Che cos’è e come si misura la disuguaglianza economica

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Che cos’è e come si misura la disuguaglianza economica Roberta Arbolino e-mail:rarbolino@unior.it Che cos’è e come si misura la disuguaglianza economica

Alcune scelte preliminari

Problemi 􀀹c’è eguaglianza di benessere all’interno della famiglia ? Differenze nelle condizioni di vita e nelle opportunità soprattutto nei paesi arretrati per quanto riguarda le donne e i minori. Letteratura su intrahousehold allocation and distribution 􀀹 come confrontare famiglie diverse in quanto a dimensione, composizione e caratteristiche ? - scale di equivalenza più “raffinate” : considerano elementi quali le economie di scala (“beni pubblici famigliari”) e la differenziazione dei bisogni (ad esempio, fra adulti e bambini), oltre ad altre caratteristiche rilevanti che influenzano i bisogni e la capacità di soddisfarli (l’età, la professione, la salute e le invalidità, la localizzazione geografica, ecc.)

Alcuni fra i principali indici statistici Ordinamenti completi: le misure positive della diseguaglianza (gli indici statistici) Ordinamenti completi: le misure positive della diseguaglianza (gli indici statistici) misura cardinale con intervallo di valori definito Alcuni fra i principali indici statistici 1. la distanza: 2. confronto fra percentili 3. lo scarto relativo medio 4.la varianza 5. l’indice di Gini (o rapporto di concentrazione)

Assiomi normalmente richiesti ad un indice sintetico di diseguaglianza: Il coefficiente di Gini soddisfa quattro importanti principi: Anonimia: non importa chi siano quelli che guadagnano molto e quelli che guadagnano poco. Indipendenza di scala: il coefficiente di Gini non considera la dimensione dell'economia, come sia misurata, o quanto sia ricco o povero in media un Paese. Indipendenza dalla popolazione: non importa quanto sia grande la popolazione di un Paese. Principio di trasferibilità detto anche principio di Pigou-Dalton: se il reddito (meno la differenza), fosse trasferito da una persona ricca a una povera (trasferimento progressivo) la distribuzione risulterebbe più equa.

l’indice di Gini (o rapporto di concentrazione) soddisfa i tre assiomi di base e tiene conto della diversa posizione occupata da ciascun individuo nella scala dei redditi, assegnando un peso differenziato in relazione a tale posizione: indica la differenza in valore assoluto fra livelli di reddito della coppia di individui i e j ; • G=0 perfetta equidistribuzione ; G=1 massima concentrazione del reddito.

Ordinamenti completi: le misure normative • analisi normativa = riconduce la misurazione della diseguaglianza ad un sistema di valori e di preferenze collettive ( la misura di diseguaglianza diventa una misura del benessere sociale) ; • quadro teorico di riferimento è quello welfarista (il benessere sociale è definito in relazione a funzioni individuali di utilità e queste sono definite solitamente come funzioni del solo reddito monetario) : W = W [U(x)] = W [U1 (x1), U2 (x2), ... , Un (xn)] con i = 1,...,n problema : scegliere un’adeguata funzione di benessere sociale, confrontare diversi profili distributivi e ordinarli in relazione agli effetti sul benessere collettivo

Alcune fra le principali misure normative l’indice di Dalton (1920): fa riferimento ad una funzione di benessere sociale che ha come argomento il reddito degli individui ed è espressa come somma delle funzioni di utilità degli individui stessi: • l’ipotesi è che il benessere sociale sia massimo quando tutti i soggetti percepiscono lo stesso reddito (distribuzione egualitaria) ; • l’indice di diseguaglianza di Dalton è espresso come rapporto tra il benessere sociale conseguito dalla distribuzione effettiva dei redditi e il massimo benessere conseguibile:

l’indice di Atkinson Anziché due livelli di benessere (massimo ed effettivo), confronta il reddito medio effettivo con il reddito medio equivalentemente equidistribuito (xe= reddito pro-capite) che, se fosse percepito in eguale misura da ogni individuo garantirebbe lo stesso benessere sociale totale generato dai redditi effettivi. La misura di disuguaglianza è definita come scostamento percentuale di xe dal reddito medio della distribuzione di partenza: es. uno scostamento del 20% significa che l’80% del reddito complessivo, se distribuito in modo uguale, consentirebbe di raggiungere lo stesso livello di benessere sociale della distribuzione iniziale (disuguale) L’indice di Atkinson misura la frazione di reddito totale a cui la società potrebbe rinunciare senza alcuna perdita di benessere a patto che la quota di reddito rimanente sia ripartita in parti eguali.

Il coefficiente di variazione è dato dal rapporto tra sigma/media Il coefficiente di variazione è dato dal rapporto tra sigma/media. Permette di valutare la dispersione dei valori attorno alla media indipendentemente dall'unità di misura. Dire che CV=0,50 è identico rispetto a dire che CV=5%. Rappresenta semplicemente la differenza tra il valore massimo e il valore minimo dei dati!!