La pittura romana La pittura pompeiana La pittura romana ci è nota essenzialmente attraverso le decorazioni parietali rinvenute nell’area di Pompei Ercolano e Stabia dove sono stati ritrovati enormi quantitativi di pitture, soprattutto affreschi parietali. Con il termine pittura pompeiana si riassume tutta la pittura parietale presente nelle case di Pompei del periodo compreso tra la fine del II secolo a.C. e il 79 d.C. Le opere murali pompeiane venivano eseguite a fresco, a tempera e ad encausto. La pittura a fresco veniva eseguita su intonaco di calce fresca con colori macinati e diluiti in acqua. La pittura a tempera veniva eseguita diluendo i colori in solventi collosi e gommosi, con il rosso d'uovo e la cera. La pittura ad encausto, invece, la si otteneva con colori miscelati con la cera. Menade danzante,. Affresco del primo secolo da Pompei.
La pittura romana La pittura pompeiana Lo studioso tedesco August Mau classificò la pittura pompeiana in quattro stili basandosi sulla trattazione sulla pittura fatta da Vitruvio nel suo VII libro del De Architectura. Menade danzante,. Affresco del primo secolo da Pompei.
La pittura romana Il primo stile pompeiano Il primo stile pompeiano o dell'incrostazione e si colloca nel periodo a partire dall'età sannitica (150 a.C.) fino all'80 a.C. Questa tecnica pittorica imita, utilizzando in alcuni casi anche elementi in stucco a rilievo, il rivestimento delle pareti in opus quadratum e con lastre di marmo, detto crusta, da cui il nome "stile dell'incrostazione“. Le pitture in primo stile si articolano, seguendo una ripetizione fissa, in tre zone: una fascia superiore decorata con cornici in stucco aggettante. Esempio di decorazione pittorica del primo stile da Ercolano. una fascia mediana, dipinta con i colori imitanti il marmo, il granito o l'alabastro un plinto o zoccolo, di solito di colore giallo. Le pitture di questo stile contengono anche piccoli elementi architettonici, come ad esempio pilastri per la divisione verticale delle superfici. Negli Scavi archeologici di Pompei questo stile è presente nella Basilica, nel tempio di Giove, nella Casa del Fauno e nella Casa di Sallustio.
La pittura romana Il primo stile pompeiano Esempio di decorazione pittorica del primo stile dalla Villa di Arianna a Stabia.
La pittura romana Il secondo stile pompeiano Il secondo stile pompeiano, o stile architettonico, si colloca nel periodo che va dall'80 a.C. alla fine del I secolo a.C. In questo tipo di pittura elementi come cornici e fregi con tralci vegetali cominciano ad essere dipinti invece che realizzati in stucco in rilievo. Rispetto al primo stile, l'innovazione è fornita dall'effetto di trompe l'œil che si crea sulle pareti, dove al posto dello zoccolo si dipingono in primo piano podi con finti colonnati, edicole e porte dietro i quali si aprono vedute prospettiche. In questo periodo nacque così anche la figura del paesaggista, che, a Pompei, dipingeva i particolari dei giardini, molto richiesti dai committenti. Era anche in voga dipingere nature morte con cacciagione insieme a ortaggi e frutta. Esempio di decorazione pittorica del secondo stile da Pompei.
La pittura romana Il secondo stile pompeiano Esempi di decorazione pittorica del secondo stile dalla Villa dei Misteri a Pompei e, a fianco, da Boscoreale.
La pittura romana Il terzo stile pompeiano Il terzo stile pompeiano o stile ornamentale, dal punto di vista cronologico, si sovrappose al secondo stile ed arrivò fino alla metà del I secolo d.C., all'epoca di Claudio (41-54). In esso venne completamente ribaltata la prospetticità e la tridimensionalità caratteristiche dello stile precedente lasciando il posto a strutture piatte con campiture monocrome, prevalentemente scure, assimilabili a tendaggi e tappezzerie, al centro delle quali venivano dipinti a tinte chiare piccoli pannelli (pinakes) raffiguranti scene di vario genere. Negli scavi archeologici di Pompei pannelli dipinti in questo stile si trovano inseriti nel muro della sala da pranzo della Villa della Porta Marina e nella Casa di Lucrezio Frontone. Esempio di decorazione pittorica del terzo stile dalla Casa di Lucrezio Fronto a Pompei.
La pittura romana Il terzo stile pompeiano Esempio di decorazione pittorica del terzo stile, Casa alla farnesina.
La pittura romana Il quarto stile pompeiano Il quarto stile pompeiano o dell' illusionismo prospettico si afferma in età neroniana e si distingue dagli altri per l'inserimento di architetture fantastiche (Casa dei Vettii a Pompei e Domus Aurea a Roma). Gran parte delle ville pompeiane furono decorate con pitture in questo stile dopo la ricostruzione della città a seguito del disastroso terremoto che si abbatté su Pompei il 5 febbraio del 62. Il quarto stile si caratterizza per un revival di elementi e formule decorative già sperimentate in precedenza: tornano, infatti, di moda le imitazioni dei rivestimenti marmorei, le finte architetture e i trompe-l'oeil caratteristici del secondo stile ma anche le ornamentazioni con candelabri, figure alate, tralci vegetali, caratteristici del terzo stile. Esempio di decorazione pittorica del quarto stile (grottesche) dalla Domus Aurea a Roma.
