INTRODUZIONE Chimica e sviluppo sostenibile. Profondi e numerosi cambiamenti a livello mondiale negli ultimi decenni: questioni ambientali disparità tra.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
(TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA)
Advertisements

Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare
1 Piano Formativo Avviso 2/2008 Centro Servizi Srl, Memory Consult Srl AMICO – Azienda, il Miglioramento Continuo.
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
Lead Market Nuove opportunità per il mondo del lavoro (a cura di Antonello Pezzini)
2° PROJECT CONSULTATION BOARD ITALIA Firenze 11 luglio 2013.
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Iniziative del Ministero dell’Ambiente sugli acquisti pubblici verdi
I prodotti biocidi: peculiarità dellapplicazione della direttiva 98/8/CE nel sistema normativo italiano Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche.
La gestione dei rifiuti
New Public Management Prof. Federico Alvino.
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 La verifica.
IL NUOVO SCENARIO NORMATIVO PER LINQUINAMENTO ACUSTICO DA RUMORE AEREO E LE SUE RIPERCUSSIONI SULLEFFICIENZA DEGLI AEROPORTI NICOLA GUALANDI, LUCA MANTECCHINI,
INTRODUZIONE E FINALITÀ DEL D.LGS 81/08
VALUTAZIONE DEI RISCHI
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE LO SVILUPPO SOSTENIBILE
VAS nella L.R.12/2005 Art 4, comma 2:..sono sottoposti alla valutazione di cui alla Direttiva 2001/42/CEE –Piano Territoriale Regionale –Piani Territoriali.
BIODIESEL: L’IMPEGNO DELLA IES PER LE ENERGIE RINNOVABILI
1 Pavia 27 marzo ° Incontro A. V. Berri LE MISURE DI TUTELA.
La tutela dei dati personali
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
LE NUOVE SFIDE PER LE IMPRESE ELETTROTECNICHE ED ELETTRONICHE Ing. R. Corridori Servizio Centrale Ambiente ANIE.
REACH Regolamento CE 1907/2006 Motivazioni e finalità Guido Sacconi – Relatore per il PE.
Igiene e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro Rachele Rinaldi.
Gli enti ed uffici del Sistema statistico nazionale uniformano la propria attività ai seguenti principi.
Iniziativa realizzata nellambito delle attività di promozione del CSV Irpinia Solidale Progetto: Consumatori Informati – cod. 310/ giugno 2009 ore.
1 APAT APAT Agenzia per la Protezione dellAmbiente e per i Servizi Tecnici Il Sistema volontario Ecolabel: Il Sistema volontario Ecolabel: uno strumento.
CERTIFICATI EMESSI IN OLTRE 100 PAESI Produttori certificati Produttori certificati Fonte: Global - July 2009 (opzioni 1 + opzioni 2 e associati)
Laboratorio acquisti verdi e consumi responsabili Ufficio Agenda 21 e Sviluppo Sostenibile.
Dell’importanza dell’ambiente e della sua conservazione:
IL PROGETTO LIFE+ GPPINFONET LE ATTIVITA DELLA RETE LIGURE 7 OTTOBRE 2010 FORUM COMPRAVERDE CREMONA- INCONTRO INTERREGIONALE a cura di Nadia Galluzzo-
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
T.d.P. Monica MINNITI & T.d.P. Carmine DI PASCA
Gli Articoli Leonello Attias Centro Nazionale Sostanze Chimiche
Le linee guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti FER
LA SICUREZZA NEL LAVORO
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
Dr. Daniele Dondarini CNA Regionale Emilia Romagna
1 Ministero delle comunicazioni – Paola Ferri. 2 Sommario La privatizzazione dei servizi postali La normativa comunitaria La normativa nazionale il servizio.
Provincia di Milano, 29 giugno 2006
Le modalità operative della notifica della C&L con i tools IUCLID 5
Comune di Capaci Anno 2012 Associazione Codici Sicilia.
1 Michellone Giancarlo Allo stato attuale i contenuti del presente documento non impegnano ancora il Project Manager e non riflettono necessariamente la.
Campagna europea sulla valutazione dei rischi Errori frequenti nella valutazione dei rischi.
Ing. Alessandro Selbmann
Ogni cosa che facciamo influisce sull’ambiente
DLG.s 81/2008 Titolo VIII: AGENTI FISICI Capo I: Disposizioni generali
Emerging technology and political istitutions
Settore Coordinamento tecnico per lo Sviluppo Sostenibile U.O. Sviluppo Sostenibile – Claudia Beghi Salute e Sviluppo Sostenibile nel Comune di Milano.
Andrew Pindar Gruppo di ricerca sull'efficienza negli usi finali dell'energia (eERG) Politecnico di Milano DM 24/04/2001 per la promozione dell'efficienza.
Dott.ssa Benedetta Dell'Anno
“Classification, Labelling and Packaging” Regolamento 1272/2008
Urbanistica & Ecologia cosa può fare l’architetto per garantire alle generazioni future un mondo ecologicamente sostenibile? Lungo ciclo di espansione.
RISCHIO CHIMICO.
LA CULTURA DELLA SICUREZZA
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
WorkshopBIOTEC Workshop BIOTEC La qualità alimentare La qualità alimentare La relazione tra alimentazione salute e ambiente 13 Maggio 2004 S. Canese BIOTEC-AGRO.
Chiara Pozzi Ufficio Sicurezza Prodotti Direzione Tecnico Scientifica
RISCHIO CHIMICO Corso per ASPP RSPP modulo A.
Sicurezza e Salute sul luogo di lavoro e tutela dell’Ambiente nel CCNL Chimico Conferenza internazionale CISL - Firenze, 29 – 30 Aprile 2008 Intervento.
9.3 Sicurezza e qualità alimentari
CLP E REACH NOVITÀ 2015.
REACH & CLP Presentazione per gli utilizzatori a valle
LO SVILUPPO SOSTENIBILE E LA TUTELA DELL’AMBIENTE
Asseverazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza.
Valutazione comparativa della disciplina di Autorizzazione Integrata Ambientale a livello europeo e nazionale: effetti sullo sviluppo industriale del Paese.
1 ATTIVITÀ DI VERIFICA E FORMAZIONE “CHEMICALS” REGOLAMENTI REACH E SDS.
DECRETO RAEE OBBLIGHI E SCADENZE Ing. Riccardo Corridori Servizio Centrale Ambiente ANIE.
La sicurezza come sistema. La legislazione e la normativa sulla sicurezza: salute e sicurezza nei luoghi di lavoro obiettivi che trovano origine in: Codice.
Transcript della presentazione:

