Le organizzazioni come sistemi cooperativi
Premessa
Oltre l’organizzazione razionale Max Weber (1864-1920) Frederick W. Taylor (1856-1915)
Weber e Taylor: organizzazioni vanno considerate come strumenti razionali per raggiungere scopi specifici Gli individui devono obbedire alle regole, conformarsi al ruolo Ogni iniziativa non conforme a quella razionalità provoca una diminuzione di efficienza
Nessuno spazio è previsto per l’iniziativa dei soggetti (se non per i leader) (Spazi minimi – forme di resistenza dei membri delle organizzazioni)
Idea dell’organizzazione come macchina in cui i dipendenti non sono che rotelle in un ingranaggio
Superamento di Taylor e Weber Nuovo approccio: organizzazioni come sistemi naturali, spontanei, adattivi, influenzati dai soggetti che vi operano e dall’ambiente circostante Sviluppo degli studi organizzativi. Cominciano a considerarsi problemi come le conseguenze inattese delle decisioni/azioni dei soggetti, le dinamiche di potere, ecc.
Non è possibile comprendere il funzionamento delle organizzazioni se non si tengono presenti i moventi che spingono gli individui a contribuire alle organizzazioni stesse Oggetto di analisi: rapporto organizzazioni-individui (che a qualsiasi titolo contribuiscono al perseguimento dei suoi fini)
Elementi di contesto (1/2) Importanti cambiamenti nel governo delle imprese: l’avvento di una classe di manager professionisti Rende più complesse le dinamiche all’interno delle organizzazioni
Elementi di contesto (2/2) Ricerche della scuola delle Relazioni umane che sottolineano l’importanza del fattore umano
Chester Barnard (1886-1961)
Il problema principale Come è possibile che persone tra loro estranee (con una loro vita, loro interessi) creino un’organizzazione?
Barnard vuole individuare una spiegazione valida per qualsiasi tipo di organizzazione (politica, culturale, religiosa, militare, ecc.) e per qualsiasi categoria di membri. (elevato livello di astrazione)
Approfondire le condizioni che consentono alle organizzazioni di perseguire i propri scopi soddisfacendo al tempo stesso gli interessi e le aspettative dei singoli individui (di tutti i «membri cooperatori», di qualsiasi tipo di organizzazione)
Un sistema cooperativo
La parabola del masso
Morale (1) Il gruppo è riuscito a spostare il masso perché si è organizzato (è diventato una organizzazione) Persone in grado di comunicare tra di loro che desiderano cooperare per raggiungere uno scopo Un’organizzazione nasce quando ci sono…
Elemento informale comunicazione, relazione tra le persone Elemento formale decisione di cooperare per raggiungere uno scopo comune Organizzarsi = formare un sistema cooperativo
Comunicazione + Cooperazione Organizzazione Con un suo scopo
Organizzarsi = formare un sistema cooperativo
L’organizzazione è uno strumento che consente di superare i limiti fisici, biologici, intellettivi dei singoli individui (E di raggiungere obiettivi che altrimenti sarebbero impossibili) L’organizzazione è più della somma degli sforzi dei singoli individui (un quid in più, un coefficiente cooperativo)
Morale (2) Non è detto che i membri condividano i valori, gli obiettivi, ecc.
Distinguere tra scopi organizzativi e moventi personali Se è un sistema cooperativo, fondamentale è il consenso a partecipare
Doppia personalità (come membro di un’organizzazione) Riguarda il modo in cui un individuo svolge le sue prestazioni, attinenti al suo ruolo nell’organizzazione Personalità organizzativa Riguarda i moventi dell’individuo Personalità individuale
Il rapporto tra i due tipi di personalità può essere profondamente diverse … è sempre problematico
Efficienza ed efficacia Efficacia: misura il grado in cui l’organizzazione raggiunge i suoi obiettivi Efficienza: misura il grado in cui i moventi personali sono soddisfatti (soddisfazione dei soggetti – valutazione contributo che danno, ricompense morali o materiali che ricevono) Due dimensioni dell’azione organizzativa
Quattro diverse possibilità Efficacia Sì No Sì Efficienza No
Conciliazione efficacia-efficienza È il problema fondamentale che si pone (dovrebbe porsi) la direzione di qualsiasi organizzazione
Soddisfare i membri di un’organizzazione (e i loro moventi)
Economia degli incentivi e della persuasione Soddisfazione individuo (quindi contributo all’organizzazione) Vantaggi – svantaggi = Positivo – l’individuo continuerà a partecipare e contribuire all’organizzazione Negativo – l’individuo lascerà l’organizzazione
Sia materiali che morali Retribuzione, opportunità di carriera, ambiente sociale in cui si lavora, ecc. Prestigio dell’organizzazione “Associazione attraente” (assenza di discriminazioni)
Persuasione Modificare le aspettative, cambiare i desideri, in modo che gli incentivi risultino adeguati L’organizzazione può agire sulle motivazioni personali, può plasmare le persone in modo che aumenti la loro disponibilità
Incentivi – approfondimenti (1) Soggettività nella percezione del rapporto tra contributi e incentivi Propensioni degli individui (a rischiare, alla sicurezza, ecc.)
Incentivi – approfondimenti (2) Importanza degli incentivi non materiali nelle organizzazioni economiche Risolve il problema della «insolvibilità» delle organizzazioni
Politica dei bassi salari?
Esercizio dell’autorità, leadership, gestione del rapporto contributo-incentivi
Area di indifferenza Ordini inaccettabili Ordini appena accettabili o appena inaccettabili Ordini indiscutibilmente accettabili Area di indifferenza
Funzioni del dirigente Assicurare un efficiente sistema di comunicazione Garantire l’afflusso regolare delle risorse necessarie al funzionamento della organizzazione (innanzitutto umane) Stabilire i fini dell’organizzazione