Le relazioni industriali triangolari concertazione e patti sociali

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Le relazioni industriali triangolari concertazione e patti sociali

CONTESTO Anni ’60 secolo scorso: Stato principale allocatore delle risorse economiche le organizzazioni degli interessi spingono per condizionare le politiche dello Stato Metà anni ’70 del secolo scorso: crisi economica => crisi della capacità di regolazione dell’economia da parte dello stato necessità di collaborare con le più importanti organizzazioni degli interessi

SCAMBIO POLITICO L’intervento dello Stato nell’economia (riduzione sfera mercato) avviene meno tramite strumenti tradizionali e più tramite forme di scambio tra i governi e le più importanti organizzazioni degli interessi Stato: permette alle OO di interessi di intervenire nel policy-making; OO di interessi: offrono allo Stato il loro potere politico indiretto.

Instabilità dello scambio CAUSE Scambio temporalmente diseguale - Stato ottiene benefici immediati - OO degli interessi solo in futuro Gli attori hanno scarso controllo sull’implementazione degli accordi - la PA deve attuare decisioni - la base deve accettare gli accordi

Soluzioni per eliminare instabilità Governi istituzionalizzano scambio politico offrendo alle OO degli interessi: riconoscimento; monopolio della rappresentanza; accesso privilegiato alle risorse statali; delega di funzioni pubbliche Allo stesso tempo, strutturano canali di policy-making dove le OO degli interessi possono partecipare stabilmente allo scambio. Tutto ciò prende il nome di concertazione o “neo-corporativismo”

Implicazioni Si trasforma l’input del policy-making: concentrazione degli interessi sociali influenti tramite aggregazione degli interessi in organizzazioni encompassing; esclusione di alcuni interessi dal processo politico Si trasforma l’output del policy-making: quando le pressioni sono esterne al policy-making, tendenza a politiche distributive; quando le OO degli interessi partecipano al policy-making, tendenza a politiche regolative.

Le alternative europee Esperienze di concertazione instabile in alcuni paesi: Gran Bretagna, Italia, Spagna hanno un sistema di policy-making diverso dai paesi più “neo corporativi” (Austria, Svezia, Norvegia,..); GB, ITA, SPA considerano la concertazione uno strumento efficace e ne derivano i Patti sociali (accordi triangolari in assenza di istituzionalizzazione dei rapporti tra le parti) L’instabilità deriva principalmente dalle imperfette condizioni istituzionali e strutturali degli attori.

Vantaggi e svantaggi per gli attori Governi: alcuni considerano la concertazione uno strumento utile per risolvere gli effetti perversi del welfare state Keynesiano: eccessiva capacità rivendicativa della forza lavoro; proliferazione degli interessi sociali; combattere l’inflazione Organizzazioni degli interessi: - Vantaggi x sindacati: possibilità di modificare a loro favore i risultati dell’operare del mercato. Concertazione più vantaggiosa di contrattazione collettiva se: > potere nel sistema politico che nel sistema delle r.i.; lo Stato può rappresentare per i lavoratori una fonte di benefici potenzialmente più importante delle imprese; in periodi di crisi economica il sindacato può trovare nello scambio politico la soluzione a possibili dilemmi di azione. - Costi x sindacati: crisi di rappresentanza.

Tre modelli di concertazione (anni ’70) Neo-corporativismo stabile con relativa egemonia del sindacato (Svezia, Norvegia e Austria): sindacati forti e molto militanti che però hanno assunto come strategia lo scambio politico invece che il conflitto; governi social-democratici; Incorporazione stabile della classe lavorativa nel policy-making, ma in una posizione subalterna (Svizzera e Olanda): sindacato debole che grazie alla presenza di partiti di sinistra nel governo entrano nel policy making, ma in posizione subalterna (vantaggio: minore isolamento politico); Neo corporativismo instabile come conseguenza di uno stallo dello scambio politico (GB, Danimarca, Italia): sindacati piuttosto forti e militanti e vicinanza politica ai partiti di sinistra; tuttavia i governi erano troppo instabili per garantire al sindacato favorevoli outocomes da patti sociali a lungo termine.

Concertazione anni ’80 e ’90 Anni ’80: crisi della concertazione. Crisi di rappresentanza del sindacato (distanza dalla base e mutamenti nel mercato del lavoro); I governi data la crisi del sindacato hanno meno bisogno del loro supporto; Ristrutturazioni industriali dovute alla concorrenza internazionale: > enfasi sulla riorganizzazione micro delle aziende invece che su interventi nel policy making Anni ’90: ripresa della concertazione a partire dai paesi dove era più instabile (Italia per esempio): Crisi economiche e necessità di adeguarsi ai parametri di Maastricht; Riprende la necessità di intervenire sul costo del lavoro e necessità di rendere più stabili e strutturate le relazioni industriali