L’Islam e l’espansione araba
L’arabia preislamica Fino al VII secolo rimane ai margini della storia: Solo nel Sud (Yemen) si formano entità statali Gli Arabi del deserto sono per lo più nomadi organizzati in tribù, dediti a pastorizia, commercio e brigantaggio. Politeisti, hanno in comune il culto della pietra nera, custodita nel santuario della Qaaba, a La Mecca.
Mehemet Muhammad, in turco Mehemet (da cui Maometto), nasce nel 570 a La Mecca. Orfano, trova protezione di una ricca vedova, per la quale lavora come agente carovaniero e che poi sposerà. Nel 610 avrebbe ricevuto dall’Arcangelo Gabriele, il compito di trasmettere agli uomini la rivelazione di Dio (Allah).
La fede islamica C’è un solo Dio, creatore di tutto: Allah. E’ Io stesso Dio dei Cristiani e degli Ebrei. Si rifiuta la Trinità: Cristo è solo un profeta. Dio vuole la sottomissione dell’uomo Islam = “sottomissione”; muslim = “sottomesso” Allah giudicherà gli uomini, premiando i fedeli e punendo i “kafiruna” gli infedeli.
La legge islamica È riassunta nei “cinque pilastri”: Professione di fede (“Shahada”): C’è un solo Dio, Allah e Mehemet è il Suo Profeta Preghiera 5 volte al giorno verso La Mecca. Il venerdì, giorno sacro, in Moschea. Elemosina Digiuno diurno nel mese di Ramadan Pellegrinaggio alla Qaaba almeno una volta nella vita.
Jihad Impropriamente tradotto con “guerra santa”, letteralmente significa “sforzo”: “jihad interiore” è lo sforzo che ogni credente deve compiere per aderire all’Islam. “jihad esteriore” è l’impegno, anche militare, del credente in difesa della fede.
La tradizione islamica Le rivelazioni ricevute da Mehemet furono raccolte nel Corano (“da recitare”) testo sacro diviso in 114 capitoli (Sure). Ad esso si aggiunge la Sunna (“tradizione”), raccolta dei detti e degli atti di Mehemet, modello per i credenti. Da essi deriva la Shari’a, la legge positiva in uso in molti paesi islamici.
L’affermazione dell’Islam Mehemet trovò seguaci a La Mecca, ma anche forti oppositori. Nel 622 (“egìra”) “ si trasferì a Yatrib, che si chiamò Medina, “la città del profeta”. Qui divenne un leader anche politico, compiendo spedizioni militari contro La Mecca, che fu sottomessa (630). Mehemet morì a Medina nel 632.
La successione Morto Mehemet, il ruolo di Califfo (“successore”) fu conteso tra: Compagni: che sostenevano l’elezione di uno dei primi seguaci del Profeta. Legittimisti: che proponevano una successione ereditaria. Potenti della Mecca, rappresentati dalla famiglia degli Omayyadi
Abu Bakr e Omar Inizialmente prevale il partito dei “compagni”: Dopo il breve califfato di Abu Bakr (632-634), durante il quale fu consolidata l’islamizzazione dell’Arabia, Venne eletto Omar (634-644) sotto il quale venne messo per iscritto il Corano e si realizzarono grandi conquiste a danno degli imperi bizantino e persiano.
L’espansione araba Con la battaglia di Yarmuk (636) gli Arabi sconfissero i Bizantini, invadendo Siria, Palestina ed Egitto (641). Fu poi sottomesso l’impero di Persia (651): gli Arabi giunsero in Armenia e in Belucistan, ai confini con l’India. Ai cristiani ed ebrei non imposero la conversione, ma il pagamento di tributi.
Come fu possibile? Persia e impero bizantino non poterono resistere perché Le loro forze erano logorate da un lungo conflitto (610-630) vinto dall’Imperatore bizantino Eraclio. I popoli di tali imperi non erano solidali con i loro governi (in Siria ed Egitto era presente una forte componente monofisita).
Othman (644-656) Esponente degli Omayyadi, governò favorendo la sua famiglia. Si creò una clientela, distribuendo le terre conquistate (sotto Omar era proibito agli arabi possedere terre fuori dall’Arabia). Fu ucciso dai sostenitori del partito legittimista che proclamarono califfo Alì, cugino di Mehemet (656-661).
Gli Omayyadi (661-750) Alì fu rovesciato da Mu’awiya (661-680) omayyade governatore della Siria. Con lui finì il califfato elettivo: Il potere rimase agli Omayyadi fino al 750. Il Califfo si trasformò in un monarca assoluto perdendo il carattere religioso. La capitale fu trasferita a Damasco: l’impero si aprì alle culture non arabe.
Sciiti e Sunniti Husain, figlio di Alì, e i suoi seguaci rifiutarono di riconoscere il nuovo califfato e si opposero agli Omayyadi. Il partito di Alì, “Shi’at Ali”, è all’origine della confessione islamica Sciita, diffusa in Iran e parte dell’Iraq, distinta dalla maggioranza detta Sunnita, in quanto riconosce la Sunna.
Nuove conquiste Sotto gli Omayyadi riprese l’espansione verso Est, in India (Punjab e Sind); E verso Ovest: Cartagine e Africa bizantina (698). Nel 711 il berbero Tariq sbarcò a Gibilterra e iniziò la sottomissione della Spagna (ove scomparve il regno dei Visigoti). Bisanzio, più volte attaccata, riuscì a resistere.
