IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI

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Transcript della presentazione:

IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI Giuseppe Nava Classe 3^B Scuola Secondaria I grado “G. B. Rubini” Anno Scolastico 2013/14

SIGNIFICATO DELLA BANDIERA La bandiera dell'Armenia consiste di tre bande orizzontali di uguali dimensioni. I colori sono (partendo dall'alto): rosso, blu e arancio. Esistono molte interpretazioni sul significato dei colori, ma la più accettata è quella dove il rosso simboleggia il sangue versato dagli Armeni nella difesa della propria nazione, il blu simboleggia il cielo e l'arancio la terra fertile del paese. La bandiera era originariamente quella ufficiale utilizzata durante la breve indipendenza che seguì la prima guerra mondiale, e venne ripristinata quando l'Armenia si separò dall'Unione Sovietica, con proporzioni cambiate.

PRIMO MASSACRO ARMENO Nel 1890 nell'Impero ottomano si contavano circa 2 milioni di Armeni, in maggioranza cristiani-ortodossi monofisiti . Gli Armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi di Costantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi (gruppo etnico situato nella Mesopotamia), con i quali condivideva il territorio nell'Armenia storica, sentimenti di odio anti-armeno. L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli Armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di Armeni e bruciandone i villaggi nel 1894.

SECONDO MASSACRO ARMENO Nel periodo precedente la prima guerra mondiale nell'impero ottomano si era affermato il governo dei «Giovani Turchi». Loro avevano paura che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Il 1909 registrò uno sterminio di almeno 30.000 persone nella regione della Cilicia Nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che prima avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di Costantinopoli. L'operazione continuò la mattina dopo e nei giorni seguenti. In un solo mese, più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia (regione geografica tuttora della Turchia)  e massacrati lungo la strada. Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come "prova generale" precedente alle più note marce ai danni dei deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Il libro “La masseria delle allodole”, di Antonia Arslan, tratta in buona parte del genocidio armeno.

NUMERO DEI MORTI primo genocidio L'esatto numero di morti è controverso. Le fonti turche tendono a minimizzare la cifra, quelle armene a gonfiarla. Nel 1896 il governo ottomano registrava in 1.440.000 gli Armeni residenti in Anatolia. Secondo il Patriarcato armeno di Costantinopoli, nel 1914 gli Armeni anatolici andavano da un minimo di 1.845.000 ad un massimo di 2.100.000. Le stime variano da un minimo di 950.000 secondo le fonti scritte turche fino a 3.500.000 secondo le ipotesi degli Armeni.Lo storico Arnold J. Toynbee, che fu ufficiale dell'intelligence britannica in Anatolia nella prima guerra mondiale, stima in 1.800.000 il numero complessivo degli Armeni di quel paese. L'Enciclopedia Britannica indica come probabile il numero di 1.750.000.

NUMERO DEI MORTI secondo genocidio Il numero degli armeni morti nel secondo massacro è ancora più controverso. Fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle armene arrivano a 2.500.000. Talat Pasha, Gran Visir nel 1917-1918 e importante Giovane Turco, stima la cifra in 300.000 morti.Toynbee ritiene che i morti furono 1.200.000, McCarthy 600.000 . Gli storici stimano che la cifra vari fra i 500.000 e 2.000.000 di morti, ma il totale di 1.200.000/1.300.000 è quello più diffuso e comunemente accettato.