Quello che ci siamo detti sul matrimonio cristiano Il matrimonio cristiano è un Sacramento, è un dono ed è anche un compito. Anche il matrimonio cristiano è un contratto: viene celebrato in chiesa, ma vale anche agli effetti civili. Il matrimonio cristiano è un Sacramento, cioè un segno misterioso della grazia di Dio: è un’azione di Gesù compiuta dalla Chiesa attraverso la quale Gesù vuole continuare a dire agli uomini che Dio ama in modo totale, unico, tenero, fedele per sempre.
Il matrimonio cristiano è indissolubile Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,3-11) Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio».Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso».
IL MATRIMONIO CRISTIANO È INDISSOLUBILE Il matrimonio cristiano non è una convivenza provvisoria, non è un contratto di lavoro, non è una comunanza di vita che può iniziare e interrompersi secondo l’arbitrio di ciascuno. Il matrimonio cristiano è unico e indissolubile: L’unità è opera e dono di Dio. Si dice nel rito del matrimonio: “l’uomo non separi ciò che Dio unisce”. L’unità va coltivata ogni giorno, esige all’uomo e alla donna di crescere nell’amore vero; l’unità va chiesta sempre al Signore nella preghiera.
IL MATRIMONIO CRISTIANO È INDISSOLUBILE Il matrimonio cristiano esige maturità, cioè capacità di amare in modo totale, unico, tenero, fedele un uomo/una donna e di fare comunione con lui/lei. Senza capacità di amare non ci può essere matrimonio cristiano. Il matrimonio cristiano domanda all’uomo e alla donna di camminare sempre, di sentirsi sempre sulla strada, perché l’unità non si improvvisa e non è mai pienamente posseduta, ma va continuamente cercata e costruita anche quando costa fatica. Il cammino verso l’altro non finisce mai; l’amore è un viaggio: è il viaggio più lungo del mondo.
IL MATRIMONIO CRISTIANO È INDISSOLUBILE “L’amore non è vero se non supera la prova della fedeltà” ( S. Kierkegaard), Come è possibile superare la prova della fedeltà? E’ necessario guardare al mistero di Dio e percorrere tre sentieri: Il sentiero della gratuità. In amore non si pongono condizioni si ama per amare. Il sentiero della gratitudine. La Parola più bella che in un rapporto di amore ci si può dire è: grazie di esserci, grazie di esistere, la tua vita è importante per me e io esisto perché tu esisti. Il sentiero dell’unità e dell’apertura. Lo Spirito è vincolo di amore e unità, è Colui che fa vivere all’uomo e alla donna la bellezza dello stare insieme, perché questa bellezza possa essere partecipata ad altri.
CRISI MATRIMONIALE: ALCUNE CAUSE A livello personale Vissuto personale: mi porta ad interrogarmi sulla mia capacità e predisposizione a costruire relazioni con gli altri. Che immagine ho di me, che cosa comunico. Ciò dipende molto dai vissuti familiari. Scarsa conoscenza di sé e dell’altro: senza questa conoscenza si rischia di agire e reagire sull’onda dell’emotività. Carenza nella formazione umana e cristiana dei due soggetti: molto dipende dagli ambienti familiari, sociali, culturali ed ecclesiali in cui si è vissuti.
CRISI MATRIMONIALE: ALCUNE CAUSE A livello di coppia Attese/delusioni reciproche: Si pensi alla “segreta” attesa di cambiare l’altro/a. Errata concezione di indipendenza dei coniugi: per un’autonoma e individualistica “realizzazione”. Carenza nella formazione umana e cristiana: stenta o si blocca il processo vitale dall’io al noi. Rapporti “non liberi” con le rispettive famiglie di origine: occorre vivere l’appartenenza in un sano distacco tenendo presente che il primo bene da tutelare è la nuova famiglia. Assenza di luoghi e tempi per dialogare: si dice che la colpa è la mancanza di tempo, non è sempre vero, il tempo lo troviamo per le cose in cui crediamo.
CRISI MATRIMONIALE: ALCUNE CAUSE A livello di famiglia Assenza o carenza di “regole” in famiglia: cominciando da quelle della buona educazione, si pensi a certo frasario utilizzato spesso scurrile e offensivo. Troppo concentrati sui figli e le loro esigenze o, troppo colpevolizzati: apprensioni, eccessive preoccupazioni, accuse reciproche. Famiglie chiuse: diffidano di tutto e di tutti.
CRISI MATRIMONIALE: ALCUNE CAUSE A livello di clima culturale Cultura radicale e narcisistica: si pone al centro l’individuo, la cui realizzazione consiste nella soddisfazione dei propri bisogni o “pseudo-bisogni”. Esaltazione della propria libertà e indipendenza: intesa come garanzia dei propri interessi, modi di vivere, gusti, una libertà spesso intesa come forma di autoaffermazione contro gli altri. Concezioni diverse di matrimonio: scetticismo, impossibilità di garantire fedeltà, una concezione di matrimonio “a tempo”, richiesta di legittimare le “unioni di fatto” e le “unioni tra lo stesso sesso”.
CRISI MATRIMONIALE: ALCUNE CAUSE A livello socio-economico Circa il lavoro: troppo presi da impegni di lavoro o troppo preoccupati ed in tensione per la precarietà o la mancanza di lavoro. Mentalità e prassi consumistica: lentamente provoca un modo di pensare, di sentire e di agire utilitaristico e funzionale ai propri individuali “bisogni” e “interessi”. Conflitti continui: su alcune decisioni importanti, la scelta di dove abitare, la tipologia abitativa, la gestione e l’utilizzo delle risorse economiche.
Allora siamo tutti condannati al matrimonio. Nemmeno per sogno Allora siamo tutti condannati al matrimonio? Nemmeno per sogno! Ma siamo obbligati a prendere conoscenza e a rispettare questa struttura antropologica. Non sono obbligata al matrimonio, ma se disprezzo la interazione, la relazione tra femminile e maschile, sono fuori della strada per comprendere la mia umanità. L’innamoramento non finisce ma si autentica nella durata tempo, sono motivi non strutturali ma individuali: io ho scelto liberamente quella persona, e le persone non sono frazionabili. In un rapporto d’amore la persona si prende tutta intera, nei rapporti di lavoro no. Io ho scelto liberamente quella persona e quindi non posso pensare di limitare il mio impegno nei suoi confronti. L’esperienza delle coppie di fatto, o meglio, la mentalità delle coppie di fatto non è umana. Perché o nega la totalità della persona umana, o nega la sostanza dell’amore. Nessun essere umano percepisce l’amore come qualcosa di limitato. Per questo motivo, ribadisco la mia risposta, non in senso romantico e nemmeno emotivo, per affermare, a conclusione, che o l’innamoramento si invera nella durata del tempo o siamo costretti a dire che l’amore, in effetti, non esiste.