pReSeNtAzIoNe DeL pRoGeTtO “GaLiLeO”, mAgGiO 2008 – PaDoVa

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Transcript della presentazione:

pReSeNtAzIoNe DeL pRoGeTtO “GaLiLeO”, mAgGiO 2008 – PaDoVa . pReSeNtAzIoNe DeL pRoGeTtO “GaLiLeO”, mAgGiO 2008 – PaDoVa LiCeO sCiEnTiFiCo sTaTaLe “G. BeRtO” (vV) cLiCcA sUl LoGo DeL pRoGeTtO pEr AvViArE La PrEsEnTaZiOnE Accedi all’album fotografico >>> Concludi presentazione >>>

Partenza dalla stazione di Vibo Valentia – Pizzo per Padova Accedi all’album fotografico >>> 5 Maggio, h: 22.16 Partenza dalla stazione di Vibo Valentia – Pizzo per Padova NOTE: ci ritroviamo alla stazione in perfetto anticipo, tutti con valigia o borsone da viaggio (l’unico è il prof. che ha portato una valigia più uno zainetto, va bene…). Aspettiamo l’arrivo del treno che “eccezionalmente” arriva in orario: è un ICN. Vi saliamo e cerchiamo i nostri posti: sono tre cuccette da sei posti letto ciascuno. Il prof. si dispone da solo, altri due letti sono occupati da Santo e Nicola e infine nella cabina in cui sono tre i posti prenotati siamo io (Ennio), Daniele S. e Daniele G. Passata la prima mezz’ora svegli, ci si corica, sperando che nessuno dei compagni di cabina russi, dopotutto è un viaggio di 13 ore, quello che ci aspetta… 6 Maggio, h: 7.00 Sveglia sul treno NOTE: appena svegli la domanda che nasce spontanea è “Dove siamo?”: Firenze è la città che si avvicina. Il viaggio continua normalmente, anzi forse grazie al riposo (che per molti non c’è stato…vedi prof.) si è più in forma del giorno prima, anche perché Padova si avvicina. Ci riuniamo in un’unica cabina e parliamo del più e del meno, mentre il treno, stranamente in anticipo, è costretto a fermarsi più volte (perdendo più di mezz’ora di tempo). Approfittiamo però della quasi “sosta” a Rovigo per fare colazione: Daniele G. non si è perso…ma è riuscito a portarci sul treno qualche cornetto e caffè. Intanto conosciamo il mitico “Bilbo”, un operaio calabrese che ci “istruisce” sulla vita…ma soprattutto su come trattare i Rumeni, da sempre “nostri rivali” nel lavoro…mah!!!

Arrivo alla stazione di Padova Accedi all’album fotografico >>> 6 Maggio, h: 11.02 Arrivo alla stazione di Padova NOTE: la stazione di Padova (altro che Pizzo) è davvero enorme ma in poco tempo ci ritroviamo al primo punto informativo collocato all’uscita dalla struttura della stazione…per fortuna siamo i primi del progetto Galileo (cominciavano ad arrivare altri partecipanti). Uscendo ci avviamo alla Piazza della Stazione, guidati da una signorina…che si dimostra gentile. Rifiutiamo di prendere il filobus dopo che la guida ci elenca i continui ribaltamenti di cui è stato soggetto, così usiamo il bus per spostarci al secondo punto informativo: gli Uffici di Vicolo Pedrocchi, a fianco del Municipio. Qui riceviamo degli zainetti monospalla ed il materiale utile alla permanenza in città. Quindi riprendiamo il bus per l’Hotel Galileo. 6 Maggio, h: 12.30 L’Hotel Galileo **** NOTE: l’Hotel è piuttosto lontanuccio, ma appena compare la vista delle 4 stelle pensiamo “le ore di viaggio cominciano ad essere ripagate”. L’Hotel Galileo consta di un hotel vero e proprio con uffici e salone ristorante, e un residence staccato di pochi metri. L’ingresso è molto moderno, con divani e opere di vario genere. Consegnati i documenti, ci vengono date tre chiavi-tessere: due camere si trovano nel residence e l’altra (occupata dal prof.) in hotel. Ci disponiamo nelle camere esattamente come eravamo sul treno, con la differenza che ora abbiamo un forno a microonde e un climatizzatore, oltre ad una vista stupenda e ai comfort più esagerati (vedi il televisore al plasma). Dopo una doccia per smaltire la stanchezza del viaggio (eravamo impresentabili), puntiamo alla prossima tappa: McDonald’s!