Gli Abbasidi Nel 750 gli Omayyadi furono spodestati dalla dinastia degli Abbasidi, provenienti dalla Persia. Essi spostarono la capitale a Baghdad, inaugurando una monarchia assoluta che divinizzava la figura del califfo. Ciò facilitò la disgregazione delle province occidentali dell’impero (Egitto, Africa, Spagna).
Cos‘ è l'Islam? La religione dell'Islam è l'accettazione e l'obbedienza agli insegnamenti di Dio che si è rivelato al Suo ultimo profeta, Mohammed Immagine Raffigurante la rivelazione dell’arcangelo Gabriele a Maometto
Di cosa parla il Corano? Il Corano, l'ultima parola rivelata di Dio, è la fonte primaria della fede e della pratica di ogni musulmano. Contiene anche norme civili e morali perché si occupa di tutto ciò che concerne l'essere umano. Il tema di base è la relazione tra Dio e le Sue creature. Il Corano esiste solo in arabo, lingua nella quale fu rivelato.
Professione di fede “Shahada ” Non vi è alcun Dio al di fuori di Allah e Muhammad è il suo Profeta. La SHAHADA è una dichiarazione di fede che tutti i fedeli pronunciano. In arabo la prima parte suona così “la ilaha illa’Llah” - non c’è altro Dio al di fuori di Dio . Significa: allah scritto in alfabeto arabo
Preghiera “Salat” I musulmani recitano cinque preghiere al giorno: all'alba, a mezzogiorno, a metà pomeriggio, al tramonto e di notte. Ogni preghiera dura pochi minuti. La preghiera nell'Islam è un collegamento con Dio perché non esistono intermediari tra Lui e l'adoratore.
Fare Zakat (elemosina) Tutte le cose appartengono a Dio e le ricchezze sono perciò mantenute dagli esseri umani in custodia. All’ inizio fare elemosina consisteva nel donare una determinata parte di “reddito” ai bisognosi
a quelli che furono prima di voi, “Anche a voi è prescritto il digiuno per un certo numero di giorni, come fu prescritto a quelli che furono prima di voi, nella speranza che diventiate timorati di Dio” ( Corano II, 183) Il mese di Ramadan è il nono mese dell’anno egiriano che è un anno lunare. Perché il digiuno nel mese di ramadan? Perché è quello in cui venne rivelato il Corano, guida degli uomini. Durante il ramadan i musulmani digiunano dall’alba al tramonto: astinenza da cibo e bevande, dal fumo, dai rapporti sessuali coniugali e dall’ingestione di medicinali.
Pellegrinaggio alla mecca “Hajj” Il pellegrinaggio alla Mecca è d’obbligo una volta nella vita per chi può farlo. I pellegrini maschi indossano dei semplici pantaloni eliminando così distinzioni di classe e cultura. In questo modo tutti si presentano uguali davanti a Dio. In questa moschea c'è la Kaaba, il luogo di venerazione che Dio ordinò di costruire al profeta Abramo e suo figlio Ismaele. I riti del Hajj includono di girare sette volte intorno alla Kaaba e di passare sette volte tra le collinette di Safa e di Merva.
La moschea E’ il luogo dove si compiono le prosternazioni che fanno parte dei movimenti obbligatori che deve compiere il fedele mentre prega. La moschea non ha elementi indispensabili: è infatti possibile pregare ovunque purché il terreno sia delimitato da qualche oggetto (tappeto, stuoia, mantello, sassi) e sia puro. Caratteristica di ogni moschea è la mancanza di raffigurazioni umane o animali, in quanto osteggiate dall'Islam. Le decorazioni sono perciò di tipo fitoforme (legate cioè al mondo vegetale)
La moschea ha un mihrāb che indica la direzione di Mecca e della Kaba La moschea ha un mihrāb che indica la direzione di Mecca e della Kaba. Qualche volta la moschea ha anche un pulpito. Dall'alto di una costruzione a torre (minareto) mediante un richiamo rituale uno speciale incaricato muezzin ricorda che da quel momento in poi è obbligatorio pregare. Per le necessità della purificazione, all’ interno della moschea o vicino ad essa è spesso presente una fontana. Importante è infine l'area della preghiera, tendenzialmente rettangolare per consentire ai fedeli di ordinarsi in file e ranghi.
Il mihrab, o "nicchia della preghiera", indica la qibla direzione della Mecca. Il mihrab è sempre affiancato dal minbar, il pulpito dal quale viene pronunciato il sermone del venerdì. Nella foto, l'essenziale mihrab della moschea di un villaggio dell'Oman.
Il Minareto Il minareto, presente in quasi tutte le moschee, è la torre dalla quale il muezzin cinque volte al giorno chiama alla preghiera i devoti di Allāh e serve a far arrivare il più lontano possibile il segnale che scandisce la giornata liturgica.ovviare al caso di fedeli sordi o che si trovano in luoghi lontani dalla moschea ove non giunge la voce del muezzin. L'annuncio della preghiera può venire fatto anche tramite l'ostensione di ampi panni bianchi dall'alto del minareto . La moschea col maggior numero di minareti al mondo è la moschea della Kaba, a Mecca, che ne possiede ben sette, seguita dalla Moschea Blu di Istanbul, che ne ha sei.
L’Islam nel mondo