Maria Domenica Mazzarello.

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Questo paese fu il luogo testimone dello svolgersi della vita di Maria Domenica Mazzarello per 42 anni. Per Maria (Main), Mornese fu una porta aperta,
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Maria Domenica Mazzarello

Mornese Questo paese è stato il luogo che ha visto svolgersi la vita di Maria Domenica Mazzarello per 42 anni. Per lei, Mornese è stato una porta aperta, che le ha allargato il cuore agli orizzonti del mondo.

Mornese sorge a 350 m sul mare, quasi sullo spartiacque di due regioni: Piemonte e Liguria. Appartiene al Piemonte (provincia di Alessandria), non tanto per la posizione geografica dei suoi casolari, quanto per la natura e la fertilità del terreno, coltivato soprattutto a vigneti, dai quali ha tratto per secoli prosperità e benessere.

Il paese non è mai andato oltre i 2000 abitanti e non ha storia di uomini o avvenimenti che ne illustrino il passato o lo inseriscano negli avvenimenti delle circostanti regioni. Vita agricola pura e semplice, con scarse novità di piccoli spostamenti, commerci, mercati e fiere.

In questa casa, situata nella frazione chiamata Mazzarelli, il 9 maggio 1837, da Giuseppe Mazzarello e da Maria Maddalena Calcagno, nasce Maria Domenica. Main, come la chiamano tutti, è la primogenita di 7 fratelli.

Verso la fine del 1843 la famiglia di Main si trasferisce dai Mazzarelli alla Valponasca (e vi rimane per 15 anni, fino al 1858), una cascina dei marchesi Doria di cui il padre coltiva i vigneti. La cascina è lontana dal paese circa tre quarti d’ora e sorge sul fianco di un colle.

la capacità di interiorità In questo luogo, immerso nel silenzio e nel verde delle viti, Maria Domenica vive intensamente la sua giovinezza e matura una caratteristica che le sarà propria per tutta la vita: la capacità di interiorità

Di carattere forte, emergeva su tutti; ambiziosa Di carattere forte, emergeva su tutti; ambiziosa... non c’era chi la superasse. Si arrende però alla parola ed agli insegnamenti del padre; aiuta la mamma a sbrigare le faccende di casa, gioca con i fratellini. In chiesa di solito ci va in compagnia dei genitori, della cugina Domenica o della sorella Felicina; è assidua al catechismo che la prepara alle grandi date della giovinezza.

L’aria pura della campagna, le fatiche della terra, il sole dei colli, l’atmosfera domestica, la discreta vicinanza di Mornese, forgiano Main donna laboriosa, ardente e vivace, sana, equilibrata, serena e schietta. Presto non le basta accudire alla casa e ai fratellini. Chiede ed ottenne dal padre di lavorare con lui nei vigneti.

Dalla Valponasca, Maria Domenica ogni mattina parte presto per andare a Messa nella Parrocchia del paese, ma prima di andare ha già preparato la giornata lavorativa in casa e nella vigna.

La finestrella della Valponasca E’ una piccola finestrella situata sul lato occidentale della cascina.

Maria Domenica alla sera va lì a chiudere le sue giornate intense di lavoro e sacrificio: le sembra di intravedere la luce del Tabernacolo… …Con lei raduna tutta la famiglia.

La parrocchia vede nascere, alimentarsi e fiorire la santità di Maria Domenica.

Davanti al portale, Main rimane inginocchiata anche nelle gelide albe invernali in attesa che esso si apra. Il faticoso pellegrinare mattutino fino alla parrocchia per partecipare alla celebrazione eucaristica testimonia la sua volontà di diventare simile a Cristo e di partecipare al suo amore amore che salva.

L’altare maggiore, il punto focale dove convergevano le aspirazioni di Maria adolescente e giovane. Qui attingeva la forza e l’amore di cui arricchiva il suo lavoro tra i vigneti e la sua gioiosa attività tra le ragazzine del paese.

Il tabernacolo: punto di riferimento dell’incontro mattutino e vespertino con Cristo e centro dell’intera esistenza. E’ proprio questo stare alla presenza di Dio che ha permesso a Madre Mazzarello di unificare tutto il suo essere nel Signore, di ricevere il dono della sapienza che apre ad una conoscenza esperienziale del mistero di Dio e che abilita a una famigliarità con il divino, tanto da riuscire a vedere la realtà umana con gli occhi di Dio.

La sua passione educativa si dimostra fin da quando, Figlia dell’Immacolata, ammaestra e consiglia le giovani madri , si prende cura delle bambine ed insegna loro un lavoro.

Nel 1860 a Mornese scoppia il tifo. Su invito del suo confessore, don Pestarino, Maria va ad assistere i cugini, ma dopo circa un mese, anche lei rimane contagiata tanto da arrivare vicino alla morte.