INTRODUZIONE Chimica e sviluppo sostenibile

Profondi e numerosi cambiamenti a livello mondiale negli ultimi decenni: questioni ambientali disparità tra emisfero nord ed emisfero sud globalizzazione fenomeni migratori internazionali SVILUPPO SOSTENIBILE Coniugare in maniera responsabile l’aspetto economico e quello ambientale, senza che il secondo sia considerato un ostacolo per il primo

SVILUPPO SOSTENIBILE Efficienza economica Integrità dell'ecosistema Equità sociale intra- ed inter-generazionale

La DICHIARAZIONE DI RIO sull’ambiente e lo sviluppo (1992) Principio 1 Gli esseri umani sono al centro delle preoccupazioni relative allo sviluppo sostenibile. Essi hanno diritto ad una vita sana e produttiva in armonia con la natura. … Principio 8 Al fine di pervenire ad uno sviluppo sostenibile e ad una qualità di vita migliore per tutti i popoli, gli Stati dovranno ridurre ed eliminare i modi di produzione e consumo insostenibili e promuovere politiche demografiche adeguate. … RIO UNCSD

CHIMICA = scienza centrale Balaban - Klein Posizione strategica della chimica rispetto alle altre discipline, ma ancora molto distante dagli aspetti legislativi, economici e sociali [fondamentale per stabilire leggi e regolamenti, influenzare le politiche ambientali, favorire l’internazionalizzazione degli scambi commerciali e definire le linee di condotta etiche nei confronti dell’ambiente e della salute umana]

