Presentazione dello studio di fattibilità BILANCIO DI GENERE DI FILIERA Università degli Studi di Udine 16 novembre 2007
METODOLOGIA DEL PROGETTO L’AMBITO DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ LO SCENARIO OCCUPAZIONALE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA LE POLITICHE DEL LAVORO E DI CONCILIAZIONE LA MATRICE DI GENDER AUDITING LE AZIONI PROMOSSE DALLE ISTITUZIONI COINVOLTE NEL PROGETTO: UNA LETTURA DI FILIERA LE PREMESSE PER IL BILANCIO DI GENERE DI FILIERA
Il Bilancio di genere viene utilizzato per: 1.Persuadere il decisore della necessità di un’attenta analisi dell’impatto di ogni sua decisione sulle condizioni di vita dei due generi 2.Rendere evidente come alcune politiche, apparentemente neutrali rispetto al genere, sortiscano effetti differenziati sulla condizione economica e sociale della popolazione femminile o maschile 3.Verificare l’impatto sul genere delle varie politiche settoriali 4.Costruire un sistema di indicatori per controllare il raggiungimento delle politiche Il Bilancio di Genere è uno strumento di rendicontazione sociale tramite il quale è possibile integrare una prospettiva di genere nella lettura di documenti di pianificazione e programmazione che enunciano e declinano le politiche pubbliche. Una definizione Le finalità COSA È IL BILANCIO DI GENERE
Accountability Rendere conto ai cittadini delle politiche di genere e di pari opportunità impostate e dei risultati raggiunti Bilancio di genere Strumento di programmazione e controllo strategico in chiave di genere che integra le metodologie dell’accountability e dello sviluppo umano È una rendicontazione sia contabile (destinazione delle spese) che politica (definizione di programmi, obiettivi, target) che parte da un modello concettuale diverso da quello utilizzato dai bilanci tradizionali: il modello dello sviluppo umano Nell’accountability sono compresi due concetti: 1.la responsabilità degli amministratori nei confronti degli amministrati 2.la rendicontabilità (dimostrabilità, documentabilità) nell’utilizzo di risorse pubbliche. Nell’accountability sono compresi due concetti: 1.la responsabilità degli amministratori nei confronti degli amministrati 2.la rendicontabilità (dimostrabilità, documentabilità) nell’utilizzo di risorse pubbliche. Il focus è su cosa le persone sono effettivamente in grado di fare, cioè sulle loro capacità. L’uguaglianza tra i generi viene analizzata rispetto alle condizioni di vita e al benessere non solo economico ma composto da aspetti multidimensionali di capacità di essere e fare. Il focus è su cosa le persone sono effettivamente in grado di fare, cioè sulle loro capacità. L’uguaglianza tra i generi viene analizzata rispetto alle condizioni di vita e al benessere non solo economico ma composto da aspetti multidimensionali di capacità di essere e fare. Sviluppo umano Sviluppare le capacità delle persone di migliorare i propri funzionamenti IL MODELLO DI BILANCIO DI GENERE ADOTTATO SI BASA SU DUE APPROCCI INTEGRATI…
…CHE TENGONO CONTO DI UN PRECISO MODELLO CONCETTUALE… Le politiche di pari opportunità dovrebbero favorire l’uguaglianza tra i sessi, ma è necessario definire su cosa misurare e valutare questa uguaglianza. Dai valori umani fondamentali … … ai funzionamenti …. … agli assi di empowerment I valori umani fondamentali rappresentano gli elementi costitutivi della qualità della vita di una persona Es. vita, salute, sicurezza, integrazione, relazionalità, socialità, ecc. I funzionamenti rappresentano le componenti della condizione di una persona: quanto essa è in grado di essere e di fare nella propria vita Es. integrità fisica e psicologica, partecipazione sociale, politica e affiliazione, ecc. Gli assi di empowerment sono gli ambiti su cui rendere conto delle politiche, delle azioni e dei risultati Es. accesso e controllo sulle risorse private e pubbliche, partecipazione e accesso politico, ecc.
