• Requisiti minimi di dotazione organica, tecnologie e strutture, necessari per la gestione ottimale di un Centro di Sclerosi Multipla Napoli 27/02/13.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
A che punto siamo in Italia
Advertisements

Cardiopatia Ischemica: dall’acuto alla riabilitazione
ELENCO DELLE ATTIVITÀ TERRITORIALI ED OSPEDALIERE PREVISTE NELLA
MODELLI ORGANIZZATIVI IN DAY SURGERY
Organizzazione dei servizi psichiatrici
Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
Dott.ssa Luisa Andreetta
LA COMUNICAZIONE TRA MEDICO MEDICINA GENERALE E MEDICO DEU
forum nazionale sulla lesione midollare
DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO: QUALI COMPITI?
PALLIATIVE SIMULTANEOUS CARE
…..., l’Assessore regionale alla Sanità e Servizi Sociali, con propria nota del 26/3/1998, prot. n /1997, ha istituito presso il Servizio Igiene.
AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE SANITARIE
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO” CHIETI
Gabriele Giuliani S.C. Cardiologia Tavola rotonda
Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
PROGRAMMA STRAORDINARIO DI INVESTIMENTI INTERVENTI IN MATERIA DI EDILIZIA E POTENZIAMENTO TECNOLOGICO ART.20, L. 67/88 - 2° FASE Direzione Sanità Servizio.
Federazione Nazionale Collegi I.P.A.S.V.I. Federazione Nazionale Collegi I.P.A.S.V.I. Abano Terme (PD) 30 settembre ottobre 2006 marcello bozzi.
Le Cure Primarie nel sistema della Sanità Territoriale Dario Grisillo
LS.P.D.C. nel nuovo Piano Sanitario Regionale Galileo Guidi Responsabile Commissione Regionale Governo Clinico in Salute Mentale Arezzo 16 ottobre 2008.
1 Pavia 27 marzo ° Incontro A. V. Berri LE MISURE DI TUTELA.
Idoneità dell’alloggio e autonomie locali
PRECISAZIONI RELATIVE al SISTEMA DI ACCESSO RISPETTO ALLE INDICAZIONI della Delibera G.R.T. n.402/2004.
ASL 5 Pisa Settore Sanità Pubblica Veterinaria U.O. Sanità Animale
L’ospedalizzazione domiciliare per i pazienti l’esperienza di Torino
LE PRESTAZIONI SANITARIE
Legge provinciale 23 luglio 2010, n. 16
Legislazione Articolo 32 della Costituzione
L’impianto di illuminazione di emergenza nei locali medici
IMPRESA E DIRITTO: Licenze e Autorizzazioni per aprire IMPRESA E DIRITTO: Licenze e Autorizzazioni per aprire Licenze e Autorizzazioni per aprire:AFFITTACAMERE.
Progetto Consegna diretta farmaci a pazienti cronici
PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE
Linee guida per il servizio di istruzione domiciliare
DIRITTO ALLA SALUTE NOI CI CREDIAMO Roma, 6 giugno 2005 Dr. Raffaele Faillace.
L’ Infermiere Case Manager
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
Integrazione e Territorio
SPECIALITA’ DI DEGENZA AGGREGATE IN AREE OMOGENEE E/O DIPARTIMENTI
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
D.ssa Maria Pompea Bernardi Commissario Straordinario
ADVOCACY E IMMIGRAZIONE LE NORME DPR 309 9/10/1990 “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione,
Rete Emergenza -urgenza
Casa della Salute San Secondo Parmense.
COORDINAMENTO REGIONALE Art. 7 CCNL Protocolli su argomenti e modalità di confronto su stato di attuazione del CCNL in particolare: a)formazione.
“LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE nella programmazione socio-sanitaria regionale” Dr.ssa Alessandra Corò Direttore dei Servizi Sociali della Funzione.
Il Dipartimento di Prevenzione C. Quercioli C.I. Programmazione, Organizzazione e Gestione delle Aziende Sanitarie CL. Ingegneria Gestionale a.a.2013/14.
- Presenza di un reparto di terapia intensiva nella struttura - Presenza di una equipe multidisciplinare (almeno dietista e psicologo) iscritta alla società.
CORSO PER OPERATORI SOCIO-SANITARI
Lucia Lispi Ministero della salute
Le leggi di riordino del SSN:
Presentazione delle principali modalità di gestione del Personale delle Professioni Sanitarie nel Servizio Sanitario Regionale dott.ssa Allegrini
IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE Prof. Andrea Mignone (Università degli Studi di Genova) Storia della Pubblica Amministrazione II Anno Accademico 2008/2009.
Ospedali per Intensità di cure : opportunità o minaccia per l’organizzazione Como, SNO-ANIN 23 Aprile 2015 Giusy Pipitone Coordinatore infermieristico.
Pubblicata sul BURL n°1 del gennaio 2002
PIASTRA AMBULATORIALE PIATRA DAY HOSPITAL
comma 1, lett. b) Patto per la Salute
Dati di attività della S.C. PSICHIATRIA Periodo di riferimento: – DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE S.C. PSICHIATRIA.
Norme e procedure per la gestione del territorio
AREA DI DEGENZA Livello di assistenza (D.M. 13/09/88) Unità funzionale
SERVIZI DI DIAGNOSI E CURA: DEA
AREA DI DEGENZA-AFO TERAPIA INTENSIVA CHIRURGIAMEDICINA MATERNO INFANTILE RIABILITAZIONE DAY HOSPITAL SOLVENTI Area delle Terapie Intensive (ospedali regionali.
SETTORI FUNZIONALI DELL’OSPEDALE
Direzione Generale A- ASL “NO” - Organigramma gerarchico Dipartimento Amministrativo Tav.A2 Dipartimento Emergenza e Accettazione Tav.A6 Dipartimento Chirurgico.
Elementi costitutivi di un Sistema Qualità Corso di Formazione Residenziale “Il Manuale di Accreditamento della funzione specialistica Nefrologica” Aprile.
1 Assistenza sanitaria - Alto Adige 2020 Indirizzi di sviluppo Assessora dott.ssa Martha Stocker Bolzano, Settembre 2014.
Strategia per il riordino ospedaliero Bologna – 29 novembre 2013 Eugenio Di Ruscio.
Sanità: cure palliative per malati terminali Daniela Gregorio Milano, 13 gennaio
“Nuovi modelli organizzativi a confronto” Firenze 20 Novembre 2009.
L’assistenza neonatale in Campania Luciano Pinto AO Santobono Pausilipon - Napoli.
PRESIDIO OSPEDALIERO “M. BUFALINI” DI CESENA
Transcript della presentazione:

• Requisiti minimi di dotazione organica, tecnologie e strutture, necessari per la gestione ottimale di un Centro di Sclerosi Multipla Napoli 27/02/13 Dott.ssa Daniela Schiavone

IL D. Lgs n. 502 DEL 1992 INTRODUCE: AUTORIZZAZIONE “obbligatoria per tutte le strutture pubbliche e private, che intendano esercitare attività sanitaria, da rilasciarsi previo accertamento della conformità a definiti requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi, stabiliti a livello nazionale con un atto di indirizzo e coordinamento” ACCREDITAMENTO Inteso come superamento dei vecchi rapporti di convenzione “le Regioni e le Unità Sanitarie Locali adottano i provvedimenti necessari per l’instaurazione di nuovi rapporti previsti”

D.P.R. del 14/01/1997 Vengono definiti i REQUISITI MINIMI per l’autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture sia pubbliche che private e viene individuato nella REGIONE il soggetto deputato a definire i REQUISITI ULTERIORI

IL D. Lgs n. 229/99 ha sviluppato e ridefinito il sistema di autorizzazione/accreditamento Strumento di garanzia e promozione della qualità Funzionale alla programmazione regionale Art.8 quater D.Lgs 229/99 “…è rilasciato dalle Regioni” “I requisiti previsti per tale accreditamento sono definiti dalla Regione, in conformità a criteri generali uniformi in corso di definizione con un atto di indirizzo e coordinamento”

Regione Campania Recependo quanto stabilito dal D.P.R. del 14/01/97 la Regione Campania con la delibera 3958/01 modificata ed integrata dalla 7301/01 (e 1465/06 di proroga del termine di adeguamento) ha deliberato sull'autorizzazione ed il funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche e private prevedendo i requisiti minimi organizzativi strutturali e tecnologici.