SISTEMI, REGOLAMENTI, TECNICHE E PROCEDURE Sistema GHS “Globally Harmonized System” Regolamento REACH “Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of CHemicals” D. Lgs. 81/2008 o TUSL “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro” Regolamento CLP “Classification, Labelling and Packaging” Tecniche LCA “Life Cycle Assessment” Procedure GPP “Green Public Procurement”

Ha l’obiettivo di individuare criteri uniformi a livello mondiale per la classificazione delle sostanze e delle miscele (“chemicals”) e per la comunicazione dei rischi che queste comportano SISTEMA GHS “Globally Harmonized System”

Criteri standardizzati per la classificazione dei chemicals uguali in tutto il mondo svolgono un ruolo fondamentale nel: proteggere la salute di consumatori e lavoratori salvaguardare l’equilibrio ambientale rendere più fluidi i commerci internazionali ridurre le sperimentazioni animali fornire un quadro di riferimento per quei paesi ancora privi di disposizioni normative a riguardo SISTEMA GHS “Globally Harmonized System”

La circolazione delle merci impone una speciale cautela nell’identificare ed etichettare un prodotto, in modo che il suo uso sia sicuro in ogni parte del mondo. Chi manipola un qualsiasi manufatto deve conoscerne: la composizione i pericoli le precauzioni d’uso Il tutto deve essere scritto in modo che ognuno possa leggere le istruzioni sul suo utilizzo nella propria lingua madre e comprendere gli eventuali pittogrammi riportati. SISTEMA GHS “Globally Harmonized System”

I continui episodi di cronaca dimostrano che questo risultato è ben lungi dall’essere raggiunto: non solo gli incidenti domestici e sul luogo di lavoro sono tristemente frequenti, ma la diffusione di malattie e disturbi causati da ingestione, inalazione o contatto con determinati prodotti è molto più veloce proprio a causa dell’ampia circolazione degli stessi, in tempi così brevi da porre seri problemi di controllo. SISTEMA GHS “Globally Harmonized System”

Tale situazione è aggravata da una infinita serie di contenziosi spesso originati da situazioni a dir poco paradossali: al di fuori del GHS non è infrequente che una medesima sostanza sia classificata come “tossica” negli USA, “nociva” nell’UE, “non pericolosa” in Cina, con conseguenti usi impropri. Da uno stesso dato scientifico: LD mg/kg/bw EU US Canada Australia India Giappone Malesia Tailandia Nuova Zelanda Cina Corea Nocivo Tossico nocivo Non tossico Tossico Nocivo Pericoloso Non pericoloso Tossico

Classificare le sostanze chimiche secondo regolamenti uniformi in ogni parte del mondo non comporta solo progressi di natura etica, ma la corretta applicazione delle norme di sicurezza assicura grossi proventi economici. Si prevede che l’applicazione completa dei regolamenti potrebbe comportare la diminuzione dei casi di un ampio numero di malattie (asma, dermatiti, malattie dell’apparato respiratorio e malattie croniche di vario genere). La diminuzione delle sole malattie professionali comporterebbe un ingente risparmio economico. SISTEMA GHS “Globally Harmonized System”

TEMPI DI ATTUAZIONE DEL GHS: 01/12/2010  limite temporale di adozione del GHS da parte di UE, Canada e USA per le sostanze, mentre per le miscele gli stessi Paesi dovranno adeguarsi entro il 01/06/2015 L’UE ha recepito il GHS principalmente tramite due atti legislativi: il regolamento REACH,entrato in vigore il 1° giugno 2007 il regolamento CLP, entrato in vigore il 20 gennaio 2009 SISTEMA GHS “Globally Harmonized System”

