Le telecomunicazioni – parte II

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Transcript della presentazione:

Le telecomunicazioni – parte II Università Roma Tre Corso di laurea magistrale CINEMA, TELEVISIONE E PRODUZIONE MULTIMEDIALE Corso “Media digitali: Televisione, video, Internet” Docente: Enrico Menduni Seconda lezione Le telecomunicazioni – parte II Giovedì 15 novembre 2014 © Enrico Menduni 2014

Il telefono Anche il telefono ha molti padri: Graham Bell, Elisha Grey, Antonio Meucci. Concretamente, il telefono si sviluppa negli Stati Uniti ad opera di Bell a partire dal 1877. In Europa il telefono arriva dieci anni dopo. © Enrico Menduni 2014

Il telefono © Enrico Menduni 2014

Il telefono Il telefono è uno strumento di comunicazione peer-to-peer (P2P). A differenza del telegrafo esso permette di riprodurre a distanza la voce umana e quindi non richiede la mediazione di un operatore professionale (il telegrafista) che si impiccia dei fatti tuoi, né esige di recarsi in un ufficio telegrafico. Per questa sua caratteristica esso ha avuto una imponente dimensione privata e intima e si è progressivamente diffuso in tutte le case, mentre il telegrafo è ormai obsoleto. © Enrico Menduni 2014

Il primo esperimento di telefono a Milano, 1877 Il telefono Il primo esperimento di telefono a Milano, 1877 © Enrico Menduni 2014

Commutazione automatica Originariamente le telefonate (anche urbane) venivano smistate a destinazione dalle centraliniste. © Enrico Menduni 2014

Commutazione automatica Strowger Verso il 1890 fu inventata la commutazione automatica Strowger. Almon Strowger era un impresario di pompe funebri di Kansas City, seccato dal fatto che la centralinista del telefono era la moglie di un altro impresario di pompe funebri e smistava alla ditta del marito tutte le telefonate di una famiglia in cui era morto qualcuno. La commutazione automatica è un meccanismo elettromeccanico, con lamine di rame attratte dalla corrente elettrica, che instrada il segnale come gli scambi ferroviari. © Enrico Menduni 2014

Scambio ferroviario Tecnicamente: deviatoio. E’ un dispositivo che conduce il treno su un binario diverso da quello in cui si trova. Gli scambi più semplici sono manuali. Gli scambi più moderni sono elettromeccanici e poi oleodinamici. © Enrico Menduni 2014

Commutazione automatica Strowger © Enrico Menduni 2014

Le centraliniste rimasero in servizio solo per le telefonate interurbane e internazionali. In Italia la teleselezione totale (la possibilità di chiamare direttamente, grazie al prefisso, il numero di qualsiasi città) fu inaugurata – e fu uno dei primi paesi a realizzarla - il 31 ottobre 1970. © Enrico Menduni 2014

Telefonista: una professione per donne Isa Pola nel film La telefonista, regia di Nunzio Malasomma (1932) © Enrico Menduni 2014

Valvole elettroniche in telefonia Per potenziare il segnale lungo le linee interurbane, la telefonia si serve di valvole elettroniche analoghe a quelle usate dai primi computer, dalla radio e poi dalla tv. © Enrico Menduni 2014

Reti telefoniche e televisione Le linee telefoniche sono servite a trasportare il segnale radiofonico e televisivo, come mostra questa cartina americana del 1950: © Enrico Menduni 2014

Anche i satelliti artificiali hanno trasportato sia segnali telefonici che televisivi: qui il primo satellite per telecomunicazioni, Telstar, del 1962. © Enrico Menduni 2014

Grazie a Telstar viene compiuta la prima trasmissione televisiva in Mondovisione, il 21 luglio 1962. © Enrico Menduni 2014

Telstar, dei Tornadoes, 1962 https://www. youtube. com/watch I Tornadoes inglesi diventano Tornados in America © Enrico Menduni 2014

Telstar fu il primo singolo di un gruppo britannico a raggiungere la prima posizione nelle classifiche americane e vendette 5 milioni di copie nel mondo. Vi diamo quest’inforrmazione per dimostrare che il satellite fu un protagonista mediatico dell’epoca. © Enrico Menduni 2014