Questa malattia dà una svolta alla sua vita. Superata la crisi, dopo 52 giorni di letto, il 7 ottobre, Main si alza per cominciare una lunga convalescenza. Mentre ringrazia il Signore di averla risparmiata con il dono della guarigione insperata, arriva a pronunciare questa preghiera: “Signore, se mi date ancora un po’ di vita, fate che io sia dimenticata da tutti. Io sono contenta di essere ricordata solo da voi.”

La lunga malattia lascia Main estremamente debole: deve smettere il lavoro nei campi, ma non perde il desiderio di fare del bene alle giovani. In questo stato di debolezza un fatto del tutto imprevedibile la chiama ad una nuova missione:

Passava un giorno per la collinetta di Borgoalto, quando le parve di vedersi di fronte un gran caseggiato con tutta l’apparenza esteriore di un collegio con numerose giovinette. Si fermò a guardare piena di stupore e disse fra sé: “Cosa è mai questo che vedo? Qui non c’è mai stato un palazzo. Che succede?” E sentì come una voce: "A te le affido"

“Don Bosco è un santo e io lo sento”. Il 7 ottobre 1864 don Bosco, su invito di don Pestarino, arriva a Mornese con una carovana di giovani. Tutto il popolo gli viene incontro, preceduto dal sindaco, dal parroco e da don Pestarino. Nessuno è felice come Maria che a tutti dice: “Don Bosco è un santo e io lo sento”.

L’8 ottobre, don Pestarino presenta a don Bosco le Figlie dell’Immacolata. Queste sono una quindicina di donne che, pur vivendo in famiglia, si sono consacrate al Signore e a Maria e si riuniscono per dedicarsi alla preghiera, al lavoro e all’insegnamento del catechismo in favore delle giovani più bisognose del paese.

Don Bosco dice poche parole, ma così incoraggianti, semplici e calde da ravvivare il loro cuore. Egli intuisce che il gruppo di ragazze di Mornese potrebbe essere il primo nucleo della sua nuova congregazione femminile.

A Mornese don Bosco decide con don Pestarino la costruzione di un collegio per i ragazzi del paese. La prima pietra viene gettata nel 1865.

In realtà esso, attraverso varie vicende note solo a Dio e sofferte dal cuore di don Pestarino, diventa la prima casa stabile di Maria e delle sue compagne: la prima sede del nascente Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Figlie di Maria Ausiliatrice. Il 5 agosto 1872 nella cappella del Collegio quindici giovani donne, nel loro migliore abbigliamento secolare e con l’occhio sfavillante di gioia sfilano recando sulle braccia l’abito religioso e vanno a inginocchiarsi all’altare: sono le prime Figlie di Maria Ausiliatrice.

La voce di Maria Domenica energica, benché commossa, risuona: “Io, sr Maria Domenica Mazzarello faccio voto di castità, povertà e obbedienza”.

Tocca a d. Bosco fare l’omelia: Ecco, tutto quello che siamo e abbiamo fatto di bene lo dobbiamo a Maria Ausiliatrice. Desidero perciò che voi siate il monumento vivente della nostra riconoscenza verso questa buona Madre. Sì, questo monumento sono le Figlie di Maria Ausiliatrice

Nel cortile del Collegio si trova un pozzo, simbolo di una vita povera, sacrificata, ma limpida e gioiosa. Attorno ad esso sr Maria Domenica Mazzarello tante volte ferma qualche suora e ragazza per offrire loro non soltanto il ristoro dell’acqua, ma anche della sua materna bontà, che sapeva arrivare a tutte e al momento opportuno.

…ma non basta! …alla parrocchia… Dai Mazzarelli …via via fino a Nizza… …alla Valponasca…

A Mornese tutte vogliono essere missionarie e molte ne fanno domanda. 1877 prime spedizioni missionarie in America ANDATE! “Avremmo voluto ricostruire Mornese… ma dovevamo lottare con la povertà, con la lingua, con il sospetto della gente, a volte”. La Madre ci incoraggiava da lontano: “Un poco per volta farete tutto”.

Viene proclamata Santa da Pio XII MADRE MAZZARELLO Muore il 14 maggio 1881 a 44 anni Viene proclamata Santa da Pio XII il 24 giugno 1951

1.488 comunità in 81 Province Religiose Oggi come Figlie di Maria Ausiliatrice siamo presenti nei 5 continenti: 14.324 FMA 1.488 comunità in 81 Province Religiose in 89 nazioni.

Santa Maria Domenica Mazzarello in 46 comunità (di cui 2 in Ungheria) Nella nostra Ispettoria Santa Maria Domenica Mazzarello (ITV) siamo 548 FMA in 46 comunità (di cui 2 in Ungheria)