L’osservatorio astronomico Accedi all’album fotografico >>> 6 Maggio, h: 13.15 A pranzo NOTE: il prof. dice “basta conoscere il sito esatto dell’hotel, del centro con associato il fulcro dei trasporti e una mappa, allora non ci si perde mai…”. Va bene…così per pranzo optiamo per un posto nei pressi della Piazza della Stazione (è proprio attaccato): McDonald’s. Non sarà genuino il cibo, ma almeno mangiamo: hamburger (o vario), contorno di patatine e una bibita. Un vassoio basta per saziarci, anche se c’è qualcuno (Daniele S.) che ha davvero fame e allora…bis! Finito il pasto e preso un caffè, con il monospalla usciamo dal locale e ci dirigiamo verso alcuni vigili per chiedere qualche informazione circa l’ubicazione dei posti da vedere (c’è un intero pomeriggio a disposizione) e via… 6 Maggio, h: 13.45 L’osservatorio astronomico NOTE: così su richiesta di Nicola, che conosce orario di apertura e chiusura, ci dirigiamo verso l’osservatorio, anche questo lontanuccio…chiediamo in giro e intanto ne approfittiamo per vedere vie, tipici edifici e parchi di Padova: in uno di questi immortaliamo una delle nostre prime foto al completo (è l’unica col prof.). Ne seguono altre con la Cappella degli Scrovegni. Intanto io e alcuni tra i partecipanti ci interessiamo anche di qualche studentessa, ma “non dimentichiamo” l’osservatorio. Finalmente vi arriviamo: l’edificio, una torre, è davvero impervia ma non riusciamo ad entrare perché è chiuso (non lavorava nessuno visto la deposizione del custode); Nicola si ricrede sugli orari e il prof. scatta “qualche” foto al telescopio che spunta dalla vetta e al fiume che vi girava attorno…ora verso il centro per fissare un nuovo percorso.

6 Maggio, h: 14.15 Turisti a Padova Accedi all’album fotografico >>> 6 Maggio, h: 14.15 Turisti a Padova NOTE: ora inizia la nostra vera visita a Padova. Le prime tappe fissate sono quelle per capire prima di tutto dove avviene la presentazione del libro di Frova (Palazzo della Ragione). Ma iniziamo con il recarci alla Fiera di Padova che raggiungiamo tramite il servizio del filobus (non si ribalta per fortuna). È un luogo piuttosto affollato in cui si trova di tutto: da collane femminili alla salame calabrese. Si compra qualcosa come ricordo per i famigliari (il prof. comincia ad alleggerire il portafogli). Ma continuiamo e raggiungiamo Piazza Cavour, da cui si ha subito accesso ai più svariati monumenti ed edifici storici, tra cui il Caffè Pedrocchi, ma per ora ci limitiamo ad una foto davanti al suo ingresso. Nella stessa piazza facciamo una sosta e c’è chi ne approfitta per riposare la mente (Sanny e Daniele S. giocano a scacchi ma il secondo è più scarso!!!). Intanto io, Nicola e Daniele G. con il prof. esploriamo l’ignoto alla ricerca del luogo in cui cenare la sera. Ci informiamo su più di un posto ma alla fine scegliamo “Vecchia Padova” come il cameriere che ci serviva (intendo vecchio). Forse è stato l’unico non proprio gentile ma di cui mi ricordo la frase ripetuta a velocità esagerata: “l’acqua, calda o fredda?”, e meno male che non la volevamo tiepida. Alle 19.30 siamo seduti a tavola e ordiniamo pizza (sarà la nostra pasta giornaliera) con contorno (patatine o macedonia). Dopo di che verso le 20.00 ci ritroviamo di fronte al Palazzo della Ragione mentre conosciamo un gruppo dello stesso progetto che arriva da Teramo. Ma la serata turistica si conclude con la presentazione del libro di Frova all’interno di una sala: qui lo stesso discute circa gli argomenti e risponde alle domande postegli dagli spettatori; anche Sanny interviene richiedendo un chiarimento sulla meccanica della bicicletta…