…UTILIZZA LA MATRICE DI GENDER AUDITING… La matrice di gender auditing, elaborata da Ronda Sharp aggrega le spese pubbliche rivolte al genere femminile in tre macro ambiti: Rivolte direttamente al genere femminile A sostegno delle Pari Opportunità Spese indifferenziate nella destinazione, con impatto sul genere
…E VIENE REALIZZATO ATTRAVERSO 5 FASI Il processo per la realizzazione dello studio di fattibilità è stato improntato ai seguenti passi logici: Definizione delle politiche da approfondire Definizione degli indicatori e delle fonti dei dati Raccolta e analisi critica delle informazioni e collegamento con le politiche di genere Redazione del documento e definizione degli obiettivi di miglioramento per il futuro Definizione degli obiettivi di miglioramento per il futuro AMBITO DI ANALISI SISTEMI DI RILEVAZIONE RACCOLTA INFORMAZIONI REPORTING VALUTAZIONE 1
Un fase importante dello studio ha riguardato la scelta della politica, selezionata in funzione di due elementi fondamentali: le competenze affidate alle istituzioni in ragione del principio di “devolution”e di sussidiarietà la rilevanza delle politiche in funzione degli assi di sviluppo umano sui quali secondo il modello di Sen sono declinabili le capacità dell’individuo, rafforzate con il contributo dell’intervento economico della pubblica amministrazione In funzione di tali principi, il gruppo di lavoro interistituzionale ha deciso di affrontare due tematiche di natura trasversale: il lavoro e la conciliazione fra i tempi di cura e di lavoro, sui quali è stato possibile ragionare in una logica di filiera istituzionale per le competenze in materia di lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Gorizia e dell’impegno del Comune di Monfalcone sul fronte della conciliazione. Lo studio di fattibilità per il Bilancio di Genere di filiera ha interessato, oltre alla Regione, anche la Provincia di Gorizia ed il Comune di Monfalcone. LA SPERIMENTAZIONE DEL BILANCIO DI GENERE DI FILIERA TERRITORIALE: UNA FRONTIERA INNOVATIVA
LA DOCUMENTAZIONE ANALIZZATA Regione Legge regionale n. 18/2005 (Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro) Piano Strategico : “Al centro della nuova Europa” Piano triennale Piano triennale Programma triennale regionale di politica del lavoro (“Il buon lavoro”) Regolamento per l’attuazione da parte delle Province dell’articolo 48 legge 18/2005 POR FSE Legge Regionale 23/1990 “Istituzione di una Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna” Legge Regionale 12/2006 “Assestamento del bilancio 2006 e del bilancio pluriennale per gli anni ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 16 aprile 1999, n. 7” Provincia di Gorizia PEG 2006 Relazione previsionale e programmatica Programma elettorale 2006 Comune di Monfalcone Bilancio di Genere PEG 2006 Relazione previsionale e programmatica
LO SCENARIO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (A CONFRONTO CON I PARAMETRI DELLO STANDARD DI LISBONA) La popolazione della Regione Friuli Venezia Giulia è composta da abitanti (anno 2005), di cui il 51,6% donne ed il restante 48,4% uomini Il tasso di disoccupazione femminile è del 2% più alto di quello maschile TASSO DI OCCUPAZIONE: rapporto fra la popolazione occupata in età ed il totale della popolazione in quella fascia TASSO DI DISOCCUPAZIONE: rapporto fra la popolazione disoccupata in età ed il totale della popolazione in quella fascia Il tasso di occupazione regionale è del 63%. La Strategia di Lisbona prevede il raggiungimento del 70% entro il Esiste un gap del 6% rispetto ai parametri di Lisbona sull’occupazione femminile Fonte: ISTAT, rilevazione continua sulle forze lavoro
LO SCENARIO PROVINCIALE E COMUNALE Nella provincia di Gorizia risiedono persone, il 51,2% delle quali sono donne (dati al 31/12/2005); La popolazione del Comune di Monfalcone è costituita da abitanti alla data del 31/12/2005; la popolazione femminile rappresenta il 50,7% del totale. Fonti: Provincia di Gorizia: Agenzia Regionale per il lavoro ( dati 2006); Comune di Monfalcone: Bilancio di Genere Comune di Monfalcone (da Censimento Istat 2001) Il tasso di occupazione femminile del Comune di Monfalcone è più basso sia di quello maschile che della media provinciale e si attesta intorno al 31,42%. La situazione occupazionale della Provincia è caratterizzata da un tasso di disoccupazione femminile in linea con quello regionale Grafico: Tasso di occupazione per sesso in Provincia e nel Comune Grafico: Tasso di disoccupazione per sesso in Provincia e nel Comune
