“Ed è subito sera” (dalla raccolta “Acque e terre”)

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Perché ti voglio bene.
Advertisements

La Creazione dell’Umanità
“Ed è subito sera” (dalla raccolta “Acque e terre”)
attorno al Maestro che parla
Cristo passa dalla morte alla vita (= risurrezione)
FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO
FANCIULLA, IO TI DICO: RISORGI !.
Autori dell'Novecento Pavese Montale Ungaretti Quasimodo.
LAVORO DI GRUPPO POESIA E GUERRA
La letteratura italiana
Salvatore Quasimodo Alle Fronde dei salici.
Giuseppe Ungaretti il poeta soldato Cosa ricordare : guerra
Via Crucis facciamo compagnia a Gesù quando è triste e solo
VIA CRUCIS.
Chi sono io?" chiese un giovane ad un maestro di spiritualità.
Calabria e poesia in Corrado Alvaro
Primo Levi.
Pianto antico (Giosuè Carducci).
LAMENTO PER IL SUD Salvatore Quasimodo esci.
E’ passato un anno da quando sei partito!
International Organization for Diplomatic Relations
Da Giorno dopo giorno di SALVATORE QUASIMODO
“Gesù è con noi”. Gesù è ciò che “accade” quando Dio parla senza intermediari all’uomo. (J.Sulivan) Giovanni 1, di Natale A Autrice: Asun Gutiérrez.
L’uomo del mio tempo Salvatore Quasimodo.
DI BUON COMPLEANNO Auguri Ti auguro
Quando ti sei svegliato questa mattina ti ho osservato e ho sperato che tu mi rivolgessi la parola anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione o.
“In principio era il Verbo.
Musicale e automatico.
La Via Crucis. (Cliccare) (Testi ed immagini presi dal net)
N A T A L E G I O R N D Ascoltando “Che offriremo al figlio di Maria” (Pop. Catalana) pensiamo alla nostra offerta Monjas de Sant Benet de Montserrat.
“L’icona della vita” La pentecoste
Saper volare con le ali della vita…
·         La cavalla storna ·         La cavalla storna
Eugenio Montale ( ) Scrivere “sempre da povero diavolo e non da uomo di lettere professionale” (incipit de “I limoni”)
L’ermetismo e Salvatore Quasimodo
I nostri occhi hanno visto quello che noi non avremo voluto vedere mai
Ave Maria “Beata te che hai creduto!”.
Salvatore Quasimodo Breve biografia di Salvatore Quasimodo.
Giovedì 24 ottobre Incontro con il Gruppo Giovani di Grassobbio PAROLA E PAROLA.
Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo
GIACOMO LEOPARDI (1798, RECANATI – 1837, NAPOLI)
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
L’Ermetismo Proprio l’esperienza dolorosa della prima guerra mondiale e della dittatura che ne seguì portò alla nascita di.
VIVIAMO INSIEME Come comunità IL natale di gesù.
Percorriamo la Via della Croce con i nostri fratelli in guerra
ALLE FRONDE DEI SALICI di Salvatore QUASIMODO
Tempo di attesa e di speranza
Elio Vittorini.
IL pensiero d' amore poesia di Giancarlo Corti Librato nel vento il tuo pensiero andava posarsi delicatamente su quella nuvola trasportata lieve nel.
Salvatore Quasimodo.
La Famiglia come centro dell’Amore
Via Crucis per la famiglia
Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo
L’IMMACOLATA CONCEZIONE
 La Jugoslavia era una nazione creata dopo l'occupazione tedesca durante la II Guerra Mondiale e costituita da 6 repubbliche e 2 provincie autonome:
Salvatore Quasimodo.
PERCHÉ E COME DOVREI PARLARNE AGLI ALTRI
Sui campi e sulle strade
L’ERMETISMO.
Prof.ssa Grazia D’Auria - web: - mailto: Pag. Salvatore.
Atto di fede Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo tutto quello che tu hai rivelato e la tua santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te,
Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?".
A CURA DELLA PROF.SSA MARIA ISAURA PIREDDA
Ascoltiamo il “Canto degli uccelli” nel vedere sorgere la LUCE più grande (popolare catalana)
Luigi Pirandello.
Presentazione poesia: la guerra DI: Artini Matteo, Capanni Duccio, Staderini Tommaso.
Giubileo della Misericordia
LA POESIA ITALIANA TRA LE DUE GUERRE
... perchè vi voglio bene!.
Transcript della presentazione:

“Ed è subito sera” (dalla raccolta “Acque e terre”) SALVATORE QUASIMODO “Ed è subito sera” (dalla raccolta “Acque e terre”)

Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. http://www.youtube.com/watch?v=4CQ3myBsMHI&feature=related

SALVATORE QUASIMODO La voce del poeta “Milano: agosto 1943” (dalla raccolta “Giorno dopo giorno”)

Invano cerchi tra la polvere, povera mano, la città è morta. È morta: s’è udito l’ultimo rombo sul cuore del Naviglio. E l’usignolo è caduto dall’antenna, alta sul convento, dove cantava prima del tramonto. Non scavate pozzi nei cortili: i vivi non hanno più sete. Non toccate i morti, così rossi, così gonfi: lasciateli nella terra delle loro case: la città è morta, è morta. http://www.youtube.com/watch?v=K1aQfA4EEQc

Uno dei navigli di Milano

MACERIE DI MILANO: 1943

MACERIE DI BAGHDAD: 2007

PER APPROFONDIRE …

CENNI BIOGRAFICI Il poeta nacque a Modica (Ragusa) nel 1901. Suo padre era un capostazione delle ferrovie. Dal 1908 al 1920 visse a Messina, dove frequentò le scuole secondarie. Successivamente (fino al 1926) soggiornò a Roma, studiando presso la facoltà di ingegneria. Lasciati gli studi, trovò un impiego al Genio Civile (fino al 1938), che lo costrinse a continui spostamenti: Reggio Calabria, Firenze, Imperia, Sardegna, Milano. Contemporaneamente si dedicava alla poesia e alle traduzioni. Dal 1941 fu professore universitario di Letteratura Italiana presso il Conservatorio di Musica di Milano. Nel 1959 ebbe il premio Nobel per la Letteratura. Il 14 giugno 1968 morì a Napoli.

OPERE L’opera completa (dal 1930 al 1966) è raccolta nel volume “Tutte le poesie”, Milano, Mondadori, 1960. Essa comprende le seguenti sezioni: “Ed è subito sera” (1942). Include: “Acque e terre”, “Oboe sommerso”, “Erato e Apollion”, “Nuove poesie” “Giorno dopo giorno” (1947) “La vita non è un sogno” (1949) “Il falso e vero verde” (1956) “La terra impareggiabile” (1958) “Dare e avere” (1966) N. B. Il poeta svolse anche un intenso lavoro di traduttore e di critico letterario (cfr. traduzioni dei lirici greci e scritti raccolti ne “Il poeta, il politico e altri saggi”).

TEMATICHE E STILE Tra i temi costanti della poesia di Quasimodo: La Sicilia e l’infanzia come mito spazio-temporale L’esilio come realtà biografica La violenza e la guerra come polo ideologico negativo La contrapposizione quasi leopardiana fra natura e storia Il passaggio, anch’esso influenzato dal pensiero di Leopardi, dall’individualismo alla dimensione sociale della sofferenza, da riscattarsi attraverso la solidarietà dell’uomo con l’uomo. Lo stile del poeta è caratterizzato da due fasi ben distinte: La stretta osservanza ai canoni dell’ermetismo (ricerca della parola pura, delle immagini nitide, dei simbolismi e delle analogie). La ricerca della comunicazione in una dimensione epico-lirica più narrativa e distesa.

L’ERMETISMO L’ermetismo letterario, di cui Quasimodo fu tra i più celebri esponenti, si sviluppò in Italia tra le due guerre mondiali in polemica con l’eredità oratoria ottocentesca di stampo carducciano e dannunziano. Esso fu caratterizzato da: Particolare interesse verso le esperienze poetiche del simbolismo francese (cfr. soprattutto Mallarmé) Ricerca delle parole pure, essenzialmente nomi e verbi, in grado di connotare la realtà e non solo di denotarla Caduta dei nessi sintattici razionali e ricorso frequente all’analogia e al simbolismo Scelta di temi volutamente alternativi al trionfalismo della letteratura di regime: la solitudine dell’uomo, il disagio esistenziale, la coscienza dell’alienazione e dell’esilio, l’impossibilità di comunicare, l’estraneità all’uomo della natura stessa da lui violata con il progresso industriale.

PER CONCLUDERE: ANCORA I VERSI DEL POETA

ALLE FRONDE DEI SALICI. E come potevano noi cantare Con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento. http://www.youtube.com/watch?v=3VzcB321ZyU&feature=related

UOMO DEL MIO TEMPO. Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno Quando il fratello disse all’altro fratello: «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue Salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore. http://www.youtube.com/watch?v=Nq0wlL3kaAQ http://it.wikipedia.org/wiki/Uomo_del_mio_tempo