Giacomo Leopardi 1798 – 1837
Leopardi non rientra pienamente in nessuna delle correnti culturali e artistiche della sua epoca, ma da ciascuna prende alcuni spunti - Romanticismo: riflessione su se stesso e la propria vita interiore; un’ideale di vita eroica - Illuminismo: ateismo e materialismo(cioè non crede in Dio e non ritiene che esista una realtà soprannaturale o una vita dopo la morte - Neoclassicismo: ha studiato moltissimo i classici e ne ha fatto molte traduzioni; fa riferimento a volte alla storia antica; attenzione alla perfezione della forma
Le fasi della vita di Leopardi Conversione letteraria dopo sette anni di studio “pazzo e disperatissimo” Passa dall’erudito al bello, cioè dallo studio degli antichi e dalla conoscenza minuziosissima delle loro opere e della loro civiltà alla composizione di testi letterari Conversione filosofica passa dal bello al vero, cioè passa dalla letteratura ingenua e positiva alla consapevolezza e alla riflessione sulla dura realtà Pessimismo storico In questi anni interviene anche nella polemica classico-romantica a sostegno dei classici Scrive i Piccoli idilli
Le fasi della vita di Leopardi (2) 1922 comincia a viaggiare e lascia l’ “esilio” di Recanati pessimismo cosmico 1923 – 1928 Operette morali prose filosofiche Risorgimento poetico Grandi idilli anni ’30 fase eroica La ginestra
Pessimismo storico Leopardi intervenne nella controversia classici-romantici sostenendo la superiorità dei classici rispetto a qualsiasi letteratura moderna. Tale superiorità era legata secondo il poeta al rapporto di armonia che nell’antichità legava gli uomini alla natura. Il progresso della civiltà ha poi portato allo sviluppo della ragione umana che ha provocato il distacco dalla vita armonica e serena condannando l’umanità al dolore e alla sofferenza. In questa visione la Natura è considerata una madre benigna e la Ragione un elemento negativo. Si definisce “storico” perché in questa fase del suo pensiero Leopardi ritiene che nel passato l’uomo vivesse felicemente mentre con il passare dei secoli e della storia l’uomo si sia auto-condannato all’infelicità
Pessimismo cosmico Leopardi a differenza della fase precedente ritiene che la sofferenza sia una condizione di ogni uomo e di ogni essere vivente in ogni tempo. I ruoli tra Natura e Ragione si ribaltano: la Natura diventa matrigna cattiva che genera i suoi figli a soffrire invecchiare e morire; la Ragione invece è positiva perché svela la verità sulla vita e permette di non vivere nell’illusione e nell’inganno. Leopardi comunque ritiene che nonostante la condanna dell’uomo alla sofferenza egli debba vivere sempre e comunque intensamente quello che ha dalla vita.
Pessimismo eroico Rappresenta l’ultima fase nello sviluppo del pensiero leopardiano, degli ultimi anni di vita. Egli ritiene che non bisogna mai arrendersi, per sopportare e opporsi alla Natura gli uomini devono essere solidali tra di loro; l’unica via per confrontarsi con la sofferenza è la fratellanza.