Regolamento in vigore dal primo giugno 2007 teso a tutelare la sicurezza pur garantendo la competitività dell’industria chimica europea. Importanti ricadute del REACH sono assimilabili a quelle del GHS, il sistema da cui è originato: l’aumento della trasparenza la prevenzione della frammentazione del mercato interno l’integrazione con gli sforzi internazionali per lo sviluppo sostenibile la diminuzione dei test sugli animali La norma, di vastissime proporzioni, è destinata a sostituire gradualmente circa 40 norme comunitarie in materia di sostanze pericolose, creando un sistema unico per tutte le sostanze che non fa differenza tra “nuove” ed “esistenti”. REGOLAMENTO REACH

Perché introdurre un nuovo regolamento che disciplini la registrazione e la circolazione dei chemicals quando gli organismi di controllo sulla pericolosità delle sostanze esistono già? Motivi che hanno portato al cambiamento della preesistente normativa: la registrazione e il controllo delle sostanze chimiche erano demandate all’autorità pubblica, con i conseguenti problemi derivanti dal sovraccarico di lavoro, considerato l’esiguo numero dei dipendenti rispetto alle reali necessità e l’altissimo numero di chemicals la lentezza nelle procedure comportava seri rischi per l’ambiente e la salute (le indicazioni per una corretta gestione delle sostanze non erano fornite con la necessaria tempistica) il rallentamento della ricerca e dello sviluppo di nuovi chemicals, che pone l’industria europea in forte svantaggio competitivo rispetto a quella statunitense e giapponese REGOLAMENTO REACH

La distinzione tra sostanze nuove ed esistenti operata dalla normativa preesistente era fortemente contraddittoria: infatti, mentre le sostanze nuove erano soggette a precisi obblighi di valutazione e registrazione, nulla era previsto per quelle già in circolazione (stimate in più di ), eccetto per quelle prodotte in quantità elevate. Inoltre, anche per queste ultime le procedure si sono rivelate estremamente lente: ad esempio, nel 1993, anno di emanazione del primo regolamento sul Risk Assessment, delle 140 sostanze scelte per essere sottoposte a valutazione del rischio solo un esiguo numero era al completo di tutti i dati richiesti lungo l’iter di registrazione. REGOLAMENTO REACH

Con tale regolamento tutte le sostanze sono sottoposte agli stessi oneri di registrazione e non sono più controllate dalle autorità pubbliche: sono i produttori e gli importatori ad assumersi tutti gli oneri di registrazione, pena l’esclusione definitiva dei chemicals dal mercato. Questo comporta non solo un sollievo per gli enti pubblici, ma anche una maggiore efficienza nella valutazione del rischio, in quanto i migliori conoscitori di una sostanza chimica (compresi i trattamenti a cui è stata sottoposta, le possibili impurezze, i materiali con cui è venuta a contatto negli impianti...). sono coloro che la producono. Da non sottovalutare l’aspetto etico: il concetto di responsabilità sociale trae giovamento da questo regolamento il quale, prevedendo forti sanzioni in caso di inadempienza, responsabilizza le aziende nei confronti della comunità. REGOLAMENTO REACH

Ad essere coinvolti e responsabilizzati sono anche gli “utilizzatori a valle” o “utilizzatori finali” (DU: Downstreet Users). Infatti il REACH prevede che il flusso di informazioni non sia più solo dal produttore/importatore all’utilizzatore, ma anche da quest’ultimo al produttore/importatore. Lo strumento di dialogo tra le parti è rappresentato dalla Scheda Dati di Sicurezza (SDS), anch’essa opportunamente rinnovata e adeguata alle nuove esigenze di comunicazione internazionale. I DU dovranno comunicare al fabbricante gli utilizzi che fanno della sostanza (in modo che diventino “usi identificati”) e il contesto nel quale le sostanze sono utilizzate (il cosiddetto “scenario di esposizione”) qualora non sia adeguatamente descritto nella SDS. REGOLAMENTO REACH

