A cura dei Cobas scuola A tutti i genitori, studenti, cittadini: appello alla difesa della SCUOLA PUBBLICA.

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Transcript della presentazione:

a cura dei Cobas scuola A tutti i genitori, studenti, cittadini: appello alla difesa della SCUOLA PUBBLICA

a cura dei Cobas scuola Il “Piano per la scuola” dei Ministri Gelmini e Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva), il Decreto Legge n° 137-1/9/08, il bilancio dello Stato.

La scuola dell’Infanzia (materna): si ridurrà al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30 imponendo così ai genitori di provvedere privatamente per le ore pomeridiane con una spesa considerevole e senza alcuna garanzia di serietà educativa. Inoltre viene così smantellato il progetto educativo della nostra scuola studiato ed imitato in tutto il mondo.

La scuola Primaria (elementare): si regredisce al maestro unico e si ridurrà l’orario settimanale a 24 ore. Vengono ridotti gli apprendimenti, l’ esperienza scolastica dei bambini viene resa convulsa, superficiale, autoritaria. Viene eliminata la pluralità degli insegnanti dell’organizzazione modulare che assicurava la molteplicità delle “presenze” e delle esperienze cognitive (con 30 ore settimanali).

Viene eliminato il Tempo Pieno (40 ore settimanali, 2 ore di compresenza settimanali, 2 insegnanti, orario scolastico 8,30- 16,30) e garanzia di: tempi distesi per gli apprendimenti, il protagonismo e l’ascolto dei bambini, un modello educativo sperimentato ed efficace, una relazione educativa ricca e significativa, l’accettazione e la integrazione di tutte le diversità.

Si impone ai genitori un altissimo costo per le cure pomeridiane dei bambini senza alcuna garanzia di serietà educativa, si impongono alle donne con figli condizioni lavorative difficili o impossibili (la diminuzione di ore di scuola porta al “risparmio” di insegnanti)

a cura dei Cobas scuola In tutti gli ordini di scuola: si sta programmando un taglio di oltre scuole nel Paese (quelle sottodimensionate con meno di 600 alunni) che porterà ad aumentare studenti ed alunni pendolari, con grandi spese di trasporto, fatiche e disagi per bambini e studenti.

a cura dei Cobas scuola In tutti gli ordini di scuola: aumento di 4 o 5 alunni per classe. La legge n° 133/2008 prevede che aumenti di una unità il rapporto tra docenti e alunni, per realizzare questo assurdo obiettivo bisogna che in ogni classe aumenti mediamente di due alunni il numero massimo. Ma siccome non si possono aumentare gli alunni dove non ci sono si realizzerà un aumento di 4/5 alunni nelle classi dei centri urbani e soprattutto nelle grandi periferie.

Diventa,così, sempre più insignificante la relazione educativa, il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun bambino e studente, cresceranno gli insuccessi scolastici, i problemi di gestione educativa delle classi e disciplinari degli alunni e studenti. (così si “risparmiano” posti da docenti).

In tutti gli ordini di scuola: senza alcuna motivazione si taglia il 17% del personale non docente: 700 Direttori amministrativi, personale di segreteria, assistenti tecnici per i laboratori, collaboratori scolastici (bidelli) (in totale posti di non docenti “risparmiati”). Già oggi questo personale è estremamente carente e ulteriori tagli renderanno ingestibile la scuola. Pensate soltanto in che modo si potrà fare lezione senza che nei reparti vi sia un collaboratore che vigili sugli alunni e collabori con gli insegnanti.

Con questi provvedimenti si prevede complessivamente il taglio di oltre posti nella scuola italiana.

Tutto ciò non ha senso: queste misure, inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge n° 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il pubblico impiego”, annunciano la volontà di dismettere la scuola pubblica e privatizzare, gradualmente, tutta l’istruzione.

Tutto ciò non è accettabile, impegniamoci in una campagna di informazione generale dei genitori, degli studenti e di tutti i cittadini per organizzare una opposizione sociale diffusa e capillare che diano organizzazione e visibilità alla nostra indignazione.

a cura dei Cobas scuola Nelle scuole secondarie di I grado (medie): viene ridotto il Tempo Prolungato (vedi sopra: Tempo Pieno delle elementari 36 ore alle medie) e a 29 ore settimanali (dalle 32/33 ore attuali) il tempo normale (con questa misura è previsto il “risparmio” di docenti).