Istituto Comprensivo Lipari Anno scolastico2013/14
Gli alunni della IV classe Sez.C presentano
“La festa del papà”
I nostri maestri di vita Dedicato a tutti i papà I nostri maestri di vita
Come i poeti,gli scrittori,i pittori i cantanti, e soprattutto come figli,abbiamo raccolto. “Il meglio per i nostri papă”
In cammino con te Prendimi la mano e guidami
Tu che mi hai spiegato l’importanza della vita che mi hai insegnato ad apprezzarla che mi sei vicino nei momenti difficoltosi e quelli magici a te che sei il mio amico migliore … Ti voglio e ti vorrò sempre bene
Sono ancora piccolo per parlarti
Per tutte le volte che mi hai portato a spasso
Non mollare mai la mia mano
E’ bello esplorare insieme
Scusami se qualche volta faccio di testa mia … tu sei sempre pronto ad accogliermi
Grazie di tutto ciò che fai per me
Papà, non essere mai distratto come Federico di Montefeltro
Mi fido di te: la mia vita è nelle tue mani
Sono fiera di te,anche se, a volte sembriamo distanti
Dedicato a te
Per voi, cari papà, non basta soltanto questa carrellata d’immagini, meritate molto di più … aspettate .
Il lavoro è stato assemblato dall’insegnante di classe Biviano Caterina .La registrazione voci sempre a cura dell’ins. Biviano. Le immagini prelevate dal web e quelle personali sono usate a scopo esclusivamente didattico.
Fine Prima parte
In prestito per un augurio finale i versi della poesia “A mio padre” di C. Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me un estraneo, per te stesso, egualmente t’amerei. Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno che la prima viola sull’opposto muro scopristi dalla tua finestra e ce ne desti la novella allegro. Poi la scala di legno tolta in spalla di casa uscisti e l’appoggiasti al muro. Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’altra volta mi ricordo che la sorella, mia piccola ancora, per la casa inseguivi minacciando. (la caparbia avea fatto non so che) Ma raggiuntala che strillava forte dalla paura, ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua piccola figlia e, tutta spaventata, tu vacillante l’attiravi al petto e con carezze dentro le tue braccia avviluppavi come per difenderla da quel cattivo ch’era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me un estraneo, fra tutti quanti gli uomini già tanto pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
PAPA’