materie prime a costi contenuti.La fase di forte espansione commerciale durò fino al Intorno a quell'anno si verificarono alcuni sostanziali mutamenti nel quadro internazionale; lo sviluppo dei mezzi di trasporto favorì ulteriormente l'arrivo delle eccedenze agricole americane e russe sui mercati europei e ciò portò a un generale ribasso dei prezzi. La Francia per prima attuò una politica protezionistica e ben presto venne imitata dagli altri paesi europei. Il ritorno al protezionismo si accompagnò a una nuova fase colonialistica, al fine di conquistarsi nuovi mercati di sbocco e di assicurarsi materie prime a costi contenuti.

Storia Economica - Lezione 66 La seconda Rivoluzione industriale Il Gold Standard

Storia Economica - Lezione 67 Il Gold Standard L’espansione dei commerci e la contemporanea diminuzione della produzione di oro (quindi la sua rivalutazione), portarono all’abbandono del bimetallismo e all’adozione generalizzata del sistema monetario basato sull’oro. Si aprì così un periodo nel quale le monete di tutto il mondo erano regolate da un sistema di cambi fissi, il che favoriva ulteriormente i commerci internazionali, che restò in vigore fino alla I guerra mondiale.L’espansione dei commerci e la contemporanea diminuzione della produzione di oro (quindi la sua rivalutazione), portarono all’abbandono del bimetallismo e all’adozione generalizzata del sistema monetario basato sull’oro. Si aprì così un periodo nel quale le monete di tutto il mondo erano regolate da un sistema di cambi fissi, il che favoriva ulteriormente i commerci internazionali, che restò in vigore fino alla I guerra mondiale. L’affermazione del monometallismo aureo Fino alla metà degli anni ’70 gran parte dei sistemi monetari era basata sul bimetallismo (oro e argento), con la caduta della produzione di oro l’equilibrio tra i due metalli venne meno. Per evitare la scomparsa dell’oro e una svalutazione monetaria, gli Stati decisero di adottare il sistema monometallico basato sull’oro, già adottato dall’Inghilterra.Fino alla metà degli anni ’70 gran parte dei sistemi monetari era basata sul bimetallismo (oro e argento), con la caduta della produzione di oro l’equilibrio tra i due metalli venne meno. Per evitare la scomparsa dell’oro e una svalutazione monetaria, gli Stati decisero di adottare il sistema monometallico basato sull’oro, già adottato dall’Inghilterra.

Storia Economica - Lezione 68 Il Gold Standard Nel giro di un ventennio tutti i paesi del mondo adottarono il monometallismo aureo, chiamato Gold Standard. Esso si basava su di un meccanismo nel quale ogni moneta aveva una parità metallica fissa, il suo valore, cioè, era determinato da una quantità di oro stabilita dalle autorità monetarie. La moneta cartacea era sempre convertibile. I rapporti tra le moneta erano anch’essi fissi, con un sistema di aggiustamento automatico determinato dalla bilancia dei pagamenti.Nel giro di un ventennio tutti i paesi del mondo adottarono il monometallismo aureo, chiamato Gold Standard. Esso si basava su di un meccanismo nel quale ogni moneta aveva una parità metallica fissa, il suo valore, cioè, era determinato da una quantità di oro stabilita dalle autorità monetarie. La moneta cartacea era sempre convertibile. I rapporti tra le moneta erano anch’essi fissi, con un sistema di aggiustamento automatico determinato dalla bilancia dei pagamenti. Monete e commerci La stabilità dei cambi e la perfetta convertibilità di tutte le monete, favorivano i commerci: ogni cittadino era libero di acquistare e vendere dove e quando voleva, effettuare i pagamenti con acquisto di divise estere presso qualsiasi piazza. Il Gold Standard, in pratica, corrispondeva a una moneta unica per tutto il mondo.La stabilità dei cambi e la perfetta convertibilità di tutte le monete, favorivano i commerci: ogni cittadino era libero di acquistare e vendere dove e quando voleva, effettuare i pagamenti con acquisto di divise estere presso qualsiasi piazza. Il Gold Standard, in pratica, corrispondeva a una moneta unica per tutto il mondo.

Storia Economica - Lezione 69 La seconda Rivoluzione industriale I progressi tecnologici

Storia Economica - Lezione 610 I progressi tecnologici La seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata anche da consistenti progressi tecnologici e dall’utilizzo massiccio di nuove fonti di energia. Tutto ciò permise di ridurre ulteriormente i costi di produzione e favorì, ancora una volta, i commerci.La seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata anche da consistenti progressi tecnologici e dall’utilizzo massiccio di nuove fonti di energia. Tutto ciò permise di ridurre ulteriormente i costi di produzione e favorì, ancora una volta, i commerci.L’elettricità L’energia elettrica era già nota dal XVIII secolo, ma solo nell’ultimo ventennio del XIX fu possibile una sua utilizzazione a distanza e quindi la sua applicazione all’industria e ai trasporti. Aumentando le applicazioni dell’energia elettrica, e quindi aumentandone la domanda, si incrementava anche la sua produzione. Con l’utilizzo dell’elettricità cambiavano le fabbriche e si riducevano le dimensioni delle macchine.L’energia elettrica era già nota dal XVIII secolo, ma solo nell’ultimo ventennio del XIX fu possibile una sua utilizzazione a distanza e quindi la sua applicazione all’industria e ai trasporti. Aumentando le applicazioni dell’energia elettrica, e quindi aumentandone la domanda, si incrementava anche la sua produzione. Con l’utilizzo dell’elettricità cambiavano le fabbriche e si riducevano le dimensioni delle macchine.

Storia Economica - Lezione 611 I progressi tecnologici Il motore a scoppio Il primo motore a combustione interna venne realizzato in Germania nel 1885, ma fino all’inizio del ‘900 l’automobile rimase una curiosità molto costosa priva perciò di un grande mercato. Solo successivamente questa industria divenne centrale, con lo sviluppo dei trasporti privati. Poco prima della grande guerra, il motore a scoppio venne applicato anche all’aereo, tale mezzo conoscerà, proprio durante la guerra, uno sviluppo straordinario.Il primo motore a combustione interna venne realizzato in Germania nel 1885, ma fino all’inizio del ‘900 l’automobile rimase una curiosità molto costosa priva perciò di un grande mercato. Solo successivamente questa industria divenne centrale, con lo sviluppo dei trasporti privati. Poco prima della grande guerra, il motore a scoppio venne applicato anche all’aereo, tale mezzo conoscerà, proprio durante la guerra, uno sviluppo straordinario. Vapore e trasporti Il vapore e il carbone rimanevano indispensabili per i trasporti (navi e treni). Proprio il perfezio- namento delle caldaie aveva permesso un forte incremento delle dimensioni delle navi e quindi un forte abbassamento dei costi di trasporto. Anche le ferrovie conobbero un’ulteriore diffusione nei decenni a cavallo dei due secoli.Il vapore e il carbone rimanevano indispensabili per i trasporti (navi e treni). Proprio il perfezio- namento delle caldaie aveva permesso un forte incremento delle dimensioni delle navi e quindi un forte abbassamento dei costi di trasporto. Anche le ferrovie conobbero un’ulteriore diffusione nei decenni a cavallo dei due secoli.