Il Germano reale Anas platyrhynchos
Ordine: Anseriformi Famiglia: Anatidi Il Germano reale è l’anatra più diffusa ed abbondante in Europa. Non si trova nelle isole più settentrionali come le Svalbard e nelle zone più aride come le isole del Peloponneso e gli arcipelaghi italiani. Vive nelle zone umide d'acqua dolce anche dell’America settentrionale e dell’Asia e varietà selvagge sono state anche introdotte in Nuova Zelanda e in Australia. Il germano reale è noto in Italia anche come capoverde. Viene considerato il capostipite della maggior parte delle razze domestiche di anatra ad eccezione di quelle derivate dall'anatra muta o muschiata e gli incroci con quest'ultima.
Di corporatura massiccia, il maschio ha il capo di colore verde brillante, occhio bruno chiaro, becco giallo, ampio collarino bianco, petto bruno-rossastro, fianco e ventre argentati, piedi arancio vivo. Il maschio raggiunge una lunghezza di 56 centimetri, la femmina 52, l’apertura alare è di 91-98 centimetri. Il nome latino platyrhynchos deriva dal becco largo e piatto.
La femmina è meno appariscente, ha colori mimetizzanti, macchiata di bruno e marrone scuro, becco bruniccio, sopracciglio marrone scuro, gola beige, i fianchi hanno una colorazione più chiara, beige chiazzato marrone; le penne timoniere sono beige rigate marrone, le zampe sono di colore arancione spento, meno vivo rispetto a quelle del maschio. In entrambi i sessi lo specchio alare è di colore blu-violaceo con bordi bianchi.
Gli anatroccoli, che nascono privi di penne e piume, sono ricoperti di un soffice piumino bicolore, petto e ventre gialli, dorso e fianchi marroni con alcune macchie gialle, testa gialla con sopracciglio e chioma marroni.
Il Germano è buon volatore e nuotatore ma si tuffa di rado e poco in profondità. Il suo volo è veloce e diritto, si invola in verticale senza prendere la rincorsa sulla superficie dell’acqua. Si nutre di vegetali e invertebrati immergendo la testa per cercare nutrimento sotto la superficie dell’acqua, restando semisommerso con il posteriore all’insù. Ricerca volentieri anche piccole erbe e molluschi nelle praterie umide.
Il corteggiamento comincia a fine ottobre e continua fino marzo, la riproduzione vera e propria ha luogo tra febbraio e luglio in funzione della latitudine. Il nido è rudimentale e la scelta del luogo è varia. La femmina può utilizzare il suolo nudo o anche cavità degli alberi; è fatto di ramoscelli e di piumini che la femmina strappa da una zona particolare del suo petto. Il numero di uova può variare da 5 a 15. Le dimensioni delle uova sono circa 5,9 per 4,1 centimetri. Solo la femmina cova per circa 26-28 giorni. Infatti, le piume della femmina le permettono di passare inosservata in mezzo alla vegetazione, se il maschio l'aiutasse nell'incubazione, il nido sarebbe facilmente individuato dai predatori e distrutto. Il nido del Germano è composto di solito da piccole radici ed erbe secche intrecciate grossolanamente, guarnito all’interno con borraccina, piumini e penne.
Il germano reale si riproduce una volta all’anno con nidiate di oltre 10 pulcini che già dai primi giorni di vita sono in grado di seguire la madre in acqua, dopo circa 7 settimane sono in grado di volare, dopo un anno hanno raggiunto la maturità sessuale. Dopo la riproduzione gli adulti compiono una muta completa delle remiganti che impediscono loro di volare per alcune settimane.
Al termine della stagione riproduttiva, in estate, infatti, le vecchie penne remiganti e timoniere indispensabili per il volo cadono per essere sostituite da nuove penne, anche l'appariscente abito nuziale viene cambiato con un nuovo piumaggio di colore bruno macchiettato marrone scuro, simile a quello della femmina, che gli permette di mimetizzarsi meglio durante questo breve periodo in cui è impossibilitato a volare e rimane al riparo tra i canneti e le erbe alte, lungo le rive dei corsi d'acqua, potendo soltanto camminare e nuotare.
Il maschio come richiamo emette un calmo yeeb mentre nel corteggiamento emette una sorta di fefev-fefev-fefev. La femmina usa spesso un qua qua qua rumoroso, se mentre sta covando, si assenta e viene raggiunta da maschi, emette il verso caratteristico que èh-èh-èh, che sta ad indicare che è indisponibile ad accoppiarsi. Per difendere i piccoli da predatori o intrusi, si agita sbattendo le ali e si scaglia addosso all'avversario.
La sua abilità di sfruttamento di diversi habitat umidi gli permette di colonizzare ambienti che non vengono utilizzati da altri animali simili. Vive sull'acqua, e va sulla terra ferma soltanto per la nidificazione ed il riposo. In Italia nidifica ovunque anche se è molto abbondante in pianura padana dove viene anche allevata per la caccia. È meno diffuso al sud dove si trova negli invasi artificiali d’acqua dolce. In genere non nidifica oltre i 1000-1100 metri di quota. Sono stati avvistati individui anche a 2000 metri di altitudine.
In Piemonte si trova in tutta la pianura coltivata dove trova paludi, lanche di fiumi, margini di canali, risaie e stagni. Arriva nei fondovalle della vallate alpine, nei laghi artificiali di collina e anche vicino all’uomo nei parchi delle città, lungo il corso dei fiumi. Nella nostra provincia, il VCO, la sua presenza è ben distribuita lungo le sponde del fiume Toce e sulle rive dei Laghi Maggiore, Mergozzo e Orta. Lungo il Toce si incontra dalla foce a Crevoladossola e addirittura a Verampio di Crodo. È stato avvistato anche a quote non inusuali per questa specie come al Lago Devero
Nel mese di luglio, ai germani locali si aggiungono quelli che arrivano dal nord delle Alpi, in sosta durante le migrazioni. In inverno molti individui si concentrano sui bacini lacustri prealpini. Le femmine svernano spesso più a sud dei maschi, e tornano più tardi nei siti di nidificazione. Inoltre, questo fatto è peggiorato dalla mortalità elevata delle femmine durante l'incubazione.
Un fenomeno preoccupante è l'inquinamento genetico, dovuto alla ibridazione con razze domestiche, che rende i germani più pesanti e corpulenti dunque meno sensibili al freddo ma anche meno adatti alla migrazione.
Autori: Giorgia, Alina e Vanessa classe 2 media Piancavallo Foto originali: prof. Rita Torelli, Silvia Torelli, Sotto Massimo BIBLIOGRAFIA P. Pasquini, A. Ghigi, F. Raffaele – La vita degli animali – vol.2 – Ed. UTET R. Bionda, L. Bordignon Editors – Atlante degli uccelli nidificanti del Verbano Cusio Ossola – Quaderni di natura e paesaggio del Verbano Cusio Ossola Numero 6 – Provincia del VCO Assessorato all’Ambiente http://it.wikipedia.org/wiki/Anas_platyrhynchos P. Pasquini, A. Ghigi, F. Raffaele – La vita degli animali – vol.2 – Ed. Utet