Altro aspetto da non sottovalutare è il seguente: con la normativa previgente le sostanze nuove dovevano essere testate e notificate se prodotte in quantità superiore a 10 kg; per quelle prodotte in quantità superiore alla tonnellata erano previsti ulteriori oneri burocratici ed economici  questo aspetto ha inibito la ricerca e lo sviluppo di sostanze alternative, continuando a incoraggiare l’uso di sostanze esistenti non testate. Con il REACH tale scenario è destinato finalmente a scomparire; non solo il REACH prevede gli stessi obblighi per le sostanze nuove e per quelle esistenti sul mercato, ma ha aumentato la soglia per la registrazione di nuove sostanze portandola a una tonnellata. Senza dubbio questo continuerà ad accrescere lo spirito di innovazione incoraggiando la sintesi e la messa in circolazione di nuovi chemicals. REGOLAMENTO REACH

Tale regolamento uniforma a livello mondiale la classificazione e l’etichettatura delle sostanze chimiche e delle miscele. Lo strumento principe del CLP è la SDS (Safety Data Sheet, ovvero la scheda di sicurezza). REGOLAMENTO CLP

SDS – “Safety Data Sheet” La scheda di dati di sicurezza è datata e contiene le seguenti voci: 1) identificazione della sostanza/del preparato e della società/impresa; 2) identificazione dei pericoli; 3) composizione/informazioni sugli ingredienti; 4) misure di primo soccorso; 5) misure di lotta antincendio; 6) misure in caso di rilascio accidentale; 7) manipolazione e immagazzinamento; 8) controlli dell'esposizione/protezione individuale; 9) proprietà fisiche e chimiche; 10) stabilità e reattività; 11) informazioni tossicologiche; 12) informazioni ecologiche; 13) considerazioni sullo smaltimento; 14) informazioni sul trasporto; 15) informazioni sulla regolamentazione; 16) altre informazioni.

Il Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) rappresenta uno degli strumenti fondamentali per l’attuazione di una Politica Integrata dei Prodotti, nonché il principale strumento operativo del “Life Cycle Thinking”: si tratta di un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/ processo/ attività lungo l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita. La rilevanza di tale tecnica risiede principalmente nel suo approccio innovativo che consiste nel valutare tutte le fasi di un processo produttivo come correlate e dipendenti. Tra gli strumenti nati per l’analisi di sistemi industriali l’LCA ha assunto un ruolo preminente ed è in forte espansione a livello nazionale ed internazionale. A livello internazionale la metodologia LCA è regolamentata dalle norme ISO della serie TECNICHE LCA

A livello europeo l’importanza strategica dell’adozione della metodologia LCA come strumento di base e scientificamente adatto all’identificazione di aspetti ambientali significativi è espressa chiaramente all’interno del Libro Verde COM 2001/68/CE e della COM 2003/302/CE sulla Politica Integrata dei Prodotti, ed è suggerita, almeno in maniera indiretta, anche all’interno dei Regolamenti Europei: EMAS (761/2001/CE) ed Ecolabel 1980/2000/CE. L’LCA rappresenta un supporto fondamentale allo sviluppo di schemi di Etichettatura Ambientale: nella definizione dei criteri ambientali di riferimento per un dato gruppo di prodotti (etichette ecologiche di tipo I: Ecolabel) o come principale strumento atto ad ottenere una Dichiarazione Ambientale di Prodotto: DAP (etichetta ecologica di tipo III). Potenzialmente quindi le sue applicazioni sono innumerevoli: Sviluppo e Miglioramento di prodotti/processi Marketing Ambientale Pianificazione strategica Attuazione di una Politica Pubblica

Acquisti Verdi nella Pubblica Amministrazione Mentre il REACH ed il CLP sono stati progettati “dall’alto”, ovvero da esperti che hanno stabilito delle regole da osservare (seppure con la collaborazione attiva di coloro che manipolano a vario titolo le sostanze chimiche, i quali possono suggerire eventuali altri usi delle stesse o rischi/ pericoli inizialmente non previsti), il GPP rappresenta uno di quei provvedimenti che partono “dal basso”, cioè per iniziativa di istituzioni pubbliche che si impegnano ad acquistare prodotti certificati relativamente al loro ridotto impatto ambientale e sicuri dal punto di vista sanitario. PROCEDURE GPP