CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica LA "BUONA" SCUOLA DI RENZI TRASFORMAZIONE E CONTROLLO DEL LAVORO DOCENTE
Costituzione Italiana Art. 33 «L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento»
COSA DEVONO FARE I DOCENTI «Il ruolo dei docenti nella scuola è rapidamente cambiato: ci si aspetta che non insegnino solo un sapere codificato (più facile da trasmettere e valutare), ma modi di pensare (creatività, pensiero critico, problem-solving, decision-making, capacità di apprendere), metodi di lavoro (tecnologie per la comunicazione e collaborazione) e abilità per la vita e per lo sviluppo professionale nelle democrazie moderne».
GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO Formazione obbligatoria Carriera Anagrafe nazionale dei docenti Gerarchie interne alla scuola Sistema di Valutazione Nazionale Alternanza scuola/lavoro Riforma degli organi collegiali
LA FORMAZIONE DA DIRITTO A DOVERE: UNO STRUMENTO DI CONDIZIONAMENTO PEDAGOGICO E IDEOLOGICO
OBBLIGO DI INDOTTRINAMENTO «[occorre] aggiornare lo scopo – e quindi i contenuti – della formazione in servizio» «Bisogna rendere realmente obbligatoria la formazione, e disegnare un sistema di Crediti Formativi (CF) da raggiungere ogni anno per l’aggiornamento e da legare alle possibilità di carriera e alla possibilità di conferimento di incarichi aggiuntivi» «All’interno della singola scuola gli “innovatori naturali” dovranno avere la possibilità di concentrarsi sulla formazione e saranno premiati con una quota dei fondi per il miglioramento dell’offerta formativa»
RACCOLTA A PUNTI PER LA CARRIERA
«CREDITI DIDATTICI: si riferiscono alla qualità dell’insegnamento in classe e alla capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti» ( INVALSI) «CREDITI FORMATIVI: fanno riferimento alla formazione in servizio a cui tutti sono tenuti, alla attività di ricerca e alla produzione scientifica che alcuni intendono promuovere» (SI APRIRA' UN MERCATO DI PUNTI, FORSE ANCHE A PAGAMENTO) «CREDITI PROFESSIONALI sono quelli assunti per promuovere e sostenerne l’organizzazione e il miglioramento, sia nell’attività ordinaria (coordinatori di classe) sia nell’attività progettuale» ( I SOLITI NOTI)
CHI DECIDE «un gruppo di lavoro dedicato e composto da esperti del settore lavorerà per un periodo di tre mesi per formulare il quadro italiano di competenze dei docenti nei diversi stadi della loro carriera» «Il portfolio del docente è vagliato dal Nucleo di Valutazione interno di ogni scuola, a cui partecipa anche un membro esterno»
I DOCENTI IN VETRINA
«I crediti del docente arricchiscono il suo portfolio e sono inseriti in un registro pubblico (il Registro Nazionale dei docenti della scuola sarà attivo a partire dall’anno scolastico 2015/2016); i dirigenti scolastici possono scegliere le migliori professionalità per potenziare la propria scuola»
IL RAFFORZAMENTO DELLE GERARCHIE
«I dirigenti scolastici potranno scegliere tra i docenti coloro che coordinano le attività di innovazione didattica, la valutazione o l’orientamento e premiarne, anche economicamente, l’impegno».
I POTERI DEL PRESIDE - assume i docenti “utili” alla realizzazione del POF scegliendoli dall'Anagrafe nazionale dei docenti; - con in nucleo di valutazione decide chi premiare con gli scatti di merito; - avrà piena disponibilità sul 10% del MOF - con riforma organi collegiali non avrà “ostacoli” - sceglie con il Nucleo di valutazione il docente mentor
IL MENTOR «Il docente mentor segue per la scuola la valutazione, coordina le attività di formazione degli altri docenti, compresa la formazione tra pari, sovrintende alla formazione dei colleghi, accompagna il percorso dei tirocinanti e in generale aiuta il preside e la scuola nei compiti più delicati legati alla valorizzazione delle risorse umane nell’ambito della didattica».
«l docente mentor è scelto dal Nucleo di Valutazione interno, tra i docenti che per tre trienni consecutivi hanno avuto uno scatto di competenza. Ci sarà un numero limitato di docenti mentor, pochissimi per scuola (o rete di scuole), indicativamente fino ad un massimo del 10% di tutti i docenti. Il mentor rimane in carica per tre anni e può essere riconfermato. Oltre a ricevere il reddito derivante dagli scatti, il docente mentor è retribuito con una indennità di posizione».
VALUTARE PER CONTROLLARE
«Ogni scuola avrà un “cruscotto” comune di riferimento; dentro allo strumento di autovalutazione si troveranno indicatori su: ambienti di apprendimento, apertura verso il territorio, pratiche educative e didattiche, livello e qualità di quello che gli studenti avranno imparato, elementi socio-economici di contesto Si verificherà se i risultati di apprendimento fra le classi e dentro le classi siano equi o meno all’interno della stessa scuola o se mostrano invece delle distorsioni da correggere»
Il finanziamento per l’offerta formativa sarà in parte legato all’esito del piano di miglioramento scaturito dal processo di valutazione. Il livello di miglioramento raggiunto dall’Istituto influenzerà in maniera premiale la retribuzione dei dirigenti.