Rientro…in hotel e sveglia Accedi all’album fotografico >>> 6 Maggio, h: 23.30 – 7 Maggio, h: 7:00 Rientro…in hotel e sveglia NOTE: Dopo la fine della presentazione de “Se l’uomo avesse le ali” raggiungiamo il punto più vicino per prendere il bus e rientrare in hotel. Aspettando conosciamo un gruppo di Frosinone, piuttosto simpatici; ma osservando la tabella degli orari notiamo come il prossimo bus fosse l’ultimo e per di più non passante per il nostro hotel. Prendiamola con filosofia. Vuol dire che andiamo a piedi? Tanto è poco più di 1 Km. E pensare che quelli del Lazio (che avevano l’hotel, una “bettola”, a 500m) si lamentavano. Tutti e due i gruppi saliamo sul bus: loro scendono alla prima fermata che rientra nel percorso del bus; poi però il prof. riesce a convincere l’autista a portarci un po’ più vicino all’hotel, e lui per com’è nello stile veneto (massima gentilezza), ci porta proprio di fronte all’hotel…così scendiamo, ringraziamo e rientriamo. I primi minuti di rientro li passiamo tutti, tranne il prof. stanco che va a dormire, nella sala d’ingresso dell’hotel e qui ci ritroviamo quasi “casualmente” con il gruppo di Teramo e conosciamo pure alcuni partecipanti di Avellino. Ma passa “poco” e si decide di andare a letto, anche perché domani dobbiamo essere freschi per l’ultimo giorno a Padova. Tra l’altro ci ritroveremo spesso con il gruppo proveniente dall’Abruzzo e sarà anche “più carino” visitare palazzi e musei… Solo alle h: 4.00 nella mia camera riusciamo a chiudere occhio (“l’emozione” non so…o forse altro!?!). Comunque cerchiamo di puntare la sveglia presto in modo da sbrigarci subito e ripartire appena pronti…beh dopo una doccia tonificante e una ricca colazione ovvio! Ma a consentire un “dolce” risveglio è il telefono: lo alzo e mi sento “Hello!”, niente è il prof. che è già sotto a prendere un caffè… come al solito Daniele S. ha troppa fame, io invece non vado oltre un cornetto.

Visite Guidate: Caffè Pedrocchi Accedi all’album fotografico >>> 7 Maggio, h: 7:30 Visite Guidate: Caffè Pedrocchi NOTE: dall’uscita dell’hotel ci ripromettiamo con il gruppo di Teramo di visitare insieme i prossimi luoghi: detto fatto svaniscono (chissà perchè); così per aspettare le 10.00 (orario di programmazione delle visite guidate), si passano le due ore tra qualche foto e qualche spesa (come al solito il portafogli del prof. comincia ad essere fin troppo leggero). Noi invece, non avendo né moglie né figli, decidiamo di curiosare tra negozi sportivi e videoteche…solo curiosare!!! Si fanno le 10.00, ed è già mezz’ora che aspettiamo in Piazza Cavour l’arrivo delle “turiste” d’Abruzzo…finalmente riusciamo a capire dove sono e con loro entriamo all’interno del Caffè Pedrocchi; l’edificio, in stile neoclassico fu fatto costruire dal caffettiere Antonio Pedrocchi e fu un punto di ritrovo, durante il Risorgimento, degli intellettuali antiaustriaci; è strutturato su due piani: quello superiore (museo) lo attraversiamo con la guida, che ci indica le particolari decorazioni a mò di scultura (rese tali dalla pittura) delle stanze, queste a loro volta diverse per forma. Il piano inferiore consta di tre stanze ampie, dipinte di verde, rosso e bianco per evocare i colori della bandiera italiana disposti in disordine, in modo che i nemici non ne capissero il significato. La stanza verde (persino le sedie sono tappezzate di verde) accoglie chiunque volesse sedersi al solo scopo di passare il tempo (leggere, chiacchierare…); la stanza rossa accoglie chiunque desiderasse ordinare; la stanza bianca, invece richiede una prenotazione e per questo i tavoli vengono riservati. Ma il tempo è poco per fermarsi e così, finita la visita, ci spostiamo all’Università degli Studi, proprio accanto al Caffè.

