San Callisto – San Sebastiano – Santa Domitilla – Santa Agnese Le catacombe San Callisto – San Sebastiano – Santa Domitilla – Santa Agnese
Cosa sono le catacombe Le catacombe sono cunicoli sotterranei in cui si seppellivano i morti, in seguito usati dai cristiani per sfuggire alle persecuzioni dei romani. Solo dopo il quarto secolo, con il riconoscimento ufficiale della religione cristiana, i fedeli tornarono a seppellirsi all’aperto mentre le catacombe finirono per diventare dei santuari dove i pellegrini cristiani si recavano per celebrare il dies natalis del santo ( il giorno della sua morte ma anche della sua nascita a nuova vita).
Le catacombe di San Callisto Le catacombe di San Callisto si estendono per circa venti chilometri di gallerie, distribuite su quattro livelli. Il primo nucleo del complesso cimiteriale risale alla metà del secondo secolo ed era situato in un’area di proprietà. Da questo primo nucleo, conosciuto con il nome di Cripta di Lucina e costituito da un cubicolo doppio ornato di pitture, si sviluppò la grande necropoli, una delle più vaste della Roma sotterranea. Callisto, divenuto papa nel 217, martire della persecuzione di Alessandro Severo, fu sepolto, avendo subito il martirio in Trastevere, e nel V secolo le Catacombe di S. Callisto erano uno dei santuari più frequentati dai pellegrini.
Cambiamento delle catacombe di San Callisto Abbandonata nel IX secolo dopo le traslazioni, cadde nell'oblio e tornò alla luce solo nell'Ottocento, ma fu solo all’inizio del Novecento che venne restaurata. Conserva la muratura antica dal suolo fino all'altezza dell'imposta degli archi, fino al punto, cioè, in cui l'edificio, coperto in origine a cupola, fu tagliato per la ricostruzione della volta. Attraverso uno dei cunicoli delle catacombe di San Callisto si accede alla Cripta dei papi che contiene 17 sepolture: 4 urne per sarcofagi, 12 loculi e una tomba principale a mensa di fronte all'ingresso, nelle quali furono sepolti alcuni degli almeno 14 papi che le fonti storiche assicurano deposti nel cimitero. Alcune gallerie furono collegate, sul fondo, da una terza galleria. Parallela a questa vennero scavati altri corridoi. Lavori di adeguamento, ristrutturazione e ampliamento vennero fatti eseguire proprio dal Papa Callisto.
Le catacombe di San Sebastiano Le catacombe di S. Sebastiano, situate vicino alla via Appia , sono un vasto complesso costituito da 12 km di gallerie, quelle che furono le prime ad essere chiamate con il termine di catacombe, nome poi esteso alle altre consimili necropoli sotterranee. Dapprima vasto luogo funerario pagano con tombe a incinerazione e inumazione, nel corso del I secolo d.C. e fino all'inizio del II, nel settore settentrionale sorsero una serie di colombari in doppia fila. Nello stesso periodo, nella zona sud-orientale, fu costruito un complesso edilizio residenziale (detto oggi "villa grande") che venne decorato con pitture parietali.
Il tufo è pietra morbida e porosa e la pozzolana una specie di malta: naturale che utilizzarne e poi ampliarne le gallerie per seppellire i defunti, oltre che una necessità, fu una soluzione pratica. Il crollo delle volte, avvenuto verso la metà del II secolo, alzò il livello dell‘ arenario di 3 metri: qui venne approntata una zona nota con il nome di “ piazzuola “ dalla quale si accedeva a tre grandi sepolcri, in laterizio, ancora pagani. Il primo apparteneva a Marcus Clodius Hermes, come dichiara l'iscrizione superstite, era composto di due camere sovrapposte: ben visibili, sopra la facciata, le tracce di un muretto che costituivano il "solarium", dove i parenti del defunto si riunivano nell'anniversario della morte del congiunto per consumarvi un pasto leggero in suo onore, una sorta di rinfresco detto "refrigerium". Il secondo detto degli Innocentiores, in quanto proprietà di un collegio funeratico così denominato; infine il terzo, detto "dell'ascia", per la figura di questo arnese incisa nel timpano del frontone; composto da una rampa d'ingresso e di camera sotterranea con la volta a botte ornata di finissimi stucchi. Alcuni simboli dell'iconografia cristiana (come il simbolo del "pesce", in greco “ictus", che forma le iniziali di una dichiarazione di fede, “ Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore") rinvenuti in questi sepolcri indicano una precoce presenza cristiana, a conferma che il passaggio dalla fase pagana a quella cristiana avvenne in modo graduale. L'ultimo edificio d'una certa importanza fu quello oggi denominato "villa piccola", del quale restano un cortile con pavimento a mosaico bianco e nero e un portico a pilastri. Alla metà del III secolo il sepolcreto risulta interrato e l'area occupata da una triclia, una sorta di cortile di forma trapezoidale con pavimento in mattoni e un grande porticato a pilastri.
Le catacombe di Santa Domitilla Le catacombe di Santa Domitilla si compongono di due dei complessi di catacombe più grandi di tutta Roma. Queste catacombe, scavate durante la prima metà del secolo IV, si estendono per più di 15 chilometri e sono disposte su due livelli sovrapposti. Le catacombe sono ubicate nei pressi della basilica costruita in omaggio a due martiri cristiani, SS. Nereo e Achille. La visita alle catacombe comincia dalla basilica, che espone dei sarcofagi sul pavimento e un altare che, secondo la leggenda, è situato direttamente sulle tombe dei due martiri. Alle catacombe si può arrivare attraverso i vestiboli dalle facciate in mattoni gialli. Questi vestiboli conducono a gallerie contenenti iscrizioni ed affreschi decorate con immagini simboleggianti l'anima che elevandosi trova salvezza. Le tombe più comuni, dette loculi, sono rettangolari, sono ubicate all'interno delle pareti quadrangolari. Alcune tombe sono chiuse da lastre in marmo, altre sono aperte, prive della loro decorazione originale.
Le catacombe di Santa Agnese Si tratta di una catacomba precostantiniana che conserva moltissimi esempi di arcaicità. Gli scavi del 1869 la portarono alla luce un ambiente sotterraneo suddiviso in quattro regioni, alcune delle quali, come la regio seconda, totalmente distrutta dai corpi santari ovvero cercatori di reliquie,mentre la regio terza è ancora intatta perché era sepolta sotto strati di limo. La regio quarta venne scavata interamente nel 1972. Nella regio prima invece venne sepolta Agnese.
lavoro svolto da: BLAsI MORELLI SEcCHi