LE POLITICHE REGIONALI IN MATERIA DI LAVORO Investimento sui CPI ai quali sono assegnate funzioni di Accoglienza; informazione sui servizi, incentivi e sulle politiche del lavoro, creazione lavoro autonomo; orientamento al lavoroRicevimento e gestione delle counicazioni datoriali. SERVIZI PER L’IMPIEGO Incentivi per assunzioni a tempo indeterminato di donne e di soggetti svantaggiati; avvio di nuove attività imprenditoriali; integrazione lavorativa delle persone disabili; stabilizzazione occupazionale.... POLITICHE ATTIVE E TUTELA DEL LAVORO GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI GRAVE DIFFICOLTA OCCUPAZIONALE QUALITÀ DEL LAVORO INTERVENTI PER IL SOSTEGNO AL CREDITO ED AL REDDITO Azione di governance nella promozione della concertazione con le parti sociali per: Dichiarazione stato di crisi ed elaborazione piani di intervento Delega alle alle Province di funzioni sussidiarie nella gestione crisi occupazionali Azioni di sistema per favorire: l'ingresso, la permanenza e il reinserimento delle donne nel mercato del lavoro; il superamento di ogni forma di discriminazione per le lavoratrici; la conciliazione dei tempi di famiglia, di vita e di lavoro. Tra le misure più innovative e socialmente rilevanti vi sono: il sostegno per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari; il sostegno al reddito dei lavoratori privi dei requisiti per il trattamento di integrazione salariale. POLITICHE TEMI La Regione Friuli Venezia Giulia ha ritenuto prioritario intervenire in maniera strutturata sul tema lavoro, poiché esso costituisce un potente fattore di coesione sociale e di sviluppo economico. Per queste ragioni ha intrapreso un percorso che, passando dal documento del Buon Lavoro e dalle Linee Guida, ha portato nel 2005 all'approvazione della legge regionale n. 18, vero e proprio testo unico in materia di lavoro in Friuli Venezia Giulia.
LE POLITICHE PROVINCIALI DEL LAVORO – 1 1. Politica attiva del lavoro 2. Collocamento, avviamento al lavoro e servizi per l'impiego 3. Conciliazione delle controversie di lavoro 4. Rilascio dei provvedimenti relativi ai procedimenti di ingresso dei lavoratori stranieri 5. Attuazione, per quanto di competenza, del diritto-dovere all'istruzione ed alla formazione 6. Osservazione e monitoraggio del mercato del lavoro locale La legge regionale 18/2005 specifica le deleghe attribuite alla Provincia e definisce i seguenti compiti che attengono alla sua sfera di competenza…
LE POLITICHE PROVINCIALI DEL LAVORO – 2 … all’interno dei quali la coalizione che esprime il Presidente della Provincia identifica i seguenti aspetti prioritari (contenuti nel programma elettorale 2006) 1.Piano triennale per l’occupazione e contro la precarietà: la Provincia in accordo con la Regione individua gli interventi e le priorità per favorire le assunzioni, stabilizzare i contratti, sviluppare l’autoimprenditorialità e inserire i lavoratori in condizione di svantaggio. 2.Formazione utile e professionalità dei lavoratori: con il raccordo tra la scuola, le Università e i centri di formazione professionale accreditati si potranno sostenere i lavoratori nell’acquisire le competenze che servono realmente nel mercato del lavoro. 3.Dai vecchi uffici di collocamento ai nuovi servizi per l’impiego: le Province manterranno i compiti di politica attiva del lavoro, implementeranno i servizi erogati dai Centri per l’Impiego anche sulla base di progetti provinciali mirati e contestualizzati. 4.Sostenere l’accesso al credito da parte di lavoratori precari: i lavoratori privi di un contratto a tempo indeterminato che si trovano in particolari situazioni di difficoltà potranno avere accesso al credito grazie ad un Fondo di garanzia che permetterà loro di aprire mutui presso le banche. 5.Uomini e donne: attraverso degli specifici piani aziendali e territoriali sarà possibile conciliare i tempi di vita e di lavoro, mediante orari di lavoro flessibili e facilità di accesso ai servizi di supporto. 6.Promuovere la responsabilità sociale della imprese. 7.Valorizzare le occasioni di occupazione transfrontaliera. 8.Difendere il lavoro che già c’è attraverso un ruolo attivo della Provincia nella soluzione delle situazioni di crisi.
