LA BIOLOGIA Presentazione: Loffreda Matteo 1F
Darwin Le scoperte di Charles Darwin e la teoria sull’ evoluzione delle specie e un assaggio della teoria ipotizzata da Jean Baptiste Lamark.
Charles Darwin la biografia Charles Darwin nacque il 12 febbraio 1809 nel Kent in Inghilterra. Di famiglia colta e facoltosa Darwin venne indirizzato agli studi classici. Dopo aver passato 2 anni alla facoltà di medicina di Edimburgo,Darwin fu spedito dal padre a Cambridge per poter diventare pastore. Lì oltre a laurearsi Darwin potè approfondire le sue conoscenze sui suoi interessi naturalistici entrando a far parte della comunità scientifica. Nell’ inverno del 1831 Darwin partì per un viaggio imbarcandosi sul Beagle partendo da Plymouth il 27 dicembre 1831 e facendo il giro del mondo in un viaggio che duro 5 anni. In questo viaggio Darwin scopri molte cose sulla natura incominciando a enunciare la teoria sull’ evoluzione.
IL VIAGGIO DI DARWIN LE GALAPAGOS:delle isole situate nell’ America del sud , sono state importantissime per contribuire alla teoria evoluzionistica di Darwin con diverse specie di animali che hanno aiutato Darwin sulla teoria evoluzionistica.
LE PROVE E I DOCUMENTI A FAVORE DELL’ EVOLUZIONE I più antichi reperti fossili rinvenuti sulla terra sono stati ritrovati in Groenlandia e risalgono 3,8 miliardi di anni fa. I pesci sono gli organismi più antichi, seguiti dagli anfibi, rettili e,infine,da uccelli e mammiferi. I primi cavalli comparvero 54 milioni di anni fa e avevano la taglia di una volpe, testa corta e 44 denti molari irregolari. Questi cavalli vivevano in zone paludose e avevano zampe lunghe e dita separate. Però con il passare di milioni e milioni di anni è cambiato il luogo in cui vivano e contemporaneamente questi cavalli sono mutati per adattarsi al luogo in cui vivevano fino ad arrivare al cavallo comune dei nostri tempi con zoccoli e con dita attaccate per poter correte meglio nel luogo in cui vivono. Questi mutamenti sono stati frutto di una selezione naturale che ha portato a sopravvivere solamente gli organismi che erano più adattati a quell’ ambiente.
ANALOGIE E DIFFERENZE TRA SPECIE CHE ABITANO IN LUOGHI GEOGRAFICI VICINI Darwin e Wallace (altro naturalista che lavorò alla teoria dell’ evoluzione con Darwin ) erano rimasti molto colpiti dalla distribuzione geografica delle diverse specie di organismi nei loro rispettivi viaggi notando che organismi di diverse specie avevano delle somiglianze. Darwin fu affascinato sopratutto nelle 13 isole delle Galapagos dalle somiglianze di 13 specie diverse di fringuelli che abitavano una in ogni isola e noto che avevano tutte delle somiglianze proponendo un ipotesi nella quale diceva che in un tempo passato l’ antenato comune di questi fringuelli si sia imbattuto in queste isole durante una tempesta,e si sia stabilito i queste isole adattandosi all’ ambiente in cui viveva e sviluppando caratteristiche diverse di isola in isola come per esempio il becco che era diverso in ogni isola per quello che dovevano mangiare. Questo fatto che riuscì a notare Darwin fu un fatto in più che alimentò la sua teoria sull’ evoluzione delle specie.
I FRINGUELLI DELLE GALAPAGOS DIVERSE SPECIE di fringuelli delle Galapagos, sono stati importantissimi per Darwin nella teoria evoluzionistica dove lui ipotizzo che questi animali avevano un antenato comune e che poi i erano adattati ai vari ambienti sviluppando caratteristiche con il passare che erano più adatte a sopravvivere a quell’ ambiente.
E’ POSSIBILE VEDERE LE SOMIGLINZE TRA LE SPECIE CONFRONTANDOLE Altre prove a sostegno della teoria di Darwin e Wallace provengono dall’ anatomia comparata. Esaminando gli arti inferiori di 4 mammiferi: umano, gatto, balena e pipistrello possiamo vedere che sono diversi e che ognuno svolge un compito diverso dall’ altro; ma se esaminiamo l’ architettura di questi arti possiamo notare che tutti questi organismi sono formati dagli stessi pezzi che danno a questi organismi un carattere omologo, cioè ereditato da un antenato comune. Invece i caratteri che non sono ereditati da antenati comuni sono detti caratteri anologhi . Se osserviamo gli embrioni di alcuni organismi presenti sulla terra( anfibi, pesci, uccelli conigli e umani) possiamo osservare che questi embrioni si somigliano scoprendo una caratteristica comune a tutti li embrioni dei vertebrati: la presenza delle fessure branchiali.
L’ EVOLUZIONE DELL’ UOMO L’ uomo dalla preistoria ad oggi è cambiato sviluppando caratteristiche che lo adattavano all’ ambiente in cui viveva.
LA SELEZIONE NATRALE AGISCE SULLA VARIABILITA’ DEI CARATTERI Osservando le specie di animali domestici o di piante coltivate possiamo rilevare cambiamenti introdotti dall’ uomo attraverso la selezione artificiale. Darwin si rese conto che la selezione era la chiave con cui l’ uomo era riuscito a ottenere varietà utili di animali e piante, ma non si rese conto che l’ uomo non doveva selezionare le specie ma questo compito l’ aveva la selezione naturale che sceglieva gli organismi più adatti all’ ambiente in cui vivevano. Darwin riuscì poi a capire che la selezione naturale era un processo molto lento e che durava milioni e milioni di anni e che le specie secondo lui cambiavano ogni 50 000 anni.
L’ EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA:IL NOSTRO ALBERO EVOLUTIVO L’ insieme di tutti gli esseri viventi sono il frutto di una lunga evoluzione durata 4 miliardi di anni. Rispetto a questi 4 miliardi di anni la storia dell’ uomo occupa solamente 2-3 milioni di anni. Gli esseri umani sono mammiferi placentati appartenenti all’ ordine dei primati. La maggior parte dei primati possiede uno scheletro adatto a vivere sugli alberi assumendo la posizione eretta. Tale postura prevede un particolare allineamento del capo rispetto al resto del corpo. La retina dei mammiferi è capace di vedere i colori e il cervello è molto grande. I diretti parenti degli ominidi sono le scimmie antropomprfe e la prima apparizione dell’ uomo risale a 1,8 milioni di anni fa. Sono state classificate 12 specie di ominidi partendo dall’ Austrolopitecus e arrivando fino all’ homo sapiens che è l’uomo di oggi.
JEAN BAPTISTE LAMARCK Lamarck, un altro naturalista giungeva alla conclusione che gli organismi attuali fossero il risultato di un processo graduale di modificazione generato dalla pressione delle condizioni ambientali. Esso credeva che in tutti gli esseri viventi c’ era una spinta, dovuta alle condizioni ambientali, che portavano questi organismi ad essere più adatti alle nuove necessità. Lui credeva che se un organismo usava o non usava un organo l individuo si modificava sviluppando caratteri vantaggiosi che poi venivano trasmessi ai discendenti.