Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

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Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX La moneta La definizione e le funzioni della moneta: mezzo di scambio, riserva di valore, unità di conto, mezzo per trasferire il valore nel tempo. Il ruolo della banca centrale, delle banche e degli altri intermediari finanziari. La definizione di domanda e offerta di moneta, le loro relazioni con il tasso di interesse e la determinazione dell’equilibrio. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX La moneta e le sue funzioni In un’economia si considera moneta: l’insieme delle monete e delle banconote detenute dal pubblico (circolante); i depositi bancari; altri strumenti finanziari (a seconda dell’ampiezza della definizione di moneta). Concettualmente la moneta è definita dalle funzioni che svolge; essa, infatti, è: mezzo di scambio; unità di conto; riserva di valore. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Qual è il ruolo delle banche e delle altre istituzioni finanziarie? La voce più importante nell’offerta di moneta è data dai depositi bancari. Si comprende, quindi, perché le banche abbiano un ruolo cruciale nel sistema monetario. Distinguiamo: banche commerciali, la cui funzione principale è l’esercizio dell’attività bancaria tipica di raccolta di risparmio presso il pubblico e di concessione di prestiti; banche di affari o di investimento, che non si finanziano, generalmente, con la raccolta del risparmio e hanno principalmente il compito di finanziare grandi società o attività economiche di notevole dimensione o rischiosità. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Attività e passività bancarie Le passività di una banca sono costituite, principalmente, dai depositi, poiché i clienti hanno la facoltà di richiedere le somme depositate e le banche hanno l’obbligo di restituirle. Distinguiamo: depositi a vista; depositi vincolati; certificati di deposito; operazioni di pronti contro termine. Le attività di una banca sono costituite dai crediti che essa ha nei confronti di terzi. Distinguiamo: liquidità in cassa e disponibilità presso la banca centrale; prestiti a breve termine, nella forma di: – prestiti monetari; e – repo; prestiti a lungo termine. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Redditività e liquidità La redditività di una banca si misura con il profitto medio per denaro raccolto o valore dell’attivo La liquidità di una banca è misurata dal tasso di liquidità (cioè, il rapporto tra attività liquide e attività totali) La liquidità di un’attività è data dalla facilità con cui può essere convertita in moneta senza sostenere costi. Quanto più un’attività è liquida, tanto meno è redditizia e viceversa. Gli obiettivi di liquidità e redditività sono, pertanto, in contrasto tra loro. Le banche devono mantenere una parte del proprio attivo in contanti o in forma liquida e, dunque, devono determinare un tasso di liquidità ottimale. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

L’adeguatezza del capitale & l’equilibrio tra redditività e liquidità Per valutare la solidità di una banca (a fini di vigilanza prudenziale), si calcola generalmente una misura del capitale detenuto dalla banca in cui le attività sono ponderate sulla base del loro grado di rischio → quanto più rischiosa è un’attività tanto maggiore è la quantità di capitale che la banca dovrebbe detenere a copertura. Per conciliare i due obiettivi contrastanti della liquidità e della redditività le banche possono ricorrere al mercato secondario vendendo un'attività prima della sua scadenza, così da colmare il maturity gap per fini di liquidità e mantenerlo per fini di redditività. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX La banca centrale e le sue funzioni Una banca centrale svolge due compiti vitali nell’economia: provvede all’offerta di moneta e conduce la politica monetaria; esercita la vigilanza sull’intero sistema bancario (non sempre!) Una banca centrale adempie alcune o tutte le funzioni seguenti: emette la moneta avente corso legale; opera come banca: – per il governo; – per le banche ordinarie; – per le banche centrali estere; è agente del Tesoro nell’emissione dei titoli del debito pubblico; fornisce la liquidità necessaria alle banche agendo come prestatore di ultima istanza; vigila sull'attività delle banche e delle altre istituzioni finanziarie; attua la politica monetaria e del tasso di cambio. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX L’offerta di moneta Gli aggregati monetari dell’area dell’euro comprendono: M1: circolante e depositi in conto corrente; M2: M1, depositi con durata prestabilita fino a due anni, depositi rimborsabili con preavviso fino a tre mesi; M3: M2, pronti contro termine, quote di fondi comuni monetari e obbligazioni con scadenza originaria fino a due anni. Le banche danno un contributo notevole all’offerta di moneta di un’economia, accrescendo l’ammontare dei propri depositi attraverso un processo noto come moltiplicazione della moneta. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX La moltiplicazione della moneta: un esempio L’esempio che proponiamo poggia sulle seguenti ipotesi: Esiste un solo tipo di passività: i depositi. Esistono due tipi di attività: disponibilità sul conto corrente presso la banca centrale & crediti verso clienti. Il tasso di liquidità, posto eguale al coefficiente di riserva obbligatoria, è il 10%. Lo Stato aumenta la spesa pubblica in misura pari a 10 con assegni emessi sul proprio conto di tesoreria presso la banca centrale. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Il bilancio del sistema bancario All’inizio PASSIVO ATTIVO Depositi 100 Depositi presso la banca centrale 10 Prestiti 90 TOTALE Dopo il deposito aggiuntivo PASSIVO ATTIVO Depositi 100 Depositi presso la banca centrale 10 Nuovi depositi Nuovi depositi presso la banca centrale Prestiti 90 TOTALE 110 Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX L’effetto cumulato del deposito aggiuntivo Il tasso di liquidità è ora pari a 20/110 > 10% È possibile dare a prestito 9 unità di moneta I soldi vengono spesi e i venditori li depositano presso le proprie banche (i depositi nel sistema bancario sono ora pari a 119). Una volta effettuata la compensazione, il saldo presso la banca centrale rimane inalterato. Il tasso di liquidità è pari a 20/119, quindi 8,1 unità di moneta possono essere date a prestito e così via Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Il bilancio del sistema bancario (effetto cumulato) Alla fine del processo l’offerta di moneta è aumentata di 100 PASSIVO ATTIVO Depositi 100 Depositi presso la banca centrale 10 Nuovi depositi Nuovi depositi presso la banca centrale Nuovi depositi (successivi) 90 Prestiti Nuovi prestiti TOTALE 200 Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Il moltiplicatore dei depositi – in teoria e in pratica Un aumento iniziale dei depositi comporta un incremento dell’offerta di moneta pari all’ammontare dell’aumento per il moltiplicatore dei depositi. Il moltiplicatore dei depositi è pari al reciproco del tasso di liquidità l: Moltiplicatore dei depositi=1/l Nel nostro esempio con un tasso di liquidità pari al 10%, il moltiplicatore dei depositi è pari a 10. Nei fatti il processo di moltiplicazione non è così semplice: il tasso di liquidità delle banche può variare nel tempo; i clienti possono non prendere a prestito tutto il credito offerto; può essere difficile calcolare il tasso di liquidità; parte del contante potrebbe essere prelevato dalle banche. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX In che modi aumenta l’offerta di moneta? Le banche decidono di ridurre il tasso di liquidità Il settore privato non bancario decide di tenere meno contanti Disavanzo del settore pubblico Afflusso di fondi dall’estero CREAZIONE DI CREDITO ESPANSIONE DELLA BASE MONETARIA Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX La relazione tra offerta di moneta e tasso di interesse La teoria monetaria spesso assume che l’offerta di moneta sia esogena (non dipendente dal tasso di interesse). Tasso di interesse Offerta di moneta Mo Sembra, invece, plausibile ipotizzare che l’offerta di moneta sia endogena. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Tasso di interesse Offerta di moneta Se, a partire dall’equilibrio, aumenta la domanda di moneta, aumenta anche il tasso di interesse. Infatti, se le banche hanno liquidità disponibile o se possono operare con un tasso di liquidità inferiore saranno incentivate a creare nuova moneta. Mo

