1 L’intervento regionale per la Sicurezza Alimentare e Lotta alla Povertà in Sahel e in Africa Occidentale L’attenzione e l’azione della Regione Piemonte a favore dei paesi del Sahel e dell’Africa Occidentale, nasce a seguito del Vertice Mondiale sulla sicurezza alimentare organizzato dalla FAO a Roma nel novembre 1996, dove 179 nazioni si riunirono per discutere le strategie per sconfiggere la fame nel mondo e ridurre il numero degli affamati a circa 400 milioni entro il La Regione Piemonte ha accolto tale appello e, per decisione unanime del Consiglio Regionale, ha approvato la Mozione n° 382 “Iniziative politiche di cooperazione con il Terzo Mondo” del 19 febbraio Per dare attuazione all’impegno preso, il Consiglio Regionale e la Giunta Regionale hanno stanziato appositi fondi da utilizzare, anche in collaborazione delle Autonomie locali piemontesi, per politiche di aiuto e di sviluppo delle capacità e delle potenzialità locali con progetti ed interventi attinenti alla "sicurezza alimentare" intesa nella sua accezione più ampia, cioè nel quadro della “lotta alla povertà”, quale strumento per consentire alle fasce più deboli la produzione di reddito, l’accesso ai mercati e alle fonti alimentari. Nel 1997 la Regione ha approvato il primo “Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà nell’area del Sahel e Africa Occidentale” e le prime “Direttive programmatiche” per la definizione degli orientamenti e per l’elaborazione dei programmi annuali di intervento.
2 L’intervento regionale per la Sicurezza Alimentare e Lotta alla Povertà in Sahel e in Africa Occidentale Paesi d’intervento Il Programma inizialmente rivolto a quattro paesi saheliani, Burkina Faso, Senegal, Mali e Niger, dal 2004 si è esteso a Capo Verde, Benin, Mauritania e Costa d’Avorio e ha raddoppiato il proprio impegno a 2 milioni di Euro. L’individuazione degli otto paesi destinatari delle risorse regionali è il risultato di un’analisi e di uno studio approfondito che ha tenuto conto oltre che degli indici di sviluppo umano e del permanere di una situazione di povertà e insicurezza alimentare, dei rapporti diretti e già instaurati tra i paesi africani e il Piemonte, dei flussi migratori, della presenza di progetti e di operatori piemontesi. BENIN (Benin) Superficie: km². Capitale: Porto-Novo. Lingua ufficiale: francese. BURKINA FASO (Burkina Faso) Superficie: km². Capitale: Ouagadougou. Lingua ufficiale: francese. CABO VERDE (Capo Verde) Superficie: km². Capitale: Praia. Lingua ufficiale: portoghese. COTE D'IVOIRE (Costa d'Avorio) Superficie: km². Capitale: Yamoussoukro. Lingua ufficiale: francese. MALI (Mali) Superficie: km². Capitale: Bamako. Lingua ufficiale: francese. MURITANIYA (Mauritania) Superficie: km². Capitale: Nouakchott. Lingua ufficiale: arabo. NIGER (Niger) Superficie: km². Capitale: Niamey. Lingua ufficiale: francese. SÉNÉGAL (Senegal) Superficie: km². Capitale: Dakar. Lingua ufficiale: francese.
3 L’intervento regionale per la Sicurezza Alimentare e Lotta alla Povertà in Sahel e in Africa Occidentale Nel corso del 2004, con la mozione consiliare n. 941 del 28/09/2004, la Regione Piemonte ha inteso adeguare il proprio intervento alle problematiche e alle sfide del nuovo millennio impegnandosi ad accogliere negli indirizzi regionali gli obiettivi definiti il 17 aprile 2004 a Roma dall’Onu, nell’ambito della “Millenium Development Goals Campaign” che la comunità internazionale si è proposta di raggiungere entro il 2015 in particolare : 1 lotta alla povertà e alla fame 2- educazione di base universale 3- eliminazione delle disparità tra i sessi 4- riduzione di due terzi della mortalità infantile 5- miglioramento della salute materna 6- lotta contro l’Aids, la malaria e le altre malattie infettive 7- protezione dell’ambiente 8- creazione di rapporti di partenariato globale per lo sviluppo I programmi, approvati nel corso degli anni, hanno finalizzato il proprio intervento tematico, mantenendo alcuni orientamenti generali : sostegno, in un’ottica di sviluppo a medio-lungo termine e non in un’ottica di emergenza, alle politiche di sicurezza alimentare in Africa Occidentale, che in senso più ampio comprendono anche azioni di lotta alla povertà, in quanto principale causa dell’insicurezza alimentare. promozione delle sinergie tra i diversi attori della società civile piemontese, in un’ottica di complementarietà e di sussidiarietà delle competenze e di coinvolgimento di soggetti diversi (per es. scuole, università, ONG, associazioni di immigrati, ASL, Pro-loco, Parchi, Autonomie Locali). coinvolgimento delle Autonomie Locali piemontesi attraverso il modello di intervento della cooperazione decentrata per rendere disponibili ai processi di sviluppo locale le competenze e il ruolo istituzionale di cui sono detentrici.
