A.R.I. - Sezione di Parma Venerdi, 6 dicembre 2013, ore 21 - Carlo, I4VIL Guadagno d’antenna Come misurarlo ? Conversazioni del 1° venerdì del mese.

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A.R.I. - Sezione di Parma Venerdi, 6 dicembre 2013, ore 21 - Carlo, I4VIL Guadagno d’antenna Come misurarlo ? Conversazioni del 1° venerdì del mese

DIRETTIVITA’ E GUADAGNO La direttività D è il rapporto tra il valore della massima densità di potenza [W/m 2 ] in una particolare direzione ed il valore mediato su tutta la superficie sferica che circonda l’antenna DUT, in campo lontano. Il guadagno G può essere ottenuto comparando il valore della max. densità di potenza in una particolare direzione del DUT con l’analoga densità di potenza di una antenna di riferimento.

Possiamo avere, quindi, un sistema di 3 equazioni in 3 incognite, R, R1 ed R2 che ammette soluzione. Esempio: dove: Metodo di Cramer

Metodo di sostituzione:

Metodo simile per calcolare il guadagno di un’ antenna. Simile, ma non uguale. Perché, mentre esistono strumenti che misurano le tensioni, correnti o valori di resistenza …. (voltmetri, amperometri, ohmetri,…) - non esistono strumenti che misurano il guadagno (guadagnometri ?). Il guadagno bisogna calcolarlo – non è una grandezza fisica!

Quanto è il suo guadagno?

Occorre almeno un’altra antenna. Ma non solo……

Nella “regione lontana” o “di Fraunhofer” il fronte d’onda può considerarsi piano su dimensioni dell’ordine di quelle dell’antenna. Solo in questa regione i campi E ed H sono ortogonali tra loro e perpendicolari normali alla direzione di propagazione. Vale: E/H = 377 La distribuzione del campo è essenzialmente indipendente dalla distanza dall’antenna.

Distanza minima d per condizioni di “Campo Lontano”

Regione di Fresnel Nella regione di Fresnel si ha parziale radiazione, ma la distribuzione del campo dipende dalla distanza dall’antenna. Esiste una componente del campo longitudinale La zona si estende sino a distanza dall’antenna di, assumendo il criterio di massimo errore di fase uguale a Nelle immediate vicinanze dell’antenna (reactive near-field region) il campo reattivo predomina e non vi è radiazione.

Esempio: trombino di dimensione D = 30 cm per i 10 GHz (  = 3 cm). Per trovarsi in “campo lontano” occorre portarsi a distanza di 6 metri dalla bocca dell’antenna. Esempio: parabola di diametro D = 2 m per i 1296 MHz (  = 24 cm). Per trovarsi in “campo lontano” occorre portarsi a distanza di 35 metri dall’antenna. Le misure vanno effettuate in campo aperto; la camera anecoica non è sufficientemente grande.

FRIIS TRANSMISSION FORMULA La potenza ricevuta, assumendo che le antenne TX e RX siano perfettamente matched alle rispettive linee di alimentazione, siano allineate per polarizzazione e direzione, con guadagno delle antenne G ATX e G ARX, tralasciando l’attenuazione dei cavi, è: In unità logaritmiche [dB] :

Esplicitando le attenuazioni dei cavi: tutto in dB

“ATTENUAZIONE” NELLO SPAZIO LIBERO Guadagno antenne G = 0 dBi

L’attenuazione dello spazio libero è proporzionale al quadrato della distanza ed è dovuta al fatto che l’energia elettromagnetica si distribuisce su una superficie sferica che aumenta proprio col quadrato della distanza. L’attenuazione aumenta anche con la frequenza perché le antenne di guadagno unitario (grafico) sono più piccole a frequenze maggiori e l’area di cattura diminuisce in proporzione.

FONTI DI ERRORE Errore sulla misura della distanza: se le antenne TX e RX sono vicine, le loro dimensioni diventano importanti rispetto alla distanza d. Occorre conoscere il centro di fase. Per una logperiodica, per esempio, il centro di fase si sposta sull’asse dell’antenna in funzione della frequenza

se le antenne sono molto distanti, si può fare ulteriore errore sull’orientamento o sull’allineamento della polarizzazione

Errore per presenza di segnali riflessi Possono esserci più onde riflesse che sommandosi all’onda diretta possono manifestare interferenza costruttiva o distruttiva alterando la potenza ricevuta da quanto calcolabile.

Le antenne, inoltre, devono essere matched. Altrimenti la potenza trasmessa e la potenza ricevuta è ridotta di un fattore 1-|  | 2 sia in trasmissione sia in ricezione.

Misura con due antenne.

Metodo delle 3 antenne Occorrono 3 antenne ed è necessario eseguire misurazioni con tutte le possibili combinazioni delle antenne prese a due a due. E’ indifferente usarle come antenne TX o RX. Possiamo indicarle con antenna 1, 2, 3 ed i loro guadagni G1, G2,G3, sempre in dB.

Essendo un sistema di 3 equazioni in 3 incognite, i valori G1, G2 e G3 possono essere determinati conoscendo la distanza d (mantenuta inalterata) e la frequenza di lavoro e misurando i 3 rapporti P ricevuta /P trasmessa con le 3 combinazioni di antenne. Ovviamente si incorre in errori ….. E molta cura va riservata nella eliminazione degli effetti di prossimità e di interferenza dovuti al multipath. Più semplice e più preciso diviene il calcolo se è noto il guadagno di una antenna che viene usata, quindi, come riferimento……

Misura con 3 antenne – una ha guadagno noto ed usata come riferimento. Sostituendo l’antenna con guadagno incognito con una con guadagno noto si può misurare la differenza [in dB] del guadagno tra le due e calcolare, così, il guadagno incognito. Occorre che i guadagni delle due antenne non siano molto diversi, altrimenti si possono commettere errori eccessivi. Esempio: non si può calcolare il guadagno di un’antenna direttiva di n elementi utilizzando un dipolo come antenna di riferimento.

Antenne di guadagno noto, per riferimento Isotropo G = 0 G = 0 dB i A eff =  Dipolo /2 G = G = dB i A eff = 

La superficie sferica è vista dal centro della palla da un angolo solido di 4  steradianti, pari a gradi 2. Il guadagno di un’antenna (o, meglio, la sua direttività) è calcolabile con grande precisione dopo aver osservato sperimentalmente il lobo di radiazione. Con i moderni sistemi automatizzati è possibile misurare l’intensità di radiazione in NxM direzioni al centro di altrettante suddivisioni in piccole aree in cui si può pensare suddivisa la superficie sferica che circonda (a distanza) l’antenna. Il computer può facilmente raccogliere i dati, plottarli e calcolare la direttività. METODO DELLA DIRETTIVITA’

Elementi di area ds

Dividendo l’angolo piano  di  radianti in M segmenti e l’angolo  di  radianti in N segmenti otterremo un numero NxM di areole. Occorre misurare l’intensità in ciascuna di queste areole (normalizzate attraverso sen  e  sommare tutti i valori (si avrà la potenza totale normalizzata). La direttività D è data dal rapporto: dove I MAX è la massima intensità osservata

FORMULE APPROSSIMATE Metodi approssimati sono stati proposti da Kraus ed altri…….