LIBERA LICEO CICERONE PRIMA ASSEMBLEA 24 FEBBRAIO 2015.

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LIBERA LICEO CICERONE PRIMA ASSEMBLEA 24 FEBBRAIO 2015

CHI E’ LIBERA  "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane. Nel 2012 è stata inserita dalla rivista The Global Journal nella classifica delle cento migliori Ong del mondo: è l'unica organizzazione italiana di "community empowerment" che figuri in questa lista, la prima dedicata all'universo del no-profit. The Global Journal

LIBERA SCUOLA IN LIBERO STATO Sfortunato il Paese che ha bisogno di eroi

ADERISCI SCUOLE E CLASSI  Per l'adesione delle classi e delle scuole la quota prevista è 15 € con abbonamento in omaggio per un anno al pdf di Narcomafie.  Per l'adesione delle classi e delle scuole la quota prevista è 40 € con abbonamento in omaggio per un anno al cartaceo di Narcomafie. Il modulo e la copia del bollettino di pagamento devono poi essere inviati tramite posta ordinaria a Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, via Quattro Novembre, Roma, all'attenzione dell'Ufficio tesseramento oppure tramite fax al o tramite mail a o

COORDINAMENTI TERRITORIALI PRESIDI (art. 12 bis Regolamento)Regolamento  I Presidi, al momento della loro costituzione sottoscrivono il “Patto di Presidio” ove vengono elencati gli impegni che il Presidio si prefigge.  Il Referente provinciale o, in via sussidiaria, il Referente regionale o l’incaricato dell’Ufficio di Presidenza, hanno il compito di verificare periodicamente gli impegni assunti con il patto di Presidio.  Tutti i componenti del Presidio devono essere soci di Libera.  Al momento delle costituzione, il Presidio elegge un Rappresentante di Presidio che parteciperà al coordinamento provinciale e regionale, se presenti nel territorio.  Il Presidio viene intitolato a persone che si sono distinte per la lotta contro le illegalità e l’affermazione della giustizia e uguaglianza, preferendo le vittime innocenti della violenza mafiosa. Al momento della costituzione il Rappresentante di Presidio deve comunicare al Referente provinciale e, in via sussidiaria, al Referente regionale e all’incaricato dell’Ufficio di Presidenza, l’elenco delle persone e/o delle associazioni che lo compongono e dovrà dare tempestiva comunicazione agli stessi di ogni variazione concernente il numero e la qualità degli aderenti al Presidio.  I Presidi hanno il dovere precipuo di formarsi attraverso la partecipazione agli eventi formativi organizzati da Libera anche a livello locale. I Presidi possono organizzare iniziative da svolgere sul proprio territorio coordinandosi necessariamente con il Referente provinciale e, in via sussidiaria, con il Referente regionale o con l’incaricato dell’Ufficio di Presidenza.

LIBERA LAZIO

ADERIRE A UN PRESIDIO Presidio Castelli Romani Presidio Castelli Romani  Il Presidio dei Castelli Romani ”Natale De Grazia” nasce nel mese di Giugno del 2012, per promuovere percorsi di sensibilizzazione a favore della lotta alla criminalità organizzata; vi aderiscono cittadini e cittadine provenienti dai Comuni della zona, ma anche diverse Associazioni locali.  Si affianca ad altri tre presidi preesistenti: quello territoriale di Ciampino-Marino e i due scolastici, del Liceo Scientifico Statale “Vito Volterra” di Ciampino e del Liceo Classico Statale “Ugo Foscolo” di Albano.  I Castelli Romani non rimangono fuori da quelle logiche che contraddistinguono la Quinta mafia, quella mafia, cioè, che, partendo dalle regioni del Sud-Italia, ha raggiunto la Capitale e tutto il Lazio, radicandosi e rinascendo, appunto, come nuova, quinta forma di criminalità organizzata.  A ricordarcelo ci sono casi sempre più numerosi di usura, racket, traffici di droga, la speculazione edilizia, i reati ambientali e le intimidazioni a diversi esponenti delle amministrazioni pubbliche.  I volontari e le volontarie del presidio dei Castelli Romani, dunque, si impegnano quotidianamente ad organizzare iniziative di sensibilizzazione sui temi trattati dall’Associazione a livello nazionale; a realizzare un monitoraggio dei beni confiscati del nostro territorio e a lavorare per favorirne il riuso sociale; a promuovere una cultura costante del ricordo e della memoria delle vittime di mafia; e a incentivare progetti di educazione alla legalità con gli studenti e le studentesse nelle scuole dei nostri Comuni.  Convinti che legalità non possa rimanere una bella parola per manuali di diritto o per agende di magistrati, ma debba essere riconosciuta come una scelta, un impegno e uno stile di vita di individui consapevoli, apriamo le porte al dialogo ed al confronto, impegnando i nostri talenti, nascosti o meno, nella ricerca di partecipazione e condivisione delle problematiche o delle meraviglie dei nostri spazi e dei nostri territori.

COSTITUIRE UN PRESIDIO PATTO DI PRESIDIO I sottoscritti rappresentanti le seguenti realtà associative, organizzazioni, gruppi, movimenti, comitati, scuole dichiarano di costituire il Presidio Territoriale di Libera nel territorio di … provincia di … dedicato a con l'impegno di aderire a “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, riconoscendosi nei valori e principi ispiratori e accettando le regole contenute nello Statuto e nel presente regolamento. I sottoscrittori del Patto di Presidio si impegnano inoltre ad orientare la propria azione sociale intorno al settore e di definire i propri impegni nel progetto in allegato. Il Coordinatore provinciale o, in via sussidiaria, il Referente regionale, si impegneranno a monitorarne la realizzazione. Luogo e data Per Libera, Il referente provinciale/regionale I firmatari del Patto di Presidio

COS'È IL 21 MARZO  Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.  Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.