Visite Guidate: Università degli Studi Accedi all’album fotografico >>> 7 Maggio, h: 10.30 Visite Guidate: Università degli Studi NOTE: entriamo nel cortile cinquecentesco dell’Università e ci dirigiamo verso l’ingresso all’edificio vero e proprio, dopo che il prof. ha scattato una serie di foto all’orologio astronomico. C’è sempre una guida che ci espone le particolarità degli interni, ma prima ci parla della storia dell’Università: questa fu fatta costruire sul luogo in cui aveva sede il Palazzo del Bò (un albergo la cui insegna era un bue) nel 1222. Ma dopo l’influenza veneziana su Padova, persino il corpo docenti viene cambiato, oltre a marcare l’Università col simbolo del leone di San Marco. Tra gli insegnanti di spicco vi furono: Boncompagno da Signa per la retorica, Pietro d’Abano per la medicina e Galileo Galilei per la matematica. Di lui permane anche una Cattedra (che non è come la immagina chi legge); questa infatti consiste in una bassa scalinata in legno, che conduceva il docente poco più in alto degli auditori (una sorta di palco). In questa stessa stanza vengono allestite anche le cerimonie di laurea. Altro interessante punto dell’Università è il Teatro Anatomico, ma il fatto di chiamarsi Teatro non aiuta ad immaginare quanto sia in realtà stretto e basso lo spazio finalizzato alla vivisezione del corpo (il solo spazio di un lettino): ma la cosa che mi ha colpito è che proprio in questo spazio vi era una sorta di “sedia delle torture” (probabilmente accoglieva il corpo del defunto…sperando che fosse davvero un defunto!!!). Al di sopra giravano in più piani le balconate da cui si seguiva la “lezione”. Da qui la guida ci invita, uscendo, ad esaminare vari strumenti di medicina e armi adoperati nel periodo dei moti del 1848. Finita la visita ci “perdiamo” con il gruppo di Teramo, anche perché noi siamo troppo vivaci per andare a “passo lento”, e decidiamo di continuare la visita in modo più veloce. Alle 11.30 andiamo a Prato della Valle.