Per chi fosse interessato: Telstar, The John Meek Story è anche un film off di Nick Moran del 2008. Guarda il trailer: http://www.imdb.com/title/tt1068669/ © Enrico Menduni 2014

Telstar era operativo solo per qualche ora al giorno, quando la sua orbita lo collocava in posizione utile per ripetere i segnali. Il problema di utilizzare permanentemente i satelliti fu risolto con i satelliti geostazionari, in orbita a 35.786 km. dalla terra. Il primo di questi fu l’americano Syncom del 1963.. © Enrico Menduni 2014

L’orbita geostazionaria è un’orbita circolare ed equatoriale, situata ad una distanza dal centro della Terra tale che il satellite gira intorno alla Terra (periodo di rivoluzione) nello stesso tempo (24 h) in cui la terra ruota su se stessa (periodo di rotazione). Un osservatore sulla terra vede il satellite come se fosse sempre fisso in cielo; un osservatore che si trovasse sul satellite vedrebbe sempre la stessa porzione della superficie terrestre. Un satellite geostazionario copre circa 1/3 della superficie terrestre. Con tre satelliti è possibile coprire tutto il pianeta, salvo le calotte polari e le zone ad esse più vicine. © Enrico Menduni 2014

A 42. 000 km dal centro della terra (a 35 A 42.000 km dal centro della terra (a 35.786 dalla superficie terrestre) la forza centrifuga e la forza di gravità si bilanciano. Finchè rimane nella sua orbita il satellite non si avvicina alla terra, disintegrandosi nell’atmosfera per l’attrito, né si perde nello spazio. Questa area è detta “Fascia di Clarke” da Arthur C. Clarke, lo scrittore inglese di fantascienza che per primo ne ipotizzò l’uso nel 1945, e che è – insieme a Stanley Kubrick - lo sceneggiatore del film “2001: Odissea nello spazio” (1968) tratto da un suo racconto. © Enrico Menduni 2014

Un satellite per telecomunicazioni è tipicamente composto da una capsula dotata di pannelli solari esterni e di superfici riflettenti (transponders) che possano riflettere verso la Terra i segnali che hanno ricevuto. Pannelli solari Transponders © Enrico Menduni 2014

Un trasponder funziona come la sponda di un biliardo © Enrico Menduni 2014

Un satellite per telecomunicazioni è tipicamente composto da una capsula dotata di pannelli solari esterni e di superfici riflettenti (transponders) che possano riflettere verso la Terra i segnali che hanno ricevuto. © Enrico Menduni 2014

Automezzo per uplink televisivo Uplink = invio di segnali (televisivi, telefonici) da Terra a un satellite Downlink = ritorno di segnali da un satellite alla Terra (in un punto diverso rispetto all’uplink) Automezzo per uplink televisivo © Enrico Menduni 2014

Le prime antenne avevano un diametro anche di 16 m Le prime antenne avevano un diametro anche di 16 m. Servivano soprattutto per collegamenti transoceanici. Nel clima culturale degli anni Sessanta, le loro forme apparaivano come una icona della modernità e della conquista dello spazio © Enrico Menduni 2014

Piana del Fucino (Avezzano) – Antenne del centro spaziale Telespazio © Enrico Menduni 2014

Dagli anni Sessanta a oggi la tecnologia ha lavorato per aumentare progressivamente la potenza dei segnali e diminuire quindi il diametro delle antenne paraboliche. Una diametro di 2,50 metri rendeva l’antenna compatibile con il tetto di un albergo o di un centro commerciale. Poi è venuto il momento della ricezione diretta dalle abitazioni (Direct-to-home). © Enrico Menduni 2014

Oggi la dimensione delle antenne è drasticamente ridotta e compatibile con le abitazioni. Spesso le antenne sono brutte ma la libertà di nistallarle, come confermato da sentenze della Cassazione, è tutelato dall’art. 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di manifestazione del pensiero "con ogni mezzo di diffusione". © Enrico Menduni 2014

Captare un segnale televisivo può avere un significato geopolitico Roland Tasho, Antenne puntate verso l’Italia. Lesha, Albania, 1999 Captare un segnale televisivo può avere un significato geopolitico © Enrico Menduni 2014