La città di Ispica è sita sul lembo estremo della Sicilia sud- orientale. Posta su una collina a circa 170 m.s.l.m., estende il suo sguardo sulla pianura circostante che scivola sino al mare. Alla varietà della natura del paesaggio si accompagna la diversa derivazione storica dei suoi monumenti e dei suoi reperti archeologici e il tutto fa di questa cittadina un piccolo ma suggestivo ed efficace esempio della ricchezza storica e paesaggistica della Sicilia. L'impianto urbano a scacchiera di origine settecentesca è affiancato da un impianto medievale irregolare, posto a ridosso di una rupe, in cui rimangono le vestigia di un'antica fortezza, attorno alla quale si ergeva l'antico centro abitato distrutto dal terremoto del 1693 Incerta l'origine del nome, che fu Spaccaforno sino al 1935 e a cui si attribuiscono varie etimologie, come quella che vorrebbe richiamare il termine "speca", ossia grotta, per cui Speca-furnus indicherebbe le grotte a forma di forno poste nell'antico centro abitato. Tuttavia molto più felice è l'interpretazione, sostenuta da una testimonianza del Fazello, che fa riferimento al fiune Yspa che solcava la Cava, da cui l'espressione "Hispicae fundus" per indicare il territorio dell'Yspa. Oggi la città conta circa 15 mila abitanti ed ha un'economia prevalentemente agricola e artigianale, con delle buone potenzialità turistiche.
Il nome di Ispica, alcuni studiosi lo fanno derivare dal nome di un antico fiume della zona, l'Hyspa, altri al nome latino Speca, da cui deriva il nome Spaccaforno, ovvero l'antico nome della città. Il termine Spaccaforno deriverebbe da due voci: -Spacca, derivazione fonetica di Ispica; e -forno, termine adoperato per indicare le tombe a forma di forno. Le origini di Spaccaforno come città sono certamente molto antiche; basti pensare alle grotte della sua stupenda cava e agli insediamenti abitativi del suo territorio, che sono da attribuire ai Siculi, uno dei popoli più antichi della nostra regione. Il centro abitato era situato nella parte finale della cava, in una posizione facilmente difendibile e in una zona così ricca di acque, da far crescere rapidamente la sua importanza. Moltissimi sono stati gli abitatori della Cava Ispica, dai siculi ai greci, ai romani, ai bizantini, agli arabi, ai normanni così che le abitazioni rupestri adattate di volta in volta ai nuovi usi e alle rinnovate esigenze, che ne hanno alterato spesso in modo irreparabile le tracce storiche, ma conservando in altri casi segni visibilissimi di modi di vivere, di culti ecc., sono divenute uno dei più preziosi monumenti di storia della nostra terra.