S.V.N. DPR n. 80 2013 Il procedimento di valutazione delle Istituzioni scolastiche si sviluppa, in modo da valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione (???), sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali stabilite dalla conferenza (= cioè dall’INVALSI) SONO PREVISTE 4 FASI
1) “Autovalutazione”(???): le scuole devono individuare i punti di forza e debolezza (ma in base al protocollo INVALSI) 2) Valutazione esterna: in base ai risultati dei rapporti, si individueranno le scuole da sottoporre per prime alla "cura" tramite visite dei nuclei di valutazione esterni costituiti da ispettori e "esperti" formati e selezionati dall’Invalsi; essi riformuleranno il piano di miglioramento a cui la scuola dovrà attenersi
3) Azioni di miglioramento: entra in campo l’INDIRE che supporterebbe le scuole nella definizione dei piani di “miglioramento” attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie, di corsi di formazione in servizio per docenti, ATA e presidi, potendo avvalersi anche di privati. 4) Rendicontazione sociale: le “vetrine” della Scuola in Chiaro
LA DIRETTIVA TRIENNALE (18 sett LA DIRETTIVA TRIENNALE (18 sett. 2014) PRIORITÀ STRATEGICHE DEL SVN PER GLI ANNI SCOLASTICI 2014/15, 2015/16, 2016/17
PRIORITA' STATEGICHE (ma senza finanziamenti) «Riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; (INCENTIVO ALLE PROMOZIONI) Riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; ( RISOLVERANNO LA “QUESTIONE MERIDIONALE”?) Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; (INVALSI) Valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro (LE POSSIBILITA' DI LAVORO SONO MOLTO DIVERSE NEL TERRITORIO NAZIONALE)»
TEMPISTICA «Nel corso del primo semestre 2015 tutte le scuole predisporranno un rapporto di autvalutazione; l'INVALSI definirà un quadro di riferimento, corredato di dati comparabili, per l'elaborazione dei rapporti di autovalutazione; Entro marzo 2015 si adotteranno, su proposta dell'INVALSI, gli indicatori per individuare le scuole da sottoporre a verifica esterna»
«Le scuole da sottoporre a verifica saranno fino a un massimo del 10% del totale per ciascun anno scolastico: il 7% attraverso gli indicatori e il 3% a campionamento casuale; I nuclei di valutazione esterna sono costituiti da ispettori e esperti e avranno inizio dall'a.s. 2015/16»
«Entro dicembre 2014, l'INVALSI definirà gli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici; Il Rapporto di autovalutazione, corredato dagli obiettivi di miglioramento, sarà reso disponibile tramite piattaforma operativa unica entro luglio 2015 e sarà reso pubblico attraverso l'inserimento nel portale “Scuola in Chiaro” e nel sito della scuola; La realizzazione delle azioni di miglioramento verrà attuata nell'a.s. 2015/16; Un primo aggiornamento del Rapporto di autovalutazione avrà luogo nel luglio 2016»
(la Repubblica, non la scuola...) FONDATA SUL LAVORO (la Repubblica, non la scuola...)
«La possibilità di fare percorsi di didattica in realtà lavorative aziendali, così come pubbliche o del no profit, sarà resa sistemica per gli studenti di tutte le scuole secondarie di secondo grado» «Introdurre l’obbligo dell’Alternanza Scuola-Lavoro negli ultimi tre anni degli Istituti Tecnici ed estenderlo di un anno nei Professionali, prevedendo che il monte ore dei percorsi sia di almeno 200 ore l’anno. Alle ore di alternanza partecipano anche i docenti, che dovranno essere formati come tutor dei ragazzi in azienda, e che insieme all’azienda costruiscono il progetto formativo dei ragazzi».
«Diffondere attraverso protocolli ad hoc il programma sperimentale di apprendistato negli ultimi due anni della scuola superiore» «Gli istituti di istruzione superiore, e di istruzione e formazione professionale possono commercializzare beni o servizi prodotti, utilizzando i ricavi per investimenti sull’attività didattica. A tale scopo, è necessario incoraggiare l’uso della doppia contabilità».
«Vogliamo costruire uno strumento di mappatura della domanda di competenze del nostro sistema Paese. Sarà uno strumento utile le scuole per predisporre piani di orientamento coerenti con la domanda di lavoro prevista dal territorio, ma anche uno strumento per la revisione dei curricoli scolastici stessi»
SUL LIBRO PAGA DI AZIENDE E GENITORI
«Le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a colmare le esigenze di investimenti nella nostra scuola. Sommare risorse pubbliche a interventi dei privati è l’unico modo per tornare a competere». «Anzitutto per le scuole deve essere facile, facilissimo ricevere risorse. La costituzione in una Fondazione, per la gestione di risorse provenienti dall’esterno, deve essere priva di appesantimenti burocratici».
«Il primo strumento per realizzare questo è lo School Bonus, un bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati Il secondo strumento, School Guarantee, è invece mirato a premiare l’impresa che investe risorse su un istituto potrà ricevere incentivi aggiuntivi Il terzo strumento coinvolge invece tutti i cittadini e mira ad incentivare meccanismi di microfinanziamento diffuso a favore della scuola. Vogliamo applicarlo in particolare al sostegno di progetti didattici; questo tipo di raccolta fondi sta, in parte, già avvenendo».
“RIFORMA” DEGLI ORGANI COLLEGIALI
«Vanno ridisegnati al meglio gli organi collegiali, distinguendo tra potere di indirizzo e potere di gestione. Il Consiglio dell’Istituzione scolastica diventerà il titolare dell’indirizzo generale e strategico dell’Istituzione; il Collegio docenti avrà l’esclusiva della programmazione didattica; e il Dirigente scolastico sarà pienamente responsabile della gestione generale e alla realizzazione del progetto di miglioramento definito sulla base della valutazione». «Occorre nel medio termine (un anno), rielaborare un nuovo Testo Unico della Legislazione scolastica, che metta ordine e faccia chiarezza tra le varie norme introdotte nei decenni».