LE POLITICHE COMUNALI PER LA CONCILIAZIONE Se dal punto di vista della programmazione l’ente-Comune non ha deleghe in merito al tema del lavoro, numerose sono le iniziative che può svolgere sul tema della conciliazione. Per questa ragione è possibile individuare alcune politiche contenute nella “Relazione previsionale e programmatica” per gli anni , che a tal proposito considera le seguenti aree Rafforzare il ruolo istituzionale di Monfalcone tramite la realizzazione di eventi che valorizzino le peculiarità della città Coordinare e organizzazione iniziative di particolare rilievo istituzionale e sociale, in particolare finalizzate a favorire le pari opportunità tra i generi sul fronte sociale, occupazionale, formativo, la conciliazione dei tempi e la valorizzazione delle risorse femminili anche attraverso eventi espositivi, incontri, spettacoli, ecc. Fornire un adeguato percorso educativo dell’infanzia, a supporto e in continuità con le famiglie Sostenere la progettazione a favore dell’infanzia, verificare la fattibilità di nuovi percorsi per migliorare il livello generale di offerta, in particolare il sostegno e la promozione del servizio di Asili Nido ed i servizi integrativi rivolti alla prima infanzia quali occasione di incontro e confronto con i genitori per favorire lo scambio di conoscenza sulla prima infanzia e per creare occasioni di socialità e di gioco anche per i bambini che non frequentano il nido. Monitorare le criticità sociali in funzione di politiche mirate per le fasce deboli di popolazione Rispondere alle esigenze della popolazione anziana del Comune, attraverso la gestione dell’attuale Casa Albergo e l’attivazione della nuova struttura protetta, dotata di assistenza sanitaria durante l'arco delle 24 ore giornaliere e/o durante la giornata (Centro Diurno), con una particolare attenzione anche alle attività di carattere ricreativo e di animazione, garantendo altresì spazi adeguati per le attività di volontariato, con particolare riferimento all' Università della III^ età.
LA MATRICE DI GENDER AUDITING È stata elaborata la matrice di gender auditing suddivisa fra politiche regionali, provinciali e comunali. L’azione di audit si è concentrata su 6 politiche: 1 diretta 3 di pari opportunità 2 indirette La matrice riporta le politiche realizzate dagli Enti sul territorio e gli interventi che hanno una rilevanza per i cittadini Non sono state invece descritte le politiche di genere rivolte all’interno, per quanto le singole Amministrazioni abbiano realizzato interventi inerenti le pari opportunità sia in relazione al tema lavoro che a quello della conciliazione.