Visite Guidate: Prato della Valle e Basilica del Santo Accedi all’album fotografico >>> 7 Maggio, h: 11.30 Visite Guidate: Prato della Valle e Basilica del Santo NOTE: solito filobus (secondo rischio)…ma arriviamo a Prato della Valle, una vastissima piazza con al centro l'ellittica isola Memmia, cinta da un canale e da 78 statue, e la basilica di Santa Giustina con otto cupole e numerose opere di pittura e scultura del Trecento. Vicino vi è anche l’Orto botanico. Dopo aver sostato e scattato altre foto, ci informiamo su come raggiungere la Basilica del Santo: “a pochi passi” ci dicono (ora so che i veneti in fatto di misure non valgono un granchè). Comunque passata la chiesa di San Daniele (…credo) si scorge la Basilica di Sant’Antonio: siamo i primi ad essere accolti dalla guida, che quasi aveva perso le speranze per l’attesa. A poco a poco siamo in parecchi attorno a lei e così la seguiamo all’interno. La stessa ci informa dello stile romanico-orientale della facciata della Chiesa e degli affreschi interni, oltre ai bronzi di Donatello e alla cinquecentesca cappella dell’Arca del Santo. L'attiguo oratorio di San Giorgio conserva altri affreschi del Trecento; vicino, è situata la Scuola del Santo, con affreschi di Tiziano, mentre sulla vasta piazza antistante sorge il mirabile monumento al Gattamelata, sempre opera di Donatello. Ma dopo le eccessive nozioni della guida decidiamo di svincolarci e così, astutamente e con passo felpato ci avviciniamo all’uscita ma…zac!!! non sfuggiamo al gelido sguardo della guida (pazienza). Una volta fuori è davanti alla maestosa opera di Donatello che attendiamo l’uscita “lenta” del gruppo di Teramo per andare a pranzo; nel frattempo il prof. fa un giro attorno alle bancherelle appostate nei dintorni della Basilica (il portafogli è agli sgoccioli…meno male che il pranzo è pagato). Finalmente ci raggiungono…noi intanto entriamo per prendere posto all’interno del ristorante “October Fest”…

A pranzo e poi un caffè al Pedrocchi Accedi all’album fotografico >>> 7 Maggio, h: 12.45 A pranzo e poi un caffè al Pedrocchi NOTE: visto che ieri sera si è mangiato pizza, oggi optiamo per…un’altra pizza: io volevo un primo ma la cameriera che ci elencava i pasti in un secondo (ma proprio in un secondo…non è mica per dire) mi ha costretto a scegliere una pizza alla romana. Siamo dodici e così ne approfittiamo di scattare qualche foto tra i due gruppi misti (qualcuna sarà rimasta anche a loro)…comunque sta di fatto che mentre a camminare quelle di Teramo sono lente, a mangiare sono piuttosto veloci visto che passa poco e ripartono…cattiva idea, visto che per la fretta sprecano il buono per la cena e non quello per il pranzo (il primo è il doppio del secondo). Meno male che il prof. non le segue, ma paga con quello giusto, consentendoci la sera una cena soddisfacente. Dopo di che usciamo e ritorniamo con un bus a Piazza Cavour. Essere stati a Padova e non aver preso un caffè da Pedrocchi non è nel nostro stile…così una volta entrati ci sediamo nella stanza rossa. Il locale è ottimo e ben curato, ma il servizio dovrebbe essere più veloce, comunque stiamo comodi e come al solito il prof. immortala questo momento con una foto. Arrivano i caffè…e il conto da subito: 15 €, 5 caffè!!! È certo che il caffè a Padova non me lo scordo più…tuttavia è il prof. che ci offre il tutto (mi sa che qualcosa era rimasta in quel portafogli). Si fanno le 14.15. Considerando che siamo in 700 tra studenti e docenti a partecipare alla cerimonia di premiazione, conviene partire prima in modo da arrivare al Centro Culturale San Gaetano per occupare i migliori posti…eh…se non altro non restiamo in piedi!

