“Microimprese e rischi: strumenti, intermediari, mercati ” Parma, 21 Febbraio 2008 Prof. Claudio Cacciamani Dipartimento di Economia Università degli Studi.

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“Microimprese e rischi: strumenti, intermediari, mercati ” Parma, 21 Febbraio 2008 Prof. Claudio Cacciamani Dipartimento di Economia Università degli Studi di Parma

Prof.Claudio Cacciamani Le piccole e medie imprese PARAMETRI QUALITATIVI Guida esclusiva da parte del proprietario manager Scarsa forza contrattuale nei confronti di clienti, fornitori, banche e altri istituti Elevata elasticità ai cambiamenti di mercato e all’ambiente Ridotta formalizzazione delle funzioni gestionali Carenza di risorse Perseguimento di strategie di “focalizzazione” Contesto socio-culturale chiuso

Prof.Claudio Cacciamani Le piccole e medie imprese Implicazioni principali Guida esclusiva del proprietario-manager Ridotta formalizzazione delle funzioni gestionaliScarsa forza contrattuale … Carenza di risorse MANCANZA DI COMPETENZE SPECIALIZZATE PER ALCUNE AREE AZIENDALI. ES.: Risk Management Gestione finanziaria DIFFICOLTA’ DI ACCESSO AL CREDITO E DI SCELTE DI INVESTIMENTO

Prof.Claudio Cacciamani PARAMETRI QUALITATIVI Le piccole e medie imprese Capitale investito Numero degli addetti Fatturato Valore aggiunto

Prof.Claudio Cacciamani Le piccole e medie imprese DEFINIZIONE EUROPEA N. ADDETTI FATTURATO MICROIMPRESA Max 10 Max 2 M € PICCOLA IMPRESA Max 50 Max 7 M € MEDIA IMPRESA Max 250 Max 40 M €

Prof.Claudio Cacciamani La situazione industriale italiana NUMERO ADDETTI % IMPRESE <1094,9% ,5% ,5% <2500,1%

Prof.Claudio Cacciamani La situazione industriale italiana IMPRESE (per fasce di dipendenti) N. ADDETTI < <

Prof.Claudio Cacciamani Il campione di riferimento DATI SUL CAMPIONE Provincia italiana Nord Italia N. Abitanti Superficie Km MICRO E PICCOLE AZIENDE Valore aggiunto per abitante Milano Campione Fonte: Unioncamere Somministrazione di un questionario anonimo

Prof.Claudio Cacciamani La provincia esaminata PROVINCIA CAMPIONE

Prof.Claudio Cacciamani Le aree di indagine Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent I rapporti con il mondo assicurativo I rapporti con il mondo assicurativo Conoscenza dei contenuti di Basilea 2 Conoscenza dei contenuti di Basilea 2

Prof.Claudio Cacciamani Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent: i risultati 1) Lei è cosciente dei rischi che la sua azienda corre ogni giorno? si100% no0% 2) Chi si occupa dei rischi nella sua azienda? Imprenditore92% Esterno8% Nessuno0%

Prof.Claudio Cacciamani Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent: i risultati 16% Gli operai rispettano le norme sulla sicurezza? si84% no16%

Prof.Claudio Cacciamani Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent: i risultati 4) Le protezioni sono utilizzate solo perchè la legge lo impone 25% sono utili 75% 25%

Prof.Claudio Cacciamani Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent: i risultati 5) Esiste Piano antincendio SINOParziale 29%28%43% Percorso di sicurezza in caso di pericolo SINOParziale 26%74%0% Uscite di sicurezza SINOParziale 100%0%0% 74%

Prof.Claudio Cacciamani Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent: i risultati 22% 6) L’azienda ha posto in atto un’informativa agli operai sulle misure di sicurezza? SINOParziale78%0%22%

Prof.Claudio Cacciamani I rapporti con il mondo assicurativo: i risultati ? 7) Quali polizze assicurative detiene? Infortuni/malattie98% Incendio61% All risk 39% RC operai 30% Furto16% Business Interruption 0% POLIZZA SCONOSCIUTA DALLA TOTALITA’ DEGLI INTERVISTATI

Prof.Claudio Cacciamani I rapporti con il mondo assicurativo: i risultati 8) Come considera il rapporto Costi/Benefici dell’assicurazione? positivo82% negativo18% 10) Chi si occupa delle polizze? addetto apposito 0% addetto generico 17% imprenditore83% nessuno in particolare, l’assicuratore 0%

Prof.Claudio Cacciamani I rapporti con il mondo assicurativo: i risultati 23) Il suo assicuratore le parla dei rischi in generale e disegna polizze insieme a voi in base alle sue necessità 11% vi vende le polizze che gli chiedete dopo aver fatto un’attenta analisi 89% vi fa consulenza 7% vi fidate 100% è una perdita di tempo 0%

Prof.Claudio Cacciamani Conoscenza dei contenuti di Basilea 2 UPA CAMERA DI COMMERCIO CNAAPINESSUNA Quali associazioni di categoria conosce? 51%100%52%22% Con quali ha rapporti? 27%100%31%19% Qualcuna le ha spiegato l’importanza della gestione dei rischi? 2%98% Qualcuna le ha parlato di Basilea 2? 3%7%2%88%