La pittura romana Il quarto stile pompeiano Esempi di decorazione pittorica del quarto stile: a sinistra Casa dei Vettii a Pompei, a detra Basilica di Ercolano.
La scultura romana tra arte aulica e arte plebea L’arte Aulica Ritratto di patrizio romano (I sec. a.C.) Statua Barberini (I sec. a.C.) Augusto di prima porta (19 a.C.)
La scultura romana tra arte aulica e arte plebea L’arte Aulica: Ara Pacis (13-19 a.C.)
La scultura romana tra arte aulica e arte plebea L’arte Plebea Arco di Susa, 8 a.C. Corteo funebre, da Amiternum (l’Aquila) I sec. a.C.
La scultura romana tra arte aulica e arte plebea Colonna traiana, 110-113 d.C. Colonna di Marco Aurelio, 180-193 d.C.
Il tardo antico (dall’età di Marco Aurelio al V sec. d.C.) Basilica di Massenzio, 307-313 d.C.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Pianta e ricostruzione prospettica della primitiva Basilica di S. Pietro, voluta da Costantino attorno al 310-322 d.C.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Pianta e veduta della navata centrale della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma 432-440.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) La decorazione musiva dell’arco di trionfo.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) La decorazione musiva dell’arco di trionfo: dettaglio della porzione di sinistra.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) La decorazione musiva dell’arco di trionfo: dettaglio della porzione di destra.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) La decorazione musiva della navata centrale.
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Pianta e veduta della navata centrale della Basilica di Santa Sabina a Roma 422-432
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Veduta esterna della Basilica di Santa Sabina a Roma 422-432
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Mausoleo di Santa Costanza (figlia dell’imperatore Costntino) a Roma, 350 circa
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Veduta dell’interno del Mausoleo di Santa Costanza e dettaglio della volta anulare
L’arte paleocristiana (II -VI sec. d.C.) Particolare dei mosaici della volta anulare
L’arte ravennate: il periodo imperiale (fino al 476 d.C.) Da Onorio imp. d’occidente (395-423) alla destituzione di Romolo Augustolo da parte di Odoacre Il mausoleo di Galla Placidia (Sorella di Onorio) 450 circa
L’arte ravennate: il periodo imperiale (fino al 476 d.C.) Da Onorio imp. d’occidente (395-423) alla destituzione di Romolo Augustolo da parte di Odoacre Il mausoleo di Galla Placidia (Sorella di Onorio) 450 circa
L’arte ravennate: il periodo imperiale (fino al 476 d.C.) Da Onorio imp. d’occidente (395-423) alla destituzione di Romolo Augustolo da parte di Odoacre Il Battistero degli Ortodossi o Neoniano , metà V sec.
L’arte ravennate: il periodo ostrogotico (fino al 540 d.C.) Nascita di un regno romano barbarico in seguito alla sconfitta di Odoacre da parte di Teodorico Pianta e veduta della navata centrale della Basilica di Sant’Apollinare nuovo, inizio VI sec.
L’arte ravennate: il periodo ostrogotico (fino al 540 d.C.) Nascita di un regno romano barbarico in seguito alla sconfitta di Odoacre da parte di Teodorico Dettaglio dei mosaici della navata centrale della Basilica di Sant’Apollinare nuovo.
L’arte ravennate: il periodo ostrogotico (fino al 540 d.C.) Nascita di un regno romano barbarico in seguito alla sconfitta di Odoacre da parte di Teodorico Mausoleo di Teodorico, prima del 526.
L’arte ravennate: il periodo giustinianeo (dal 540 d.C.) Giustiniano tenta la riunificazione dell’impero romano Basilica di S. Vitale, 532-547.
L’arte ravennate: il periodo giustinianeo (dal 540 d.C.) Giustiniano tenta la riunificazione dell’impero romano Basilica di S. Vitale, 532-547.
L’arte ravennate: il periodo giustinianeo (dal 540 d.C.) Giustiniano tenta la riunificazione dell’impero romano Basilica di S. Vitale, Mosaico del presbiterio: Giustiniano ed il suo seguito 546-548.
L’arte ravennate: il periodo giustinianeo (dal 540 d.C.) Giustiniano tenta la riunificazione dell’impero romano Basilica di S. Vitale, Mosaico del presbiterio: Teodora ed il suo seguito 546-548.
L’arte ravennate: il periodo giustinianeo (dal 540 d.C.) Giustiniano tenta la riunificazione dell’impero romano Pianta e veduta della navata centrale della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, metà VI sec.