POLITICHE DIRP.O.IND Promuovere lo sviluppo occupazionale, una migliore qualità del lavoro e la regolarità e la sicurezza del lavoro X Favorire la stabilità del lavoro, riducendo le forme di lavoro precario X Qualificare le competenze professionali per favorire la crescita, la competitività, la capacità di innovazione delle imprese e del sistema economico-produttivo e territoriale X Promuovere l'adattabilità, l'occupabilità e l'imprenditorialità delle persone nel mercato del lavoro X Favorire l'integrazione tra le politiche attive del lavoro, quelle della formazione, dell'istruzione e dell'orientamento e le politiche sociali X Costruire un efficiente sistema di servizi per l'impiego, in grado di favorire il rapido e puntuale incontro tra domanda e offerta di lavoro e i processi di mobilità professionale X Promuovere l'inserimento, il reinserimento e la permanenza nel lavoro delle persone a rischio di esclusione, con particolare riferimento alle aree di disabilità e disagio X Promuovere le pari opportunità e superare le discriminazioni fra uomini e donne nell'accesso al lavoro, nelle retribuzioni, nonchè nello sviluppo professionale e di carriera X Favorire la conciliazione tra tempi di lavoro, di famiglia, di vita e di cura X Promuovere forme di tutela e ammortizzatori sociali rivolti in particolare alle fasce più deboli del mercato del lavoro X LA MATRICE DI GENDER AUDITING – LA REGIONE (1)
POLITICHE DIRP.O.IND Favorire, in coerenza con l'evoluzione del sistema produttivo e degli scambi commerciali, i processi di mobilità geografica, anche internazionale, dei lavoratori X Promuovere misure di sostegno alle imprese che attuano concrete azioni per l'incremento dell'occupazione sul territorio regionale X Sostenere l'assunzione, la stabilizzazione occupazionale, lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e l'inserimento in qualità di soci-lavoratori di cooperative di donne, con l'obiettivo di promuovere le pari opportunità X Promuovere azioni positive per la parità di genere, per il superamento di ogni disparità nell'accesso al lavoro, alla formazione e alla progressione in carriera X Sostenere la realizzazione di azioni di sistema finalizzate a favorire la conciliazione dei tempi di famiglia, di vita e di lavoro, mediante il concorso delle seguenti azioni: a) sviluppo di servizi di cura per la persona e la famiglia, da realizzarsi nell'ambito delle norme regionali in materia di politiche sociali b) promozione di piani aziendali e territoriali rivolti alle lavoratrici e ai lavoratori finalizzati ad agevolare la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro (...) c) percorsi formativi specifici d) misure a favore di persone che rientrano nel mercato del lavoro dopo prolungati periodi di assenza per motivi di cura familiare e) azioni positive per favorire l'utilizzo dei congedi parentali (...) X Al fine di fronteggiare le situazioni di grave difficoltà occupazionale, sulla base di indirizzi contenuti nel Programma Triennale, l’attuazione del Piano di cui all’articolo 47 può prevedere, in particolare, i seguenti interventi: a) concessione di incentivi per favorire l’assunzione, con contratti a tempo indeterminato, anche parziale, di lavoratori disoccupati o a rischio di disoccupazione X LA MATRICE DI GENDER AUDITING – LA REGIONE (2)
LA MATRICE DI GENDER AUDITING – LA PROVINCIA ED IL COMUNE POLITICHE DIRETTEP.O.INDIRETTE PROVINCIA Sostenere i lavoratori nell’acquisire le competenze che servono realmente nel mercato del lavoro X Sostenere l’accesso al credito da parte di lavoratori precari X Conciliare i tempi di vita e di lavoro, mediante orari di lavoro flessibili e facilità di accesso ai servizi di supporto, attraverso degli specifici piani aziendali e territoriali. X COMUNE Realizzare iniziative finalizzate a favorire le pari opportunità tra i generi sul fronte sociale, occupazionale, formativo, la conciliazione dei tempi e la valorizzazione delle risorse femminili anche attraverso eventi espositivi, incontri, spettacoli, ecc X Sostenere la progettazione a favore dell’infanzia, dell’adolescenza e dei giovani, attraverso il mantenimento dei livelli qualitativi raggiunti dai servizi istituzionali e dalle varie forme di progettualità e di prima sperimentazione avviate a favore dell’ambito socio-educativo X Elaborare politiche ed interventi mirati per le fasce deboli di popolazione, con particolare riferimento ad anziani X
