superiora generale fsp
Carissime sorelle e giovani in formazione…
… in comunione con tutto il popolo di Dio, siamo “protagoniste” del cammino che lo Spirito va tracciando alla sua Chiesa in questo speciale Anno di grazia, che vi invito a vivere con profondo fervore.
Sono certa che molte di voi hanno partecipato con commozione – via internet, tv o radio – alla Celebrazione Eucaristica in Piazza San Pietro lo scorso 11 ottobre. Benedetto XVI ha aperto l’Anno della fede...
Il Santo Padre, nella sua omelia, ha spronato i credenti a vivere questo tempo come «un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale: il Vangelo e la fede della Chiesa»…
«… far risplendere la verità e la bellezza della fede nell’oggi del nostro tempo, senza sacrificarla alle esigenze del presente né tenerla legata al passato».
Ho molto riflettuto sulle parole di Benedetto XVI e meditato, in modo particolare, il brano della lettera ai Colossesi (3,12-17) letto in quella Eucaristia. Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità…
L’Apostolo offre a noi, sue “figlie”, orientamenti preziosi per fare questo «santo viaggio». Egli ci indica la meta da raggiungere, le coordinate per non smarrirci, la via privilegiata.
La chiara consapevolezza della nostra identità di persone «scelte da Dio, sante e amate»... create a sua immagine, destinate a essere conformi al Figlio, chiamate alla santità, inviate a compiere la stessa missione del Maestro Divino. Meta
Se questa realtà prende davvero “carne” in noi, allora diventeremo ciò che siamo chiamate a essere, e persone più armoniose, più felici, più feconde, più sorelle tra noi…
Lasciarci trasformare dal Maestro, assumere i suoi sentimenti, rivestirci della sua «tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità» (Col 3,12), compiere gesti di amicizia e di riconciliazione, far tacere asprezza e maldicenze, cercare la concordia, essere promotrici di pace e di unità.
L’A NNO DELLA FEDE è occasione propizia per concretizzare la proposta del 9° Capitolo generale circa la qualità delle relazioni.
La Parola di Dio: letta, meditata, pregata, condivisa, annunciata. Via privilegiata
Davanti al Tabernacolo, ai piedi del Maestro come Maria di Betania, ascoltiamo con fede umile e obbediente la sua Parola.
La Parola ci abiti con tutta la sua ricchezza e dimori tra noi, faccia crescere la sapienza e il gusto per le cose “buone e belle”, condizione necessaria per vivere insieme in serenità e gratuità, e per essere creative e generose nella missione di «fare a tutti la carità della verità».
La ripresa dell’ora di studio settimanale, una pratica a noi un tempo molto familiare, oggi più necessaria di sempre per approfondire i contenuti della fede, formarci come apostole, crescere in sapienza. Strategia
Dobbiamo lasciare che la grazia di Dio ci lavori, che il suo amore ci trasformi, che la sua volontà di comunione ci possegga, che il suo fuoco ci accenda. Solo così potremo prenderci cura le une delle altre e dire alle persone a cui siamo mandate che Dio c’è ed è qui.
In questo modo diventa “vita” anche la devozione al Maestro Divino, come raccomandava il Primo Maestro: «La devozione a Gesù Maestro… investe tutta la persona… Non si deve quindi restringere alla pietà, ma si estende a tutta la vita apostolica, perché il frutto del nostro apostolato è proporzionato a questo: presentare Gesù Cristo Via Verità e Vita».