XX Giornata della memoria  "La verità illumina la giustizia“: questo lo slogan scelto per XX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie  La manifestazione nazionale si svolgerà a Bologna sabato 21 marzo 2015.

21 marzo 2015 La giornata della memoria

RITA ATRIA (Partanna 4.IX.1974 – Roma 26.VII.1992)

La Siciliana ribelle  "Rita, non t'immischiare, non fare fesserie" le aveva detto ripetutamente la madre, ma, Rita aveva incontrato Paolo Borsellino, un uomo buono che le sorride dolcemente, e lei parla, parla…racconta fatti. Fa nomi. Indica persone, compreso l'ex sindaco democristiano Culicchia, che ha gestito e governato il dopo terremoto. "Fimmina lingua longa e amica degli sbirri" disse qualcuno intenzionalmente, e così al suo funerale, di tutto il paese, non andò nessuno. Non andò neppure sua madre, che, disamorata, fredda e distaccata, l'aveva ripudiata e minacciata di morte perché quella figlia così poco allineata, per niente assoggettata, le procurava stizza e preoccupazione. Inoltre, sia a lei che a quella poco di buono di sua nuora, Piera Aiello, che aveva plagiato a picciridda, non perdonava di aver "tradito" l'onore della famiglia. Si recherà al cimitero parecchi mesi più tardi, e con un martello, dopo aver spaccato il marmo tombale, rompe pure la fotografia della figlia, una foto di Rita appena adolescente. Figlia di un piccolo boss di quartiere facente capo agli Accardo, Rita Atria è nata e cresciuta a Partanna, piccolo comune del Belice, una vasta zona divenuta famosa perché distrutta dal terremoto. Un territorio in cui, in quel periodo, si dice circolasse denaro proveniente dal narcotraffico, e di cui Rita non sopporta le brutture, le vigliaccherie, la tristezza. L'ignavia delle donne. "Una donna sa sempre cosa sta combinando suo marito o suo figlio" ha spiegato Piera Aiello moglie di Nicola Atria, fratello di Rita, e lei condivide con convinzione. Sensibile all'inverosimile, eppur ostinata, caparbia, fin dall'adolescenza dimostra di essere molto dura ed autonoma. Acasa sua, faide, ragionamenti, strategie, vecchi rancori, interessi di ogni tipo, erano all'ordine del giorno, perché, suo padre, don Vito Atria, ufficialmente pastore di mestiere, era un uomo di rispetto che si occupava di qualsiasi problema; per tutti trovava soluzioni; fra tutti, metteva pace, "…per questioni di principio e di prestigio…- sosteneva Rita - senza ricavarne particolari vantaggi economici…" tranne quello di rubare bestiame tranquillamente ed avere buoni rapporti con tutti quelli che contavano. Cionostante, il 18 novembre dell'85, don Vito Atria, non avendo capito che il tempo è cambiato, e che la droga impone un cambio generazionale, è stato ucciso. Rita innanzi a quel cadavere crivellato di colpi, fra gli urli e gli impegni di rappresaglia dei famigliari, anche se appena dodicenne, dentro di sé, comincia ad rimestare vendetta. Ma la morte del padre le lascia un vuoto. Rita, allora, riversa tutto il suo affetto e la sua devozione sul fratello Nicola. Ma Nicola era un "pesce piccolo" che col giro della droga, aveva fatto i soldi e conquistato potere. Girava sempre armato e con una grossa moto. Quello con il fratello diventa un rapporto molto intenso, fatto di tenerezza, amicizia, complicità, confidenze. E' Nicola, infatti, che le dice delle persone coinvolte nell'omicidio del padre, del movente; chi comanda in paese, le gerarchie, cosa si muove, chi tira le fila… trasformando così una ragazzina di diciassette anni, in custode di segreti più grandi di lei. Tutto ciò non le impedisce di innamorarsi e fidanzarsi con Calogero, un giovane del suo paese. Fino al 24 giugno del 91, il giorno in cui anche suo fratello Nicola viene ucciso e sua cognata Piera Aiello che da sempre aveva contestato a quel marito le frequentazioni e i suoi affari, collabora con la giustizia e fa arrestare un sacco di persone. Calogero interrompe il fidanzamento con Rita perché cognata di una pentita e sua madre Giovanna va in escandescenze. Dopo il trasferimento in località segreta di Piera e dei suoi figli, Rita a Partanna è veramente sola: rinnegata dal fidanzato e dalla mamma, non sa con chi parlare, con chi scambiare due parole. Sottomettersi come sua madre o ribellarsi? All'inizio di novembre, ad appena diciassette anni, decide di denunciare il sistema mafioso del suo paese e vendicare così l'assassinio del padre e del fratello. Incontra il giudice Paolo Borsellino, un uomo buono che per lei sarà come un padre, la proteggerà e la sosterrà nella ricerca di giustizia; tenterà qualche approccio per farla riappacificare con la madre. La ragazzina inizia così una vita clandestina a Roma. Sotto falso nome, per mesi e mesi non vedrà nessuno, e soprattutto non vedrà mai più sua madre. L'unico conforto è il giudice. Ma arriva l'estate del '92 e ammazzano Borsellino, Rita non ce la fa ad andare avanti. Una settimana dopo si uccide[...] (Graziella Proto - Casablanca)

Ognuno di noi può fare la differenza Ognuno di noi può fare la differenza HIC ET NUNC