Deliberazione Giunta Regionale n. 7301 del 31 Dicembre 2001 SEZIONE A Requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale Requisiti minimi strutturali tecnologici ed organizzativi specifici per le strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno SEZIONE B

Deliberazione Giunta Regionale n. 7301 del 31 Dicembre 2001 SEZIONE C Requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi specifici per le strutture che erogano prestazioni in regime residenziale e/o semiresidenziale Atto di indirizzo e coordinamento in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l' esercizio delle attività sanitarie relative alla medicina trasfusionale ALLEGATO 1

Deliberazione Giunta Regionale n. 7301 del 31 Dicembre 2001 ALLEGATO 2 Centri erogatori di prestazioni di diabetologia Disciplina autorizzazione all’apertura e funzionamento di centri di ossigenoterapia iperbarica. Requisiti strutturali e organizzativi per l’apertura e il funzionamento dei servizi O.T.I. ALLEGATO 3

Modalità di erogazione prestazioni in un centro di sclerosi multipla Ambulatorio Requisiti strutturali tecnologici organizzativi DCRC 7301/01 Ricoveri in DH Requisiti strutturali tecnologici organizzativi DCRC 7301/01 Ricoveri ordinari Requisiti strutturali tecnologici organizzativi DCRC 7301/01

Requisiti Strutturali ambulatorio sala per l'esecuzione delle prestazioni, dotata di lavabo con rubinetteria non manuale (a gomito o elettronica), che garantisca il rispetto della privacy dell'utente, in particolare con spazio da adibire a spogliatoio; spazi per l’attesa, l’accettazione e le attività amministrative; spazi distinti per le funzioni direzionali; qualora l'attività sia svolta in presidio che eroga anche prestazioni di ricovero, i percorsi accesso e gli spazi di attesa devono essere differenziati fra pazienti esterni e pazienti ricoverati;

Requisiti Strutturali ambulatorio lo spazio per l'attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli accessi; qualora nello stesso presidio coesistano attività sanitarie diverse gestite dalla stessa titolarità, gli spazi per l'attesa, l’accettazione, le attività amministrative e la comunicazione interna del personale (se prevista), possono essere in comune per le diverse tipologie prestazioni erogate nel presidio, purché opportunamente dimensionati; servizi igienici per il personale;

Requisiti Strutturali ambulatorio locale/armadio spogliatoio per il personale; servizio igienico per gli utenti limitrofo alla sala d'attesa; locale/armadio per deposito di materiale sporco; locale/armadio per deposito di materiale pulito; locale/armadio per le attrezzature e il materiale per la pulizia; spazi/armadi per deposito materiale d'uso, attrezzature, strumentazioni

Requisiti Impiantistici e tecnologici ambulatorio in tutti i locali devono essere di regola assicurate l'illuminazione, la ventilazione naturale, impianto telefonico per utenti, a disposizione nello spazio di attesa. Il locale ambulatorio deve disporre di attrezzature e presidi medico chirurgici in relazione alla specificità dell'attività svolta ed al carico di lavoro. deve essere prevista la presenza di un carrello per la gestione dell'emergenza.

Requisiti organico ambulatorio durante lo svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza di almeno un medico specialista della branca indicato quale responsabile delle attività cliniche o chirurgiche svolte nell'ambulatorio; nel caso di ambulatori polispecialistici va individuato tra i medici specialisti un responsabile delle attività organizzative; personale medico e di assistenza infermieristica in numero proporzionale agli accessi ambulatoriali e alla tipologia dell'attività svolta, e/o personale tecnico per la terapia fisica;