La cerimonia di premiazione Accedi all’album fotografico >>> 7 Maggio, h: 14.30 La cerimonia di premiazione NOTE: siamo in via Altinate e c’è una folla spaventosa. Ma noi sempre astutamente…e facendoci largo riusciamo a scavalcare la fila e ad entrare nel Centro Culturale uno ad uno. Recuperiamo il giornale dell’evento da un inserviente che ha il dono dell’ubiquità (lo abbiamo incontrato al nostro arrivo a Padova già parecchie volte). Percorriamo un corridoio dopo il quale scopriamo un’immensa sala (da cantiere edile) in cui sarà presentata la cerimonia. Ora considerando tutta la gente di fuori che deve ancora entrare e quelle che vi troviamo già sedute, mi domando: “basteranno i posti?”, infatti noi ci disponiamo in quei sei posti liberi nelle ultime file (e meno male che nessuno davanti a noi è tanto alto da non consentirci di seguire l’evento). La cerimonia è alle 15.30 e così trascorriamo questi pochi minuti scrutando lo stravagante soffitto a vetri e…qualche ragazza: il prof. ci scatta sempre qualche foto. Inizia la cerimonia: il presentatore credo sia Beppe Grillo, simpaticissimo, modesto, piuttosto acculturato e…coi capelli bianchi! Va bene…particolare irrilevante visto che i veri protagonisti sono gli autori dei libri: a intervalli uguali di tempo viene citato un libro, su cui l’autore discute chiarendo poi eventuali richieste. Formidabile l’intervento dell’interprete per gli autori de “I ritmi della vita”: poverina…la lingua la conosceva ma a dare una spiegazione scientifica, comunque se l’è cavata scrivendo di getto la risposta. Al termine della cerimonia (che dura meno del previsto) vengono sommati i voti: 5) Storia matematica della rete; 4) Ordine e caos nel sistema solare; 3) I ritmi della vita; 2) Sesso ed evoluzione; 1) Se l’uomo avesse le ali, il vincitore Frova, prof. di Fisica all’Università di Roma, che non rifiuta gli altri 5,000 € del premio!!!!

L’Ultima Cena e l’ultimo saluto alla città di Padova Accedi all’album fotografico >>> 7 Maggio, h: 18.00 L’Ultima Cena e l’ultimo saluto alla città di Padova NOTE: la cerimonia è finita in anticipo: rimane del tempo prima di cenare e lo trascorriamo con il gruppo di Teramo, mentre ci dirigiamo a Piazza Cavour. Qui è il ristorante Brek & Brek che ci “offre” la cena. È piuttosto una tavola calda, ma non i pasti: infatti a fare la fila con un vassoio con la pasta fumante che si raffredda non è il massimo, ma comunque bisognava cambiare e non andare avanti a pizza e acqua. Noi del “Berto” vorremmo divorare tutto (ricordo il buono pasto della cena rimastoci, al contrario dell’altro gruppo); ma noi, in qualità di gentiluomini e di rispettosi dell’altro sesso…offriamo il nostro pasto! Insistiamo nell’offrire ma al secondo rifiuto, la pasta è ormai fredda e quindi mangiamo… conclusa la cena usciamo dal ristorante e ci avviamo a piedi (tipo passeggiata serale) verso l’hotel. Vi arriviamo alle 20.45; rimangono 3 ore prima di lasciare Padova e così inizialmente siamo tutti insieme…il prof. va nella sua camera, ma ci ricorda che a breve si parte e fissiamo un orario per vederci nel salone d’ingresso. Da qui in poi c’è chi scende (credo), c’è chi sale (credo)…io sto fermo e…in bella compagnia!!! Comunque alle 23.45 siamo tutti radunati all’ingresso (che per noi diventa l’uscita) dell’hotel. Recuperiamo le valigie (preparate la mattina e riposte in un un atrio dell’hotel), salutiamo Teramo (sono stati carini a voler aspettare la nostra “uscita di scena”) e via…verso la stazione, a piedi (passeggiata notturna) con le valigie, il cui rumore delle rotelle sul marciapiede segnala l’ultimo saluto alla città di Padova…