L’ANALISI DEI DATI Le slide successive riportano la rendicontazione dei risultati relativamente alle politiche oggetto di analisi e in funzione dei dati disponibili. Lo studio di fattibilità, basato su dati relativi al 2006, ha consentito di conseguire due importanti risultati: 1.individuare le informazioni di base e i primi indicatori da utilizzare come confronto per le future edizioni del Bilancio di Genere; 2.determinare i primi ambiti di miglioramento/implementazione in merito alla progettualità degli Enti. Nella pagina successiva la tabella consente di leggere la filiera delle politiche di genere a partire da quelle regionali che hanno indirizzato la progettualità dei singoli Enti. Nelle colonne a destra sono riportate le azioni ed i progetti attuati nel corso del I riferimenti in corsivo riguardano i progetti inseriti nei documenti di programmazione dell’Amministrazione per il 2007, su cui sarà possibile effettuare la rendicontazione nel prossimo Bilancio di Genere, in funzione delle attività che saranno realizzate. Segue le descrizione dei singoli progetti per ciascuna delle politiche regionali, provinciali e comunali
L’ANALISI DEI DATI – 1 CodicePolitiche regionali Azioni/Progetti RegioneProvinciaComune A Promuovere le pari opportunità e superare le discriminazioni fra uomini e donne nell’accesso al lavoro, nelle retribuzioni, nonché nello sviluppo professionale e di carriera Misure per l'incentivazione alla partecipazione femminile ai percorsi di laurea triennali in ambito tecnico scientifico B Promuovere azioni positive per la parità di genere, per il superamento di ogni disparità nell'accesso al lavoro, alla formazione e alla progressione in carriera Progetto “Futura” Progetto “Ess.er.ci”Progetto “Ess.er.ci.” C Sostenere l'assunzione, la stabilizzazione occupazionale, lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e l'inserimento in qualità di soci-lavoratori di cooperative di donne, con l'obiettivo di promuovere le pari opportunità Progetto “Imprenderò”Azioni e progetti finanziati nell’ambito dell’Obiettivo 3 del FSE D Qualificare le competenze professionali per favorire la crescita, la competitività, la capacità di innovazione delle imprese e del sistema economico-produttivo e territoriale Concessione di incentivi per favorire l’occupazione di soggetti ad elevata qualificazione e di personale da impiegare in attività di ricerca
CodicePolitiche regionali Azioni/Progetti RegioneProvinciaComune EAl fine di fronteggiare le situazioni di grave difficoltà occupazionale, sulla base di indirizzi contenuti nel Programma Triennale, l’attuazione del Piano di cui all’articolo 47 può prevedere, in particolare, i seguenti interventi: a) concessione di incentivi per favorire l’assunzione, con contratti a tempo indeterminato, anche parziale, di lavoratori disoccupati o a rischio di disoccupazione Regolamento attuativo a livello provinciale per la concessione di incentivi FFavorire la conciliazione fra tempi di lavoro, di famiglia, di vita e di cura Xcorsi – Percorsi di conciliazione partecipata Progetti: -“Accompagneresti mio figlio?” -Il gioco delle parti rovesciate -Campioni in opportunità Servizi: -Educativi rivolti all’infanzia -Assistenziali rivolti alla popolazione anziana L’ANALISI DEI DATI – 2
Esistono condizioni favorevoli alla realizzazione di un Bilancio di genere di filiera territoriale Alta sintonia fra gli indirizzi regionali e le azioni realizzate a livello locale Forte intesa fra regione ed enti locali che si manifesta nell’adozione di un metodo di concertazione e di collaborazione interistituzionale nella programmazione Una progettualità in materia di Pari Opportunità veramente orientata al mainstreaming di genere e una fortissima volontà sia a livello politico sia a livello tecnico ad impegnarsi, come il presente lavoro ha testimoniato LE PREMESSE PER IL BILANCIO DI GENERE DI FILIERA