Requisiti Strutturali degenze camera di degenza: 9 mq per posto letto, al netto dei servizi; non più di 4 posti letto per camera; per le camere singole: 12 mq per posto letto, al netto dei servizi; nelle strutture esistenti è consentita una superficie minima nelle camere a due, a tre ed a quattro posti letto di 9 mq per il primo letto e 7 mq per i successivi, al netto dei servizi; almeno un servizio igienico ogni 4 posti letto; almeno il 10% delle stanze di degenza deve ospitare un solo letto e annesso servizio igienico; un locale per visita e medicazioni dotato di lavabo con rubinetteria non manuale (a gomito o elettronico); un locale di lavoro, presente in ogni piano di degenza, per il personale di assistenza diretta; spazio per capo sala; un locale per medici;

Requisiti Strutturali degenze un locale per soggiorno; un locale per il deposito del materiale pulito; un locale per deposito attrezzature; un locale, presente in ogni piano di degenza, per il materiale sporco dotato di vuotatoio e lavapadelle; una cucina di reparto con annesso spazio per sosta carrelli di distribuzione vitto; servizi igienici per il personale; spazio attesa visitatori; almeno un bagno assistito per piano di degenze; spazio/armadio per deposito di attrezzature di igiene ambientale; le superfici devono risultare resistenti al lavaggio e alla disinfezione, lisce con raccordo arrotondato al pavimento. Quest’ultimo deve essere non inquinante, del tipo monolitico, resistente agli agenti chimici e fisici, antisdrucciolo

Requisiti Impiantistici e Tecnologici degenze impianto illuminazione di emergenza; impianto forza motrice nelle camere con almeno una presa per alimentazione normale; impianto chiamata con segnalazione acustica e luminosa; impianto gas medicali; prese vuoti e ossigeno. carrello per la gestione dell'emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore, e unità di ventilazione manuale; carrello per la gestione terapia; carrello per la gestione delle medicazioni, con eventuale strumentario chirurgico.

Requisiti Organico degenze la dotazione organica del personale addetto deve essere rapportata alla tipologia e al volume delle attività.

Normativa di riferimento Dotazione organica Normativa di riferimento Tra le indicazioni nazionali che a ancora oggi vengono prese in considerazione abbiamo: DPR 128/1969 Ordinamento interno dei servizi ospedalieri Delibera CIPE 1984 Decreto 13/9/1988 Determinazione degli standard del personale ospedaliero

DPR 128/1969 Questo DPR individua alcuni settori assistenziali e ne determina il tempo minimo di assistenza infermieristica per malato, nell’arco delle 24 ore: Servizi diagnosi e cura : 120’ Sezioni neonatali : 420’ Anestesia e rianimazione: 420’ Delibera CIPE 1984 La delibera prefigura degli “standard” che sono sostanzialmente delle linee di indirizzo per le Regioni, da sottoporsi a verifica applicativa per le decisioni relative alla riarticolazione organizzativa delle attività assistenziali. I parametri fanno riferimento al bacino d’utenza, alle patologie prevalenti, alla degenza media, alla tecnologia necessaria per le attività. A livello globale regionale: 10-12 unità di personale X 1000 abitanti di cui il 38-40% infermieri. A livello ospedaliero: 1 unità ogni 1.1-1.3 letti (infermieri, tecnici, ecc.) Assistenza da assicurare ai pazienti per tipo di specialità Settori a degenza di base: 70’-90’ Settori di terapia sub- intensiva: 200’-240’ Settori di terapia intensiva: 500’-600’

Determinazione degli standard del personale ospedaliero Decreto 13/9/1988 Determinazione degli standard del personale ospedaliero Questo decreto recepisce il principio indicato dall’OMS della graduazione dei servizi secondo l’intensità delle cure, il personale è quindi rapportato alle caratteristiche delle diverse specialità ospedaliere. Indica gli standard per l’assegnazione del personale per moduli di posti letto strutturati in sezioni o divisioni . In particolare, vengono individuate 6 aree: terapia intensiva e sub intensiva specialità ad elevata assistenza specialità a media assistenza specialità di base a larga diffusione/ a media diffusione riabilitazione lungodegenza. Per ogni area, un modulo base in posti letto definisce il numero totale di personale medico e infermieristico. Con il DPR 128/68, ma anche con la delibera CIPE dell’84 e il DM dell’88 fino alla 502/93 (I riforma sanitaria), si dettano le norme e i criteri a livello nazionale per il calcolo del fabbisogno di personale e per la valutazione della dotazione organica.