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Quanta moneta domandiamo? Si distinguono tre moventi che spingono gli individui a domandare moneta: movente transazionale; movente precauzionale; movente speculativo. SALDO MONETARIO ATTIVO È dato dalla somma della domanda di moneta con movente transazionale e precauzionale. La sua determinante principale è il livello del reddito nazionale (Y). Serve più moneta per i maggiori consumi. SALDO MONETARIO INATTIVO È dato dalla domanda di moneta con movente speculativo. La sua principale determinante è il tasso di interesse (r). Infatti, il prezzo di un’attività finanziaria è inversamente correlato al tasso di interesse. Se il prezzo dei titoli è basso, il tasso di interesse è elevato egli individui preferiranno investire e detenere meno moneta. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX Domanda totale di moneta & curva di preferenza per la liquidità La domanda totale di moneta in funzione del tasso di interesse (dato Y) individua la curva della preferenza per la liquidità. Essa è decrescente rispetto a r. Una variazione del tasso di interesse provoca un movimento lungo la curva. Una variazione del reddito nazionale provoca uno spostamento della curva. Domanda di moneta r Y1 > Y0 Md1 Md0 Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

L’equilibrio sul mercato della moneta Mo Si ha equilibrio quando la domanda di moneta uguaglia l’offerta di moneta. M d re Me Aggiustamento all’equilibrio Se r1>re c’è un eccesso di offerta di moneta. Gli individui la utilizzeranno per acquistare obbligazioni. Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX r M ECCESSO DI OFFERTA Mo Md Il prezzo delle obbligazioni aumenta e quindi il tasso di interesse diminuisce fino a che non si raggiunge l’equilibrio. r1 re Me

Mercato della moneta & mercato dei beni Sono due i canali attraverso i quali un aumento dell’offerta di moneta provoca un incremento della domanda: il tasso di interesse; il tasso di cambio. Il meccanismo di trasmissione del tasso d’interesse L’aumento dell’offerta di moneta porta a un eccesso di moneta al tasso di interesse corrente, che determina una diminuzione del tasso di interesse di equilibrio. La diminuzione del tasso di interesse incentiva le imprese a investire. Allo stesso tempo essa incoraggia i consumatori a spendere e disincentiva il risparmio. Tutto ciò determina un aumento della domanda aggregata Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX

Mercato della moneta & mercato dei beni Il meccanismo di trasmissione del tasso di cambio Un aumento dell’offerta di moneta determina un maggiore acquisto di attività finanziarie o beni esteri con un conseguente aumento della domanda di valuta estera. Esso determina un aumento della domanda di titoli esteri con una conseguente diminuzione del tasso di interesse, che rende più convenienti le attività finanziarie estere e scoraggia la domanda di titoli nazionali da parte dei residenti all’estero. Per questo motivo il tasso di cambio diminuisce (la valuta nazionale si deprezza). Per via di questa riduzione i residenti all’estero domandano più beni nazionali (aumentano le esportazioni) e si riduce la domanda di beni esteri (diminuiscono le importazioni). Tutto ciò determina un aumento della domanda aggregata Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IX