Prof.Claudio Cacciamani Conoscenza dei contenuti di Basilea 2 UPA CAMERA DI COMMERCIO CNA Qualcuna le ha parlato di Basilea 2? 3%7%2% 19.1) Basilea 2 è: un rischio 37,5% un’opportunità62,5% 19.2) I rapporti con le banche: migliorano75% peggiorano25% 19.3) Con B2 ci sarà più consapevolezza nella gestione dei rischi? si25% no75%

Prof.Claudio Cacciamani Conoscenza dei contenuti di Basilea 2 UPA CAMERA DI COMMERCIO CNA Qualcuna le ha parlato di Basilea 2? 3%7%2% 20) Come giudica il fatto che le banche con B2 chiederanno parametri più stringenti? è giusto 75% è una giustificazione per aumentare i tassi debitori 25% 21) B2 farà aumentare col tempo l’importanza dei rischi. Cosa intende fare? assumere una persona 0% se ne occuperà l’imprenditore 27% si farà consigliare dal commercialista 100% non è importante 0%

Prof.Claudio Cacciamani Conoscenza dei contenuti di Basilea 2 24) Il suo assicuratore le ha parlato di B2? sì0% no100% accenni0% gliene sta parlando 0%

Prof.Claudio Cacciamani La centralità della figura dell’imprenditore impedisce l’impulso alla ricerca e/o all’integrazione di nuove figure professionali più performanti in un’ottica di gestione dei rischi sia finanziari sia operativi; La centralità della figura dell’imprenditore impedisce l’impulso alla ricerca e/o all’integrazione di nuove figure professionali più performanti in un’ottica di gestione dei rischi sia finanziari sia operativi; Vengono trascurati, perché non conosciuti, molti rischi che espongono potenzialmente l’impresa a gravi dissesti economici; Vengono trascurati, perché non conosciuti, molti rischi che espongono potenzialmente l’impresa a gravi dissesti economici; Il ruolo del commercialista, ancorchè importante, non può essere ritenuto sufficiente per una corretta mappatura e gestione dei rischi; Il ruolo del commercialista, ancorchè importante, non può essere ritenuto sufficiente per una corretta mappatura e gestione dei rischi; Si percepisce una mancanza di presa di coscienza in merito alla gravità dei rischi potenziali cui l’impresa è sottoposta. Si percepisce una mancanza di presa di coscienza in merito alla gravità dei rischi potenziali cui l’impresa è sottoposta. Gestione dell’impresa e ruolo del Risk managenent: conclusioni

Prof.Claudio Cacciamani Sottovalutazione e “ignoranza” del rischio Aumento della probabilità di accadimento di sinistri anche gravi Accesso sub-ottimale al mercato del credito Cattiva allocazione delle risorse (scarse) disponibili Difficoltà negli investimenti e nella crescita Peggioramento della redditività

Prof.Claudio Cacciamani I rapporti con il mondo assicurativo: conclusioni Si percepisce una scarsa propensione dell’assicuratore ad una sua funzione “formativa” nei confronti dell’imprenditore; Si percepisce una scarsa propensione dell’assicuratore ad una sua funzione “formativa” nei confronti dell’imprenditore; Non si è riscontrata un’assistenza sul cliente anche dopo la stipula della polizza: questa potrebbe rappresentare una nuova area di business per l’assicuratore stesso; Non si è riscontrata un’assistenza sul cliente anche dopo la stipula della polizza: questa potrebbe rappresentare una nuova area di business per l’assicuratore stesso; Le risposte assicurative lasciano alcune lacune: business interruption. Le risposte assicurative lasciano alcune lacune: business interruption.

Prof.Claudio Cacciamani Copertura parziale dei rischi aziendali Aumento dell’esposizione a sinistri catastrofali Aumento dell’esposizione dell’imprenditore a sanzioni elevate e impreviste Esposizione a ingenti perdite di denaro Aumento della probabilità di default

Prof.Claudio Cacciamani Conoscenza dei contenuti di Basilea 2 Il mondo delle microimprese sostanzialmente non conosce le implicazioni di B2; Il mondo delle microimprese sostanzialmente non conosce le implicazioni di B2; Le piccole imprese, non essendo a conoscenza del nuovo sistema basato sul “rating”, non adottano politiche di miglioramento nella loro struttura finanziaria e organizzativa; Le piccole imprese, non essendo a conoscenza del nuovo sistema basato sul “rating”, non adottano politiche di miglioramento nella loro struttura finanziaria e organizzativa; La loro posizione di debolezza contrattuale sommata all’ignoranza del problema, implica un accesso al credito svantaggioso o comunque non ottimale. La loro posizione di debolezza contrattuale sommata all’ignoranza del problema, implica un accesso al credito svantaggioso o comunque non ottimale.

Prof.Claudio Cacciamani Impegno sempre maggiore dell’azionista…Conclusioni Ignoranza delle istanze di B2 Trascuratezza nell’allocazione e composizione del debito Struttura finanziaria e organizzativa obsoleta Accesso al credito non ottimale (tassi di interesse passivi elevati) Difficoltà negli investimenti