Mamma ho quasi perso…il treno! Accedi all’album fotografico >>> 8 Maggio, h: 00.00 Mamma ho quasi perso…il treno! NOTE: l’arrivo in stazione è in perfetto anticipo. Daniele S. accusa un fastidio allo stomaco, ma non è niente (come tutti noi non vuole lasciare Padova). Alle 00.41 arriva il treno ICplus (credo) e ad aspettarlo non siamo i soli, anzi c’è più gente di notte che di giorno. Saliamo e cerchiamo il “nostro vagone”, il n° 14: eppure è strano come questo treno conti solo 13 carrozze…ma! Così ci informiamo da un controllore che ci da una notizia…bella o brutta non so, dipende dal punto di vista: i biglietti confermano la prenotazione per sei posti, nella 14esima carrozza del treno Padova-Vibo Pizzo (con cambio a Roma)…partito la notte prima! Infatti sul bigletto la data è 07/05/08 h: 00.41, e non 08/05/08 h: 00.41 (i treni coincidono pure nella tipologia, ma non nel numero di carrozze)…e si il treno è un altro! Così noi studenti ci affidiamo al prof. che chiarisce la situazione e la sbagliata prenotazione dell’agenzia che per notte del 7, ha capito le ore prime dell’alba del giorno stesso. Il prof. parla con il capo-treno (mi è sembrato piuttosto tranquillo) e questi capendoci ci offre per la notte due cabine 4x. Ringraziamo infinitamente e andiamo a coricarci, disponendoci in una cabina io, Daniele S., Sanny e il prof., mentre nell’altra due letti sono occupati da Daniele G. e Nicola. Durante i primi minuti in cui siamo distesi nella nostra cabina scambiamo qualche opinione, e consideriamo un dato di fatto: se abbiamo perso il nostro treno, come la mettiamo con i cambi? Per fortuna il prof. si è fatto firmare un’autorizzazione che ci consente di viaggiare senza pagare (200 € credo non ce l’avesse neanche il prof., dopotutto con tutto quello che ha comprato!)…le aspettative del ritorno sono diverse comunque siamo in viaggio. Si dorme perché domani (oggi) alle 7:00 si cambia treno…

. 8 Maggio, h: 6.30 Clandestini a bordo di ritorno a casa Accedi all’album fotografico >>> 8 Maggio, h: 6.30 Clandestini a bordo di ritorno a casa NOTE: ci svegliamo tutti alle 6.30, il prof. prima (visto che è lui che ci ricorda che stiamo viaggiando). Manca una mezz’ora per arrivare alla stazione di Roma-Tiburtina. Lavataci la faccia, ritorniamo a parlare della sera prima ma in poco tempo ci troviamo con i bagagli in mano e giù dal treno. Continuiamo ancora assonnati verso la stazione per prendere la metropolitana per Roma-Termini: questione di 10 min. Infatti facciamo appena in tempo a prendere al volo la metro ma dobbiamo dividerci involontariamente in due gruppi: Daniele G. e S. con il prof. entrano a primo colpo, io rimango chiuso a metà, ma non mollo e riesco a prendere il posto di due molecole d’aria presenti sulla metro…è la quarta la nostra fermata e avvertiamo Nicola e Sanny, che ci raggiungono in un secondo momento (noi tutti compreso il prof. siamo diventati dei cani da caccia per individuarli appena arrivati). Siamo al completo. A breve parte anche il treno da Roma-Termini (ironicamente a dirsi un viaggio lento). È fermo sul binario n°… ho perso il conto dei binari (altro… che stazione di Padova). Vi saliamo ma siamo consapevoli che i posti che andiamo ad occupare non sono i nostri: siamo clandestini autorizzati! Qualcuno si sistema dove il posto è libero, ma in un secondo momento siamo tutti seduti…in diverse cabine ma seduti. Il viaggio continua fino a Lamezia Terme e qui una novità: si cambia per Vibo-Pizzo, se non altro è l’ultimo treno. Qui tutti e sei discutiamo di quella che è stata una bellissima esperienza, unica anche nel ritorno, unica in un viaggio preciso nelle ore, unica per le varie emozioni, unica per i partecipanti!!! Finiamo con un abbraccio ai nostri famigliari, un saluto tra noi e il ricordo di questo progetto!!!

- Docente: Antonio Bruzzese Studenti (da sx): Ennio Condoleo, Daniele Sicari, Daniele Galati, Nicola Gaccetta, Santo Lico Liceo Scientifico Statale “G. Berto” (VV), anno scolastico 2007/08