Parametri D.M. 13 Settembre 1988 Unità operative P.L. modulo Pers. Inf. P.I/P.L min. TERAPIA INTENSIVA   1. autonomamente strutturata 2. sub-intensiva 8 24 12 3.0 1.5 698 349 SPECIALITA’ AD ELEVATA ASSISTENZA 1.      Modulo tipo 2.      Attività’ dialitica (con trapianto) 3.      Malattie infettive 4.      Psichiatria 5.      Unità spinali 20 40 16 22 35 1.1 1.0 0.9 1.4 2.0 256 SPECIALITA’ A MEDIA ASSISTENZA 1. Attività dialitica 2.      Modulo tipo (Cardiologia,nefrologia, neurologia, ecc) 0.8 186 SPECIALITA’ DI BASE (medicina interna, geriatria, dermatologia, gastroenterologia, ecc) 1. Modulo tipo (larga diffusione) 2. Modulo tipo (media diffusione) 32 17 0.5 0.6 123 RIABILITAZIONE 1. Modulo tipo 13 0.4 LUNGODEGENZA 2.      Assistenza ai malati di mente

Dotazione organica L’avvio del processo di aziendalizzazione di fatto supera il concetto di dotazione organica definita sulla base dei minuti assistenza/posti letto. Il cambiamento politico- culturale nella organizzazione e nella gestione della sanità, dettato dalla necessità di affrontare concretamente la questione economica-finanziaria della Sanità attraverso un processo di razionalizzazione e riorganizzazione del SSN, ha prodotto sostanziali modificazioni anche sulle modalità di definizioni del fabbisogno di personale infermieristico. Dal D.lgs 13/09/88 in poi si sposta progressivamente l’asse decisionale dallo Stato alle Regioni e alle Aziende. Le Regioni si configurano come l’ente in grado di tradurre attraverso le Aziende i bisogni di salute in servizi sanitari ai cittadini di quel territorio.

REGOLAMENTO N. 1 DEL 22 GIUGNO 2007 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 38 DEL 4 LUGLIO 2007 - Personale Medico: 0,25 per posto letto con una maggiorazione del 15% per le sole attività ad elevato carico assistenziale (Rianimazione, Terapia Intensiva e subintesiva, Pronto Soccorso). Tale maggiorazione si applica anche per l’attività di riabilitazione intensiva.Per le strutture di ricovero ad esclusivo regime diurno (day hospital medico-chirurgico) il coefficiente di 0,30 per posto letto è ridotto di una percentuale pari al 35%. -Personale del Profilo Infermieristico: (secondo la declaratoria professionale del rispettivo contratto collettivo di lavoro): 0,45 per posto letto con una maggiorazione del 15% per le sole attività ad elevato carico assistenziale (Rianimazione, Terapia Intensiva e subintesiva, Pronto Soccorso).Tale maggiorazione si applica anche per le strutture di riabilitazione.Per le strutture di ricovero ad esclusivo regime diurno (day hospital medico-chirurgico) il coefficiente di 0,60 per posto letto è ridotto di una percentuale pari al 35%. -Altro personale: (secondo le declaratorie professionali del rispettivo contratto collettivo di lavoro): 0,55 per posto letto con una maggiorazione del 15% esclusivamente per quelle figure professionali addette alle attività ad elevato carico assistenziale (Rianimazione, Terapia Intensiva e subintesiva, Pronto Soccorso). Tale maggiorazione si applica anche per le strutture di riabilitazione.

Conclusioni Non esiste una unica normativa nazionale che determini le dotazioni organiche, ci sono state varie leggi o documenti nel tempo che hanno dato dei riferimenti Nell’analisi normativa si assiste ad un progressivo aumento del rapporto posti letto/unità personale sanitario come risultato dell’evoluzione tecnologica, della diminuzione dell’orario di lavoro e dell’ampliamento dell’attività assistenziale.

ARRIVEDERCI E GRAZIE PER L’ATTENZIONE