P A E SA G GI O. Il paesaggio è stato sicuramente il primo ed il più amato soggetto prima dei pittori e successivamente dai fotografi. Le ragioni sono.

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P A E SA G GI O

Il paesaggio è stato sicuramente il primo ed il più amato soggetto prima dei pittori e successivamente dai fotografi. Le ragioni sono molteplici: offre spunti innumerevoli, per sua natura è al contempo statico ma mutevole ed inoltre permette la realizzazione di ottime foto senza un’ attrezzatura specifica e costosissima come nel caso della macrofotografia o della fotografia subacquea. IL PAESAGGIO

Le fotografie di paesaggio, sia naturale che urbano, possono essere divise in tre categorie: Descrittiva Che mira a riprodurre il più fedelmente possibile la realtà IL PAESAGGIO

Descrit tivo di un paesag gio monta no Scelta della giusta luce Compo sizione

Emotiva Che ha lo scopo di riprodurre attraverso il paesaggio lo stato d’ animo e le sensazioni che in quel particolare momento si stanno provando. IL PAESAGGIO

Ri co n d uc ibi le a st at o d’ a ni m o

Astratta Questo genere di fotografia tende a cogliere un particolare della scena, delle linee, una forma, un motivo ad estrapolarlo dalla scena e caricarlo di un essenza prettamente formale. IL PAESAGGIO

Selezio ne di un partico lare Gusto estetic o Compr ession e dei piani

Spesso uno splendido paesaggio diviene un comune ricordo di viaggio se non si pone la dovuta attenzione alla composizione e, soprattutto, all'esposizione per rendere al meglio l'atmosfera del paesaggio IL PAESAGGIO

matrix Esposizione Il tipo di esposimetro (Multizonale, Semispot, Spot) gioca un ruolo fondamentale nella realizzazione della foto. Un esposizione matrix può andar bene per quasi tutte le condizioni di ripresa in quanto fa una media generale della scena inquadrata e difficilmente sbaglia. Nel caso di forti contrasti di luce, invece, nel caso cioè di tramonti o di paesaggi in controluce è bene passare alle misurazioni spot o semispot. Nel primo caso calcoleremo la nostra esposizione sulle alte luci, nel secondo caso andremo invece a calcolarla sul soggetto principale. IL PAESAGGIO

A ns el A d a m s: Y os e m it e V all ey, su mm er 1942

IL PAESAGGIO

COMPOSIZIONE La composizione dell’immagine, se correttamente interpretata gioca un ruolo fondamentale nel conferire tridimensionalità ed enfasi all’immagine. Una fotografia non deve essere vista ma deve avere una chiave di lettura. Come dicevamo prima è fondamentale ricavare nella foto un punto di interesse. Lo dobbiamo posizionare in una posizione “forte” del fotogramma. Dobbiamo isolarlo ed estrapolarlo dal superfluo della scena. Nella foto di paesaggio possiamo fare di più. Possiamo cercare dei rimandi, delle linee (reali e non), un solco, una strada che ci accompagnino al suo cospetto. Cercare un qualcosa che guidi lo sguardo del nostro fruitore dell’ immagine attraverso tutto il fotogramma al nostro soggetto. Questo è dare una chiave di lettura all’ immagine. IL PAESAGGIO

Vai a Alle gat o “Re gola dei terz i”

IL PAESAGGIOAttrezzatura Il grandangolo e il normale sono gli obiettivi che meglio si adattano a rendere la dimensione di un paesaggio, anche se valide alternative e nuove idee si possono trovare nell'impiego del teleobiettivo per isolare e comprimere i piani. Da non dimenticare l'adozione dei filtri fotografici che migliorano o accentuano alcuni aspetti del paesaggio, tra quelli più comunemente usati in questo genere di fotografia compaiono: filtro polarizzatore, utile per accentuare la saturazione del cielo o la trasparenza dell'acqua. filtro UV, nelle pellicole a colori, serve a evitare la dominante azzurra dovuta all'eccesso di raggi ultravioletti in alta quota. filtro digradante, costituito da una zona chiara che sfuma verso il grigio o un altro colore, scurisce il cielo per diminuire il contrasto. filtri colorati per il bianco e nero, per contrastare maggiormente la scena, ad esempio il filtro giallo scurisce il cielo migliorando l'effetto delle nuvole. Nella fotografia paesaggistica è utile una profondità di campo estesa per mantenere la nitidezza su tutti i piani della scena. Per questo, oltre adottare il diaframma più chiuso possibile, è possibile adottare pellicole con una bassa sensibilità, 50 o 100 ISO. Per mantenere l'orizzonte in piano è indispensabile un treppiedi o supporto analogo con livella a bolla, che elimina anche la possibilità di micromosso.