4 L’intervento regionale per la Sicurezza Alimentare e Lotta alla Povertà in Sahel e in Africa Occidentale Gli obiettivi stabiliti dal “Millenium Development Goals Campaign” hanno sollecitato la Regione Piemonte ad affiancare alle tematiche sinora individuate azioni di cooperazione decentrata e di cooperazione allo sviluppo volte a rafforzare: la coesione sociale, il riconoscimento dei diritti fondamentali e la partecipazione dei cittadini, la promozione del ruolo delle donne, della loro emancipazione civile, il superamento culturale di pratiche lesive dell’integrità fisica femminile, l’autonomia delle istituzioni locali. il rafforzamento del sistema piemontese della cooperazione decentrata (realizzazione di “reti” tra soggetti con competenze diverse) e la predisposizione di strumenti che consentano alle autonomie locali di valorizzare le diverse componenti, competenze ed esperienze della propria società civile la promozione della metodologia della cooperazione decentrata attraverso un percorso di accompagnamento e di sostegno alle autonomie locali la condivisione di un approccio che riconosca e valorizzi, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale, la funzione di tutti gli attori che intervengono nel sistema della cooperazione internazionale e decentrata piemontese (ONG, Università, Politecnico, scuole, istituti missionari e religiosi, associazioni di volontariato, autonomie locali ecc) il coordinamento e co-finaziamento delle azioni progettuali con i programmi di Organismi Internazionali, Unione Europea e Governo Italiano e con politiche di sviluppo e lotta alla povertà predisposte dai governi nazionali e locali dei paesi terzi Nell’attività di sostegno alla sicurezza alimentare nell’area dell’Africa occidentale si è previsto di consolidare i risultati raggiunti e di avviare alcuni percorsi nuovi quali :
5 La politica regionale per il Sahel e per l’Africa Occidentale nel periodo 1997 – 2007 GLI OBIETTIVI IL METODO LA STRATEGIA SICUREZZA ALIMENTARE COME LOTTA ALLA POVERTA’ ATTRAVERSO AZIONI CHE MIRANO ALLO SVILUPPO DI MEDIO-LUNGO PERIODO DAL COFINANZIAMENTO DI PROGETTI GIA’ AVVIATI ALL’ORIENTAMENTO ATTIVO E AL PILOTAGGIO DEI PROGETTI SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE DI COOPERAZIONE PROMOZIONE DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA LA REALIZZAZIONE DI AZIONI DIRETTE DELLA REGIONE
6 L’intervento regionale per la Sicurezza Alimentare e Lotta alla Povertà in Sahel e in Africa Occidentale I percorsi d’intervento PERCORSO A PROCESSI DI COOPERAZIONE DECENTRATA DEGLI ENTI LOCALI La linea di finanziamento è dedicata ai progetti di cooperazione decentrata delle Autonomie Locali piemontesi, che prevedono forme di partenariato tra Enti Locali del Piemonte e del Sahel, coinvolgendo in un impegno organico e prolungato gli attori delle rispettive comunità locali. AZIONI DIRETTE DELLA REGIONE La Regione, in vista del rafforzamento del ruolo di soggetti pubblici e privati piemontesi, assume una responsabilità diretta di coordinamento e di programmazione di azioni di cooperazione: a) avvalendosi di soggetti piemontesi terzi per la gestione operativa dell’intervento in loco; b) sperimentando la costruzione e la gestione di processi di rete fra soggetti piemontesi PROGETTI DI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI SENZA FINI DI LUCRO Con il percorso C si opera con l’approvazione di bandi annuali per il finanziamento di progetti di cooperazione di ONG e altri enti pubblici e privati senza fini di lucro presenti sul territorio piemontese. PERCORSO B PERCORSO C